La Vendetta dell'Avarizia

[Add TS per Ryuu Mizukyio]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Yusnaan
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    4,118
    Reputation
    +350
    Location
    ehm...da qualche parte

    Status
    Offline
    Parlato Ryuu
    Pensato Ryuu
    Parlato Sanbi


    La Vendetta dell'Avarizia

    Faccia a faccia con il demone


    Lunghi istanti passò in balia del vuoto, precipitando come un sasso verso una meta sconosciuta. Fu un gesto avventato, quasi folle, ma se avesse voluto scoprire cosa si celava all'interno e se i suoi timori erano fondati, non aveva altra scelta.
    Cosa lo aspettava, non lo sapeva, e mentre il vento dovuto a quella rapida discesa gli passava tra i vestiti ed i capelli, potè accorgersi del freddo e la grande umidità che regnavano nel posto, in qualche modo come se fosse l'esatto opposto della realtà al di fuori della grotta. Continuò a scendere quasi senza timore, sempre con le palpebre sigillate per tenersi all'oscuro di quello che si trovava al di sotto. Oramai non poteva farci più niente, tutto quello che doveva succedere era successo, il bijuu si era insinuato dentro di lui ed avrebbe fatto parte per sempre della sua persona, quindi non restava altro da fare che affrontare la faccenda a viso aperto e sperare che una volta toccato il fondo, potesse nuovamente risalire.
    All'improvviso, una sensazione del tutto familiare ma completamente inaspettata lo avvolse, ritrovandosi all'improvviso immerso in un mare d'acqua salata che inevitabilmente lo ricoprì interamente andandogli a finire anche nel naso, dandogli una momentanea sensazione di affogamento anche dovuta all'impatto imprevisto. Istintivamente smise di respirare e provò ad aprire gli occhi per cercare di capire dove si trovasse, ma data la salinità dell'acqua, non fu in grado di vedere subito chiaramente, puntando quindi verso l'alto e muovendo le braccia per cercare di risalire, mentre, dopo aver raggiunto il picco più basso della sua discesa, cominciò prima lentamente e poi sempre più velocemente a risalire.

    Per fortuna, grazie alla spinta verso l'alto che stava ricevendo per via del grande tuffo che aveva fatto, non ci volle molto ad arrivare in superficie, potendo finalmente sputare via l'acqua che gli aveva invaso le narici e prendere di nuovo fiato, mentre si accorse di star salendo forse un po' più del normale, arrivando fino ad uscire con le ginocchia e continuando a salire. In breve si ritrovò completamente fuori dall'acqua, o meglio, sull'acqua.
    Restò per un paio di istanti immobile, per cercare di capire se fosse stabile in quella posizione, con le ginocchia leggermente piegate e le braccia distese in orizzontale come a voler tenere l'equilibrio. Non accadde più nulla e dopo aver provato ancora a tastare il liquido luminoso su cui poggiava i piedi con la punta di una scarpa, si rese conto che evidentemente, per qualche motivo, non c'era pericolo di sprofondare ancora. Era fuori, ma ormai era bagnato fradicio, dovendo spostare i capelli all'indietro per evitare che gli coprissero la visuale.
    Quella strana acqua su cui si trovava emetteva un bagliore azzurrognolo, fievole ma che consentiva a Ryuu di vedere abbastanza bene l'interno della caverna in cui si trovava, decisamente immensa rispetto a come avrebbe potuto mai immaginarsela dall'esterno. La cosa che però andò più ad attirare la sua attenzione, ovviamente, non fu la grandezza del luogo e la lucentezza dell'acqua, ma l'enorme cancello che poté vedere una volta voltatosi verso sinistra. Immediatamente sentì crescere un senso di inquietudine e paura, avendo capito che era infine giunto alla sua meta.


