Aka Kekkonshiki

[Quest di Villaggio, grado A]

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    Le vie dell'inganno








    Quando Shizuka irruppe nello studio quasi Raizen sobbalzò.

    Oh, alzata col piede giusto vedo.
    Un miracolo di sti tempi.


    Disse scherzoso, salvo rimanere indispettito dalle parole a riguardo della sua scarsa mole di lavoro.

    Hey hey.
    La tua massima fatica stamattina è stata portata portare le tue chiappette da Kobayashi dalla magione a qui, io sto spulciando rapporti di missioni da stamattina.


    La puntò con l’indice, ma non c’era tempo per quegli piccoli screzi, il motivo della visita era ben diverso e richiedeva ben più serietà.

    Oh, in visita eh?
    Interessante sviluppo… insomma, stai venendo a dirmi che appendi il kunai il chiodo.


    Sospirò sfregando le tempie con le mani.

    Che rottura di coglioni.

    Intanto la mano scivolava sugli oggetti di Shizuka prendendoli e riponendoli su un cassetto della scrivania.

    È inutile, cerchi da un paio di mesi di far quadrare ogni stramaledetto pezzetto di puzzle e appena ti sembra che tutto sia apposto uno stronzetto decide di saltare fuori dal suo posto e rompere le palle.
    Nobili del cazzo.


    Sbuffò rumorosamente.

    Va bene va bene, vai pure.
    Tanto per oggi non credo avrai risposte.
    È come quando ti organizzi tutto un mese di spese e poi ti arriva una bolletta da millanta ryo da pagare, e rimani povero come un sunese, ed il massimo che puoi fare è startene a casa a farti riscaldare dalla fiatella di un bue.
    Ok, forse il paragone è un po’ forzato… a suna non ci sono buoi, ma ci siamo capiti.


    Tamburellò sulla scrivania per qualche secondo.

    Via, direi che puoi andare, ci vediamo domani, tanto perdo tempo a dirti di non venire, ripassa alla stessa ora così mi faccio trovare libero

    E rimase solo.
    Solo con i pochi oggetti lasciati da Shizuka.
    Un ottima recitazione, anche se non era del tutto sicuro della sua utilità, ma a questo punto, meglio in una botte di ferro che in una di legno, per quando pregiato, dovevano essere protetti dopotutto, non comodi.
    Quando toccò l’oggetto il flusso di ricordi lo invase, ormai abituato al procedimento riuscì a non esserne disorientato, accogliendo i ricordi, seppur non come propri, con una certa dimestichezza.
    D’improvviso vide tutto.
    Tutto divenne chiaro?
    Decisamente no, ma era certo che con quelle domande fosse stato fatto un bel lavoro, e tante risposte vennero date.
    Era l’ora di fare un piccolo sunto di tutta quella situazione e cercare di trovare il modo di chiarire gli ulteriori dubbi emersi da quella valanga di informazioni.
    Sicuramente la cosa migliore era introdurre uno dei suoi dentro al palazzo dei Kurogane, un esperto raccoglitore di informazioni, sensi sviluppati, magari qualcuno dalle innate doti… uno Hyuuga?

    Cosa non ci si potrebbe fare con quegli occhi... che poi, a chi vorranno raccontarla, è palese che quelle vene accanto agli occhi non siano afflusso di chakra, ma ben altro15qk2a.

    Tra le varie informazioni ce ne stavano di svariate che meritavano un approfondimento, soprattutto in vista dell’evento, ed ormai il tempo stringeva, aveva un unico problema, per quanto fossero state decantate le abilità degli Aoki non sapeva minimamente cosa potessero fare, organizzarli sul campo diventava quindi complesso.
    Da ciò che aveva compreso però poteva comunque vedere Masaki, e non sarebbe stato male, dopotutto gli aveva tracciato addosso quel sigillo, sapeva bene cosa era, lui stesso stava tentando di sviluppare un abilità simile, grazie a quella non era poi così complesso vedersi.
    Il giorno seguente, alla venuta di Shizuka avrebbe salutato con un gesto della mano.

