Una maschera migliore

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  1. -Meika
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    Una maschera migliore

    I


    Il compito era chiaro.
    Me l'ero tirato abbastanza addosso quando avevo dichiarato con molta noncuranza che ero in grado di provare a cambiare il volto alle persone (arte della quale stavo lentamente divenendo capace) ma non avevo alcuna certezza di esserne effettivamente capace. Così quando ricevetti l'ordine di cambiare il viso ad un uomo per ragioni non a me del tutto chiare rimasi quasi tutto il pomeriggio di guardia nervosa al pensiero di ciò che mi aspettava quella sera... e notte.
    Sì perché l'intervento sarebbe stato lungo in quanto permanente, tuttavia ero davvero certa di fare bene? Non avrei combinato qualche strano pasticcio rendendo così il pover'uomo uno sgorbio indicibile? Il lavoro di guardiano dava un sacco di tempo da utilizzare per fissare il vuoto in preda all'ansia ed ai pensieri.
    Così il pomeriggio passò e venne la sera. In guardiola buttai giù qualcosa da mangiare. Akira era arrivato qualche minuto prima e gli avevo detto ciò che dovevo fare con Asmodai (del resto non aveva senso nasconderglielo) e che le mura quella notte sarebbero state tutte sue. L'altro Akuma giunse, mascherato come di solito, ma non era solo.
    Asmodai? Perché accompagnato? domandai perplessa. Il Mizukage era stato chiaro riguardo al fatto che nessuno dovesse vedere ciò che stava sotto la maschera. Scusa, non è che potresti andare via? Domandai all'illusione.
    Ecco.


    Non appena avessi scoperto che era un'illusione avrei scoccato un'occhiataccia ad Asmodai, voltandomi verso le mura sperando che nessuno mi avesse vista parlare con l'aria. Asmodai-san, potevi dirmelo che era un'illusione! esclamai sconsolata, sospirando per la pessima figura appena fatta.
    Non qui, abbiamo bisogno di un posto comodo. Casa tua? Sarà una cosa che andrà per le lunghe. Dissi, pensando a come quella notte non avrei dormito affatto.
    Una volta al sicuro di quattro mura Asmodai si tolse la maschera e la mia prima reazione fu quella di sfoderare la lama per affrontarlo. TU! Non c'era Akuma che non conoscesse la faccia di Seinji Akuma, il traditore.
    Ssss... no ok, il Mizukage lo sa sicuro, ecco perché mi ha chiesto di cambiarti la faccia sì. Dunque? Sei tornato a Kiri? esclamai, sorpresa, con gli occhi ancora sgranati. Nel clan tutti quanti sono abbastanza incazzati con te. Mio padre non fa che parlare male di te. Ok, sto zitta, scusa. Quando mi agitavo finivo per parlare troppo.
    Stenditi su un posto alto, che mi consenta di stare in piedi. Il tavolo della cucina andrà bene, anche se sarà scomodo per te immagino. dissi, attendendo che l'Akuma eseguisse quanto gli avevo detto. Ehm... dunque la faccia era quella del damerino di prima? Domandai, cercando di richiamarla a mente.
    Cavolo.
    Non la ricordavo più.

     
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7 replies since 7/1/2016, 20:28   103 views
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