Outbreak

III ~ Ostacoli alle Vaccinazioni: Fanatismo Religioso

inizio di Inoichi-kun non era stato dei più brillanti. Anzi cadere rovinosamente a terra davanti al proprio Sensei esulava un po’ da tutte le formalità e la buona etichetta dello Shinobi. Serietà, disciplina e freddezza erano i principi capisaldi di un Ninja in missione. Eppure lo Yamanaka stranamente non incarnava nessuno di questi ideali, o almeno il suo “strambo” modo di presentarsi non lasciava immaginare nulla di ciò. Ma forse si sbagliava. La Fuyutsuki non riuscì a trattenere un sorriso. Anche lei era stata studente e comprendeva l’emozione ed i timori di una prima missione. Non aveva di certo dimenticato quella tempesta di emozioni che si agitavano nel suo animo quando uscì per la prima volta dalle mura di Konoha come membro di un Team o per un incarico nel Paese del Fuoco.
Quindi non fece pesare troppo quella mancanza da parte dello Yamanaka e gli sorrise per rassicurarlo in qualche modo. Medicò la sua ferita all’arcata sopracciliare e notò le sue guance imporporarsi. - Sensei? - Stavolta dovette realmente trattenersi per non piegarsi in due dalle risate. Ayuuki-Sensei? Non suonava male, ma se Okada-Sensei lo avesse saputo si sarebbe dimesso dalla vita da Insegnante in Accademia. Era stata una delle peggiori studentesse del suo anno. Era impensabile per chiunque chiamare la Fuyutsuki “Maestra” o “Sensei”. - Sono solo una Genin. Va benissimo.. Ayuuki-san! - Cercò di trovare un compromesso. Preferì comunque mantenere i ruoli, ma senza essere troppo formale o intransigente. Era lì per portare a termine una missione umanitaria e non bacchettare un giovane studente dell’Accademia o infrangere i suoi sogni Ninja.
Afferrò con una salda presa la cassa e se la caricò sulle spalle senza problemi. Alle parole gentili dello Yamanaka inarcò un sopracciglio. - Dici che una donna non può portarlo da sola? - Assottigliò lo sguardo. Ormai con Hiro-kun, un suo caro amico, faceva a gara per dimostrare la superiorità femminile su quella maschile. - Ho molta più forza di quanto pensi! - Precisò, ma senza essere troppo aspra. Avrebbe dimostrato un giorno al rosso che le Kunoichi erano nettamente superiori degli Shinobi. Senza perdere ulteriore tempo si misero in cammino.

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Il Viaggio fu abbastanza lungo ed estenuante, almeno per uno studente che non aveva mai messo piede fuori le mura del Villaggio. La Fuyutsuki alternava momenti di marcia regolare con improvvisi balzi da un ramo ad un altro per spingere lo Yamanaka oltre il suo limite fisico. Resistenza fisica e ferrea volontà erano i saldi principi della Taijutser. Sperava di fortificare il gracile corpo del biondino. Sembrava così piccolo e fragile, non troppo piccolo visto che erano quasi coetanei, ma un po’ di allenamento fisico lo avrebbe sicuramente aiutato.
Durante il tragitto la Genin ne approfittò per dare ulteriori dettagli allo studente sulla situazione del Villaggio di Artigiani. Senza volerlo la ragazza utilizzò una terminologia troppo tecnica, forse abituata a comunicare con il Team dell’Ospedale, anche se non ne faceva ancora ufficialmente parte. Ma lo Yamanaka fu abbastanza intelligente da comprenderne i punti chiave. - Esattamente! - Lanciò un’occhiata alle sue spalle. - Ed era anche un avvertimento implicito per te. Se qualcuno ti offre dell’acqua non berla. Non vorrei rimandarti a Konoha in quarantena. - Abbozzò un sorriso.

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L’Arrivo al Villaggio fu piuttosto deludente. Oltre alla tangibile povertà e al clima di terrore che si respirava nelle strade, perché nessuno era venuto ad accoglierli? La Genin si aspettava quantomeno che il Capo-Villaggio li avesse accolti ed aiutati a creare un campo medico provvisorio. Per questa ragione decise di affidare tutto nelle inesperte mani di Inoichi-kun e perlustrare il Villaggio. Forse non era stata una scelta intelligente, almeno se non voleva dormire sulla terra o la strada dissestata questa notte, ma desiderava comprendere a fondo la situazione del villaggio.
Si allontanò ben presto dalla strada principale e saltando tra una casupola e l’altra notò pochi curiosi interessati all’arrivo degli aiuti da Konoha. La maggior parte degli Artigiani erano chiusi in casa o si ammassavano nel templio di marmo, dove era stato allestito una infermeria provvisoria. La Fuyutsuki visitò sia il luogo di culto per rendersi conto del numero dei malati presenti, e sia l’abitazione del Capo-Villaggio. Quindi concesse ad Inoichi-kun tutto il tempo per allestire le tende.