    Toh guarda, la baby pensionata.

    L’avrebbe a malapena toccata, trasportandola in un luogo più sicuro, certamente lontano da orecchie indiscrete senza lasciare alcuna traccia, dove andavano dopotutto era affari loro
    Era una parte isolata dell’amministrazione, sotterranea per la precisione, in disuso da qualche mese a causa di un tentativo del Colosso di migliorare le difese di Konoha.

    Abbiamo un po’ di terra sopra la testa e addentrandoci per questo corridoio saremmo irrintracciabili per qualsiasi udito.

    Si sedette in mezzo al corridoio, di fatto in mezzo al nulla, solo pareti bianche che continuavano per qualche decina di metri davanti e dietro a loro.

    Ci serve parlare con Masaki, sai toccata e fuga no?
    Ma dobbiamo farlo con le tue abilità
    Fargli delle domande da portare a casa potrebbe esporlo a qualche pericolo, però, se gli innestassimo qualche ricordo cancellando il resto della visita saprebbe di dover fare quelle domande per un motivo X, entro un tale momento e quando lo richiameremo soddisferebbe le nostre curiosità senza necessità di richiesta.


    Prese le guance di Shizuka tra pollice e indice.

    Ma CHI ti conosce meglio di tutti eh?!?

    Agitò lievemente il capo della principessa.

    Ora dobbiamo trovare il modo di farlo venire da noi, come?
    Se volete farlo antisgamo gli basta creare un clone contemporaneamente al suo teletrasporto, dandosi un orario entro il quale tornare alla magione, orario che coinciderà alla perfezione con il pareggio del clone che ovviamente per quell’ora sarà in una stanza sicura.
    Un po’ come pigiare contemporaneamente due interruttori nella stessa stanza, mettersi d’accordo sul tempo è semplice, basta creare un clone con un orologio clonato, e il tempismo sarà perfetto.
    E sta roba direi che puoi dirgliela condividendo i ricordi no?
    Su, su, marsh!


    Quando Masaki si fosse unito alla combriccola, in giornata oppure no, a seconda del piano applicato da Shizuka Raizen l’avrebbe accolto con una pacca sulla spalla.

    We testa di groviera.
    Piacevoli gli interrogatori?


    Ridacchiò.

