Aka Kekkonshiki

[Quest di Villaggio, grado A]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Arashi Hime
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    8,529
    Reputation
    +561

    Status
    Anonymous


    BECAUSE...

    ...your eyes said you were feeling it too.



    Senza mezzi termini: quella missione le serviva per diventare Jonin, ed emanciparsi così dai vincoli che la sua posizione gerarchica le imponeva. Voleva il potere. La conoscenza suprema. E solo venendo promossa sarebbe riuscita ad ottenere ciò che desiderava come l’ossigeno. Per questa ragione non avrebbe commesso alcun errore, perché prima come Kobayashi e poi come unica allieva dell’Hokage, Shizuka sapeva che la missione era sempre prioritaria. Sempre.

    Sempre.

    Chiudendo gli occhi, la donna sentì le mani dell’Erede dei Kurogane serpeggiarle dietro la schiena e stringerla in modo tutt’altro che pudico e gentile. Reclinò leggermente la testa di lato, mentre i suoi lunghi e lisci capelli castani scivolavano a scoprirle il collo, la cui pelle chiara era costellata di brividi che non poterono che accentuarsi quando il volto del Dislocatore si avvicinò, parlandole piano all’orecchio.
    Rabbrividì, schiudendo le labbra tremanti e desiderose di essere sfamate ancora una volta, e suo malgrado si ritrovò a seguire il viso di lui quando questo si allontanò lentamente…
    …fu solo allora che la Principessa del Fuoco vide con chiarezza l’espressione del suo opponente: stava sorridendo con ironia tagliente e arrogante. E lei, esitando, non poté fare a meno di chiedersi se non la stesse forse prendendo in giro.
    Oh Dei, quell’uomo –creta calda tra le sue mani– credeva davvero di poterla dominare? Di avere ragione su di lei, proprio lei che–…

    Ma cadde.

    La sua schiena, rigida come le sue spalle, venne gettata all’indietro, fermandosi sul tatami verde salvia delle sue stanze private. Sopra di lei Masaki –il volto regolare e affilato adombrato dalla luce delle lanterne– sorrise ancora una volta, in quel modo poco gentile e ormai poco paziente che contrastava così tanto con l’espressione di cui solitamente si vestiva in pubblico e per la quale era conosciuto come un uomo intransigente e privo di flessioni… e lei allora, prima di potersi dare un freno, sentì il suo corpo dolere terribilmente, come se pulsazioni di piacere e sofferenza pungessero ogni fibra del suo corpo, tendendola in uno spasmo unico e insopportabile.
    Suo malgrado si lasciò sfuggire un gemito appena percettibile quando lui si abbassò a baciarla. Perché non vi era nulla di timido in quel contatto, e lei, percependolo, non riuscì a frenarsi dal volerne ancora. E ancora. Ancora.

