Sorelle

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    V ~ L'odore della Morte: Il dolore


    E

    ra snervante, frustante. Non aveva mai sentito così tanta responsabilità e paura prima di quel momento. Nemmeno quando suo padre, Ryuhei-sama, le lanciava occhiate ricolme di aspettative o sua madre, Natsumi-san, le accennava appena dei vuoti sorrisi. In quei momenti sentiva il peso dei Fuyutsuki premere sulle sue gracili spalle. Smetteva di essere se stessa e diventava la diretta discendente del suo Clan. Ma nulla era paragonabile a ciò che stava provando in quei interminabili e terrificanti minuti. Non aveva nascosto il panico e la paura all’inizio, quando quell’uomo aveva iniziato a sanguinare copiosamente. Anzi si era domandata la reale motivazione per cui la Sorella, Ai-chan, la sottoponeva a quella dura prova psico-fisica. Ma dentro di sé aveva trovato subito la motivazione. La sua emotività poteva essere una fonte di forza, ma anche un grosso problema in campo di battaglia, soprattutto in qualità di Ninja-Medico.
    Doveva vincere le sue paure ed abbattere le sue barriere. Il timore di essere schiacciata da quel carico di responsabilità venne allontanato, almeno per tutta la durata dell’intervento. Non possedeva le dovute conoscenze per poter salvare quell’uomo, un umile pescatore del Paese del Fuoco che aveva abbandonato lavoro e famiglia per poter seguire una strada di dubbia moralità.
    In realtà non le sfiorò minimamente il pensiero che quella donna poteva mentirle. Era sua sorella, ciò che aveva di più caro a questo mondo. L’aveva sempre vista da lontano, ed ora che era diventata una Genin desiderava solo colmare quell’abissale distanza. Per questo non aveva fatto domande a riguardo ed aveva impiegato ogni respiro e briciolo di Chakra per salvare quell’uomo.
    Per interminabili minuti trattenne persino il fiato, per poter ascoltare l’irregolare respiro dell’uomo. Aveva arrestato buona parte delle emorragie e si era accertata che non ci fosse nessun oggetto estraneo nell’addome. Eppure le sue condizioni continuarono a peggiorare, fino a quando il suo organismo non collassò. Il silenzio della morte provocò un tonfo al cuore alla Fuyutsuki. Pensava di averlo salvato in qualche modo, o almeno di aver stabilizzato le sue condizioni per un tempestivo trasporto all’Ospedale della Foglia.
    - … - Rimase in silenzio perdendosi nello sguardo vuoto e privo di vita della sua prima vittima. Lo aveva ucciso con le sue stesse mani. Staccò le mani dalle garze ricolme di sangue per osservarle con orrore, timore e dolore. Non era riuscita a salvarlo. E l’unica responsabile di quel fallimento era la Fuyutsuki. Non c’era nessuno alle sue spalle a proteggerla. In cuor suo sapeva che Ryuhei-sama, per quanto possa essere rigido ed autoritario, sarebbe stato sempre al suo fianco per rialzarla dopo una caduta. Ed invece questa volta era sola. La stessa Ai-chan, dietro quella fredda maschera, rimase in silenzio. - Io.. Io.. - Cercò di balbettare qualcosa. Ma le parole le morirono in gola.
