Al Tempio della Nebbia - La Sesta Riunione di Kiri

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  1. -Meika
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    La Sesta Riunione di Kiri

    I



    Meika, c'è una comunicazione per te, la voce del mio amatissimo padre quasi mi mandò di traverso il thé che stavo bevendo. Ancora una missione? No, non era possibile, eravamo reclusi nel Villaggio per chissà quale ragione. E cos'altro allora? Speriamo che non debba andare alle mura di corsa mugolai con la voce impastata dal sonno ed i capelli scombinati dalla notturna lotta col cuscino. Mi strusciai la manica del pigiama sugli occhi e con l'aspetto di una specie di cadavere mi alzai raggiungendo mio padre per ricevere la comunicazione.
    A quanto pare sarebbe dovuta arrivare ieri, mi disse mentre aprivo la missiva leggendola Il tizio che l'ha portata ha anche detto che "dovrebbero saperlo tutti, è impossibile che sua figlia non lo sappia". Ed in effetti io lo so, tu?
    So...yaaaawn... nulla io biascicai quelle parole distrattamente. 'he vuole mo'..., mi volle qualche secondo per comprendere il contenuto della convocazione.
    Riunione di Kiri.
    Convocazione.
    Presenza obbligatoria.
    Si può sapere che hai fatto ieri tutto il giorno? Non eri nemmeno alle mura, mi domandò mentre vedeva un misto di sorpresa e panico dipingersi sul mio viso. Già, che avevo fatto tutto il giorno? Semplice: avevo passato tutto il giorno ad affilare la mia arma migliore, la mente. Dato che le mie braccia avevano la stessa forza di un latticino andato a male passavo più tempo a studiare per aumentare le mie abilità fuori dal combattimento che dentro. Un Akuma doveva essere più furbo che forte, dopotutto.
    Che ore sono?Nove e mezza Nove e mezz... sbattei le palpebre, giungendo alla conclusione che fossi tremendamente in ritardo. COME LE NOVE E MEZZA, È TARDISSIMO!




    Quando giunsi, correndo, al tempio della Nebbia la riunione non era ancora iniziata. Però il Mizukage era arrivato. Dopotutto la sedia centrale doveva essere la sua no? (Si noti che entrando da un ambiente più luminoso ad uno scarsamente illuminato la mia vista non riuscì immediatamente ad adattarsi e così non distinsi immediatamente i lineamenti della persona che era seduta sul trono del Mizukage).
    Mi feci avanti allora, osservando quelle che sarebbero state le star assolute della giornata: le Sette Spade. E così Ryuu ce l'aveva fatta, erano state forgiate. Se Akira fosse stato lì avrebbe certamente osservato le armi con le lacrime agli occhi ed un rivolo di bava alla bocca. Non riservava certi sguardi nemmeno a me. Sicuramente come il Mizukage, seduto sul trono, anche lui pareva entusiasta delle spade. E da quando aveva i capelli blu?


    Ecco, ci sono momenti in cui il cervello di Meika Akuma va in una specie di cortocircuito in cui non si rende immediatamente conto delle cose e finisce con costanza a far figuracce assortite. Poi le sinapsi riprendevano a funzionare correttamente ed il quadro assurdo della situazione, primum movens della confusione iniziale diveniva chiaro, portando quasi inevitabilmente a reazioni alquanto imprevedibili. Respira Meika... non può essersi seduto sulla sedia del Mizukage... cioè tutto il Villaggio lo sta guardando..., la mia vocina interiore mi diceva che non poteva essere vero, che dovevo star sognando o che in alternativa dovevo essere caduta in una qualche sorta di illusione preparata dal mio cervello. Così mi avvicinai, superando le Sette preziosissime armi delle quali (com'era ben noto) non nutrivo un particolare interesse, fino a fermarmi davanti all'Hozuki tagliando così dalla sua vista le tanto preziose quanto ambite armi.

    Cosa hai nel cervello, acqua distillata? Non ero disposta nemmeno a concedergli la presenza di qualche specie ionica all'interno. Alzati da lì prima che arrivi il capo e decida di infilarti dentro un secchio ad usarti per pulire il pavimento dei gabinetti in piazza, prendere in giro un Hozuki era estremamente facile del resto.
    Anche se lo stavo facendo col tono sottile e tagliente della catastrofe imminente, con una vena che quasi comicamente pulsava contro la mia fronte segno del fatto che Akira avrebbe fatto meglio ad alzarsi presto da lì, perché altrimenti alle conseguenze del Mizukage avrebbero potuto aggiungersi quelle che avrei potuto scatenare io.... semplicemente immaginandole.


    Dunque, una volta recuperato Akira avrei cercato la prima panca a disposizione, sedendomi, guardando fissa davanti a me verso le spade. Speriamo siano venute bene almeno, con tutto ciò che c'è costato recuperare il metallo, dissi scioccamente. Sarebbero stati sicuramente dei pezzi incredibilmente potenti ma no, proprio non riuscivo ad esserne minimamente attratta.


     
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30 replies since 2/2/2016, 15:47   990 views
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