La Vendetta dell'Avarizia

[Add TS per Ryuu Mizukyio]

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    La Vendetta dell'Avarizia

    V



    E così un nuovo Jinchuuriki sorge. O forse, per meglio dire, un nuovo Jinchuuriki è costretto a sorgere. Ryuu non poteva minimamente immaginare cosa il Sanbi aveva preparato. Poiché il Bijuu desiderava la libertà ma era conscio che nelle mani di Yoku Akita non l'avrebbe avuta di certo e sarebbe dunque stato costretto a rimanere sigillato in un corpo mano reso al pari di una reliquia solo per tendere una trappola al Mizukage.
    Non desiderava essere manipolato da altri che non fosse se stesso, motivo per cui, a dispetto di quanto Yoku Akita avesse potuto provare a fare, lui aveva preparato qualcosa per contrastare il fin troppo efficace piano dell'uomo. Takuma era d'accordo. Non che di quel ragazzo rimanesse molto dopo la sua separazione al demone ma era ancora abbastanza vivo da poter ragionare efficacemente e comprendere che il piano che aveva creato era il migliore possibile data la situazione alquanto disastrosa.
    Così con le sue infinite conoscenze il Sanbi aveva preparato una trappola contro la trappola di Yoku Akita nel momento stesso in cui era riuscito a percepire una seconda fonte di Chakra e, cercando di imitare la voce di Takuma, aveva spinto l'inconsapevole Ryuu a toccarlo. E quel tocco cambiò qualsiasi cosa.


    Rimasi sorpreso quando Ryuu disobbedì ai miei ordini. Immaginai, come'era normale data la situazione, che volesse attaccare Yoku Akita dopo averlo visto. Magari aveva semplicemente perso la bussola quando aveva visto l'uomo che aveva provocato la morte dei suoi genitori e fino ad un certo punto era comprensibile. Ma c'era qualcosa di strano nel suo movimento: non era contro Yoku che si era gettato, bensì contro Takuma!
    Compresi, o credetti di comprendere, le sue intenzioni e così cercai di ribaltare la situazione sfruttando quella sorpresa. Feci un balzo in avanti proprio mentre Ryuu toccava Takuma ed il corpo del Jinchuuriki non si mosse. Yoku non comprese ma si ritrovò dinanzi me, furioso. Tirai indietro un pugno e lo feci scattare in avanti, colpendolo con quanta più forza potevo nell'addome. Non sapevo ancora cosa stava accadendo alle mie spalle.


    Nel momento in cui Ryuu toccò Takuma il sigillo fu attivato. Complice la volontà del Sanbi di non opporre resistenza fu facile il trasferimento: Ryuu poté vedere qualcosa di simile all'inchiostro avvolgersi attorno al suo braccio, come le spire di due serpenti che scomparirono sotto i suoi vestiti. E mentre ciò succedeva lo avvertì: chakra. Moltissimo chakra, estremamente potente, così possente da poter essere avvertito persino da lui che non era un sensitivo giacché stava entrato senza sosta nel suo corpo per completare un sigillo che avrebbe inequivocabilmente legato la sua vita all'esistenza del Sanbi.
    Ed il Tre Code accettò di buon grado quella soluzione, anche se le sue intenzioni non potevano di certo considerarsi le migliori. Ryuu non avrebbe subito quel processo senza sofferenze però. Il Sanbi avrebbe accelerato la sua strada verso il sigillo con dolore: si sarebbe sentito bruciare completamente e non avrebbe potuto far nulla per fermare quella sensazione così orrenda.


    Nel mentre Yoku Akita si inginocchiò tenendosi l'addome con le braccia per via del fortissimo colpo che gli avevo riservato. Ma la sua attenzione fu immediatamente catturata da ciò che stava accadendo tra Takuma e Ryuu. L'uomo ringhiò la sua furia tra i colpi di tosse.
    No... non è possibile... no... COME È POSSIBILE! A quelle parole mi voltai anch'io ad osservare la scena. Vidi solo il corpo esanime di Takuma cadere all'indietro e sbattere inerme al suolo come una bambola di pezza mentre Ryuu rimaneva cosciente ma in preda ad evidenti dolori. Non ci volle molto per comprendere: fu Chomei ad avvisarmi di quanto accaduto.
    Ho parlato con Isobu, mi disse Aveva un piano, lo ha elaborato quando ci ha percepiti arrivare assieme a Ryuu.
    Un piano? E perché non dirmelo prima? Non voleva correre il rischio che tu rifiutassi. In ogni caso, si è sigillato dentro il ragazzo.
    COSA?!
    L'aveva detto che non ti sarebbe piaicuto. Ma era l'unica cosa da fare rispose infine Chomei. Sospirai, tirando un ultimo calcio sul torace di Yoku per abbatterlo momentaneamente, avvicinandomi a Ryuu e Takuma. Misi una mano sul collo di Takuma cercando di tastarne il polso e ne fui sorpreso quando riuscii ad avvertirlo: era debole, ma era vivo.


    Dunque mi avvicinai a Ryuu, analizzandolo col mio occhio interiore, riscontrando come - inevitabilmente - il Sanbi fosse ormai dentro di lui. Ryuu? Ehi, Ryuu, calmati ed ascoltami Misi le mani sulle sue spalle cercando di fermarlo Il Sanbi ti è stato sigillato dentro Ryuu, mi ascolti? Si è sigillato dentro di te per evitare di rimanere nelle mani di Yoku Akita, gli dissi, sperando che mi ascoltasse ma lo sguardo del ragazzo era perso. Quasi assente, forse aveva già iniziato a vagare nei recessi della sua mente alla ricerca della bestia che, seppur con riluttanza, aveva deciso di legarsi a lui piuttosto che rimanere prigioniera di un uomo disprezzabile come Yoku Akita.
    Non che il Sanbi lo giudicasse per le sue azioni, piuttosto per i suoi scopi: erano totalmente incompatibili con la sua visione del mondo, ancor di più di rimanere legato ad un ragazzino imberbe quale era Ryuu. Era persino più giovane di Takuma!
    Ryuu? Provai a dire, ma lui, probabilmente, non mi ascoltava.




    Tutto era oscuro. Non c'era un cielo, non c'erano muri, non c'era terra su cui posare un piede. C'era solo l'immensa oscurità di chi si è perduto nella propria anima e che ancora non riesce a ritrovare la giusta strada. Dove doveva andare? Cosa doveva fare? Se aveva compreso cos'era successo Ryuu doveva riuscire ad uscir fuori da quello stato. Per andare dove?
    Stava a lui decidere. Scavare più a fondo, trovare il Sanbi e dunque parlarci, oppure cercare di svegliarsi e tornare nel mondo dei vivi. Solo una cosa però avrebbe indirizzato il povero ragazzo costretto ad una vita dura per scelte altrui. Una profonda voce del tutto diversa da quella che poco prima l'aveva chiamato eppure, in un certo qual modo, simile. Non si poteva ancora spiegare il perché di tutto ciò. E quella voce Ryuu non l'avrebbe udita provenire da una particolare direzione, piuttosto avrebbe avuto l'inequivocabile certezza che proveniva da dentro se stesso.

    Non perderti...



     
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