L'Ignoranza dello Studioso

[Add TS per Haruki]

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  1. Bartok
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    Avevo chiesto di non essere disturbato. Il calore di una torcia gli aveva permesso di capire che le tenebre che avvolgevano la sua stanza erano state dissipate. Chiunque fosse entrato, doveva essere piuttosto bravo a nascondere la propria presenza. Haruki non era riuscito a percepire nessun suono e nemmeno un odore. Tuttavia, quel ninja doveva aver sottovalutato le sue capacità, se pensavo di poter passare inosservato portandosi appresso un oggetto capace di alterare la temperatura dell'ambiente. Eppure il rosso non poté che domandarsi come una persona tanto allenata potesse commettere un errore così sciocco? Se non avesse accesso quella fiaccola, avrebbe potuto tagliargli la gola senza che il monaco nemmeno se ne accorgesse. Il Miyazawa sospettava che quella non fosse una scelta casuale. Doveva trattarsi di un avvertimento. Sono stati i 13 Saggi a convocarla. Il momento è giunto. Quelle parole fugarono ogni dubbio rimasto nella sua mente. Quella visita era un monito per ricordagli che la sua vita dipendeva dalla volontà di qualcun altro. Era un modo per insegnargli l'umiltà. Kazutoshi aveva scelto uno dei adepti migliori temendo che il futuro jinchuuriki non avesse ben chiara la propria condizione. Non avrebbe potuto sbagliarsi in maniera più clamorosa. Haruki non avrebbe mai potuto ignorare ciò che era e quali erano i suoi doveri. Niente avrebbe potuto cancellare dalla sua memoria la consapevolezza di essere un mero contenitore. Uno strumento vivente, nato solo per servire ed obbedire. Abbandonando il rosario che teneva tra le mani, Haruki si alzò, limitandosi poi a seguire il messo che gli era stato inviato. Non aveva bisogno di sapere altro. Il giorno che aveva atteso dal primo istante in cui aveva messo piede nel monastero era finalmente arrivato. Presto il Demone sarebbe stato sigillato dentro di lui.



    Inetti, beoti, deboli. Mentre procedevano verso il luogo in cui era custodita la reliquia, nella sua mente Haruki stava inanellando una lunga serie di epiteti poco lusinghieri rivolti agli Anziani del Consiglio. Non riusciva a capacitarsi di come potessero aver pensato che invitare uno straniero ad una cerimonia del genere potesse essere una buona idea. I Demoni erano armi pericolose che i Villaggi costruivano gelosamente. Non era insolito che l'identità dei portatori venisse tenuta segreta per evitare che qualcuno potesse decidere di impossessarsene. Commettere un solo errore avrebbe compromesso la sicurezza dell'intero villaggio e indebolito pesantemente il potere bellico di Suna. Per queste ragioni si usava la massima cautela nel gestire tutto ciò che aveva a che fare con i Codati. Queste erano cose che avrebbe potuto comprendere perfino uno studente al primo anno di accademia. Eppure, per ragioni a lui sconosciute, il Consiglio sembrava ignorare totalmente quei concetti basilari. Infatti, dopo il disastro che avevano combinato con lo Yonbi, quegli idioti avevano deciso di mettere a repentaglio anche la creazione di quella nuova arma. Tuttavia, nella loro somma imbecillità erano riusciti a superarsi, poiché lo straniero che avevano invitato era Itai Nara, il Kyuudaime Mizukage in persona. Sebbene niente nei suoi modi o nel suo aspetto avesse potuto tradire quanto stava provando, all'interno il monaco rosso era divorato dall'ira. Inoltre, nella sua mente aveva preso sostanza una consapevolezza che il Maestro Kazutoshi e gli Anziani avrebbe avuto ragione di temere. Solo io posso ricondurre il mondo al piano tracciato dalla Fiamma. Il fallimento dei suoi predecessori era ben evidente in ciò che era diventata Suna: la pallida imitazione di un villaggio ninja. Un triste avamposto nel deserto senza autorità, senza potere e senza alcuna influenza. Questo era ciò che rimaneva dei fasti di un tempo: nient'altro che rovine. Inoltre, Haruki sapeva benissimo di chi era la colpa di tutto ciò ed era sicuro che, un giorno, sarebbe toccato a lui mettere quegli uomini difronte all'entità del loro peccati.


    Giunti nella stanza dove avrebbe avuto luogo il rituale, Haruki si sarebbe esibito in un profondo inchino verso gli uomini che lo stavano aspettando. Poi, si sarebbe rivolto direttamente al Mizukage con la tipica rigidità che caratterizzava ogni aspetto della sua persona. È un onore poterla incontrare, Mizukage-sama. Sono lieto che lei abbia deciso di sostenerci in quest'impresa tanto ardua, tuttavia, penso lei potrà capire la mia perplessità, mi è difficile immaginare come la sua presenza possa esserci di aiuto. Haruki certamente non apparteneva a quel tipo di persone a cui piace tergiversa e Itai se ne sarebbe immediatamente reso conto.
     
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