La Colonna

Add ts per Yusnan [Kiyomi]

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  1. Yusnaan
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    La colonna

    L'arte della crocerossina


    Per fortuna il viaggio non sarebbe stato eccessivamente lungo come si era aspettata, anche se dovettero mantenere un passo abbastanza svelto per cercare di arrivare il prima possibile e poter aiutare il maggior numero di persone. Kiyomi però non era dello stesso avviso, in quanto non si era mai occupata di feriti o di soccorrere gente in difficoltà, e la cosa la metteva alquanto a disagio oltre che trovarla decisamente irritante.
    Ad un certo punto, quando in lontananza notarono delle colonne di fumo alzarsi in cielo, la ragazza intuì che erano ormai quasi giunti a destinazione, cominciando a temere il lavoro che le sarebbe spettato. Era già dovuta partire per quella missione improvvisa in tutta fretta da casa, ma immaginarsi ad assistere dei feriti non ce la faceva proprio, non essendo per niente nel suo stile pensare alla salute degli altri.
    L'ultima volta che dovette occuparsi di un ferito, finì per mozzargli la mano su cui era appiccicata una cartabomba invece di provare a strapparla via, ed il poveretto era anche un bambino a cui avevano appena rubato un polmone, quindi era abbastanza evidente che non lo faceva apposta, non era proprio nella sua indole.

    Arrivate al piccolo villaggio, poterono finalmente vedere in che condizioni era ridotto, completamente distrutto e pieno di gente in preda al dolore e alla disperazione. Un caos che regnava incontrastato ovunque si voltasse, e davanti a lei, a primeggiare in tutta quella confusione, c'era la Colonna di cui aveva tanto sentito parlare ma che non aveva mai avuto interesse a visitare, deturpata da un mucchio di cadaveri ammassati alla base di essa.
    Kiyomi, io prendo la metà sud del villaggio, tu quella nord. Aiuta chi ha bisogno di aiuto, libera i feriti dalle macerie, e raccogli informazioni. Fai quello che puoi mentre aspettiamo i rinforzi.
    Come, aspetta, da sola?
    La ragazza si era già immaginata le sofferenze che avrebbe dovuto patire con tutto quello che c'era da fare, ma non aveva capito che avrebbe dovuto occuparsene anche in solitaria, ma la sua caposquadra sembrò non interessarsi minimamente alla sua domanda, partendo subito in direzione di alcune capanne semi distrutte per aiutare chi ne aveva bisogno, e lasciandola ribollire nella sua rabbia.
    Quanto la odio.
    La situazione cominciò a metterle un po' d'angoscia, guardandosi intorno per decidere da che parte cominciare a vedere chi avesse bisogno di aiuto, dato che ormai era ben chiaro che non avesse altra scelta, ma ovunque volgesse lo sguardo vi erano persone insanguinate o cadaveri da liberare. Un orrore a cui non aveva mai assistito e che avrebbe voluto di certo evitare, eppure era capitato proprio a lei.
    Sfortunatamente non le restava altro da fare che mettersi all'opera e cercare di resistere fino all'arrivo di altri soccorsi che avrebbero potuto darle il cambio.
    E io che mi sono vestita anche di bianco. Fanculo.

