Winter Cleaning

[Addestramento]

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  1. **Kat**
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    I ~ Il Diploma: Finalmente Genin!


    U

    rla che riecheggiavano nel cortile dell’Accademia di Konoha. - Yattaaa! Yattaaa! Yattaaa! - In una delle arene presenti sul retro della struttura si erano ormai concluse le sessioni invernali degli esami Genin. Anche se si respirava ancora aria di festa e l’intero villaggio era imbiancato i Chuunin Accademici non erano stati affatto clementi con gli studenti. Anzi avevano svolto come sempre i loro compiti di supervisione degli esami di diploma senza nessuna eccezione o maggior flessibilità. Coloro che erano riusciti ad ottenere il diploma da Genin se lo erano guadagnati con il sudore della loro fronte e mostrando le loro capacità, come ogni altro diplomato.
    E con grande sorpresa di Okada-Sensei la Fuyutsuki stringeva tra le mani il suo coprifronte saltellando ancora per la felicità. Alla fine le sue vacanze-studio al Paese delle Sorgenti Termali erano state ripagate. Aveva ottenuto i risultati che sperava, anche se all’inizio l’idea di passare più di ventiquattro ore con il Sensei la terrorizzava. Era sempre stato piuttosto severo e perentorio. E non aveva mai ottenuto le simpatie di Ayuuki.
    Ma se ora stringeva quella lamina di metallo con il simbolo di Konoha un po’ era anche merito di Okada Ieasu. Era sempre stata una studentessa “svogliata”, o almeno studiava solo ciò che le interessava. Prediligeva la pratica alla teoria, punto di contrasto con il Chuunin. Ma alla fine dopo tante insufficienze, insuccessi e sacrifici era riuscita a diventare Genin.
    - Grazie Okada-Sensei! - Presa dalla felicità la ragazza abbracciò per fino il suo “acerrimo nemico”, colui che le aveva rovinato le vacanze natalizie. Ma alla fine era stata ben ripagata. Era felice, davvero felice. Quel piccolo traguardo raggiunto l’avvicinava sempre di più ad Ai-oneesan.

    [ … ]

    Erano passati alcuni giorni dal suo diploma eppure il sorriso di Ryuhei-sama non accennava a svanire. Non lo aveva mai visto così felice ed orgoglioso di sua figlia. Era la prima volta, dopo il tradimento di Ai, che l’uomo mostrava un sereno sorriso. Era come se si fosse scrollato di dosso un peso. Forse temeva che la minore dei Fuyutsuki non fosse all’altezza della sorella, che la sua dinastia non fosse riuscita ad ottenere di nuovo la gloria che gli spettava. Ma si sbagliava. Era orgoglioso della sua bambina.
    Il tanto atteso diploma invece ebbe un effetto opposto per Natsumi-san, sua madre che continuò ad essere taciturna e a celare il suo dolore per la perdita della figlia maggiore. Ora che Ayuuki era diventata una Genin aumentavano le possibilità che anche lei potesse un giorno venire strappata dal sicuro tetto familiare o peggio ritrovarsi in una bara. Non era pronta a perdere una seconda figlia. Per questo se ne restava in disparte come un’ombra ed evitava d’intervenire nelle discussioni sul mondo Ninja tra la ragazza e suo padre.
    – Credo che sia per te. – Ultimamente alla villa Fuyutsuki stavano arrivando più missive di quanto fossero giunte negli ultimi anni. Prima la convocazione di Atasuke-sama, poi la lettera di Sachi-chan, poi ancora l’ammissione agli esami per il diploma ed ora una missiva proveniente da una famiglia di pescatori di Konoha. Ovviamente non aveva letto il suo contenuto ed attese che la figlia l’aprisse in sua presenza. Ora che la sua fronte reggeva il simbolo di Konoha le sue responsabilità si erano triplicate. Il Capo-Clan dei Fuyutsuki sperava di poter riportare la sua famiglia agli antichi fasti. - Uhm.. è di Hiro-kun, un Genin del Villaggio, mi chiede aiuto per una faccenda da risolvere nei territori del Paese del Fuoco. - Gli occhi di Ryuhei-sama s’illuminarono, sperando che fosse un incarico di una certa rilevanza. Ed invece dovette ricredersi. - Una facoltosa Vedova di Konoha possiede una villa non molto distante dalle mura cittadine. È stato un inverno particolarmente rigido e ha chiesto di poter avere assistenza da alcuni Shinobi per rimuovere la neve e il ghiaccio che si è accumulato in cortile. - Alzò le spalle. Non sembrava nemmeno una missione. In effetti Ayuuki era delusa quanto il padre, sperava qualcosa in più soprattutto dopo la sua promozione a Genin.

    [ … ]

    In realtà la delusione passò presto anche perché era più che contenta di poter aiutare Hiro-kun. Aveva dovuto rinunciare alla sua proposta di andare insieme al Paese delle Sorgenti Termali, nonostante l’idea le piacesse molto, perché era stata “prigioniera” di Okada-sensei. Nonostante tutto si erano incontrati lì e tra una chiacchierata e le attrazioni che Hotami offriva avevano passato delle belle vacanze. In un certo senso si sentiva in dovere di aiutarlo, almeno per rimediare al rifiuto dell’invito.
    Per raggiungere le Porte di Konoha impiegò solo qualche minuto, visto che la Villa di famiglia si trovava in periferia, ed attese con pazienza l’arrivo del Genin. Arrivò in netto anticipo e diede un occhiata ai negozi che si trovavano sul percorso principale, o almeno quelli rimasti aperti nonostante le rigide temperature. Non comprò nulla, nonostante avesse con sé un po’ di denaro per ogni evenienza. Era pronta per partire per una missione.
    Secondo la lettera che le era stata recapitata la madre di Hiro-kun aveva incontrato la donna nell’onsen in cui lavorava. Era più un incarico di poco conto, dettato dai capricci di una bisbetica signora, piuttosto che una missione. Ma se il Genin aveva chiesto proprio il suo aiuto doveva esserci un motivo. Per questo si era preparata ad ogni evenienza.
    Indossava un tunica di allenamento bianca senza maniche con una zip centrale che nascondeva una pesante maglia in filo intrecciato sotto di essa. In prossimità della zip la candida colorazione del tessuto mutava in un pallido azzurrino. Pantaloncini elasticizzati e un gonnellino scuro che la copriva fino all’altezza del bacino. Portakunai legato alla coscia destra e sacche posteriori che erano tenute tramite una cinghia di cuoio in vita. Calze con fitta trama a rete che ricoprivano completamente le sue gambe e le bende da combattimento. Le braccia erano coperte dalle stesse bende e da una coppia di guanti di cuoio come protezione. Sandali Ninja bianchi e anelli in ottone che legavano i suoi capelli in una lunga treccia color nocciola. Sulla fronte esponeva con una certa fierezza il coprifronte di Konoha, coperto appena da alcune ciocche di capelli castani. Viste le rigide temperature aveva portato con sé anche una sciarpa azzurra e un coprispalle di lana bianco che la proteggeva dal freddo invernale.
    Non aveva mai visto un inverno così freddo. Nonostante i fiocchi di neve non cadessero da più di una settimana ormai, le temperature non accennavano ad alzarsi. I tetti delle abitazioni erano completamente imbiancati e cumuli di neve si accalcavano in prossimità delle strade principale. Alcuni vicoletti secondari erano stati completamente sommersi dal candore invernale rendendoli quasi inagibili. Questo era stato uno degli inverni più rigidi degli ultimi anni.


     
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17 replies since 20/12/2015, 17:54   219 views
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