Una maschera migliore

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  1. -Meika
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    Una maschera migliore

    II



    Il primo pensiero fu un “ma in che diavolo di situazione mi ha cacciata”.
    Seinji Akuma mi era stato descritto come un folle visionario troppo preso dal suo Demone per essere considerato “normale”, ma quel modo di parlare mi faceva sospettare che il Mizukage dovesse averlo colpito molto forte in testa nell'atto di riportarlo a Kiri oppure che in qualche modo avesse avuto una rivelazione sulla via di Genosha.
    Quale che fosse la ragione il suo modo di fare mi stava imbarazzando all'inverosimile. Alzai le mani scuotendole ridicolmente come per porre fine a quel continuo susseguirsi di proposte e complimenti ai quali non ero né avvezza né abituata. Così, rossa in viso, cercai in qualche modo di bloccare i piani dell'Akuma.
    Ehm Asomdai-san, io non voglio essere scortese... dissi con la voce appena tremante e balbettante. Dovevo operarlo e lui mi invitava fuori a cena. Come posso dire... ecco...
    Mi grattai la guancia, abbassando appena lo sguardo, sperando che Akira sulle mura non si voltasse a guardare che stessi combinando notando quell'assurda situazione.
    Mangeremo qualcosa magari, sì, tutto qui però. alla fine avevo accettato solo ed esclusivamente per educazione sperando che lui terminasse quelle fin troppo gentile avanches Ma niente alcool. Non vorrai far bere la persona che ti deve cambiare la faccia?


    Così finimmo in casa. Lui poteva bere quanto voleva, del resto ciò non avrebbe cambiato minimamente l'esito dell'eventuale operazione ma io dovevo essere concentrata e con la mano ferma per cui non avrei accettato una goccia di alcool nemmeno dietro notevoli insistente.
    Quando gli dissi ciò che il clan pensava di lui si mostrò convinto di poter far cambiare opinione allo stesso. Mi chiedevo come però: aveva assunto una diversa faccia ed una diversa identità. Forse in futuro sarebbe giunto il momento in cui sarebbe tornato ad essere Seinji Akuma e tutti avrebbero scoperto cosa aveva fatto per Kiri... ma fino a quel momento doveva sopportare l'odio del villaggio ed il suo nome marcato ancora nella lista dei traditori.
    Quando fece rinascere il damerino vicino a se lo osservai con attenzione, cercando di memorizzarne i dettagli per poi crearne una copia identica anche io. Osservai ciò che la mia immaginazione aveva prodotto e ciò che quella di Seinji Akuma aveva creato e notai alcune piccole differenze. La forma degli occhi, la posizione delle sopracciglia, il taglio delle labbra... piccolezze, ma che di fatti dimostravano quanto l'immagine percepita di un viso fosse ben diversa da persona a persona.
    Così aggiustai il tutto finché – a mio giudizio – non furono del tutto identici. Così andrà bene. Annunciai, lasciando sfiorire quell'immagine mentre i miei occhi tornavano normali.
    Nuovamente lui propose la cena. Seinji-san, anche perché sono a stomaco vuoto e ti rispetto in quanto senpai accetterò il sushi e la compagnia, però ecco... mi torturai le dita con le unghia. Maledetto Mizukage, perché doveva mettermi in quella situazione scomoda?
    Ovviamente dare la colpa al Mizukage non aveva senso. Del resto lui era stato conciso: “da un nuovo volto a Seinji Akuma”. Che quel tale fosse colto da un colpo di fulmine non era qualcosa di prevedibile, del resto. C'è già un'altra persona nella mia vita.
    Dissi, sentendomi appena dispiaicuta. Non che potessi farci realmente molto se si era fatto folgorare da me, con tutti i miei svariati problemi di controllo delle emozioni e quella magica propensione alle figuracce che mi ritrovavo. La sua gentilezza per niente disinteressata poteva anche farmi piacere, tuttavia era bene mettere in chiaro subito le cose. Era un mio senpai ed evidentemente stava correndo molti rischi dato che doveva cambiare identità, lo apprezzavo per quello e per questo non avrei di certo rifiutato del sushi e due chiacchiere con lui, ma null'altro.
    E dato che lui probabilmente aveva risvegliato i poteri degli occhi del nostro clan da più tempo di me, c'erano alcune cose che intendevo chiedergli del resto.
    Seinji-senpai... posso chiederti qualcosa riguardo i nostri occhi? Chiesi allora, pensando al Demone ed a come questo, delle volte, mi rendesse ben diversa da come fossi.


    Edited by -Max - 8/1/2016, 13:50
     
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