    Il Kunai dell’Anbu squarciarono il petto del cadavere. Una costa era conficcata nel polmone destro. Ora comprendeva la motivazione del decesso. Osservò sorpresa e confusa la maschera a forma di aquila della sorella. - Non sono stata abbastanza lucida da valutare ogni situazione. Sono stata imprudente e poco attenta! - Si soffermò per alcuni secondi sulle sue mani ancora insanguinate. Tremava. Si strinse nelle spalle e dalla sorella non arrivarono parole di conforto. Anzi fu abbastanza dura. Una durezza che forse non si aspettava, ma comprensibile. Non era più una bambina, ma una Kunoichi.
    - Non voglio più esserlo. - Scosse la testa. Non voleva più essere ingenua, debole e suscettibile alla fragilità d’animo. Non poteva permettersi di essere debole. Aveva un Clan da risollevare all’antico splendore e una sorella da riportare a casa. Inoltre la strada che aveva scelto non era affatto semplice. Quella del Ninja-Medico era una vita di sacrifici, rinunce e situazioni al limite del sopportabile. Molte altre saranno le occasioni in cui verrà messa alla prova, ma al posto di quel cadavere poteva esserci Ai-chan, Ryuhei-sama, Natsumi-san, Hiro-kun, Atasuke-sama, Okada-sensei, Miyo-chan, Shinpachi-kun o addirittura Raizen-sama. Non poteva permettersi debolezze. E questa sera aveva pagato amaramente il suo errore di valutazione. Non si era accorta di quella costa incrinata. Scosse la testa, ma dovette accettare quella dura realtà. Temeva di far scorrere anche una sola lacrima sulle sue guance. L’orgoglio le impediva di abbattersi o di arrendersi.
    Aveva scelto questa strada, questa vita e non aveva nessuna intenzione di tornare indietro. Richiuse delicatamente gli occhi dell’uomo, per concedergli un’espressione più consona e serena per il trapasso dell’anima, e strofinò la manica della tuta sul viso per asciugarsi quei occhi gonfi di lacrime non versate. Strinse i denti ed ascoltò le parole di Ai-chan.
    - Sayounara Oneesan! - Riuscì a salutarla, mentre si caricava l’uomo sulle spalle e spariva nelle ombre notturne. Gli occhi cristallini della Fuyutsuki diventarono improvvisamente vuoti e spenti. Le sue mani continuavano a tremare e la sua mente non aveva smesso di pensare a quelle parole proferite dalla sorella. Doveva fare una scelta. Si concesse alcuni minuti di pausa, forse più di una mezzoretta, per poter ripulire un po’ i vestiti e le mani dal sangue dell’uomo. Si recò alla piazza cittadina in prossimità di un pozzo per poter cancellare quelle “prove”, le prove del suo fallimento. Strofinò le sue mani con forza nella limpida acqua del secchio. Era sola. Solo le stelle erano suoi testimoni. Sentiva ancora quell’acro odore di sangue. Non riuscì a togliersi di dosso l’odore di morte.

