L'Ignoranza dello Studioso

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  1. Shunsui Abara
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    L'ignoranza dello Studioso
    Grande Tempio di Suna


    Il rokubi osservò il giovane monaco cieco adattarsi all’ambiente ostile di quel luogo. Sul suo volto animalesco si dipinse quello che sembrava essere un accenno di sorriso. Il ragazzo avevo fegato, e la sua istruzione ne aveva fortificato il carattere e la determinazione. Poche volte il Rokubi aveva avuto un jinchuriki con una tale forza di volontà. Tuttavia, per quanto eccezionale, quel ragazzo rimaneva solo un giovane umano e lui un demone millenario: sarebbe servito ben di più per impressionarlo.

    Sei un umano interessate Haruki della Fiamma, ma rimani giovane ed ignorante. Lasciaci in pace, il Rokubi vuole adattarsi alla sua nuova prigione


    Non appena quelle parole furono pronunciate, Haruki sentì uno strattone al centro del suo corpo, in corrispondenza di dove il sigillo che legava il Rokubi alla sua anima era stato tracciato. Quella dimensione sfuggì al suo controllo, mentre una forza inarrestabile lo riportava indietro, verso la dimensione terrestre. Haruki si ritrovò seduto nella posizione in cui si era lasciato con Itai Nara. Sentiva la sua pelle leggermente sudata e le giunture delle sue articolazioni un po’ bloccate. Era una sensazione che conosceva bene, come chiunque che avesse speso qualche ora in una posizione statica a meditare. Ma quanto tempo era passato? Nonostante la cecità, Haruki percepì di essere da solo nella stanza. Il jonin di Kiri se ne era probabilmente già andato, lasciandolo concentrare sul suo compito. Ora che i suoi sensi ritornarono all'erta, Haruki percepì del profumo di cibo innalzarsi da un punto poco distante alla sua sinistra. Un vassoio era stato lasciato ad una decina di centimetri dalla sua mano. Tastando quello che era stato lì posato, il genin avrebbe trovato riso ed una ciotola contenente una zuppa, più fredda che tiepida. Nonostante i piatti potessero sembrare poco appetibili, il genin avrebbe provato un gran senso di fame e spossatezza fisica.
    Il cigolio di una porta lo avvertì di non essere più da solo. Un uomo, lo stesso che aveva compiuto il rituale demoniaco, era entrato con ampie falcate nella stanza. Vedendo che Haruki aveva ripreso coscienza del mondo esterno disse: Finalmente è tornato vigile. Mangi, avrà bisogno di forze. E' rimasto in quella posizione per circa 6 ore. Una cosa piuttosto normale: la prima connessione con il demone richiede sempre un po’ di tempo. L’uomo era completamente vestito di nero, e lunghi tatuaggi gli percorrevano il viso e continuavano anche sotto i vestimenti. Dall'accento, Haruki poteva dire che l’uomo era Sunese di nascita. Del resto era ovvio: l’accesso al tempio era riservato a pochissimi. Oltre al Kazekage e i consiglieri, soltanto il clan dei marionettisti, che era votato alla sua difesa, potevano metterci piede. Poter accedere fino alla reliquia, significava che l’uomo di fronte a lui doveva essere ai vertici di quella squadra di elite di guardiani. Abbiamo pronta per lei una stanza dove riposare, consigliere!
    Haruki avrebbe potuto a quel punto riprovare a rientrare nel piano mentale dove risiedeva il Rokubi, oppure riposare. Tuttavia, il genin avrebbe sperimentato con amarezza che, per qualche motivo, riconnettersi al qual piano sarebbe stato oltremodo difficile. Per i successivi tre giorni, qualsiasi tentativo di accesso al proprio mondo interiore sarebbe stato bloccato da una forza portentosa, ed il genin avrebbe nutrito ben pochi dubbi su chi ne fosse responsabile. Se il Rokubi non voleva essere disturbato, non sarebbe stato disturbato. In quel tempo, il genin avrebbe potuto dimorare nel tempio, ma i guardiani non lo avrebbero fatto uscire. Fin quando il ragazzo non avesse dimostrato un minimo di padronanza nel gestire il Rokubi, era semplicemente troppo pericoloso lasciarlo andare in giro per Suna. In realtà, anche qualora ci fosse riuscito, i guardiani raramente lo avrebbero perso di vista.
    Il terzo giorno, di sera, Haruki avrebbe finalmente avuto di nuovo accesso al mondo interiore dove abitava dal demone. Il Rokubi sembrava calmo dietro le immense sbarre che costituivano la rappresentazione del sigillo che gli impediva di ritornare nel mondo degli umani. Quando Haruki si fu presentato al suo cospetto, parlò per primo:

    E così è questo quello che vuoi farci, dividerci in mille pezzi per controllarci! Abbiamo visto il tuo cuore Haruki della Fiamma: ci temi come un bambino teme il fuoco. In un certo senso fai bene, perché la nostra forza non ha paragone e la nostra ira dura millenni. Ma non riuscirai nel tuo intento, il Rokubi è uno ed inscindibile


    L’aria nella stanza iniziò a farsi più oscura e pesante, mentre quello che sembrava un liquido nero iniziò a scivolare sotto le sbarre della sua prigione.

    Tu invece, piccolo umano, sei debole e fragile. Forse è ora che ti insegni qualcosa. Ti mostrerò cosa significa essere fatto a pezzi


    La pozza oscura si allungò fino a toccare il monaco. In quel momento, un’immensa quantità di chakra iniziò a percorrergli il corpo, irradiandosi dal suo tentien con la forza della vastità del chakra del demone. Quel chakra gli poteva dare poteri inimmaginabili, ed Haruki avrebbe sentito quella forza pulsargli nelle vene come nuova vita.

    Questa è la potenza di una demone ragazzo. Ciò che i tuoi libri non potranno mai dirti, ciò che tu temi, ciò che tu desidererai



    Ma poi qualcosa iniziò ad andare storto. Più chakra il suo corpo ospitava, più la mente di Haruki iniziava ad annebbiarsi, perdendo il controllo sul suo corpo. Muoversi divenne difficile, parlare divenne impossibile, persino formulare un pensiero divenne un’impresa disumana. E mentre la confusione lo attanagliava, il suo stesso corpo iniziò a sfaldarsi sotto i suoi occhi. La pelle si frammentò in microscopiche scaglie che iniziarono a volteggiare nell’aria, lasciando scoperti i muscoli. Il processo degenerativo era contrastato delle capacità di cura del demone, ma se Haruki non avesse trovato la forza di respingere tutto quel chakra, avrebbe finito con il disintegrare il suo stesso corpo.

    Questo è quello che tu vorresti fare a noi, Haruki della Fiamma. Come ci si sente?


     
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