    Non avrebbe mai detto che…

    «…che tu fossi così intraprendente, Kurogane.»
    La voce di Shizuka, persino se mentale, era insopportabilmente instabile. Avrebbe voluto tacere, imporre il suo ordine, lei che amava sempre controllare tutto. Non aveva mai creduto che proprio quel pulcino, così insicuro nei suoi confronti, così ossessionatamente composto e sempre ben misurato, osasse porsi in modo tanto sfacciato nei suoi confronti…con chi credeva di avere a che fare? Davvero pensava di essere alla sua altezza? Di poterla vincere?
    «Ma parliamo di cose serie: è mai capitato che un membro degli Hangetsu, a seguito della morte del Kurogane che proteggeva, divenisse parte del ramo principale del Clan o assumesse un ruolo diverso rispetto a quello normalmente ricoperto?»
    …Ma il lavoro era lavoro –ahimé, qualcuno doveva pur farlo– e così, domando il suo corpo ruggente, la donna riprese l’interrogatorio. Perché ciò che aveva ascoltato e visto le era bastato per capire che c’era altro, molto altro, di cui dover tenere conto.
    «E' mai capitato che alla morte di uno dei membri del ramo principale, uno degli Hangetsu sparisse o cambiasse carattere?»
    Ancora distesa a terra la donna mosse leggermente la gamba destra, disegnando sul tatami un’elegante semicirconferenza con il piede e andando così a spingere la gamba sinistra del Kurogane, con l’intenzione di far mancare lui uno degli appoggi che lo sorreggevano e costringendolo allora a scivolare con le gambe e il bacino su di lei. Stavolta sarebbe stata l'unica dei due a sorridere con ironia.
    «A te, come ad ogni altro Kurogane, è mai capitato, a seguito di una ferita o alterazione di salute di qualsiasi natura, di guarire più rapidamente rispetto al normale? E questa guarigione si è forse accompagnata ad un comportamento anomalo o un peggioramento dell’Hangetsu che vi protegge?»
    Quando alzò le braccia verso l’alto sembrò una pittrice che si appresta a dipingere la sua opera migliore. E quando le sue mani si posarono, dapprima con le punte e poi per tutta la loro minuta ampiezza sull’addome del Dislocatore, quell’impressione non poté che trovare una riprova viva e forte.
    «Pensi che tuo padre possa fisicamente essere una persona diversa da quella che si mostra a te e agli esterni alla famiglia? Potrebbe cioè letteralmente invertirsi con la sua guardia del corpo?»
    …E così, mentre la mano destra scivolava lentamente lungo gli addominali dello Shinobi, circumnavigando il suo sterno in modo da arrivare alla schiena, dove le unghie decisero di affondare delicatamente nella pelle temprata da passati che nessuno avrebbe mai conosciuto; l’altra continuava a salire verso il petto, e poi verso il collo, e da lì fino alla nuca, dietro la quale le dita affogarono nei folti capelli d’argento dell’uomo… per poi addentarli in una morsa feroce. E affamata.
    «E’ mai capitato che un Hangetsu, a seguito di una propria mancanza reale o tale considerata, accusasse o lasciasse intendere forti dolori al cuore o alla testa, oppure si ammalasse improvvisamente o addirittura morisse per cause sconosciute? A questo si è accompagnato un nuovo arricchimento della vostra tesoreria? E sempre in merito a questi tesori, sapresti mandarmi un’immagineLa manipolazione
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche:
    L'utilizzatore è in grado, mediante il chakra, di isolare e sigillare un ricordo se subita una Interrogazione Mentale od affini. Il terzo deve essere incosciente o consenziente. Quel ricordo non sarà accessibile a nessuno fino a che la tecnica non verrà rilasciata, e sarà sostituito temporaneamente da falsi ricordi di scarsa rilevanza. E' possibile Dissociare un alleato consenziente se toccato, e se si è a conoscenza del ricordo da nascondere.
    Tipo: Fuuinjutsu
    (Livello: 6 / Consumo: Medio per Ricordo)
    [Da Chunin in su]


    mentale degli stessi, nel dettaglio di tutti quelli che rammenti?»