    [ … ]

    - Non ti mentirò, non arriverai mai a non avere più paura. O a salvare sempre tutti. Fallira ancora, anche se dovessi diventare il ninja medico più forte mai esistito. La gente continuerà a morire tra le tue mani, le persone che ami continueranno a morire. Se pensi di poterlo sopportare, sai dove trovarmi, sorellina. - Parole che continuarono a rimbombare nella mente della Fuyutsuki nei giorni a seguire. Aveva ben 72 ore per poter riflettere sulla strada da intraprendere e decidere del suo futuro. Aveva preso alla leggere per fino la via del Ninja-Medico. Saper utilizzare l’Hikariton non la rendeva un Ninja-Medico. Solo ora lo capiva. Si mordeva convulsamente il labbro inferiore fino a sentire il metallico sapore del sangue, lo stesso che aveva sentito quella sera.
    Il tanfo della morte continuava a perseguitarla di notte e giorno. Perfino l’invitante Chiosco di Ramen al centro del Villaggio, luogo frequentatissimo da Ayuuki e dalle sue amiche, perse d’attrattiva. Nulla sembrava più interessarle in quel momento. Desiderava smetterla con inutili frivolezze, per questo aveva comunicato con una pergamena a Miyo-chan che non si sarebbe unita quel pomeriggio alla comitiva di Kunoichi per parlare dell’ultimo outfit creato da Madame Hooch oppure del Ninja più attraente del Paese del Fuoco. Doveva maturare, ed aveva solo ventiquattro ore per farlo. Il prossimo incontro con Ai-chan si avvicinava e non aveva ancora una risposta.
    Passeggiava a testa china lungo le strade del villaggio e badava ben poco alle occhiate dei passanti, che riconoscevano in lei una discendente dei Fuyutsuki, il ceppo malato di Konoha. Non badava più ai loro giudizi. In realtà non badò nemmeno a dove metteva i piedi, tanto che finì per inciampare contro il piede di qualcuno ed urtarlo. - Ehi! - La Genin riuscì a mantenere l’equilibrio indietreggiando, visto che aveva urtato contro qualcuno di davvero grosso. - Ah.. sei tu? - Inarcò un sopracciglio, trattando con estrema sufficienza il ragazzo di fronte a lei. - Ti aspettavi qualcun altro per caso? E poi dovresti chiedermi scusa.. mi sei piombata addosso! - La Fuyutsuki pose le mani ai fianchi ed inarcò la schiena in avanti quasi per mostrare la sua “superiorità”. Era abbastanza indispettita, forse irritata.
    In quel momento si chiese come mai i Kami le mandavano solo disgrazie. Non era dell’umore adatto per sopportare anche solo la presenza di Daichi Akira. Lo stesso Daichi che la prendeva in giro quando era piccola per via del suo viso paffuto. La Genin era già sul piede di guerra e non aveva nessuna intenzione di chiede scusa al suo acerrimo nemico. Lo aveva fin dall’inizio, in Accademia, mal sopportato e non capiva come Miyo-chan sia innamorata di lui. O almeno aveva fin da subito mostrato il suo interesse per la bandana sulla sua chioma castana e lo sguardo di un verde marino. - Allora? Come mai sei tutta sola? Miyo-chan e le altre ragazze sono al chiosco di Ramen. Avete per caso litigato? Comunque attendo le tue scuse.. altrimenti non ti faccio passare. Ayuu-faccia-ciccia! - E sul volto del ragazzo comparve un sorriso soddisfatto e quasi trionfante. Invece il volto della Fuyutsuki si contorse dall’irritazione. - Yaaahhh! - Strinse i pugni. - Togliti dalla strada.. Shannaro! - Purtroppo non riuscì a contenere l’ira. Caricò il pugno destro e trattenendo istintivamente un po’ di Chakra finì per colpirlo in pieno volto. Daichi-kun cadde rovinosamente a terra, non aspettandosi una simile reazione dalla compagna di Accademia.
    - Pffff! Ti sei fatto atterrare da una ragazza. - Stavolta la Genin mostrava un sorriso trionfante. Amava vedere il ragazzo a terra e con le mani che premevano sul viso per il dolore. - Tu.. Tu... - Il ragazzo cercò di alzarsi ed andare via ferito nell’orgoglio. Ma fu la Fuyutsuki a trattenerlo. - Avanti.. Fammi vedere il volto. Ti curo io. Sei sempre il solito Baka! -

    [ … ]