    Dato che non avrebbe potuto evitare in alcun modo di uscire da quella situazione, decise di mettersi all'opera, anche se rimpianse non poco di non essersi portata un paio di guanti, e di proseguire dritto fermandosi da chiunque sembrasse essere in difficoltà, cercando di sbrigarsi il prima possibile con ognuno.
    La prima ad invocare l'aiuto della kunoichi non appena la vide, fu una donna età che le implorò di medicare il figlio piccolo, il quale era rimasto ferito in maniera alquanto grave e da cui lo portò immediatamente all'interno di una piccola capanna lì vicino.
    Il ragazzino era steso a terra, semi cosciente ed aveva un enorme scheggia di legno che lo perforava in vita quasi da parte a parte, ma lo sguardo quasi impassibile di Kiyomi mentre cominciò ad ispezionare la ferita Conoscenza Medica (Base) [1] Conoscenza: L'utilizzatore può diagnosticare e trattare gli Status Leggeri; richiedono 3 slot azione/tecnica per eliminarli. Può eseguire interventi di pronto soccorso e medicare le ferite: l'entità della ferita medicata si ridurrà di ½ leggera ogni giorno. Possiede inoltre conoscenze anatomiche di base, potendo individuare con sicurezza la posizione degli organi interni, dei vasi e delle ossa. sembrava quasi surreale, come se non avesse visto altro per tutta la vita, eppure era la sua naturale dote che primeggiava nel suo carattere e che difficilmente la faceva stupire di qualcosa a meno che non le interessasse sul serio, oltre che un certo fastidio di trovarsi in quella situazione, con la madre che continuava con quel suo irritante singhiozzare disperato.
    La vuole piantare di frignare? Non ha nessun danno ad un organo vitale, altrimenti sarebbe già morto, quindi si metta a sedere e non mi disturbi ulteriormente.
    L'ordine fu eseguito alla lettera dalla signora, shockta per i modi bruschi usati dalla kunoichi ma grata per aver capito che suo figlio non fosse in pericolo di vita. La ragazza di Konoha non ci mise molto a capire cosa fare per risolvere la situazione in fretta, quindi prese il primo pezzo di stoffa che trovò a portata di mano e lo infilò tra i denti del ragazzino, cosicchè potè sfogare tutte le sue urla nel momento in cui Kiyomi afferrò saldamente l'enorme scheggia e la estrasse dal suo corpo con un gesto secco. Subito dopo, non perse tempo poggiando entrambe le mani sul buco lasciato dall'oggetto appuntito ed infondendo un po' del suo chakra curativo2 Leggere guarite: consumo 2 Bassi

    Tecnica delle Mani Curative - Shousen Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco
    L'utilizzatore può ripristinare l'energia vitale guarendo i danni e status. La vitalità non verrà ripristinata, non rigenera arti amputati o organi interni distrutti, gli oggetti presenti all'interno delle ferite non sono rimossi. È possibile guarire ferite differenti, entro la Guarigione Massima; è possibile alleviare ferite d’entità superiore la Guarigione Massima.
    Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    (Livello: 3 / Consumo:Basso per Leggera guarita )
    [Guarigione Massima: Leggera per grado]
    per cercare di sanare marginalmente la ferita quel tanto per farlo resistere fino all'arrivo dei soccorsi medici, per poi tagliare via dal suo vestito una striscia di tessuto bianco ed avvolgerla attorno al busto del ragazzo.
    Quello era tutto quello che avrebbe potuto fare, andandosene via dopo essersi accertata che il ragazzino non stesse morendo ed ignorando i noiosi ringraziamenti della donna dopo averle dato disposizioni di non muoverlo.
    Abbiamo cominciato bene, ho già le mani sporche di sangue. Disse mentre se le strofinava addosso al suo ormai già malridotto abito ed aveva cominciato a dirigersi verso una nuova casetta.

    Il tempo scorreva molto lento tra lavori manuali pesanti come spostare travi o sollevare corpi (che grazie ai suoi ultimi addestramenti, però, risultarono più semplici del previsto) e lavori ingrati come amputare un arto semi spappolato con la stessa freddezza di quando si stirano i panni di casa (cosa comunque sconosciuta alla giovane donna), ed a volte le sembrò che fossero già passate ore da quell'infausto momento in cui mise piede in quella brutta imitazione di villaggio.
    I suoi metodi non erano certamente dei migliori, come anche i suoi modi di rivolgersi alle persone, specie a quelle che si lamentavano più del dovuto, ma visti i risultati decenti che riusciva a raggiungere, nessuno le rimproverò i suoi modi di fare, sapendo che era pur sempre lì per aiutarli nonostante fosse evidente che non ne fosse per niente entusiasta.
    Una cosa che la faceva innervosire erano i feriti neanche molto gravi che urlavano come dei forsennati, ad esempio un disgraziato a cui aveva amputato poco prima un piede con un taglio netto e a cui rispose bruscamente Che hai da urlare, te l'ho già fasciato. Vuoi che ti tagli anche l'altro? Oppure avvicinandosi ad un vecchietto che cercava di mettersi un laccio emostatico attorno ad una gamba, facendosi aiutare da un altro uomo che Kiyomi spinse subito via visto il modo inguardabile con cui stava eseguendo il suo lavoro. Spostati, stai facendo solo più danni di quanti non ne abbia già. Con la sua grande forza non fu difficile stringere a sufficienza attorno alla gamba del poveretto per rallentare il più possibile la circolazione, ma il lavoro non sarebbe finito di certo lì, per sua sfortuna.

