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[Free per Oda, Keiji e Sho]

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  1. Jotaro Jaku
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    Jotty2Hotty

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    [Oda]



    Oltre che dalle prestazioni eccezionali per la riuscita delle leggendarie prove, il nuovo Re dei banditi si dimostrava anche sicuro di sè, così impettito e smargiasso, da poter definire le prove quasi "semplici". Niente che un vero uomo non potesse fare. Colpiti da così tanta sicurezza, così tanta arroganza, e così tanta banditaggine, i manigoldi lo credettero a metà strada tra la leggenda e la follia. Non era il primo a superare le prove, ma certamente il primo a uscirne non solo quasi del tutto illeso, a parte le botte di festeggiamento, ma sicuramente il primo a giudicarle piuttosto fattibili. Quel misterioso uomo era decisamente sulla buona strada per diventare più di un Re, poteva diventare un leggendario Re.
    Alla richiesta di Oda, il bandito che guidava la carovana restò perplesso; perchè il suo Re voleva tornare indietro sui luoghi delle prove? Aveva dimenticato qualcosa? O aveva altro in mente? In ogni caso sembrava sicuro, e loro avrebbero dovuto accontentarlo, ma penetrare nel palazzo del Daimyo del Vento con una carovana di banditi era qualcosa di impensabile, quindi il supremo Sovrano doveva certamente avere altro in mente.

    - Mio signore, come lei ben sa, siamo decisamente troppi per entrare nel palazzo del Daimyo del vento, quindi immagino lei voglia entrarci da solo, nuovamente, ma perchè mai se posso chiedere? -

    L'uomo era visibilmente confuso. Per tradizione, ogni clan di banditi del mondo, era a conoscenza solo della prova che conduceva nel suo territorio, quindi i briganti che saccheggiavano le carovane del deserto, erano a conoscenza della prova nel palazzo del Vento, non delle precedenti, e lì lo avrebbero condotto.

    Pochi istanti, e prima ancora di ascoltare la risposta di Oda, l'uomo ebbe come una illuminazione. II suo dovrano aveva sminuito le grandi prove, che volesse ripeterle per divenire un leggendario Dio dei banditi? Nessun uomo aveva mai compiuto due volte le grandi prove, che fosse quello il giorno? Il tempo narrato nelle Profezie Marrane? Il tempo in cui un Re dei banditi abbandonasse la terra degli uomini per divenirne il sacro protettore?

    - IL NOSTRO GRANDE SOVRANO RIPETERA' LE PROVE, LODE AL GRANDE SOVRANO, SI VA ALL'ACCAMPAMENTO A NORD! -

    Il tutto condito con altre botte di festeggiamento all'indirizzo di Oda, e del suo povero collo.
    L'accampamento in questione si trovava nel deserto, non troppo lontano dal palazzo del Daimyo, ben nascosto tra alcune conformazioni rocciose, in modo da non dare troppo nell'occhio. Lì probabilmente aveva ricevuto i tatuaggi, essendo il luogo più vicino a dove si era risvegliato dopo il compimento delle prove, lì forse, avrebbe ricevuto delle risposte.
    Ad attenderlo avrebbe trovato un luogo stranamente familiare, composto da una decina di tende, e una dozzina di banditi intenti a fare cose da banditi...Ovviamente al suo arrivo, avrebbe ricevuto altre botte di festeggiamento.

    [Sho]



    Molto diverso da un leggendario drago, eppure estremamente simile ad una leggendaria checca, il portatore del cinque code aveva scelto una doppia sicurezza per aprire il piccolo e inoffensivo rotolo, che aveva tenuto nello stomaco fino a pochi istanti prima: il ninja si nascose, come un vigliacco brutto e tremolante, dietro ad un cepuglio alla bellezza di trenta metri, per far aprire il rotolo ad un clone.
    Nel momento dell'evocazione, una nuvoletta bianca apparve, come sempre, seguita da un pugno in faccia al clone, che lo avrebbe dissolto all'istante [Forza Energia Pigmea].
    Quando la nuvola fosse dissolta, Sho avrebbe potuto notare uno strano, basso figuro, in piedi sul rotolo che ora si trovava aperto a terra. L'omuncolo era basso, estremamente basso, basso forse più di un nano, ma senza la caratteristica malformazione tipica di un normale nano. Si trattava proprio di un uomo corto, le cui parti erano piuttosto proporzionate, fatta eccezione per le mani, decisamente gigantesche rispetto al resto del corpo.
    L'omuncolo, o meglio, il pigmeo, era quasi totalmente nudo, aveva degli slip marroncini, molto consumati, e un paio di bracciali di pelle ai polsi, una lucente pelata e una barbetta irritante, oltre ad un grugno furente. L'ometto avrebbe iniziato subito a sbattere i piedi a terra come un bambino irritato, urlando contro il cielo.