    Sentite a me, sta storia penso inizi un peletto a farsi invasiva, e reggere il gioco potrebbe tornarci complesso, sarebbe il caso di darvi una mano iniziando a sfruttare al meglio Shizuka e la capacità di creare falsi ricordi.
    Ma passiamo alle cose che è necessario sapere.
    Innanzitutto grazie per le tue ricerche Masaki so tutto ciò che hai detto a Shizuka ed ancora mi è rimasto qualche domanda, anche se penso sarà complesso ottenere risposte a tutte, giusto come preambolo te le pongo io, magari evitiamo di scaricartele in testa se proprio non c’è risposta, poi Shizuka penserà ad un modo migliore per inculcartele coerentemente a qualche scusa.
    -Tra i kurogane c’è qualcuno con abilità ninja, ho visto saltar fuori qualche nome sporadico, alla festa potrebbe venire qualcuno di loro?
    -Baiko pare porti sul cuore un sigillo che sembra sia uguale per tutti gli Hangetsu gli si potrebbe chiedere cosa è e a cosa sono vincolati questi sigilli e cosa causerebbe la rimozione
    -Tra le tante ho visto tua cugina, Shizuka e le sue capacità mi insospettiscono, quanto mi insospettisce lo smodato apprezzamento di tuo padre per lei. Ora. Tuo nonno riusciva a smascherare chi mentiva, tuo padre idem… ma tu no. Lei al contrario tuo fa scoppiare guerre con facilità, mi chiedo, potrebbe aver ereditato lei questo particolare potere?
    Comprendere lei potrebbe farci comprendere tuo padre ed avvicinarti a lui.
    -Dobbiamo sapere di cosa sono in grado di fare gli Hangetsu, Masaki, come diavolo è possibile che non sai cosa sono in grado di fare coloro che dovrebbero proteggerti? Non penso ti venga nascosto, tuo padre non mi sembra così sprovveduto da non tenere in considerazione questo aspetto.
    -Tuo padre poi. Quanto si allontana da casa? Quanto dorme fuori? Quanto dentro? Quando lo fa è sempre nei suoi alloggi?
    -Gli altri quattro della mano invece? Quando verranno? Dove passeranno il loro tempo? Se stanno alla magione dove stanno?
    -Occhi e cuore, ho sentito che gli Hangetsu ve li donano, potrebbe essere una metafora per identificare attenzione e dedizione, ma penso Baiko possa dirci di meglio, no?
    Essendo la tua guardia del corpo è erede quanto te al clan degli Hangetsu, qualcosa dovrebbe saperla.
    -Chiave delle fucine. Inizia a frullarmi in testa che possa essere qualcosa di più impalpabile di un oggetto vero e proprio, magari ha a che fare con il cuore degli Hangetsu e il sigillo posto li? È così segreta da esserti impossible vederla?
    -Il gigantesco forziere nero. E le sale dei tesori: scorre del chakra in quelle pareti o nel forziere? Sarebbe bene riuscire a capire cosa cela al suo interno.
    Hai una mandria di sensitivi, si potrebbe trovare un modo per chiedergli di tale cosa, no?
    Probabilmente se ci fosse del chakra il tuo teletrasporto li dentro dovrebbe essere impossibile, potresti usarlo come prova, sempre che il tuo chakra non ti dia accesso a prescindere. Il alternativa potresti stampare un sigillo sul forziere e teletrasportarti al suo interno, un clone dovrebbe essere abbastanza sacrificabile direi.
    -Colore del chakra di tutte le personalità citate fino ad ora, non so quanto sia fattibile, ma potrebbe essere cosa buona saperlo.
    Ed infine.


    E si focalizzò su Shizuka.

    Hai presente quella gradevole abilità che ti permette di sapere cosa le persone gradiscano?
    Mi pare che avevi qualcosa di simile… beh, sai cosa fare durante la prima stretta di mano con Jinsuke.


    Infine sospirò, esporre il piano con la certezza di non dimenticare nulla quasi lo affaticava, sentiva il cervello galoppare e rielaborare di continuo aggiungendo o togliendo particolari, limando o squadrando.

    Veniamo all’incontro.
    Jinsuke è abile a sgamare chi mente?
    Beh.
    Shizuka, te sei più brava a creare una realtà fittizia.
    Questa missione per un po’ andrà sostituita del tutto nelle vostre menti con… sentimenti, avete ricordi, di incontri, ma vi manca un incontro, la scintilla. Createla.
    Una volta creata l’ambientazione non sarà complesso inserire la ricerca di informazioni.
    Ad esempio, vogliamo sapere se Jinsuke sa leggere l’animo delle persone, bene, Shizuka vorrebbe poterlo scoprire perché in ansia che legga in lei qualcosa a lui sgradito e che gli possa impedire di accasarsi col suo amato.
    E via discorrendo.
    Se riusciamo a rispondere a qualcuna delle mie domande prima dell’evento si potrebbe pensare all’infiltrazione di un “guardone” professionista.
    Ma ci si penserà più tardi.
    Suggerimenti? Rifiniture?


    Si mise a braccia conserte, troneggiando sui due.
    Quando il Colosso era serio era complesso non percepire una certa autorità nell’osservarlo, attitudine fisica e portanza era indubbio che giocassero dalla sua, ma la mente e la finezza dei suoi intricati piani facevano il resto.
     
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