    Camminando per strada dopo aver già svolto un gran numero di compiti ed aver aiutato non proprio con entusiasmo molta gente, sentì dei deboli versi provenienti da una casa abbandonata e in rovina a cui stava passando davanti, probabilmente un'ennesima richiesta di aiuto che non avrebbe potuto ignorare. Col suo vestito ormai strappato in più punti e sudicio di terra e sangue, entrò col suo solito fare indifferente nella casetta per vedere se ci fosse qualcuno che avesse davvero bisogno di aiuto.
    La ragazza trovò un uomo molto vecchio distesa a terra, schiacciato sotto una grande trave di legno e che a malapena gli consentiva di respirare. Ad una prima occhiata che diede, squadrando la situazione di quel disgraziato, era quasi certa che avesse i minuti contati, ma a quanto pare quella era una cosa che aveva capito anche lui da un pezzo, in quanto invece di chiederle di aiutarlo, le chiese con un filo di voce un kunai per qualche motivo ancora sconosciuto. Rimase impassibile per un paio di secondi, anche se sembrava evidente che forse avrebbe voluto porre fine alle sue sofferenze, ma alla fine decise comunque di accontentarlo, passandogli uno dei suoi sai
    Sai [Mischia]
    Il Sai è un pugnale lungo circa 60 cm. E' dotato di una lama a sezione ottagonale e ai lati della guardia altre due lame ugualmente affilate.
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Media
    Quantità: 2
    (Potenza: 20 | Durezza: 3 | Crediti: 60)
    , non avendo kunai tra il suo equipaggiamento.
    Dal suo abbigliamento decisamente più raffinato e particolare rispetto a quelli del resto degli abitanti, potè immaginare che si trattasse di un membro di un clan nobile, ma erano solo supposizioni che fece mentre lo vide comporre un sigillo e sputare dalla bocca un intero rotolo di pergamena, e se fino a quel momento la ragazza non aveva dato segni di cedimento per tutta la puzza e le cose orribili viste in quel villaggio, non potè evitare di avere dei conati di vomito alla vista di quella scena assurda.
    E' la cosa più disgustosa che abbia mai visto. E oggi ne ho viste parecchie, fidati.
    Il vecchio sembrava in preda a probabili deliri per l'estremo dolore a cui era sottoposto, in quanto cominciò a sussurrare delle frasi apparentemente prive di senso come Tu, tu sei il guardiano ora... per poi tagliarsi la gola con l'arma della ragazza, scena alla quale ovviamente lei non assistette, voltandosi immediatamente da un'altra parte ed aspettando qualche istante perchè potesse morire dissanguato, non avendo voglia di vederlo agonizzare tra il suo stesso sangue.
    E tutto per colpa di quel corvaccio. Io lo sapevo che mi avrebbe portato male, avrei dovuto strangolarlo con le mie mani.
    Terminata la piccola attesa, si voltò nuovamente verso il corpo ormai esanime dell'uomo, lasciandosi andare ad un semplice sospiro per quella spiacevole situazione in cui era andata ad incappare ed avvicinandosi lentamente per recuperare il sai dalla sua mano, facendo attenzione a non finire nella pozza di sangue che si stava allargando sul terreno. Mentre si chinava sul cadavere per raccogliere ciò che le apparteneva, il suo sguardo non potè non cadere sul rotolo dorato che l'anziano aveva espulso dalla bocca poco prima, e dato che ormai lui era morto e sembrava addirittura averlo voluto consegnare a lei come ultimo desiderio, non vide perchè non avrebbe dovuto prenderlo, sfilandoglielo dalle sue morte dita e così anche la sua arma, che strofinò sulla prima cosa che si ritrovò davanti per asciugarla dal sangue.
    Fino a quel momento la giornata si era rivelata lunga e faticosa, quindi dopo aver riposto il sai, decise di accomodarsi su una delle sedie che trovò in giro per casa per riposarsi qualche minuto, così da poter leggere anche tranquillamente il contenuto di quel misterioso rotolo senza essere interrotta, essendo piuttosto curiosa di vedere se vi fosse scritto qualche segreto interessante e sfilando via con la sua solita noncuranza il filo rosso che teneva chiuso il rotolo, aprendolo.
     
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