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[Free per Oda, Keiji e Sho]

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  1. Jotaro Jaku
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    Jotty2Hotty

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    Primo giorno della prima settimana del mese
    Durante la grande festa per i festeggiamenti dell'anno venturo, tre combattenti si trovavano a solcare lo stesso luogo. Una famiglia di ninja, separata in giovane età, si era finalmente riunita, magari senza saperlo. Tra i fumi del bere e l'emozione delle vincite, i tre ninja, ovvero il padre, Keiji, e i due figli e fratelli, Sho e Oda, si incontrarono, e dopo i vari saluti di rito, decisero di recarsi ad una delle tante bancherelle di ramen poste sulla strada, per mangiare assieme e ricordare i tempi andati, e magari perchè no, dimenticare gli asti presenti, e formare di nuovo una famiglia. Quello che non sapevano, e che non potevano sapere, era che sulla loro strada, quel giorno, era inciampato anche un altro individuo. Uno sciamano che poco prima, aveva perso Kiri al gioco. Sanjuro.

    [Prima, quel giorno]

    In preda al panico, un venditore di ramen della festa, girava tra i vari mercanti del posto, per trovare qualcuno che volesse vendergli dei funghi shitake, necessari per preparare il suo piatto migliore, la ciotola di ramen che lo aveva reso famoso, ma per qualche ragione, o per un disegno irriverente del fato, nessuno quel giorno, sembrava avere dei funghi. L'uomo visitò dieci, venti, forse trenta persone, senza avere successo.
    Iniziare la sera della festa con più visitatori, senza poter cucinare, poteva rivelarsi un disastro, sarebbe stato lo zimbello di tutti i venditori di ramen del luogo, e i visitatori venuti appositamente per assaggiare il suo famoso ramen, sarebbero rimasti delusi. Non poteva permetterlo.
    Forse però, quel giorno non era davvero il più sfortunato, almeno da un certo punto di vista; infatti il caso volle che proprio in quel momento, vicino al suo chiosco, passasse uno strano individuo vestito da sciamano, che aveva appena perso Kiri al gioco, dettagli, e aveva ballato con un uomo nudo in mezzo alla strada poco più avanti, dando il ritmo con il suo tamburello.
    Quando Sanjuro, lo sciamano, passò vicino al chiosco, sentì il vecchio cuoco singhiozzare, e si avvicinò per dare il suo aiuto. L'uomo, che ormai aveva perso le speranze, si sfogò con lo sciamano, raccontandogli della sua sfortunata giornata, e di come non era riuscito ad accaparrarsi dei funghi in tempo per la festa della sera, ingrediente senza il quale non avrebbe potuto preparare il suo miglior ramen.
    Lo sciamano, illuminato di bonarietà, colpì su una spalla l'uomo con una pacca amichevole, rassicurandolo sul suo destino; lui stesso gli avrebbe procurato i funghi, proprio in quell'istante! Infatti Sanjuro, dopo aver frugato sotto la sua misteriosa gonnella-porta-tutto, estrasse un sacchetto sigillato contenente una decina di funghi. Dall'aspetto sembravano proprio dei funghi shitake, se non che, brillavano di un leggero color verde fluorescente.
    Incuriosito da quella visione, l'uomo chiese allo sciamano quale tipo di funghi stesse osservando, dato che in tutta la vita non aveva mai visto degli shitake brillare in quel modo.

    - Sono shitake delle nebbie! Il loro gusto è leggendario, la loro consistenza imparagonabile, un solo fungo per dieci ciotole, non di più, e amico mio, saprai di non aver mai preparato del ramen migliore ! -

    L'uomo, incuriosito, tirò fuori un fungo dal sacchetto, e il solo odore lo riempì di energia e passione. Ne assaggiò un piccolo angolo, e si accorse di come fossero saporiti quei funghi, meglio persino di quelli che usava di solito. Stupefacente!
    Cercò di ringraziare lo sciamano, il vecchio cuoco, pagandolo, ma Sanjuro rifiutò, donando tutti i suoi funghi, e invitando l'uomo a dare il meglio di sè, ricordando però di dosare bene quelle meraviglie, un fungo, dieci ciotole.
    I due si salutarono come grandi amici.