    Avvolto nell'oscurità che regnava dall'altro lato del freddo cancello si doveva trovare per forza il demone a tre code, il responsabile di tutto quello che il povero ragazzo si era ritrovato ad affrontare, uno dei mostri che non avrebbe mai voluto vedere e che in quel momento avrebbe dovuto incontrare faccia a faccia. Non gli restava altro da fare che farsi forza e cominciare a muovere i primi passi verso di lui, inizialmente frenato dal tremolio delle gambe per il timore di ritrovarsi quella bestia davanti, e poi procedendo comunque a passo lento come a voler rimandare quel momento.
    Cosa avrebbe fatto una volta che lo avrebbe potuto guardare negli occhi? Gli avrebbe parlato? Avrebbe cercato di farlo ragionare o avrebbe continuato a guardarlo con disprezzo per tutto quello che gli aveva provocato?
    Man mano che si avvicinava, più la figura dall'altra parte cominciava a farsi più nitida, illuminata dalla luce blu che proveniva dal basso e che rivelò le reali mostruose sembianze del mostro, e più i battiti del suo cuore ed il suo respiro acceleravano, travolto da così tante emozioni contemporaneamente.
    Non poteva credere di trovarsi al cospetto di uno dei bijuu. La prima cosa che notò fu il suo unico occhio rosso, che spuntava dalle ombre e sembrava scrutarlo fin nel profondo della sua anima, per poi notare finalmente le sue abnormi dimensioni. Non aveva mai visto un essere tanto grande e spaventoso, con delle specie di spine sparse per tutto il carapace che ne accentuavano il minaccioso aspetto. Era assolutamente mastodontico, e la sola mole sarebbe bastata ad incutere timore nella maggior parte delle persone, figuriamoci in un piccolo ragazzo spaesato e sconvolto. Non aveva zampe posteriori, ma le immense mani con tanto di enormi artigli compensavano egregiamente quella mancanza.
    Stava finalmente guardando il Sanbi nel suo vero aspetto, faccia a faccia, che non tardò a far sentire la sua possente e profonda voce mentre il minuscolo ragazzino continuava ad avvicinarsi.

    Che bella idea ha avuto Takuma... consegnarti a me...


    Era lì, proprio difronte a lui, a soli pochi metri di distanza e rinchiuso in quella gabbia sigillata dal quale gli sarebbe stato impossibile evadere. In quei momenti, Ryuu cominciò a provare anche rabbia e rancore nei suoi confronti, oltre alla paura ed il disprezzo che già lo pervadevano. Rabbia dovuta ai modi arroganti e pieni di presunzione di quella superba creatura che lo fissava come un essere inferiore, e rancore per l'aver finalmente cominciato a parlare con il responsabile delle sue sofferenze, che era perfettamente cosciente di quanto aveva fatto.
    Non avendo mai incontrato un bijuu prima, si era sempre affidato alle voci che giravano sul loro conto, riguardo i loro cuori colmi d'odio e malvagità, ma già da quella prima frase potè notare di persona l'animo oscuro del Sanbi, che non tardò a mettergli in chiaro la situazione parlandogli come se fosse un Dio. Al ragazzo non erano mai piaciute le persone che si sentono superiori ad altre, figuriamoci se si tratta di un mostro simile, quindi cominciò inevitabilmente ad aggrottare la fronte e guardarlo con aria rabbiosa mentre il suo cuore non accennava a voler rallentare i battiti e l'acqua che gocciolava dai capelli continuava a scendergli lungo il volto.
    Non poteva fare altro che ascoltare quanto quel bestione avesse da dirgli, per quanto le sue parole gli scaturissero sempre più collera e ribrezzo.

    Sai perché ho accettato di farmi rinchiudere in te, moccioso? Sai? Per le tue gambe. Perché sulle tue gambe arriverò al mare. Ed ora tu mi ci porterai.


    Quel viscido essere stava tentando di provocarlo ed incutergli paura, apparentemente svelando le sue carte e cominciare a dare ordini come se fosse lui il padrone, ma nella testa di Ryuu c'era solo la palese motivazione che si sia fatto sigillare in lui per scappare da Yoku, non volendo finire nelle sue mani. Il Sanbi provò ad intimorirlo ordinandogli di sacrificarsi per liberarlo vicino al mare, come se davvero non avesse altra scelta che suicidarsi per consentire a lui di fuggire.
    Il genin forse non era mai stato un tipo molto arguto ma quel concetto lo capì chiaramente al primo istante, continuando a fissare silenzioso il volto del demone e ovviamente non considerandola neanche come ipotesi, l'idea di sciogliere il sigillo soltanto perché glie lo voleva imporre il suo bijuu. Ormai era rinchiuso nei meandri della sua mente e anche se la cosa non gli piacesse neanche un po', ci sarebbe rimasto.
    Il silenzio del Sanbi lasciava intendere che probabilmente si aspettava una risposta, quindi continuandolo a fissare in malo modo, Ryuu si decise a rivolgergli la parola, non curandosi neanche di alzare troppo la voce.
    Hai finito?
    Se hai finito, fammi uscire.

