Winter Cleaning

[Addestramento]

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  1. **Kat**
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    II ~ La villa ghiacciata: Una fredda accoglienza


    E

    ra stato uno degli inverni più rigidi che Konoha aveva visto negli ultimi anni. Solitamente la neve rimaneva tra le strade solo per pochi giorni, prima di sciogliersi per le mite temperature autunnali. Ed invece quest’anno le temperature non arrivavano mai a sfiorare lo zero, ibernando il villaggio della Foglia tra ghiaccio e neve. Ciò aveva creato un bel po’ di disagio per i mercanti che erano costretti a sostare più del dovuto nelle locande visto che le strade erano ricoperte da una sottile patina di ghiaccio, rendendole inagibili per le loro covane. Invece i negozianti preferivano rimanere chiusi, visto che la maggior parte dei cittadini del Paese del Fuoco restava in casa accanto al caldo focolare domestico.
    Per i bambini del Villaggio e gli Studenti dell’Accademia era stato invece un anno fortunato. Non c’era stata mai così tanta neve in giro. E i residenti del quartiere periferico erano costretti a spalare la neve per permettere un accesso più agevole alle proprie abitazioni. In ogni angolo della strade, soprattutto nei parchi e nelle piazzette, erano stati creati numerosi pupazzi di neve. E non era infrequente che interi quartieri di bambini fossero in guerra con quello di fronte per la carica di Mr. o Miss. Palla di neve dell’anno. La stessa Ayuuki era scampata per miracolo ad una battaglia tra due fazioni di bambini armati fino ai denti mentre si recava alle porte del villaggio.
    La Fuyutsuki nell’attesa non potè far altro che ammirare la bellezza di Konoha completamente imbiancata. Era stata via dal villaggio per alcuni giorni con Okada-Sensei. Purtroppo aveva trascorso le vacanze con il Chuunin per avere ripetizioni sugli argomenti dell’esame di diploma e aveva anche partecipato allo Shi-e-En al Paese delle Sorgenti Termali. Al suo ritorno non aveva trascorso molto tempo per le strade cittadine, visto che il suo esame era vicinissimo. Ora che era diventata Genin poteva ammirare Konoha imbiancata. Era davvero suggestiva.
    La sua attenzione venne catturata da una voce familiare. Ormai aveva imparato a riconoscere la tonalità di voce del ragazzo dalla chioma scarlatta. Avevano passato insieme le feste natalizie ad Hotami e avevano aiutato l’Ace of Queen di Benzo-san. Erano una buona squadra, abbastanza affiatata, o almeno per ora erano riusciti a collaborare perfettamente. Anche per questo motivo aveva accettato l’incarico della vecchia Machiko. Non conosceva la facoltosa donna, ma da quelle poche righe scritte dal ragazzo non era facile da accontentare.
    - Hiro-kun! Non ti ho detto nulla perché volevo farti una sorpresa.. ho sostenuto il mio esame pochi giorni fa. Allora.. ora siamo parigrado. - Alzò il pollice destro per mostrare la sua fronte adornata dalla lamina di metallo con il simbolo di Konoha. Finalmente ogni sacrificio era stato ripagato. Forse non aveva trascorso le vacanze da sogno che desiderava al Paese delle Terme, ma con il senno di poi poteva affermare con certezza che gli insegnamenti di Okada-sensei erano stati utili. Un po’ le dispiaceva non seguire più le terrificanti lezioni del Chuunin, ma ora era una Genin ed aveva altre responsabilità.
    Ricevette con un sorriso la pacca sulla spalla da Hiro-kun. I suoi modi di fare erano ben apprezzati dalla Fuyutsuki. Era un ragazzo solare, ottimista e propositivo. Un carattere ben affine con quello della ragazza. Annuì alle sue parole ed iniziarono a mettersi in viaggio. La Villa di Machiko non distava molto dalle mura cittadine, forse quindici minuti di marcia, ma ad un passo svento potevano raggiungerla anche in soli dieci minuti.
    Ayuuki mantenne il passo del Genin ed ascoltò le sue parole. Ne approfittarono, come sempre, per scambiare quattro chiacchiere. Ormai poteva considerarlo un suo amico, più di un conoscente. Ne avevano passate tante insieme. - All’inizio ero terrorizzata all’idea di sostenere il mio esame di diploma, devo essere sincera. - Rivelò con una certa spontaneità. - Non sono mai stata una studentessa modello all’Accademia. Pensavo di non farcela.. ed invece bastava credere un po’ in più in me stessa e mantenere la concentrazione. - La Fuyutsuki aveva sempre avuto una concentrazione labile. Si distraeva per poco e perdeva di vista spesso l’obbiettivo. Forse poteva apparire frivola e distratta in alcuni momenti, ma sotto quella lunga chioma castana c’era un cervellino.
    - Per quanto riguarda la teoria mi hanno chiesto la struttura geo-politica delle Cinque Terre Ninja e la Tecnica della Trasformazione. Non sono mai stata brava nell’Henge no Jutsu, ma mi sono trasformata in un orso polare con un minimo di margine d’errore. - Non era stata perfetta nelle Ninjutsu, ma tutto sommato si era impegnata molto nella loro esecuzione. - Invece la pratica è stata semplice. Sono stata l’unica a centrare il bersaglio più lontano e me la sono cavata nel Taijutsu! - E su questo non aveva nessun dubbio. Si era allenata duramente dopo le lezioni in accademia per raggiungere un livello nel Taijutsu più che discreto. - Raccontami il tuo esame. - Propose.
