La mandragola

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  1. Raš
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    La mandragola

    La pioggia leggera aveva da poco iniziato a bagnare Konoha, le nuvole informi erano alte nel cielo e bigie lasciavano intravedere i profili dei colli nei pressi del villaggio della foglia. Io stavo in camera mia con la finestra aperta, l'odore del cemento bagnato misto a quello del piccolo giardino interno della mia dimora mi inebriava. Guardavo le gocce infrangersi sul placido stagno delle ninfee, ascoltavo il fruscio delle canneto di bambu che si muoveva placido al vento.
    La lettera che tenevo fra le mani mi era stata recapitata qualche giorno prima, un piccolo falco dal manto grigio si era appoggiato proprio a quella finestra, con il becco da rapace aveva bussato al vetro ed io immediatamente avevo aperto e quindi preso il biglietto che teneva legato alla zampa prima di vederlo scomparire nuovamente. Le mani mi tremavano e dovetti tranquillizzarmi prima di poter comprendere realmente ciò che c'era scritto. Una convocazione da parte dell'amministrazione di konoha, avrei dovuto offrire supporto ad un genin del villaggio della foglia, accompagnarla lungo un viaggio all'interno del paese del fuoco. Non si trattava di una missione complicata ed il livello di minaccia era piuttosto basso, per questo, la lettera riportava, mi era stato affidato.
    Così passati i due giorni, mi trovavo a guardare affascinato la pioggia dalla mia cameretta. Finalmente sarei uscito dal mio villaggio, oltrepassato le mura e scoperto il paese del fuoco; inoltre avrei dovuto offrire da supporto ad un genin, certo la missione non era complessa ma il fatto che richiedessero la mia presenza, in qualche modo, mi gratificava. Mi girai a guardare la mia camera spartana un'ultima volta prima di inforcare la sacca ed uscire di casa.
    La sacca era di cuoio lucido, logora dal tempo e dall'uso. Un'unica striscia di tessuto permetteva di tenerla sulle spalle facendola passare sul petto e appoggiare ad un'unica spalla, una patella - anch'essa di cuoio - aveva un doppio sistema di chiusura: un laccio permetteva di stringere la "bocca" mentre una fibbia di metallo assicurava la patella al corpo della borsa. Al suo interno poche cose: del cibo preparato da mia nonna la sera prima, qualche litro d'acqua e una piccola mappa raffigurante il paese del fuoco su cui era cerchiata la zona interessata.
    Il mantello scuro mi arrivava fino alle ginocchia e mi proteggeva dalla leggera pioggia che, ormai da un giorno, continuava incessante. Tenevo il cappuccio alzato quando mi presentai alla porta delle mura cittadine, da lì a qualche minuto sarei stato raggiunto dal genin che avrei dovuto accompagnare.
    Ero piuttosto curioso di sapere la natura della missione, sulla lettera non era stato riportato, quando sarebbe arrivata le avrei chiesto tutto.
    La pioggia non dava segnali di resa, sarebbe stato un lungo viaggio.


    CITAZIONE
    La giocata è pensata per me e Kat ma chiunque volesse aggiungersi renderebbe la giocata solo più interessante quindi è ben accetto :rew: :rew: :rew:
     
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10 replies since 16/2/2016, 14:56   139 views
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