La Baracca dello Sciamano nella Palude

Casa di Sanjuro

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  1. Jotaro Jaku
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    La Via della Spada




    Alla terza bussata, una testa apparve da sopra il tetto malconcio della casupola. Lo sciamano guardò in basso e si rivolse all'uomo bendato che era fermo davanti alla sua dimora. Lo fissò per qualche attimo e poi gli tirò in testa una lattina di fagioli vuota, sparendo di nuovo.
    Pochi istanti dopo, Sanjuro aprì la porta di casa ed uscì, facendo spostare il visitatore e chiudendosi la porta alle spalle.
    Agghindato con il suo solito gonnellino da sciamano, ciabatte infradito e una maschera di legno con dei rametti attaccati, l'uomo, tramite dei segni casuali con la mano, indicò al Kenkichi di seguirlo; quindi con Gassan in mano, il suo fido compagno bastone, si allontanò verso il retro della casupola.
    Se Keiji lo avesse seguito, avrebbe sentito l'uomo parlargli del più e del meno, senza rispondere direttamente a una sua eventuale domanda.

    - Forza forza ragazzo, vieni, abbiamo un lavoro da fare e a te serve una spada, so tutto, andiamo. -

    Avrebbe detto lo sciamano, sparendo lentamente nel fitto della palude dietro alla casa, lungo il pontile di legno. I due avrebbero proseguito per una ventina di minuti, con la sola compagnia delle rane, dell'aria che fischiava tra le fronde marce, della puzza e del suono dell'acqua calda che gorgogliava nel putridume. La passeggiata ebbe termine in un piccolo spiazzo del pontile, una piazzetta di un paio di metri di lato, nel mezzo della palude, così fitta da non vedere le luci della città, quasi sotto le mura del villaggio. In quel luogo, era presente un oggetto particolare, formato da due colonne di pietra piuttosto sottili, alte circa un metro e 60. In mezzo ad esse era presente una intercapedine nella quale poteva essere collocata una tavola di legno di grandezza variabile.




    Sanjuro si sarebbe quindi appollaiato sopra alle due colonne, dopo aver inserito una tavola di legno dentro all'intercapedine, legno che aveva opportunamente preparato prima dell'arrivo del Kiriano. Quindi, usando il suo bastone, avrebbe fatto cenno all'uomo di avvicinarsi al marchingegno di allenamento, e avrebbe spiegato la situazione.


    - Il Mizukage spiegato già mi ha la tua situazione. La spada hai smarrito. Io ti insegnerò a fare in modo che nessuna spada ti sia mai portata via, vieni ragazzo vieni, vedi questo legno? Poni la tua mano appoggiata su di esso, toccandolo con la punta delle dita, quindi colpiscilo. Niente chakra, solo il tuo pugno. Appena sarai riuscito a bucare la tavola, ti porterò in un luogo, dove potrai trovare un'antica spada, dimenticata da molti, con la quale eseguire il compito che assegnato ti è stato. -

    Probabilmente Keiji non aveva il minimo bisogno di allenarsi a rompere legno con le mani, ma gli sciamani si sa, hanno un metodo tutto loro per fare le cose, e secondo questo sciamano, rompere quella tavola era un requisito fondamentale per raggiungere il cuore della palude e recuperare questa fantomatica spada. Se Keiji avesse avuto la pazienza e la dedizione per applicarsi, sarebbe stato in poco tempo, il proprietario di un'arma assai potente, con la quale avventurarsi nel luogo che custodiva una vera spada Kenkichi, con la quale recuperare un giorno la sua. Nella visione mistica di Sanjuro, Keiji aveva smarrito la sua spada poichè egli non ne era ancora del tutto degno. Si era abituato alla potenza del suo clan e della sua arma, ed era entrato in comunione con lo spirito della spada, ma non con l'oggetto in sè. Al temine della loro gita, Keiji avrebbe potuto impugnare una lama e colpire un filo d'erba senza tagliarlo, e tagliare una pietra con un filo d'erba.

    - La spada ragazzo, dentro di te si trova. -

    Ovviamente Sanjuro lo avrebbe colpito sulla testa con il bastone ogni volta che lui si fosse fermato a riposare, o se avesse esitato, per il bruciore della mano che prima poi avrebbe iniziato a spellarsi e a fare sangue. Quello che Sanjuro non aveva volutamente detto a Keiji, era che quel legno non era semplice legno, ma un tipo particolare molto reattivo al chakra; così reattivo, che se fosse entrato in contatto con esso, sarebbe istantaneamente marcito, diventando burro e cadendo a terra a pezzi. Se quindi Keiji avesse imbrogliato, tentando di usare poco chakra, abbastanza da non farsi notare per rompere prima il suo ostacolo, sarebbe stato punito con la rivelazione del suo inganno. Se il kiriano avesse scelto la via facile, la via veloce, lo sciamano lo avrebbe salutato, e sarebbe tornato a casa sua, negandogli il suo aiuto. Per sempre.


    [Il legno è resistente alla tua energia, la sua resistenza ti rende come un umano normale che cerca di spaccare a pugni una tavola spessa 4 cm. Spellati e sanguina <3]
     
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