L'Ignoranza dello Studioso

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  1. Shunsui Abara
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    L'ignoranza dello Studioso
    Grande Tempio di Suna



    Hahahaha


    la risata del demone risuonò profonda nella testa del giovane consigliere di Suna. La risposta così carica di odio e determinazione di Haruki lo divertiva. Dopo tutto quel tempo passato dentro una reliquia nel grande tempio di Suna, interagire con qualcuno era senza dubbio piacevole. Certo, era solo un’altra sorta di gabbia. Sarebbe stato bello potersi muovere di nuovo liberamente nel mondo, ma quella condizione era molto migliore di altre.

    Si…e no. C’è davvero poca soddisfazione a mostrare la disparità di forza tra noi due. Tuttavia non è che un passatempo, non più importante di insegnare a contare ad un insetto


    Il grande volto del demone mostrava un misto di superiorità e divertimento allo stesso tempo.

    Tuttavia, il caso ha voluto che fossimo legati come demone e jinchuuriki, il che significa che dovremo sopportare la reciproca compagnia, la quale comunque consideriamo leggermente migliore di stare rinchiuso in quel barattolo.


    Oltre le sbarre, il demone avvicinò il suo enorme volto a quello del monaco fin dove poteva spingersi e continuò a parlare:

    Chissà alla fine ci intratterrai abbastanza da spingerci a non distruggerti ahahha


    Il demone si ritrasse. Haruki stava mantenendo la compostezza ed il freddo distaccamento che lo caratterizzava. Chiaramente aver capito i suoi limiti lo aveva frustrato, ma ne aveva anche rafforzato le convinzioni che lo spingevano in quell'impresa. Quando il consigliere tentò di mandar via il Rokubi, quello rispose:

    Mpf se fossi in te non sarei così solerte a mandarci via. Chissà cosa succederà quando tornerai qui strisciante da noi, chiedendo nuovo potere. Forse te lo concederemo, forse ti lasceremo massacrare i tuoi stessi compagni, forse ci stancheremo di questa gabbia e ci libereremo nel mondo. Dicci, quale di queste possibilità ti spaventa di più, piccolo umano? AHahha


    La possente risata del demone sfumò nella mente del genin mentre lui abbandonava quella dimensione interiore in cui poteva interagire con il Roubi.
    I guardiani del tempio lo tennero al letto per almeno un’altra giornata, assicurandosi che le sue ferite fossero completamente rimarginate e che le sue forze fossero tornate. Il riposo forzato al letto sarebbe stato come una piccola tortura, accompagnato dall’eco delle risate del Rokubi scatenate dall’ironia del vedere il proprio jinchuurichi prigioniero a sua volta. Con il passare del tempo, Haruki avrebbe iniziato a percepire il demone come un’entità più o meno sempre presente. Non era mai davvero solo. A volte avrebbe potuto percepire che il Rokubi era distante, mentre altre volte avvertiva che l’essere stava osservando quello che faceva sebbene in silenzio. Forse, per il giovane monaco della fiamma, la cosa più frustrante sarebbero stati i periodi di preghiera. Persino nei momenti di meditazione che condivideva con il Signore, poteva sentire la presenza invadente di un essere legato alla sua anima. Trovare un nuovo equilibro sarebbe stato una sfida non da poco.
    Alle luci del nuovo giorno, Tengo venne nelle sue stanze a visitarlo. Alcuni ninja medici erano appena usciti dalla sua stanza per i controlli finali, e li lasciarono soli dopo aver fatto un piccolo rapporto al Sigillatore, accertando il suo buono stato di salute. Ha il permesso dei guardiani del tempio di lasciare questo luogo. I miei superiori vorrebbero tenerla ancora un po’ in osservazione, ma non possiamo trattenerla eccessivamente per via della sua posizione di consigliere: sappiamo che per Suna è fondamentale riaverla operativo. Inoltre la prova di controllo che ha dimostrato sul demone è stata sufficiente per permetterle di rimettere piede su suolo sunese Mentre così diceva, il suo volto non fece alcuna piega, nemmeno intorno alla benda che copriva l’occhio che Haruki gli aveva strappato mentre era trasformato in forma demoniaca. Chiaramente le verrà affiancato un membro del nostro clan per la sua protezione, per quella della reliquia e per le persone che le sono intorno… con discrezione. Ma, con la sua posizione, non sarà difficile da giustificare Il marionettista non aveva chiesto il permesso. Semplicemente sarebbe accaduto. Passi una buona giornata signor Consigliere Haruki avrebbe potuto percorrere i corridoi del tempio fino ad uscire dalla grande struttura. Mentre le porte del santuario si aprivano, i raggi del sole penetrarono prepotenti nella struttura insieme una corrente di aria calda. Il vento portava con se l’odore del deserto, delle spezie che si vendevano al mercato del paese e il suono di voci umane ed animale. Varcando la soglia, Haruki fu pervaso da un sentimento di libertà che tuttavia non gli apparteneva: il Rokubi finalmente stava tornado in quel mondo.
     
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