Esplosioni nel Deserto

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  1. Hoshi
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    Muovere tutta quella carovana da Okasada al punto di incontro era stato un vero e proprio strazio per il rosso. Fortunatamente il Colosso gli aveva fornito un paio di aiutanti per portare a termine il lavoro e soprattutto per fortuna che poteva moltiplicarsi in centinai di sue copie altrimenti col cavolo che ci sarebbe arrivato in tempo all’appuntamento. Ufficialmente il rosso aveva preso qualche giorno di vacanza dalla vita da ninja, in realtà era andato ad ultimare le ultime modifiche alle gigantesche armi d’assedio che Shu si era impegnato di realizzare seguendo i suoi progetti. Doveva ammettere che il nuovo amministratore di Suna aveva fatto un gran bel lavoro e doveva ammettere che anche Nakora aveva imparato a fare il suo lavoro al meglio, insomma tutto era andato secondo i piani stabiliti.


    -Allora.. questo c’è.. questo è apposto.. il cannone.. ah già..- il rosso dall’alto del tetto di uno dei carri aveva spostato lo sguardo per intercettare la squadra special che il colosso gli aveva mandato -EHI VOI!!!.. AVETE PORTATO TUTTO VERO?!!..- quello che si definiva il capo banda aveva alzato il pollice verso l’alto mentre addentava un panino. Il rosso era sereno, anche se non era ancora riuscito ad ultimare il mega cannone era a buon punto. Grazie ai progetti rubati al pazzo di Takurama e all’approvvigionamento di minerali dal paese del ferro era riuscito ad accelerare i tempi di costruzione dell’arma che ormai manca solo ed esclusivamente di un componente anche se fondamentale, una fonte di energia sufficientemente potente.


    La carovana aveva trasportato le armi d’assedio completamente smontate. Ovviamente una volta giunti al punto di ritrovo il colosso avrebbe preteso una dimostrazione delle varie armi a sua disposizione, ed Hoshi gliela avrebbe data. Durante tutti quei mesi non aveva fatto altro che progettare giorno e notte armi capaci di esprimere il meglio e di renderle allo stesso tempo semplici da trasportare e montare, ma soprattutto affidabili. Non aveva lasciato nulla al caso durante la costruzione, aveva infatti scelto il legno migliore e ideato lui stesso una lega metallica speciale per i componenti più importanti. Insomma il Chikuma aveva dato il massimo nella realizzazione di quei mostri d’assedio -Ormai non dovrebbe mancare molto.. dunque vediamo.. dove cavolo sono?!..- il Chikuma aveva messo le mani sulla fronte per coprire gli occhi dal sole e cercare di vedere più distante possibile stando in piedi sul tetto di uno dei carri -Eccoli!!!.. woooow.. quel farabutto ha veramente portato le navi fin dentro l’entroterra.. AHAHAHAH!!!..- come al solito il Colosso era stato di parola, aveva davvero portato tre navi da guerra nell’entroterra del paese del Vento risalendo il fiume che dal mare saliva fino a li.




    [...]




    Anche se ormai erano arrivati a destinazione, raggiungere l’intero gruppo avrebbe richiesto altro tempo. Muovere tutta quella roba in mezzo al deserto era estenuante, ma soprattutto il rosso doveva stare attento a non fare finire tutto in qualche trappola del deserto come sabbie mobili o peggio. Una volta giunto a destinazione il Chikuma era saltato giù dal carro complimentandosi con tutti i membri della carovana per l’ottimo lavoro svolto. Anche se le sue copie erano più del triplo degli uomini inviati da Diogene il rosso doveva ammettere che tutti si erano dati da fare, anche il cannoniere che aveva preferito mangiare un panino invece di stare a guardia della carovana -Diogene!!!.. e’ bello rivederti ancora una volta.. AHAHAH.. vedo che hai portato con te tutto il tuo seguito..- il Chikuma era vestito con abiti semplici, un paio di pantaloni con bretelle ed una maglia bianca visibilmente sporca di olio e altro, era evidente che erano giorni che lavorava sull’attrezzatura per essere li in tempo per il ritrovo. Alla cinta una cintura piena di attrezzi dava bella mostra di se -Wow.. cavolo.. quando mi hai detto che volevi trasportare tutta questa roba via mare era un po’ dubbioso.. ma ora che vedo queste bellezze direi che mi sbagliavo!.. ma dove diavolo le hai recuperate queste navi?!.. no aspetta.. forse è meglio non saperlo!..- da lupo di mare quale era, il rosso era affascinato dalle navi che aveva portato Diogene fino a li. Anzhe se solo pochi lo sapevano Hoshi aveva trascorso diversi mesi in mare e poteva vantare di essere un ottimo armatore se necessario. Non a caso sulla sua schiena vi era tatuato un Jolly Roger, noto simbolo piratesco -Allora?!.. come intendi procedere da qui in poi?!.. immagino tu voglia dare un’occhiata alle armi d’assedio- lo sguardo di sfida del rosso la diceva lunga, non vedeva l’ora di dare una dimostrazione al Colosso.

     
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