    Ma gli argomenti tra i due Genin non sembravano esaurirsi. Infatti Hiro-kun mise al corrente la ragazza del suo recente incontro contro un certo Ryuu, ex-maestro del ragazzo. Il volto della Fuyutsuki divenne per alcuni secondi serio, soprattutto quando notò la cicatrice sul polpaccio. Era stato un combattimento senza esclusione di colpi e ciò rammentava alla ragazza che la via della Kunoichi non era affatto semplice. Inoltre non conosceva le capacità dei ninja stranieri. - Non deve essere stato facile. Sono certa che con duro allenamento riuscirai a raggiungerlo. Hiro-kun sei così pieno di energia e determinazione che il tuo ex-maestro dovrà guardarsi bene le spalle! Il talento non ti manca. - Doveva essere uno sprono per il ragazzo, che non sembrava minimamente turbato dalla sconfitta, anzi ancora più motivato. Era proprio questo ciò che ammirava del figlio dei pescatori. Non si arrendeva mai.
    - Ma certo! - Sembrò riacquistare il suo entusiasmo di sempre, effettuando un saltello sul posto e congiungendo le mani al petto. - Scoprirai il potere di noi Kunoichi! - Ovviamente era un chiaro avvertimento a non sottovalutarla. E un modo per lanciare il guanto di sfida. Il tutto con un ampio sorriso sulle labbra.
    Giunsero alla Villa della facoltosa vedova. Situata nel bel mezzo di un paesaggio imbiancato, la struttura si ergeva su ben tre piani con un attico. Era un’abitazione davvero sontuosa e degna di una duchessa. Lo porte d’ingresso erano anticipate da un cortile esterno con un sentiero affiancato da statue di marmo con raffigurazioni di animali e miti. Il prato era completamente ghiacciato e bianco, come la ferrea recinzione che delimitava il podere della donna. Sul retro c’erano anche dei campi incolti per la rigida stagione invernale. E il cortile esterno era abbellito con fontane e stagni con canneto. La villa sembrava ibernata come il resto del paesaggio circostante. Ampie finestre ghiacciate ed eleganti cornicioni ricoperti di neve. Oltre le tende s’intravedevano delle luci di candelabri, segno che Machiko era in casa.
    - Siamo arrivati! - La Fuyutsuki tirò un sospiro di sollievo. Era stato un viaggio breve, ma il freddo riusciva a penetrare nel pesante abbigliamento della Genin. A pochi centimetri dalle rosee labbra il suo respiro si condensò. - Uhm.. è davvero terribile come dicevi? - Chiese improvvisamente mentre la ragazza sospingeva il cancello in ferro innevato. Cumuli di acqua ghiacciata caddero dal freddo metallo, sfiorando per un soffio i due Genin. La Villa era completamente invasa dalla neve. C’era molto lavoro da fare.
    Attraversò il sentiero anche questo ghiacciato ed imbiancato. In alcuni punti erano costretti a deviare sul prato visto che i cumuli di neve ostruivano il passaggio. Sembrava che il rigido inverno non aveva risparmiato nessun abitante del Paese del Fuoco. Finalmente Ayuuki raggiunse la porta d’ingresso. Afferrò con una mano il pomello a forma di testa di leone e bussò.La porta si aprì quel tanto per permettere alla donna di uscire.
    Machikohanasaku_sui_2866 possedeva una bellezza aristocratica, composta e d’altri tempi. Indossava un Kimono invernale verde privo di decorazioni ma comunque molto elegante. I capelli sbiaditi dal tempo erano tenuti in una capigliatura corta ed ordinata. Solo alcune ciocche sulla fronte erano completamente bianche e ribelli. Gli occhi castani squadrarono i due ragazzini. - Uhm? - Lo sguardo era serio ed imperturbabile. Con sufficienza alzò una mano. - Ohayou Gozaimasu! Non ho dolci da darvi, nemmeno pochi spiccioli.. non ho intenzione di comprare nulla. Addio! - Liquidò rapidamente i due Genin senza degnarli di uno sguardo e richiudendo la porta prima che entrambi potessero dire nulla.
    Lo sguardo della Fuyutsuki era tutt’altro che lieto e gentile. Il volto esprimeva fastidio, un fastidio quasi viscerale. Era stata ben educata dai suoi genitori nonostante fosse stata cresciuta negli agi di una ricca famiglia di Konoha. Aveva sempre mal sopportato i prepotenti e i nobili che si davano troppe arie. E quella vedova aveva già superato ogni limite. In effetti erano troppo giovani per essere riconosciuti come Shinobi, ma aveva un Coprifronte per essere riconosciuta come tale. Ed invece?
    - I…Io l’ammazzo! - Strinse i pugni. A quanto pare Hiro-kun non aveva bisogno di rispondere alla sua domanda sul carattere e l’indole dell’antipatica Machiko. Aveva ampiamente dimostrato quanto potesse essere odiosa. Alzò il pugno con l’intenzione di bussare con più forza e meno gentilezza. O almeno questi erano i suoi propositi. Infondo c’era Hiro-kun che poteva impedirle di sfondare quella porta ed aggredire verbalmente la donna.


     
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