    [A tarda sera]

    La sera era ormai quasi trascorsa, il cuoco aveva dato il meglio di sè, rafforzato dall'odore di quei meravigliosi funghi che gli avevano fatto compagnia per tutta la sera, e arrivato a pochi minuti dalla fine del servizio, si vide arrivare tre clienti. Tre ninja. L'uomo, prese le ordinazioni, si rese conto che soli 3 funghi erano rimasti nelle sue scorte, e non avrebbe lasciato che i clienti del giorno dopo mangiassero degli ingredienti non freschi, quindi venne meno all'avviso dello sciamano, e ne posizionò uno, intero, per ciotola, servendo il ramen ai tre ninja. Considerato che un fungo poteva essere usato per dieci ciotole, i ninja stavano per ingurgitare una dose apocalittica, a testa.

    Che i kami li aiutino



    [Due settimane dopo]
    Primo giorno della terza settimana del mese

    [Oda]
    D'improvviso, un forse senso di dolore si sarebbe fatto strada nelle membra del ninja della foglia. Qualcosa che sembrava ricordargli l'odore della carne di pollo bruciata, si fece strada nelle sue narici. Erano le sue chiappe. Il ragazzo era disteso a terra nel deserto di Anauroch, mezzo sepolto nella sabbia bollente, completamente nudo, rivolto faccia a terra. Il sole di mezzogiorno gli stava praticamente squagliando le chiappe, e non aveva niente altro con sè, se non una ENORME quantità di tatuaggi un po' ovunque sul corpo. Teschi, pugnali, ideogrammi raffiguranti la parola RE, SOVRANO, EROE, sparsi un po' ovunque sul corpo. Non sembrava ferito, senza contare le bruciature; ma era anche coperto da segni strani, sembravano abrasioni, ma il giovane non avrebbe ricordato assolutamente niente.
    L'unico oggetto in suo possesso, era un anello, al dito. Proprio quel tipo di anello. Proprio quel dito. In lontananza intanto, una carovana di viaggiatori di stava avvicinando.....

    [Keiji]

    D'improvviso, un forte senso di intorpidimento si sarebbe fatto strada nelle membra del ninja della nebbia. Qualcosa, che sembrava ricordargli l'infanzia, si fece strada su tutta la sua pelle, un senso di bruciore misto a tremiti, lo riportò alla vita, facendogli capire che avrebbe dovuto accendere un fuoco il prima possibile. Keiji era privo di tutto il suo equipaggiamento, aveva con sè unicamente gli abiti, ma non le bende. Era disteso nella neve a faccia in giù, con un foglio spiegazzato e bagnaticcio in una mano, e una pala nell'altra. Davanti a lui, un baule aperto, immerso nella neve, con al suo interno, solo un coltello da pesce, arrugginito.
    Quando si fosse alzato, e si fosse guardato attorno, dapprima non avrebbe riconosciuto il posto in cui si trovava, ma poi, il freddo, la topografia, il freddo, il vento molto forte, e il freddo, oltre alla coltre di tempeste che circondavano il luogo in lontananza, e il freddo, gli avrebbero fatto comprendere la sua situazione, era a Genosha. Proprio mentre una barchetta sgangherata, si stava avvicinando alla spiaggia a poche decine di metri da lui.

    [Sho]

    D'improvviso, un forte senso di appagamento si sarebbe fatto strada nelle membra del ninja della foglia. Qualcosa, che sembrava ricordargli i pomeriggi passati col fratello sulle colline della foglia, si fece strada su tutta la sua pelle, scompigliandogli i capelli. Quando aprì gli occhi, si rese conto di essere a faccia in giù su un pavimento di pietra, quando si fosse alzato, avrebbe dovuto rimettersi a terra, poichè le raffiche di vento erano così forti, ma così forti, che avrebbero potuto tranquillamente portarlo via tra le nuvole, tanto le raffiche erano possenti, se avesse saltato di pochi centimetri staccandosi da terra.
    Le nuvole, già, poichè le nuvole erano più basse di lui, poteva vederle, dall'alto.
    Si trovava su una sorta di monte, misto di erba e pietre, statue meravigliose, e soprattutto...DRAGHI.

    ERA CIRCONDATO DA DEI DRAGHI....



    ...che sonnecchiavano sommessamente, ammassati gli uni sugli altri.
    Nessuna strada, nessun sentiero, avrebbe potuto percorrere quel luogo enorme in lungo e in largo, ma non c'erano vie per tornare a terra, sapeva solo di avere una strana sensazione come di nausea, e niente di più. Il suo equipaggiamento era sparito, era coperto di lividi, tagli, e altre abrasioni, ma senza ricordarne il motivo. Improvvisamente, uno dei draghi, di color ambra, si sarebbe avvicinato a lui, fluttuando tra i venti, fermandosi a pochi centimetri dalla sua faccia. Grande come una montagna.



    Edited by Jotaro Jaku - 7/3/2016, 13:49
     
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