La Vendetta dell'Avarizia

[Add TS per Ryuu Mizukyio]

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  1. Yusnaan
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    La Vendetta dell'Avarizia

    La voce nella mia testa


    Le parole del Mizukage gli furono di estremo conforto, dopo che finalmente ebbe dato sfogo alle sue lacrime trattenute per tutta la serata, dal momento in cui aveva sentito parlare i suoi nonni di quel discorso che aveva portato a tutto quello. Era infatti grazie a loro se ora si trovava in quella casa e aveva avuto l'occasione di partecipare alla spedizione dove avrebbe potuto incontrare il bastardo che gli aveva causato tanto male, e non si sarebbe certamente lasciato sfuggire quell'occasione.
    Fu però quasi improvvisamente che i due vennero interrotti da una ragazzina piombata nella stanza dopo essere scesa pesantemente dalle scale e che in un primo momento Ryuu scambiò per una delle figlie del Mizukage, ma dopo che ebbe sentito pronunciare il suo nome non ebbe più dubbi che si trattasse proprio della giovane che aveva già incontrato tempo addietro. Le uniche cose che gli erano rimaste impresse nella memoria quando la vide per la prima volta furono il rosso acceso dei suoi capelli e il suo nome, quindi a quel punto fu assolutamente certo che la persona che aveva appena troncato il loro discorso era nientemeno che il gigantesco drago del suo capovillaggio nella sua forma umana, ed il fatto che entrambi parlarono di "andare" poteva significare solo che avrebbero viaggiato su di lei.
    C-ciao.
    Cioé...sul serio, andiamo con...oh porca vacca.
    La notizia fece momentaneamente dimenticare a Ryuu lo scopo di quell'uscita notturna, non pensando ad altro che a come sarebbe stato montare su quell'incredibile animale e volare nel cielo, alzandosi intanto di scatto per seguirli all'esterno e rimanendo a fissare la ragazza mentre questa si librava in aria come se fosse uno spettro incorporeo. Non gli importò cosa sussurrò all'orecchio del Mizukage, l'unica cosa che gli interessava e che non stava più nella pelle di voler fare era salirle in groppa a quel drago e spiccare il volo nella notte.
    Fino ad allora non aveva mai avuto l'occasione di cavalcare eanche un cavallo anche se aveva sempre voluto farlo, eppure era in procinto di cavalcare un drago, cosa che non avrebbe mai sicuramente immaginato.

    L'emozione di quando la vide infine tramutarsi in quella creatura maestosa e gigantesca fu immensa, avendola vista solo rare volte di sfuggita, ma soltanto in una sola occasione nel momento in cui effettuava la trasformazione, non ricordandosela neanche tanto enorme e stupenda. Quando se lo ritrovò davanti non riuscì a trattenere una mezza risata per lo stupore di come fosse la prima volta che lo vedeva e non si fece certamente ripetere di salire a bordo quando gli venne detto, saltandogli immediatamente in groppa a meno di mezzo metro da Itai, per non sentirsi isolato.
    Andiamo, Yogan.
    Il dorso della dragonessa era piuttosto duro e per niente comodo per il povero sedere di Ryuu, ma in fondo per un viaggio come quello valeva la pena soffrire un po', viaggio che cominciò immediatamente al comando del Mizukage, quando l'enorme animale si alzò in volo come una saetta, decisamente molto più veloce di quanto il genin avesse mai viaggiato. Infatti ci mancò poco che venisse sbalzato via dall'improvvisa partenza se non fosse stato per la sua prontezza di riflessi di tenersi forte a quelle ruvide scaglie che gli graffiarono solo leggermente le dita grazie ai suoi guanti.
    In pochissimo tempo furono ad un'altezza simile a cui il giovane aveva solo sognato di potersi trovare, osservando il suo amato villaggio come non l'aveva mai visto e provando anche un po' di timore nel caso in cui sarebbe potuto precipitare in quell'immenso vuoto, ma d'altronde non aveva nulla da temere se continuava a restare aggrappato e vicino al ninja più potente del villaggio. In quei momenti il cuore gli batté all'impazzata e avrebbe voluto sfogarsi urlando di gioia, mentre il volo proseguiva al chiarore della luna ed il vento freddo gli scompigliava i capelli, ma non ebbe tuttavia la forza di lasciarsi andare così facilmente dopo tutte le vicende che gli stavano accadendo.
    Man mano che i minuti passavano e il paesaggio scorreva veloce sotto i loro piedi, a centinaia di metri di distanza, cominciò quasi ad abituarsi a quell'incredibile esperienza che avrebbe voluto non finisse mai, ma in fondo stava affrontando quel viaggio per un motivo ben preciso e non era certo una gita di piacere. L'uomo che aveva fatto assassinare i suoi genitori era sempre più vicino e presto l'avrebbero incontrato, e solo il pensiero di come avrebbe potuto reagire trovandoselo davanti lo faceva diventare sempre più serio, lasciandolo in silenzio e assorto nei suoi pensieri per tutta la durata del viaggio.