    Alla fine era riuscita a convincere Daichi-kun a rimanere e curargli quel livido sulla guancia. Nonostante le iniziali resistenze le era sembrato di scorgere un sincero sorriso, un’indecifrabile sorriso. Purtroppo lei non era mai riuscita a comprendere i reali pensieri che frullavano nella mente di quel Baka.
    Nelle successive ore ripensò un po’ a tutto ciò che le era capitato negli ultimi giorni. Non era riuscita ancora una volta a trattenere la sua emotività, nemmeno contro le provocazioni di Akira. Era confusa e preoccupata. Doveva maturare, diventare più forte e meno istintiva. Aveva accettato la guida di Atasuke-sama anche per questo. Il Maestro del Dojo aveva un buon temperamento. Poteva apprendere molto da lui.
    Anche quando i suoi soli passi riecheggiavano nella strada buia e deserta di Konoha i dubbi continuavano a divorarle l’animo. La sera era calata su tutto il Villaggio e si dirigeva come di consueto al campo di addestramento n°5. L’arena completamente distrutta e il terreno dissestato s’intonavano bene con il suo umore. I suoi occhi avevano perso quella lucente ingenuità. Ora era più consapevole e forse pronta per ciò che stava per affrontare.
    Aveva conosciuto la paura, lo sgomento e la morte. Mancava forse il dolore, ma era pronta ad affrontare tutto ciò per la sua famiglia, per Konoha ed Ai-chan. Quando aveva richiamato il suo Chakra curativo per la guancia di Daichi-kun aveva provato una certa gratificazione. Le aveva sorriso riconoscente, nonostante il suo orgoglio fosse ferito. Era questa la strada che voleva percorrere, a qualsiasi costo. Doveva farlo per i Fuyutsuki, per il villaggio, ma soprattutto per se stessa. La carriera di Ninja-Medico l’avrebbe cambiata. Ed era pronta a questo cambiamento.
    - Oneesan.. - Non si aspettava parole di conforto. Ma come sempre Ai-chan possedeva il potere di farla ridere, di risollevare il suo animo anche dopo la peggiore delle cadute. Aveva sempre avuto un certo ascendente su di lei. Desiderava solo stare al suo fianco e proteggere Konogakure no Sato insieme. - Capisco. La vita dell’intera squadra dipende da quella del Ninja-Medico. Se un compagno di Team verrà ferito da un nemico, potrà sempre essere salvato dal Medico. Ma se è il medico ad essere ferito.. l’intero Team è perduto. - Natsumi-san le aveva spiegato quei fondamentali concetti già da anni ormai. E la Fuyutsuki li aveva stampati nella sua mente. Era l’eredità materna, la conoscenza delle arti mediche e dei Veleni. - Un Ninja-Medico deve saper difendersi. Non può essere protetto dai suoi compagni. Ciò distoglierebbe l’attenzione dall’obbiettivo della missione. Un Ninja-Medico deve essere una risorsa.. non un peso. - Aveva una visione molto chiara a riguardo. Per questo si allenava duramente nel Taijutsu. Non aveva nessuna intenzione di farsi difendere dai suoi compagni di Team, anzi.
    Annuì alle parole della Donna mascherata. Non esitò nemmeno un secondo a togliersi la giacca della tuta per mostrare le gambe e le braccia nude al gelo della notte. Sospirò leggermente, ma non abbassò mai lo sguardo per lamentarsi indirettamente del freddo. E non tremò. Era stanca di essere debole. Sfogarsi su Daichi-kun era stato terapeutico, ma aveva capito qualcosa d’importante. Aveva sconfitto con i suoi stessi pugni il ragazzino che le aveva reso i primi anni di Accademia un inferno. Era riuscita a scaraventarlo a terra. Poteva affrontare molto altro, anche il dolore fisico. Il dolore, la disperazione, la morte non erano i veri nemici. Il suo peggior nemico era se stessa.
    - Sono pronta! - La sua voce non tremò, anche se aveva freddo, paura e provava preoccupazione per l’incertezza di quella prova. Era davvero capace di utilizzare l’Hikariton senza l’imposizione delle mani? Sembrava follia. Nessun Medico anche il più esperto dell’Ospedale di Konoha ne era in grado. Ma aveva piena fiducia in Ai-chan.
