La Corte di Kusa

Febh, Raizen e Kiyomi al Mercato (nero)

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  1. Yusnaan
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    La corte di Kusa

    La boutique inaccessibile


    Parlato Kiyomi
    Parlato Clown
    Parlato Indovino

    Il clown non ci mise molto ad accontentare le richieste di Raizen, indicandogli una zona in cui avrebbe potuto acquistare dei veleni, nientemeno che dallo stesso Febh che era in loro compagnia fino a poco prima. La ragazza non seppe se interpretarlo come una fortunata coincidenza o una disgrazia, ma in fondo non era un problema suo, sarebbe stato l'Hokage a doverci fare i conti, quindi a lei non rimaneva altro che ascoltare lo strambi tizio che li aveva ricevuti darle dei suggerimenti su qualcosa che avrebbe potuto interessarle.
    So di fantastici arrivi nel campo delle scarpe ninja, anche se si parla degli stand più complessi da raggiungere, visto che stanno sul soffitto. Se invece la moda non fa per voi, forse posso consigliare la lettura delle carte? E' molto in voga tra le giovani donne in cerca di lumi sul loro futuro.
    Più che dall'indovino, rimase molto attratta dalla notizia che in quel posto malfamato ci fossero anche dei negozi di scarpe ninja, e quella si che era una vera fortuna, dato che quelle che indossava di solito erano più comode che eleganti. L'idea di farci un salto la entusiasmò immediatamente, essendo piuttosto scettica riguardo agli indovini, ma quando il tizio menzionò i consigli che l'uomo avrebbe potuto offrirle sulle strade da prendere nel mondo ninja, trovò la cosa alquanto allettante e anche se non poteva fare a meno di pensare che fosse un ciarlatano, una visita veloce veloce non poteva di certo farle male.
    Mh, non credo in questo genere di cose, ma giusto per un suo parere ci andrei. Raizen, mi accompagneresti? Roba di un minuto, tanto abbiamo capito dove sta lo svitato, aspettiamo che apra la bancarella e poi andiamo.
    Se Raizen avesse provato a persuaderla a rinunciare a quell'idea bizzarra di andare a consultare un indovino, o se le avesse chiesto per quale motivo ci tenesse, si sarebbe fermata a guardarlo per un paio di istanti, per poi convincersi che era una stupidaggine, voltandosi e prendendo la strada del negozio di scarpe.
    Ah, ma si, chissenefrega, però almeno accompagnami alla boutique.
    In caso contrario, sarebbe entrata nella tenda dell'indovino con sicurezza, per niente spaventata dalla quasi totale oscurità che vi regnava e fissando il famoso indovino con aria un po' perplessa, mentre questi cominciò a blaterare in modo mistico e porgendole la mano, gesto a cui ovviamente non avrebbe trovato risposta da parte di Kiyomi.
    Si, si, salve universo anche a te. Lasciando perdere però i discorsi mistici, sai darmi qualche consiglio per il mio futuro?
    Una ciocca di capelli od una goccia di sangue ed avrai la mia previsione.
    Io sono Jaime Shura, Tessitore del Fato.

    Allora, per i capelli non ci pensare nemmeno, non li avrai mai, ma credo che una goccia di sangue valga questo sforzo.
    Ci avrebbe messo un paio di minuti a tirare fuori il braccio da quell'ingombrante costume che stava cominciando seriamente ad odiare oltre ogni immaginazione, per poi estrarre anche il suo kaiken con cui si punse un polpastrello, non volendo di certo entrare in contatto con il sudicio kunai di quel mezzo pazzo, passandogli infine la goccia di sangue facendo toccare la lama delle due armi. Mentre si sarebbe cimentata nell'ardua impresa di infilarsi nuovamente nel costume senza perdere troppo tempo per evitare che si sgonfiasse, l'indovino cominciò il suo rituale, a cui proseguì la sua risposta alla richiesta della ragazza di svelarle il suo futuro.
    Il tuo passato è quello di un grande cambiamento per ragioni che sono solo tue. Il tuo futuro ti proporrà presto una scelta. Una scelta che potrebbe aprire alla più grande delle opportunità ma col rischio della più terribile vergogna. Sarà una scelta difficile, giovane Kunoichi. Sceglierai il rischio allettata dal premio o vorrai la via più sicura ma anche più complessa? Inoltre...un volto privo di volto potrebbe offrirti un'importante merce di scambio, ma dovrai rinunciare al tuo più grande segreto per averlo.
    A parte questo, il tuo numero fortunato sarà il sette per le prossime ore e ti consiglio di evitare gli ombrelli per un pò.