    Dopo circa una mezz'ora di volo a quella velocità, avevano ormai percorso una quantità di strada incredibile e visto il modo in cui la dragona aveva arrestato la sua corsa fece intuire al ragazzo che molto probabilmente avevano raggiunto il proprio obbiettivo e non restava altro da fare che scendere. Ovviamente si affidò all'esperienza del Mizukage, attendendo i suoi ordini in merito al prossimo passo da fare, e difatti non ci volle molto perché questi disse alla ragazza-drago di iniziare la discesa, ma fu in quel momento che le cose presero una piega che nessuno dei tre si aspettava.
    Mentre discendevano ad una moderata velocità, Ryuu fu investito da una voce che rimbombò nella sua testa come se gliela avessero urlata all'orecchio, eppure fu più che certo che si trattasse di un grido soffocato proveniente da chissà dove, non essendoci apparentemente niente nelle vicinanze.

    A... Aiuto...


    Quell'improvviso fatto lo scosse enormemente, mettendolo fortemente in guardia ed intimorendolo su quanto era appena avvenuto, dato che in un certo modo si rese conto che c'era qualcosa di brutto in agguato.
    Che cos'era? Ho...ho sentito una voce. Chiedeva aiuto.
    Il Mizukage non seppe dargli una risposta precisa, ma una cosa certa era che stava sicuramente succedendo qualcosa di strano, e lui non era l'unico ad essersene già accorto.

    Yogan atterrò subito dopo in una piccola valle isolata, dove si poteva vedere a malapena per via della poca luce lunare, facendo scendere i suoi passeggeri e ritrasformandosi nell'apparente innocua ragazzina dai capelli rossi. Se vi fosse passato in un altra occasione, Ryuu avrebbe sicuramente notato il buono stato in cui si trovava il posto nonostante il freddo invernale in cui si trovavano, ma in quel momento era molto inquieto per quella brutta faccenda in cui si era immischiato e la stranezza che gli era capitata poco prima, durante la discesa al suolo.
    Se il suo Kage aveva avvertito due distinte fonti di chakra, così come forse aveva saputo che il giovane genin si era presentato alla sua porta quella stessa sera prima che bussasse, ammesso che una era di Akita, l'altra di chi avrebbe mai potuto essere? Se fosse stata della reliquia del Sanbi se ne sarebbe dovuto quantomeno accorgere, ma probabilmente era colui che si era messo in contatto con il ragazzo. Ma cosa potesse mai volere e perchè avesse scelto proprio Ryuu era un mistero ancora da risolvere.

    Avviciniamoci.


    Il genin già sapeva che era troppo tardi per tirarsi indietro, ma non l'avrebbe comunque fatto per nessuna ragione anche se ne avesse avuto la possibilità, quindi eseguì l'ordine di muoversi verso una vecchia struttura abbandonata, ma in cui sembrava esserci ancora qualcuno. In un silenzio quasi tombale, passo dopo passo il giovane procedette avvicinandosi alla torre con cautela e nonostante considerasse l'onore più grande mai avuto fino a quel giorno essere in missione con il Mizukage in persona, continuava ad avere un senso di inquietudine, che non era per il timore di quello che avrebbero trovato in quel luogo isolato da tutto, ma un pensiero scaturito dal momento in cui quella voce entrò in contatto con lui.
    Una volta quasi arrivati a destinazione il caposquadra impose agli altri due di essere ancora più silenziosi, prendendo ad avvicinarsi molto lentamente alla loro meta, e una volta lì, i due giovani attesero che desse un'occhiata all'interno per avere un quadro della situazione.