    I Kunai trapassarono la sua pelle per ben quattro volte. L’Anbu fu rapidissima a sferrare le sue pugnalate per poter squarciare l’epidermide della Fuyutsuki e lesionare i tessuti sottocutanei con un nuovo fendente. Il secondo fu anche più doloroso del primo, visto che le fredde lame dell’arma si avvicinarono al muscolo. Le ferite non erano particolarmente profonde, ma molto dolorose. Almeno secondo il punto di vista della Genin. - … - Trattenne un gemito di dolore. Strinse i denti e i pugni istintivamente. Lo sguardo si assottigliò verso quei Kunai. L’arena si macchiò ancora una volta di sangue, ma stavolta ero quella della Fuyutsuki.
    Dovette combattere contro il dolore[Doppia ferita agli avambracci – 2 Leggere] e la paura di non farcela, di non essere all’altezza delle aspettative della sorella. Aveva ancora ben in mente di come aveva perso il controllo della situazione tre giorni fa e non era riuscita nemmeno a trattenere le sue emozioni, riversandole contro il povero Daichi-kun. Sospirò leggermente. Decise di chiudere gli occhi per evitare di fissare il liquido caldo e scarlatto che fuoriusciva dai suoi avambracci. Cercò di trovare dentro di sé la calma necessaria per manipolare il suo Chakra. Forze interiori che cercarono di accumularsi sulle ferite. Solitamente le mani erano usate per depurare e canalizzare l’Hikariton. Forse era anche più semplice con il Shousen Jutsu. Ma lei doveva provare a rimarginare le sue ferite in modo diverso.
    Ritrovò dentro di sé la tranquillità necessaria per condurre le sue energie verso gli avambracci. Il Chakra era ben visibile in prossimità delle ferite. Ma nessuna manifestazione dell’Hikariton. Sospirò leggermente e cercò d’immaginare nella sua mente quella massa di energia confusa e disordinata. Equilibrio ed ordine. Il Flusso divenne sempre più moderato e calmo. E lentamente il Chakra si “purificava” per tramutarsi in energia vitale per il suo organismo. [Abilità - Arte della Rinascita][GUARIGIONE - All'attivazione, l'utilizzatore può rigenerare Vitalità, annullando anche gli status. Ogni round, l'utilizzatore può Guarire un proprio danno utilizzando uno slot tecnica/azione: ogni Guarigione ripristina 1 leggera e richiede ¼ Basso.Utilizzare più Guarigioni nello stesso danno non richiede slot tecnica/azione extra. La Guarigione permette di ripristinare l'Energia Vitale dell'organismo e annullare gli status; uno status Leggero è considerato mezza leggera, uno status Medio ferita leggera, uno status Grave ferita medioleggera. L'utilizzatore non può essere Guarire dall'Avvelenamento. - Livello I (Genin Verde) / L'utilizzatore può Guarire 2 volte al round / La Guarigione massima di un danno è 1 Leggera.] Rigenerazione cellulare che venne accelerata, tanto che i prodotti di scarto di quel frenetico metabolismo e processo biologico guidato dal Chakra venne scartato sotto-forma di vapore. Un flebile alone si formò sulle ferite fino a rimarginarsi completamente
    [Slot Azione I][Guarigione – 2 Leggere – ½ Basso].
    Purtroppo non ebbe nemmeno il tempo di trionfare che il dolore per le successive quattro pugnalate la riportarono con i piedi per terra. I Kunai dell’Anbu furono precisi e rapidi. E la Fuyutsuki dovette sbarrare gli occhi per il dolore. Si morse il labbro inferiore per non urlare. Era orgogliosa quanto suo padre. Non aveva nessuna intenzione di mostrarsi debole ancora una volta davanti alla sorella. Socchiuse di nuovo gli occhi, senza badare troppo alle ferite. Stavolta le spalle erano state ferite[Ferite da taglio alle clavicole – 2 Leggere] superficialmente . Cercò di riportare la mente nel precedente stato di massima concentrazione. Sospirò leggermente per poter scacciare via ogni pensiero o preoccupazione. L’opzione arrendersi non era contemplata. Anche questa volta spostò una buona quantità di Chakra verso gli arti superiori. Cercò di regolarizzare minuziosamente il flusso senza l’imposizione delle mani, per stimolare le proprietà rigenerative del tessuto. Una flebile condensa e la successiva guarigione delle ferite testimoniò che la Fuyutsuki custodiva una rara abilità dentro di sé
