[Contest][Gioco] La ragnatela

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Mberu
        Like  
     
    .

    User deleted




    La ragnatela




    I



    La situazione stava assumendo una dimensione troppo grande per essere risolta tramite i mezzi locali. A chiedere aiuto non fu però il Daymo del paese del fiume, ma il grassoccio capo villaggio, su cui gravava la responsabilità dei propri cittadini, il quale aveva inoltrato richiesta d’aiuto all’accademia. Gli servivano due persone competenti, sveglie e con la mente elastica, che fossero in grado di trovare indizi e sistemare i problemi del suo villaggio. L’accademia, come sempre schiacciata dal peso della burocrazia, aveva richiesto la presenza di due semplici studentelli, non ritenendo la missione né troppo pericolosa tantomeno di vitale importanza. Il loro incarico sembrava semplice, dovevano dirigersi a Sud del paese del fiume, dove per mezzo di uno dei tanti corsi d’acqua avrebbero raggiunto un villaggio di nome Morya. Lì avrebbero dovuto scoprire cos’era che rendeva così violente tutte le persone che venivano sottoposte alle cure della dottoressa Ayano. Il loro punto di contatto era il già citato capo villaggio, uno uomo di terza età abbastanza robusto, il quale, preoccupato per la sorte dei propri concittadini aveva richiesta aiuto in tutti i modi. Tra le disposizioni che l’accademia aveva fornito ai due studenti, era riportato il fatto che per ricevere le dovute informazioni era necessario rivolgersi a lui.
    Partendo dalla sede accademica, i due aspiranti shinobi avrebbero impiegato circa un giorno e mezzo per raggiungere il villaggio. Snellendo di molto i tempi di viaggio nel caso in cui avessero preferito, una volta oltre passato il confine con il paese del fuoco, muoversi per mezzo d’imbarcazioni lungo i fiumi.

    Indipendentemente però da come avessero raggiunto il villaggio di Morya, si sarebbero accorti avvicinandosi che il piccolo paesino non era protetto mura, tanto meno erano presenti guardie che controllassero chi entrava e chi usciva. Anzi, quasi incredibilmente sembrava che non ci fosse nessuno al suo interno. Giunti in prossimità delle prime abitazioni, il kiriano e il foglioso avrebbero però potuto iniziare a sentire il vociare di una folla inviperita.
    Seguendo il rumore, avrebbero scoperto dove si erano riversati molti degli abitanti del villaggio.
    In una grossa piazza circolare, antistante ad un edificio pubblico, un uomo si ergeva sui gradini perimetrali. A circondarlo, una mezza dozzina di guardie armate di lance, le quali lo dividevano da una mandria di individui dagli intenti poco pacifici.
    Il suo aspetto era chiaramente diverso, era un giovane uomo, dai lineamenti curati e con indosso un suntuoso abito, probabilmente un uniforme. Il suo apparrire contrastava fortemente con quello del resto della popolazione presente, vestita di abiti logori e dai lineamenti scarni.

    SIGNORI!

    Urlò l’uomo, facendo breccia per un attimo fra il rumore della folla.

    Ho già ribadito più volte, in questa e in altra sedi, che gli eventi ci stanno affliggendo vedono estranei sia mia moglie che me.
    Come spero ricordiate, ho sempre agito per il vostro bene, limitando i poteri del capovillaggio di cui avete subito i sopr..


    TORNATEVENE DA DOVE SIETE VENUTI!

    SI TORNATENE A CASA, NON SEI POI TANTO DIVERSO DA GLI ALTRI!

    Lo interruppe qualcuno tra la gente.
    L’uomo ben vestito, strizzò gli occhi appellandosi alla sua pazienza.

    Come stavo dicendo, ho fatto tanto per voi, andando anche contro l’amministrazione del villaggio!
    Il fatto che abbia curato i vostri interessi è un fatto innegabile, ciò è doveroso che mi venga riconosciuto. Io agisco solo per il bene vostr…


    VOI AGITE SOLO PER IL BENE DELLE VOSTRE TASCHE!
    DISTRUGGENDO FAMIGLIE INTERE, FATE SCHIFOO


    Urlò una donna sulla quarantina, con le lacrime agli occhi e in preda ad un evidente attacco isterico. Le grida di dolore della donna fomentarono ancor di più la folla, che iniziò a spingere contro le guardie nel tentativo di raggiungere l’elegante uomo.
    Uno fra gli uomini armati, probabilmente il comandante, parlò con l’uomo accusato dal popolo, il quale, annuendo con espressione di sconfitta acconsentì a rifugiarsi all’interno del palazzo.

    Dopo un altro paio di minuti, la folla, stanca di inveire contro quello che in molti definivano “Il Giudice”, si disperse, riprendendo le proprie attività con rabbia repressa.
     
    .
9 replies since 19/1/2016, 13:34   162 views
  Share  
.