    Furono altri lunghi istanti di silenzio, che però vennero interrotti dalla voce di uno degli uomini che si trovava all'interno, il quale invitò proprio il Mizukage ad andare allo scoperto come se già sapesse che lo stesse spiando. Ryuu ormai non capiva più cosa stesse succedendo, né tantomeno il significato dello sguardo che gli diede l'uomo difronte a lui un attimo prima di scavalcare l'ostacolo che aveva davanti ed entrare, ma nonostante tutto si sentì di seguirlo all'interno e di mettersi al suo fianco, così come fece anche Yogan, dato che ormai era più che palese che si fosse accorto anche di loro. Il cuore gli batteva all'impazzata e la scena che si trovarono davanti non aiutava certo a rimanere calmi e rilassati, avendo ormai visto un uomo dall'aria minacciosa seduto difronte ad un cadavere disteso a terra, ma tutto cominciò a prendere senso quando il Mizukage procedette a parlare con lui.
    Per niente lieto di incontrarti, Yoku Akita. Dimmi, cosa ti spinge a catturare il Sanbi e rimanere così vicino a Kiri? Follia?
    Yoku Akita...nell'attimo in cui Ryuu sentì pronunciare quel nome rimase come pietrificato, essendosi reso conto che l'uomo davanti a lui era proprio quello che stava cercando e che aveva tanto odiato per molti anni. Era partito dal villaggio per poterlo guardare negli occhi e prima che se ne potesse accorgere lo stava già facendo, aveva finalmente trovato la persona per cui l'onore della sua famiglia era stato così infangato, l'essere che gli aveva portato via un'infanzia felice mandando a morte i suoi genitori. Il responsabile di tutto ciò era lì, a pochi passi di distanza davanti a lui, ed in quel momento strinse i pugni per cercare di contenere la propria rabbia, avendo purtroppo promesso al Mizukage che non si sarebbe fatto coinvolgere dai sentimenti, ma non sapeva fino a che punto avrebbe potuto resistere.
    Non aveva mai saputo come avrebbe reagito una volta trovatoselo difronte ed ora che lo stava sperimentando, provava un rancore ed una rabbia che non avrebbe immaginato, ma sforzandosi ugualmente di contenerle.
    I miei giorno di vendetta contro Kiri sono finiti. Io ho uno scopo maggiore ora, io mi sono ritrovato sotto la sua guida... Ed io avrò tutto per questo. Potere. E sopratutto la vita eterna! E per farlo dovrò averli tutti. Tutti e nove. Il primo l'ho preso ed ho trovato un modo per attirarti qui, Mizukage... e prendere il secondo.
    Ryuu si inquietò nuovamente a sentire quelle parole, sgranando gli occhi per l'assurdità appena sentita. La spaventosa assurdità che per quel viscido essere a quanto pare non solo una fantasia, ma sembrava più che convinto di quel che diceva, cosa che agitò il genin già più di quanto non fosse prima, potendo solo immaginare cosa avrebbe potuto fare con tutti i bijuu. Come a confermare che ci fosse un pericolo imminente, il Mizukage gli ordinò di allontanarsi, comando che in un primo momento lo fece rimanere spiazzato, dato che non avrebbe mai voluto abbandonare il campo, ma non volendo andare contro il suo volere si decise a malincuore di obbedirgli.
    Tuttavia, prima che potesse spostarsi anche solo di un centimetro, la voce che aveva sentito poco prima tornò a risuonargli in testa con nuove parole.

    Non farlo... Non scappare...
    Il Sanbi... Il Sanbi è...

    ... Avvicinati...