    Kiyomi rimase in silenzio ad ascoltarlo, senza perdersi neanche una parola, ma se l'uomo avesse potuto guardarla in volto, avrebbe visto l'espressione quasi di pietà che la giovane aveva nei suoi confronti, del tutto delusa da quella ridicola scenetta.
    Tutto qui? Ma non mi hai detto praticamente niente, non hai fatto altro che essere il più generico possibile, so farlo anch'io. E a quel punto cominciò a scimmiottare il suo modo di parlare. Sei uno sfigato, nessuno vuole essere tuo amico e nessuna donna ti si avvicina perché puzzi di incenso, quindi cerchi nel futuro ciò che non puoi trovare nel presente.
    Molto presto dovrai fare una scelta: trovarti un lavoro o continuare il tuo sogno, ma in ogni caso vedrai piovere dal cielo una grande fortuna quando la neve dei monti diventerà gialla. Ma attento a non mangiarla.
    Il tuo numero fortunato è il 2, come il due di picche che questa donna ti sta per dare. Lunga vita e prosperità.
    E con quel saluto uscì senza pensarci due volte dalla tenda e senza voltarsi indietro, ma Raizen fosse rimasto per farsi predire anche lui il futuro, l'avrebbe aspettato a pochi passi, e una volta che fossero stati entrambi fuori, gli si sarebbe rivolta gentilmente per convincerlo ad accompagnarla anche alla boutique.
    Senti, visto che qui è stato un fiasco, che ne dici se mi porti al negozio di scarpe ninja e mi lasci lì?

    Kiyomi non aveva idea di cosa avesse voluto dire il cicerone quando la informò che il negozio fosse sul soffitto, non dando peso a quelle parole, ma se Raizen glie lo avesse spiegato, sarebbe rimasta con uno sguardi perplesso per vari istanti, finché non avesse realmente realizzato che non sarebbe potuta entrare in quella boutique.
    E la stessa cosa sarebbe successa se fosse arrivata nel punto al di sotto del negozio, da cui avrebbe potuto notare la gente che camminava a testa in giù per entrarci, come fossero pipistrelli, e cominciando ad innervosirsi.
    Un negozio in cui può accedere soltanto chi è capace di camminare sul soffitto come un geco? Ormai non aveva più dubbi che doveva trattarsi sicuramente della boutique più esclusiva di tutta la corte, ed una ragazza come lei non poteva perdersi un'occasione del genere. Pian piano il nervosismo dovuto a quel suo grande difetto di non saper camminare sulle pareti iniziò a tramutarsi in collera per essere rimasta esclusa da un negozio del genere, proprio lei che era abituata a fare shopping nei migliori luoghi con la più pregiata merce che si potesse trovare sul mercato, doveva sentirsi espulsa da quello che doveva essere un posto da favola solo per le persone più "chic"?
    Giammai!
    Con tutta la sua rabbia che tentò di controllare avrebbe detto a Raizen che avrebbero potuto anche tornare da Febh. In fondo lei si trovava lì proprio per imparare a controllare il chakra, e solo in quei momenti capì finalmente di cosa parlava l'Hokage quando si riferì a quell'argomento. Non aveva altra scelta: se avesse dovuto imparare a controllare come si deve il chakra per poter accedere a quell'esclusivissimo negozio, anche sapendo che avrebbe dovuto passare del tempo in compagnia dello svitato, lo avrebbe fatto ad ogni costo, non avendo altro in mente se non il desiderio impellente di DOVER entrare lì dentro.

