Winter Cleaning

[Addestramento]

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  1. Mberu
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    Winter Cleaning

    Hiro passione spala neve




    Il poco piacevole convivio andò oltre.
    Ayuuki sorseggiando la tazza e limitandosi a poche parole aveva dato dimostrazione di quanto fosse vogliosa di avere poco a che fare con Machiko.
    I miei pensieri però andarono alla cameriera che aveva servito i pasticcini e le bevande calde, la quale inevitabilmente si sentì ribadire il mio rifiuto.
    Se già doveva essere brutto avere a che fare con la ricca signora in maniera occasionale non immaginavo come potesse essere sopportarla quotidianamente.

    Ci vuole fegato.. o forse poverina non aveva altra scelta..

    Con un senso di dispiacere per la ragazza dalla chioma albina, ascoltai le istruzioni di Machiko.
    Gli attrezzi non mi sarebbero certo serviti, dopo l’allenamento con l’hokage avevo capito che necessitavo di tempo per imparare a controllare il chakra e questo era un buon momento per dilettarsi in questo.
    La vecchia diede qualche segno di approvazione nei miei confronti, la mia pragamaticità doveva averla colpita. Mantenendo il falso sorrisetto inforcai le mani dentro le tasche del pantalone e continuai ad ascoltare.

    Una volta congedati, con passo svelto, sia io che Ayuuki ci dirigemmo verso l’uscita.
    Lo sbalzo di temperatura si fece sentire, un forte brivido di freddo mi colpì quando iniziai a muovere i primi passi all’esterno dell’abitazione. La mia compagna però era completamente assorta dalla collera e dal risentimento nei confronti di Machiko per dare l’impressione di patire il freddo.

    Iniziai a camminare

    Si è antipatica, manco a me è piaciuta.. e grazie per il complimento.
    Però il fatto che tu stessa ti renda conto che non avresti avuto la stessa pazienza dovrebbe essere un campanello d’allarme.


    Mi fermai e la guardai negli occhi.

    Ormai siamo genin e sentimenti come la rabbia dovrebbero essere sotto il nostro controllo.
    Non lo dico per farti la ramanzina.. ma ci capiterà spesso di arrabbiarci e questo non deve offuscare il nostro modo di pensare.


    Poi chiusi gli occhi e sorrisi.
    Finalmente quello era un sorriso sincero, che da quando avevo fatto la conoscenza della ricca signora non avevo più mostrato.
    Quelle erano cose che sentivo la necessità di dire, per il bene di Ayuuki. Però, quell’atteggiamento paternalistico e forse saccente sarebbe potuto essere frainteso, questo di certo non lo volevo.

    Una volta che ci fummo divisi i compiti, mi diressi all’inzio del sentiero che portava dalla villa all’esterno. La mia idea era di usare il chakra per spazzare via la neve in maniera controllata. Volevo usare il manto di neve come se fosse un tappeto da arrotolare. Fino ad allora mi ero esercitato a rimanere attaccato alle cose attraverso il chakra, ora si trattava invece di spingerle vie da me.

    Con il freddo che mi penetrava nel corpo congiunsi le mani e chiusi gli occhi, richiamando la concentrazione. Appena mi ritenni soddisfatto compì una serie di profondi respiri, infine richiamai il chakra lungo le mani.

    Mi chinai verso il manto di neve ed iniziai a spingere, penetrando semplicemente con le braccia nello strato di neve. In realtà sapevo che non ci sarei mai riuscito al primo colpo e forse per questo non ci riuscì. Riprovai un altro paio di volte con il medesimo metodo, fallendo ogni volta.

    Sbuffando, uscì le braccia dalla neve e mi rimisi nella posizione originale di concentrazione.

    Allora.. sta volta non c’è Raizen a consigliarmi, ne tantomeno posso seguire i movimenti di Sho.
    Però quella lezione mi è di certo servita.
    L’hokage mi ha detto che se voglio imparare a manipolare per come si deve il chakra devo conoscere sia il materiale con cui voglio interagire sia immaginare uno specifico modo di plasmare il chakra..


    Riaprì gli occhi e osservai la neve.
    La sua consistenza era veramente bassa. In oltre era molto granulosa.
    Questo significava che se volevo mantenere l’idea originale di creare una sorta di grossa palla di neve dovevo tentare di prendere più neve possibile. In più, non potevo certo creare piccolissimi filamenti di chakra per come avevo fatto per il chakra adesivo, bensì dovevo produrre qualcosa di grosso e in maniera repentina. La, per così dire, forza di espulsione di questi costrutti di chakra, avrebbe fatto muovere la neve senza che io avessi dovuto spingere le braccia.

    Senza interagire con la neve, iniziai a provare a generare dei grossi parallelepipedi.
    Dopo quasi un’ora passata nel tentativo di raggiungere la grandezza sperata, passai, stancamente, al regolare la velocità con la quale il chakra veniva sparato fuori. Se l’avessi fatto troppo lentamente la neve non si sarebbe mossa e avrei dovuto usare la mia forza, diversamente, se fossi stato troppo veloce la neve si sarebbe potuta sfaldare. Concentrandomi al massimo e perdendo una discreta quantità di energia, mi ritenni soddisfatto solo dopo un’ulteriore mezz’ora di tempo trascorso.

    A noi due neve!

    Mi inclinai nuovamente verso il troppo alto manto di neve e dopo aver fatto attenzione a posizionare al meglio le mani, iniziai ad emettere il chakra per come avevo fatto fino a poco fa.
    Se avessi ottenuto il risultato sperato, avrei continuato con quel modus operandi sino a quando non avrei creato una grande palle di neve da far fuoriuscire dal cancello.


     
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