    L'unico suo pensiero era quello di abbandonare quel posto e non rimetterci mai più piede, fregandosene altamente di cosa volesse il bijuu e non volendone sapere. Lui si era sigillato dentro il suo corpo, scombinandogli la vita più di quanto già non lo fosse, quindi perchè mai avrebbe dovuto dargli retta?
    Era solo un mostro che ormai si trovava rinchiuso nel suo corpo per evitare che scorrazzasse in giro causando danni, per cui non aveva niente da spartire con lui.

    La sua risposta, però, sembrò non essere stata presa molto bene dal Sanbi, che andò immediatamente su tutte le furie levando un potente urlo e smuovendo le acque su cui il ragazzo poggiava i piedi con il solo pensiero. Ryuu poté a malapena accorgersene, in quanto le suole delle sue scarpe persero istantaneamente la presa sul liquido, cadendo nuovamente in quella fredda acqua luminescente. Il genin tentò di rimanere a galla aiutandosi con braccia e piedi, ma si sentì inesorabilmente trascinato giù da una potente forza che non si riuscì a spiegare, finendo col dover prendere fiato prima di ritrovarsi completamente sott'acqua, andando sempre più a fondo in qualunque modo tentasse di sottrarsi a quella spinta verso il basso.
    Nuotare contro quela forza sembrava un impresa impossibile e servì a ben poco, se non a farlo stancare più rapidamente e fargli sentire il bisogno di respirare. Continuava a scendere sempre più giù e la pressione dell'acqua andava aumentando, e cominciava a farsi sentire.
    Era sicuramente opera di quel maledetto demone, eppure anche se era consapevole di trovarsi in un mondo non fisico, le sensazioni che provava erano più che reali e andavano peggiorando. Come se non bastasse, l'acqua gli strappò dal collo anche la collana col suo prezioso ciondolo, che provò immediatamente ad afferrare, ma senza riuscirci, guardandolo allontanarsi mentre lui continuava a scendere, impotente e facendosi scappare anche un po' d'aria dalla bocca. La situazione stava precipitando sempre di più e la paura di morire affogato andava aumentando, non riuscendo a vedere una via d'uscita, quando sentì improvvisamente una voce nella sua testa che lo incoraggiò a non mollare.
    Puoi controllare questa dimensione, puoi cambiarne le leggi come vuoi! Non lasciare il controllo al Sanbi!
    Quella voce la conosceva fin troppo bene, ma non ebbe la forza di elaborare a chi appartenesse, dato che ormai il sangue richiedeva sempre più nuovo ossigeno che continuava a non arrivare, cominciando a rallentare le sue capacità cognitive. Non sapeva quanto tempo fosse già passato, forse un minuto, ma che gli sembrò certamente molto di più, sentendo il bisogno impellente di aprire la bocca per respirare.