    Si sarebbe sollevata da terra lentamente, e facendo leva sui suoi appigli si sarebbe avvicinata al petto del Kurogane, fermandosi in prossimità di questo quel tanto che le sarebbe bastato per catturare lo sguardo di lui. Solo a quel punto, muovendosi in modo impercettibile, sarebbe arrivata al volto, avendo premura lungo il suo percorso di non trattenere il respiro che, regolare e misurato, avrebbe carezzato come zefiro la pelle nuda del Chunin.
    «Masaki…» Aveva pronunciato solo il suo nome, ma sembrava aver appena suggerito in un sussurro le più incontrollabili delle fantasie.
    «Hai mai avuto modo di vedere i sigilli che portano sul corpo gli Hangetsu o anche i Kurogane? Se sì, mi sai dire di quale tipologia sono e che effetti hanno?»
    …Forse non tutti sapevano che esiste un punto, in ciascuno degli obi maschili, che se tirato porta allo scioglimento immediato della cintura tradizionale. E’ necessario far scivolare le dita dall’esterno verso l’interno del tessuto, frontalmente rispetto al kimono, e dopo aver trovato con i polpastrelli il punto giusto, solleticare tra indice e medio il nastro di cotone raso considerato la causa di tanto disordine.
    Questo fu proprio ciò che fece Shizuka Kobayashi, facendo scivolare la mano da dietro la schiena alla cintola dello Shinobi di Konoha. I suoi occhi verdi si socchiusero, sorridendo, quando le sue dita sfiorarono con lenta e sapiente esperienza il tessuto pregiato dell’abito tradizionale dell’altro.
    E solo allora Masaki Kurogane avrebbe forse capito di aver commesso un terribile errore.
    «Tua madre è sorvegliata o gode della protezione di uno degli Hangetsu o di chiunque altro? Per quale ragione è tenuta in vita se pare che la sua esistenza valga meno di zero? Serve forse per qualche scopo o per un qualsiasi motivo a tuo padre o al Clan di lui?»
    Il viso di lei era troppo vicino a quello di lui.
    Reclinò un poco la testa verso destra, poi, con snervante lentezza, la fece leggermente pendere a sinistra. E mai, durante nessuno di quei movimenti, smise di torturare le labbra di lui con le proprie, sfiorandole in quello che sembrava quasi un errore, una svista…
    «Io non ho fatto davvero nulla…» Non stava solo suggerendo quelle fantasie. Masaki lo avrebbe capito quando, se non avesse opposto resistenza, avrebbe sentito un leggero fruscio alla base del suo kimono.
    «Tua madre ti ha mai parlato di cicatrici o sigilli caratteristici sul corpo di tuo padre, o in alternativa ti è mai capito di vederne in prima persona?»
    «…oh, scusami…» Puntò i suoi occhi in quelli dell’uomo. E sorrise mentre si passava la lingua sulle labbra.
    Fu davvero un errore che ad essere toccate furono anche quelle di lui.
    «E’ mai capitato che qualcuno abbia tentato di intrappolare in Genjutsu tuo padre o qualsiasi altro Kurogane, come pure gli Hangetsu? Se sì, come si è svolta la vicenda? E in che modo ambo i rami del Clan hanno reagito dinanzi ad altre tipologie di tecniche e impronte chakriche?»
    Quando girò la testa, così da portare la sua bocca nuovamente vicino all’orecchio del Dislocatore, la sua cascata di capelli castani ricadde al suo fianco, scoprendo il collo che rimase di fronte alla bocca di lui. Una precisione voluta senza dubbio dal caso…
    «…ti ho forse provocato un poco…» Ma non fu un caso che le sue labbra si schiudessero, scoprendo i denti che andarono a mordere il padiglione auricolare del ninja. «…Masaki-sama?»

    […] Si diceva che Shizuka Kobayashi fosse la più raffinata tra le Yamato Nadeshiko del Paese del Fuoco.
    Posata, graziosa e ben educata, era infatti il sogno di molti nobili e ricchi rampolli del continente conosciuto…
    …in verità nessuno di questi sapeva che, sotto nomi e aspetti diversi, la tanto ambita Principessa della Foglia era anche una delle più cercate e desiderate Figlie della Peonia Bianca di Kabuchou, che l’aveva accolta e cresciuta come la tradizione delle donne del suo Clan pretendeva.

    L’errore di Masaki Kurogane era stato sperare di poterla avere grazie alla sua volontà.
    Perché mai, nemmeno per un istante, era stato lui a tirare le fila di tutto quel grande teatro.
    Non era lui a volerla. Era lei a volere lui.
    Non era lui ad averla spogliata. Era lei ad averlo reso nudo prima nella libido e poi nel vestito.

    Masaki Kurogane avrebbe allora presto scoperto…

    «Oh…basta, ora.» Le labbra si richiusero. E il brivido avvertito subito dall’uomo non sarebbe forse stato tra i più casti.

    …che Shizuka Kobayashi non era solo la migliore infiltrata di Konohagakure no Sato…

    «Mi sono divertita abbastanza, con te.» La lingua disegnò un arco. Lento. Misurato.

    …era anche la peggiore e ingestibile delle amanti.



    E il tessuto dell’obi venne tirato via con uno scatto secco.





    Consumo

    mediobasso x 10 domande
    chakra rimanente 52/72
     
    .
17 replies since 13/2/2016, 12:22   406 views
  Share  
.