La Baracca dello Sciamano nella PaludeCasa di Sanjuro

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  1. l'Horla
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    Cene catastrofiche finite bene


    I
    Nella palude ci son le donne nude

    Ad andare a vivere da solo all'età di quindici anni si scoprono ed imparano molte cose che prima ignoravo: ad esempio, malgrado la dispensa fosse vuota da diverso tempo non si sarebbe riempita da sola, i vestiti abbandonati anche dopo settimane se non mesi non si sarebbero puliti e sistemati da soli e nemmeno se ridotta in condizioni igieniche infime la casa non avrebbe avuto un moto di orgoglio e si sarebbe pulita da sola.
    Su queste ed altre faccende casalinghe ragionavo mentre, con l'aria palesemente spaesata e profondamente annoiata, mi aggiravo tra il mercato vecchio di Kiri. Fu la fame a spingermi ad uscire di casa con gli intenti più nobili, tra le mani tenevo un foglietto su cui, con una scrittura leggera e incerta, avevo segnato prodotti che pensavo mi sarebbero stati utili. Come dicevo, sebbene fossi uscito con i migliori dei propositi, una volta arrivato in mezzo alla folla, ogni intenzione scomparì lasciando posto alla mia sociofobia più spinta. Gli odori nauseabondi, le urla tante dei commercianti quanto dei clienti, gli spazi stretti e l'aria che si respirava sembrava fosse quasi a sua volta appiccicosa.
    Mi trovai, con qualche dubbio, di fronte ai fornelli di casa mia reggendo tra le mani un libro di cucina, sul tavolo imbustati c'erano gli ingredienti che mi sarebbero serviti per fare quel piatto. Era stata una scelta dura ma ero convinto: avrei dovuto imparare a cucinarmi qualcosa per sopravvivere. Decisi di avviarmi a questo apprendistato provando a cucinare una ricetta di pesce e verdure varie. Non ero pratico nel riconoscere un pesce fresco da un pesce malandato - ero sempre stato abituato a vederlo cotto e pronto - e questo fu un gravissimo errore.
    Collassai a letto privo di forze dopo ore passate chinate sul cesso prima a vomitare e poi a defecare, tutto rigorosamente della stessa consistenza. Assaggiato il pesce e accettato il cattivo gusto ed odore pensando che fosse legato alle mie scarse capacità, continuai a mangiarlo imperterrito fiero del mio prodotto, poco dopo ne pagai le conseguenze più amare.
    Ma dicevo, la cosa più interessante avvenne quando persi le forze a letto. Caddi in un sonno profondo, tediato da crampi allo stomaco e tremori, ad improvviso nel buio denso di un sonno sofferto, ecco comparire Sanjuro-sama. Lo vidi aprire una porta nel buio del sonno, lo stupore fu tale che nemmeno mi resi conto che l'oscurità che prima mi circondava si era tramutata in una palude circondata da degli alberi. L'amministratore non disse nulla, io lo guardavo terrorizzato: tutti sapevano che lo sciamano del villaggio era un tipo tanto particolare quanto potente e vederlo in sogno non poteva che essere considerato un segno di sventura. La sua nudità veniva coperta a tratti da uno straccetto di pelle, ballava placidamente muovendo le braccia e scuotendo il capo coperto dalla maschera, anche il gabbiano sul suo capo muoveva il collo stando a tempo con lo sciamano. Continuando a muoversi a ritmo si avvicinò a me, fece un balletto tutto attorno quindi mi toccò lo stomaco, poi fece un passo indietro e con entrambe le mani fece il segno della pistola, alzò e abbassò i pollici un paio di volte ed io mi svegliai di soprassalto.
    Lo stupore di non avere più quel fastidioso senso di nausea venne surclassato dal sogno allucinogeno che avevo appena fatto. Cosa era successo? Si trattava solo di un sogno o le capacità dello sciamano avevano limiti a me ignoti?
    Dovevo capirne qualcosa di più, sebbene l'alba fosse ancora distante, mi vestii di fretta e mi precipitai verso la palude in cui era risaputo abitasse lo sciamano. Una volta arrivato di fronte a casa sua mi feci prendere dal timore che tale figura mi incuteva, solo dopo un respiro profondo ed essermi calmato decisi di bussare alla porta dell'amministratore di kiri. Lo stormo di corvi che, in seguito all'avventura con il mizukage, mi seguiva ovunque si divise in piccoli gruppetti, alcuni si posizionarono sul tetto della capanna, altri sui rami degli alberi. Mi avevano preceduto sulla strada e già qualche minuto prima che io arrivassi avevano iniziato a gracchiare rumorosamente.

     
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15 replies since 21/12/2015, 21:02   320 views
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