    La cosa fondamentale, però, è che riuscì a recepire il messaggio appena inviatogli: ancora una volta sarebbe stato inutile resistere fisicamente, ma avrebbe dovuto sforzarsi mentalmente per riuscire a sovrastare il controllo che il bijuu aveva preso su quel luogo.
    Doveva assolutamente sbrigarsi, ma agitarsi ulteriormente avrebbe solo peggiorato ulteriormente la situazione, quindi ancora una volta congiunse le mani formando il sigillo della pecora, che era solito usare per concentrarsi, per provare l'ultimo tentativo.
    Posso controllarlo, posso controllarlo, posso controllarlo.
    Cercò in qualche modo di provare a fermare la forza che continuava a trascinarlo a fondo, concentrarsi sul desiderio di risalire in superficie, ma la sola volontà, quella volta sembrava non bastare, in quanto c'era qualcun altro di mezzo che gli remava contro e che ne aveva il controllo. Si trovava nella sua stessa mente eppure qualcun altro ne aveva preso possesso, rivoltandogliela contro, ed il solo pensiero di quella situazione lo faceva imbestialire. Il Sanbi probabilmente stava usando le sue forze per contrastarlo, ma in qualche modo avrebbe dovuto riuscire a prendere il sopravvento o sarebbe finito tutto.
    Il giovane genin stava quasi per cedere, non sapendosi più concentrare a dovere data l'ormai grande mancanza di ossigeno al cervello che si stava facendo sentire, unita alla pressione dell'acqua che gli stava facendo fischiare le orecchie sempre più forte e cominciando quasi ad avere degli spasmi muscolari. Cosa sarebbe successo se non ce l'avesse fatta? Sarebbe davvero morto lì, in quel modo? E che ne sarebbe stato dei suoi nonni?
    I nonni... erano stati loro a regalargli il ciondolo, quel ciondolo che significava così tanto e che rappresentava le speranze che avevano riposto in lui quando gli diedero il suo nome. Non poteva mollare, aveva giurato che avrebbe riscattato l'onore della sua famiglia dimostrando di poter diventare Mizukage, quindi non poteva finire così. L'onore dei suoi genitori era sulle sue spalle e se fosse morto in quel momento, sarebbe andato tutto perduto, perciò non era ancora arrivato il momento di morire, non poteva.
    Con le forze che ancora gli restavano, cercò di focalizzarsi al massimo sul suo obbiettivo, deciso più che mai a non voler lasciar vincere il demone.
    Non era per niente facile, ma in qualche modo avrebbe dovuto farlo, cacciando via la presenza del demone e riprendendosi finalmente ciò che gli apparteneva. Non poteva lasciarlo fare senza reagire, per cui si concentrò sull'acqua che lo circondava, poi sulla caverna in cui si trovavano entrambi e poi sull'isolotto sperduto in quell'infinito mare... tutto quel mondo non era altro che parte della sua mente e quindi doveva essere lui ad averne il controllo.
    Questa è la mia mente, brutto bastardo. Qui comando io!
    Sforzandosi di contrastare il potere del Sanbi, avrebbe continuato ad opporgli resistenza, cercando di risalire a galla imponendo il suo volere in quella dimensione che gli apparteneva e che il bijuu stava tentando di usare per ucciderlo.
    Se lo sforzo non fosse stato sufficiente avrebbe dovuto cercare di sforzarsi ulteriormente, ma se invece fosse bastato a fargli prendere il controllo della situazione, sarebbe risalito velocemente, non resistendo più dopo essere stato forse sui due minuti in apnea, ed afferrando al volo il suo prezioso ciondolo che lentamente andava a fondo verso di lui.

    Una volta potuta mettere la testa fuori dall'acqua tirò nei polmoni quanta più aria poté, con una grandissima inspirazione e continuando a respirare affannosamente per ricominciare a far circolare normalmente l'ossigeno nel sangue, tossendo anche, inizialmente. Se fosse riuscito realmente a prendere il controllo di quella dimensione, l'avrebbe sfruttata per tirarsi fuori dall'acqua come già gli era capitato in precedenza, salendo al di sopra del livello ed appoggiandocisi in ginocchio.
    I bijuu portavano solo problemi ed il fatto che aveva rischiato di morire appena dopo esserselo ritrovato sigillato dentro ne era la prova. Mentre finiva di prendere fiato e l'affanno accennava a diminuire, alzò lo sguardo verso di lui, fissandolo ancora una volta in modo furioso e stavolta alzando la voce palesemente più che irritata.
    Nessuno ti ha invitato a venire qui, né ti ci hanno costretto. Ci sei venuto di tua spontanea volontà.
    Quindi ora smettila di fare lo stronzo e fammi uscire!

    Non sapeva ancora in che modo avrebbe potuto abbandonare quel luogo, ma se Takuma lo aveva indirizzato verso di lui, una ragione doveva esserci e magari era lui a dovergli dire come fare. A quel punto il bijuu non gli faceva più paura, perché se era riuscito ad ottenere il controllo della sua mente, non aveva più di che temere finché il mostro restava dietro le sue sbarre.
     
    .
23 replies since 12/1/2016, 19:28   459 views
  Share  
.