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- Faremo tutto ciò che è necessario per il bene del Villaggio! Siamo stati inviati da Konogakure no Sato con il vaccino che è stato sviluppato dai nostri miglior Ninja-Medico. - Proferì con tono rassicurante verso una giovane ragazza dalla chioma castana e le iridi miele. Era vestita con un lungo Kimono invernale bianco e dei ricami intorno alle larghe maniche ed una fascia rossa che le stringeva i fianchi. I capelli erano raccolti in due larghe code, che le cadevano morbidamente sulle spalle. Sorrideva con estrema riconoscenza verso la Genin. - Vi ringrazio per il vostro aiuto! Purtroppo mio padre è morto quasi una settimana fa. Tutti noi abbiamo avuto gravi perdite.. è un periodo difficile per tutti. - Solo in quel frangente il sorriso della ragazza perse d’intensità ed il volto venne attraversato da un’ombra. - Oh.. Mi dispiace. - La fanciulla ritrovò il sorriso. - Bisogna andare avanti. E il Villaggio ha bisogno di me. Sono l’unica figlia del Capo-Villaggio e li proteggerò ad ogni costo. - Indicò un paio di consiglieri alle sue spalle e pochi curiosi accorsi.
- E lascia che ti mostri il nostro tendone Medi… - Ma non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che notò con estremo imbarazzo che non c’era nemmeno l’ombra di un Tendone o uno pseudo-accampamento. Dov’era finito Inoichi-kun? Il ragazzo stava prendendo a calci l’unico asse di legno rimasto in piedi. - Eh.. Eh.. - Iniziò a balbettare qualcosa d’incomprensibile. I Cittadini sembravano molto più confusi della Genin. L’unica che non si scompose fu la figlia del Capo-Villaggio che scoppiò in una cristallina risata. - Avete portato almeno il buon umore qui al Villaggio! - E la Fuyutsuki non potè far altro che accodarsi a quella risata. L’intero gruppo si avvicinò allo studente. - Inoichi-kun.. questa è Natsuko-sama, Figlia del Capo-Villaggio ed attuale amministratrice di questa pacifica comunità di Artigiani. - Lanciò qualche occhiata al ragazzo per invitarlo ad alzarsi e ricomporsi. - Fortunatamente l’epidemia ha risparmiato alcuni dei nostri migliori costruttori. Allestiranno il Tendone medico per voi. E per questa sera sarete nostri ospiti! - E i due Ninja della Foglia furono condotti nell’abitazione del Capo-Villaggio, in una stanza per gli ospiti per passare la notte e riorganizzare le idee.

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Con le prime luci dell’alba i due Ninja furono invitati a raggiungere il tendone medico allestito da un gruppo di cittadini del Villaggio. Ma ad attenderli non c’era una lunga fila di bambini ed anziani bisognosi di vaccino, ma solo pochi curiosi. - Uhm? - La Fuyutsuki iniziò a guardarsi intorno confusa. Le occhiate che venivano lanciate ai due Ninja di Konoha non erano affatto lusinghiere. C’era diffidenza nei loro occhi. La Fuyutsuki chiese spiegazioni a Natsuko-sama. - Purtroppo c’è chi crede che questa epidemia sia causata dall’Ira dei Kami. - La ragazza abbassò ulteriormente la voce. - Prima della morte di mio padre la situazione era piuttosto stabile. Era un uomo carismatico ed autorevole.. sotto la sua guida non c’era spazio per inutili fanatismi religiosi. - La ragazza dagli occhi color miele cercò di riassumere la situazione. Ora comprendeva la ragione di quella fredda accoglienza del giorno precedente. - Fate tutto il possibile per convincere i bambini e gli anziani a vaccinarsi. Altrimenti ci sarà sicuramente un altro focolaio d’infezione, anche con la cura che Konoha vi ha fornito due settimane fa! - La Genin ribettè con forza. - Farò il possibile! -

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Intorno alla Tenda Medica lentamente si formò un gruppo di persone, curiosi, madri preoccupate per i loro bambini, artigiani in pausa dal loro lavoro, sacerdoti del templio. Ben presto l’intero villaggio si animò di opinioni contrastanti. Alcuni cittadini si misero in fila per ricevere il vaccino, altri invece si riunivano in gruppetti per pregare i Kami adirati e maledire coloro che varcavano le tende dell’accampamento medico. - Cosa succede lì fuori? - La Fuyutsuki, dotata di camice, guanti e mascherina chiese ad Inoichi-kun d’interrompere le sue mansioni da assistente per dare un’occhiata all’esterno. I consiglieri del Villaggio cercavano di sedare le improvvise rivolte dei cittadini più superstiziosi. Invece alcuni sacerdoti, muniti di cappuccio e maschere nere, si aggiravano per le strade per seminare il “verbo” delle divinità. Alcuni improvvisarono delle vere e proprie diatribe oratorie nei pressi del tenda. Intanto la Genin continuava a vaccinare i bambini e gli anziani meno suscettibili alle questioni religiose. Aveva raccolto i capelli in una lunga treccia ed indossato tutti i dispositivi di protezione per prevenire eventuali infezioni. - Inoichi-kun.. potresti andare a prendere un altro lotto di vaccini all’esterno? Dovrebbero essere sul retro della tenda. - Abbozzò un lieve sorriso per ringraziarlo.
Lo Yamanaka non appena raggiunse il retro della Tenda notò che non era il solo a desiderare quella cassa. Una figura ammantata, munita di un’austera maschera e di un mantello nero simile a quelli dei sacerdoti in giro, era intento a trafugare il vaccino. - Uhm? - L’uomo si accorse della presenza del Ninja e raddrizzò la sua schiena. - Brucerete voi e questi arnesi del Male! - Tra le mani aveva una torcia con la chiara intenzione di appiccare un incendio.