    [Slot Azione II][Guarigione – 2 Leggere – ½ Basso].
    Sentì le ginocchia[Doppio taglio alle ginocchia – 2 Leggere] cedere. Stavolta i Kunai si erano conficcati proprio sull’articolazione, squarciando con il freddo metallo la pelle. Per ben due volte le armi perforarono l’epidermide e il derma, creando delle ferite non troppo profonde ma dolorose. Era in ginocchio, provata non tanto dal dispendio di chakra ma dal dolore. Il dolore era altamente debilitante. Offuscava la ragione ed indeboliva la mente. Ma non la sua forza di volontà.
    - Non mi arrendo. - Nonostante il bruciore e il fastidio che quelle ferite grondanti di sangue, decise di non arrendersi. Strinse i denti e provò ancora una volta ad utilizzare quella “strana” abilità. Il segreto stava nel perfetto controllo del Chakra. Anche nell’Hikariton poteva sfruttare lo stesso principio con cui aveva manipolato il Chakra distruttivo. Cercò dentro di sé la concentrazione necessaria per poter coadiuvare il Chakra nelle ginocchia e stimolare il processo mitotico. Cellule che iniziarono a duplicarsi per poter riparare l’endotelio dei capillari lesionati e gli strati sottocutanei
    [Slot Azione III][Guarigione – 2 Leggere – ½ Basso].
    L’Anbu colpì le gambe[Doppio taglio alle gambe – 2 Leggere] per impedire alla Genin di poter rialzarsi . Il dolore paralizzò ancora una volta l’animo della Fuyutsuki. Ma non si diede per vinta. Era in ginocchio davanti alla sorella ed aveva tutte le intenzioni di rialzarsi. Strinse i denti e si rifiutò di chiudere gli occhi. Mantenne il contatto visivo. Appoggiò una mano sulle ginocchia per far leva sulla gamba destra. Doveva rialzarsi e intanto rigenerare le ferite. Per questa ragione iniziò ad accumulare ulteriore Chakra nelle gambe per poterne stimolare le sue abilità rigenerative [Slot Tecnica I][Guarigione – 2 Leggere – ½ Basso].
    Era in piedi. Davanti all’Anbu. La osservava, in attesa di ricevere i prossimi fendenti. Sembrava più una tortura psico-fisica che un reale allenamento. Le braccia vennero ancora una volta ferite[Doppio taglio alle braccia – 2 Leggere] da entrambi i Kunai. Il sangue iniziò a sgorgare dall’epidermide squarciata. Si sentiva stanca, non tanto per il consumo di Chakra, ma il dolore iniziava ad essere difficile da sostenere. Ancora una volta il dolore le fece stringere i denti. Chakra che venne convogliato negli arti. Divisione mitotica che rigenerò in pochi minuti le ferite alle braccia [Slot Tecnica II][Guarigione – 2 Leggere – ½ Basso].
    - B..Basta! - Purtroppo il suo equilibrio fu precario. Cadde a terra quasi esausta. Era riuscita a resistere a quelle ferite, al dolore. Si sentiva improvvisamente svuotata di ogni forza, sentimento o energia. Non riuscì a rialzarsi. Era quasi in procinto di svenire.



    Statistiche ~
    Forza ~ 300
    Velocità ~ 300
    Riflessi ~ 300
    Resistenza ~ 300

    Agilità ~ 300
    Precisione ~ 300
    Concentrazione ~ 300
    Intuito ~ 300

    Movimento ~ 12m/slot
    Salti ~ 4metri
    Percezione ~ 9
    Furtività ~ 0

    Chakra ~ 27,5/30 Bassi
    Vitalità ~ 2/12 Leggere
    En. Vitale ~ 30 Leggere

    Tempistica ~
    Slot Azione I ~ Guarigione
    Slot Azione II ~ Guarigione
    Slot Azione III ~ Guarigione
    Slot Difesa ~ -
    Slot Tecnica I ~ Guarigione
    Slot Tecnica II ~ Guarigione
    Slot Gratuito ~ -

    Tecniche ~ -

    Off ~ Questa è una tortura! D:

     
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17 replies since 1/2/2016, 21:19   267 views
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