    Una volta giunti nei pressi della parete dove si trovava la "bancarella" dell'amministratore di Oto, non le ci sarebbe voluto molto a capire che anche qui avrebbe dovuto imparare ad usare il chakra per arrivarci, mentre avrebbe guardato impotente, Raizen camminare sul muro come se nulla fosse. Il punto purtroppo era che lei dovesse parlargli a tutti i costi per chiarire quella dannata faccenda dei chakra, quindi a malincuore e con la rabbia che non faceva altro che crescere dentro di lei, avrebbe cominciato a provare a scalare faticosamente le verie corde o accettando un passaggio da Raizen nel caso glielo avesse offerto.
    Salire fino a quell'altezza non sarebbe stato per niente semplice, considerando anche lo scomodissimo costume che si ritrovava e che gli stava davvero facendo saltare i nervi per quelle ridicole braccia che gli rendevano la cosa impossibile. Non solo sembrava una perfetta deficiente mentre pensava a salire pian piano i metri che la separavano dal suolo, ma grazie a quel ridicolo travestimento, la goffaggine non poté che aumentare, facendola andare su tutte le furie. Arrivata forse intorno ai 10 metri di altezza, non avrebbe più resistito, esplodendo di rabbia e strappando letteralmente le braccia al t-rex e lanciandole di sotto, sentendo il costume afflosciarsi rapidamente per la fuoriuscita d'aria dai due fori appena creati, ma fregandosene altamente dell'integrità del costume.
    La testa del dinosauro sarebbe andata a sgonfiarsi, appoggiandosi sfatta sulla testa della kunoichi, che per pronta risposta estrasse un kunai con l'unica mano libera (si stava reggendo con l'altra ad una corda) e praticò un taglio nella bocca della bestia, cosicché avrebbe avuto nuovamente una visuale decente e avrebbe potuto continuare la scalata, arrivando nel momento in cui il caro Hokage sarebbe precipitato di sotto, ma non curandosene, come se fosse una cosa del tutto normale.
    A quel punto avrebbe trovato una posizione decente per rivolgersi a Febh e parlargli finalmente delle questioni importanti (le sue), ma se fosse sceso per prendere Raizen, avrebbe dovuto seguirlo fino a raggiungerlo, per poi parlargli in modo piuttosto pacato per nascondere la rabbia che aveva dentro, cercando di risultare gentile e facendogli anche un sorriso forzato.
    Febh caro, visto che siamo qui e che Raizen aveva detto che mi avresti insegnato a controllare il chakra, ti dispiacerebbe farlo? E intendo il prima possibile.
    Il fatto che avesse cominciato a dargli del tu, lasciando perdere il "sama", voleva poter dire solo che il tempo del rispetto era terminato nel momento in cui non le servisse più l'estremo favore che aveva da chiedergli, e nonostante in quel momento gli stesse facendo un'altra richiesta, si approcciò a lui in modo del tutto informale, non avendo per niente voglia di essere formale dopo tutto quello che stava passando per causa sua.
    Se il ragazzo, infatti, avesse risposto in un qualunque altro modo che non significasse "si, subito", Kiyomi avrebbe perso all'istante il suo sorriso, aggrottando le sopracciglia in uno sguardo ben più che rabbioso, fissando l'otese con un odio profondo e poggiando pesantemente la mano sul suo bancone.
    Ascoltami bene, piccolo impiastro. Io sono venuta in questo schifo di posto, ridicolizzandomi con questo schifo di costume e cavalcando una lucertola gigante solo per farmi insegnare da te a controllare il chakra, quindi tu me lo insegnerai prima di andarcene di qui, siamo intesi?
    Non c'è nessun "altrimenti", non ti sto dando una scelta. Io devo arrivare a quella dannata boutique sul soffitto, stasera!

    Dopo quella piccola sfuriata, la ragazza avrebbe accettato anche se l'amministratore le avesse chiesto di aspettare un po' per fargli concludere qualche affare, ma in ogni caso sarebbe rimasta impazientemente ad aspettare che si decidesse ad accontentarla.
     
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