    Come se gli fossero state bloccate le gambe, rimase lì fermo, sempre più confuso dalla situazione e non sapendo più cosa fare e da che parte andare. L'unica cosa che ormai riuscì a comprendere fu che la voce che continuava a tormentarlo nella sua stessa mente doveva provenire da quel ragazzo che fino a quel momento aveva creduto morto, ma cosa voleva da lui?
    Il Sanbi?! Cosa, "il Sanbi"? Dov'è? In quegli attimi, il panico prese il sopravvento, soprattutto quando si sentì urlare nuovamente di scappare, eppure non ebbe la forza di farlo. Lui era l'unico a sentire quella voce e gli stava chiedendo aiuto, cercando di dargli delle spiegazioni. Ma ancora non riusciva a comprendere perché voleva che si avvicinasse e soprattutto dove fosse il Sanbi.
    Non ebbe molto da riflettere, però, perché in pochi attimi Yoku Akita poggiò una mano a terra ed immediatamente il corpo privo di forze del ragazzo steso a terra si alzò come fosse guidato come un burattino, piazzandosi tra quello che probabilmente lo stava manovrando ed il suo avversario.
    Sai Mizukage ho trovato un metodo davvero geniale, devo ammettere, per separare un Bijuu dal suo Jinchuuriki e poi utilizzarne subito il corpo per sigillarlo come se fosse una reliquia. È estremamente utile sai, peccato che se muore il Bijuu finisce per liberarsi.
    Dopo quelle parole, Ryuu ci vide finalmente chiaro e capì come stavano le cose. Il Sanbi era ancora intrappolato nel corpo del ragazzo che probabilmente voleva evitare di venire controllato in quel modo, quindi era per quello che stava chiedendo aiuto. Ma perché proprio a lui e non al Mizukage?

    Ti... prego... avvicinati...


    Ma perché? Perché io? Che dovrei fare?
    Ormai il giovane genin non non sapeva più come reagire ad una simile richiesta, avendo dall'altra parte il suo superiore che gli aveva già intimato più volte di andarsene alla svelta e cercando di parlare al ragazzo che si era messo in contatto con lui, ma senza successo. Il suo respiro si faceva sempre più pesante per l'incredibile tensione che aveva addosso, così come i battiti del suo cuore continuavano ad accelerare e le gambe a tremare.

    Non dirlo... ad Itai...
    Ti fermerà... fallo...


    Ma che...Non posso farlo...

    ... Aiutalo... solo tu... solo tu puoi...
    Toccami...


    Quell'assordante richiesta di aiuto continuava a rimbombare nella testa di Ryuu, non dandogli neanche modo di pensare a cosa fare o come potesse accontentarlo, tuttavia anche se sconvolto non se la sentì di abbandonarlo, riuscendo solo a spostare la tremolante gamba destra più indietro come per potersene scappare. Nonostante tutto quello che stava succedendo nella sua testa e che gli altri non potevano percepire, non poteva starsene a guardare mentre l'assassino di sua madre e suo padre continuava con le sue malefatte, specie se si trattava di controllare tutti i Bijuu mettendo a rischio milioni di vite. Infatti, quella mossa servì a ben altro, ovvero per dargli modo di abbassare lentamente il baricentro per far si che né il Mizukage, né Yogan ci facessero caso, ed approfittando della confusione dei suoi compagni avrebbe impiegato tutte le sue forze per spingersi contro il terreno e fare un rapido scatto in avanti, verso il ragazzo manovrato come una marionetta che tanto aveva implorato il suo aiuto.
    Sapeva che il suo capovillaggio era molto più rapido di lui ed avrebbe potuto fermarlo in qualsiasi momento, ma contando sulla sua distrazione per la strana situazione in cui si era trovato, cercò di correre il più in fretta possibile sforzando al massimo le gambe ed impastando anche una certa quantità di chakra per darsi più sprint, così da cercare di arrivare il più lontano possibile tendendo il braccio e la mano aperta contro il giovane e fissandolo intensamente, contraendo i muscoli del viso per lo sforzo con la speranza di riuscirlo a sfiorare almeno con la punta delle dita e puntando al suo torace come se fosse l'ultima cosa che avrebbe mai fatto.
     
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