    - DOVE SI TROVA, DOVE SEI BRUTTO FIGLIO D'UN CANE, LA PAGHERAI CARA PER AVER INSULTATO ME, ZUMBWA RE DEI PIGMEI, SUPREMO SIGNORE DELLA CITTA' SOTTERRANEA DEGLI UOMINI CORTI, IMMENSAMENTE LETALI CACCIATORI DI DRAGHI E SVITATORI DI TESTE, MOSTRATI, NON AVRO' PACE FINO A CHE NON VEDRO' LA TUA TESTA SVITATA SULLA MIA PICCA. -

    E avrebbe proseguito, per una buona decina di minuti anche, se Sho fosse rimasto nascosto senza proferire parola e senza fare rumore. Il piccoletto era decisamente infuriato, riferendosi a se stesso come "re dei pigmei" e minacciando furiosa vendetta contro il ninja della foglia se solo avesse osato mostrarsi.
    Ecco risolto il mistero, nel rotolo dentro Sho, c'era un re. Pigmeo. Arrabbiato.
    Se non avesse ricevuto alcuna sollecitazione da Sho, nel giro di una decina di minuti in cui si sarebbe guardato attorno, sempre comunque restando nel giro di 1 metro quadrato, l'ometto avrebbe composto un paio di sigilli, e si sarebbe gettato di testa nel terreno, sparendo in una buca in pochi secondi.

    [Keiji]



    Durante il tragitto verso Kiri, il povero e mutilato Kenkichi con aria sperduta avrebbe rivolto poche ma precise domande al navigato Samoru, il quale prendeva la vita decisamente con filosofia; dopo tutte le sue avventure, non si era offeso se un ninja gli aveva rubato la nave, non era certo la prima volta che succedeva, e non sarebbe stata l'ultima.
    Il capitano non aveva molte risposte per Keiji, dal momento che aveva dormito quasi per tutto il tempo iniziale del viaggio di andata, ma forse poteva ancora essere di aiuto al giovanotto non più di primo pelo.

    - Senti Kenshin, non so bene cosa ti sia successo, ma nel dubbio ti consiglio questo fantastico rhum, viene direttamente dalla palude di Genosha, me lo ha passato un mio amico sciamano. Comunque, se sei montato sulla mia nave mentre ero in porto, sicuramente la guardiamarina del porto deve averti visto, considerato che controlla tutti gli accessi pedonali alle banchine, quindi se sei salito sulla mia nave, lui deve averti visto. Ah, e un'altra cosa... -
    Samoru prese quindi a rovistare a terra tra le bottiglie e le ciotole di cibo vuote, fino a far riemergere la mano buona con un oggetto. Il marinaio stringeva in mano quello che sembrava una sorta di stecco, o di bastone; era più simile al secondo dei due in effetti, sembrava un pezzo di qualcosa, fatto di legno, da cui il suddetto pezzo era stato stronzato, sembrava lavorato, e lungo una trentina di centimetri. Sembrava come la zampa di una sedia, e aveva tracce di sangue su di sè. [Se hai capacità di analisi, scopri che il sangue non è il tuo]

    - Ti dice qualcosa? Lo stringevi in mano quando ti ho visto sul ponte, non lo hai mai mollato per tutto il viaggio di andata, e anche quando sei sceso dalla nave lo tenevi in pugno, ho provato a togliertelo ma mi hai risposto colpendomi con un cazzotto in testa con l'altra mano. Sembrava non volessi separartene... -

    In breve sarebbero giunti al porto di Kiri, dove un'altra strana scoperta avrebbe colpito il Kiriano. Quando fosse sceso dalla nave di Samoru, il quale gli avrebbe donato un'altra bottiglia di rhum per salutarlo, e si fosse diretto dalla guardiamarina, un ninja in una piccola guardiola all'inizio delle banchine, lo avrebbe trovato seduto assieme ad un altro ninja dell'ospedale, intento a cambiargli delle fasciature alla testa. Se si fosse avvicinato, Keiji avrebbe sentito la loro conversazione tranquillamente.

    - ... E insomma? Non ricordi nient'altro? -

    - Niente, io stavo facendo il mio turno, come sempre, e all'improvviso ho sentito un dolore fortissimo alla testa, qualcosa mi aveva colpito. -

    - Ma ti è caduto qualcosa in testa o è stato qualcuno ? -

    - Te l'ho già ripetuto Batsu, non ne ho idea, sono caduto in avanti senza vedere, e mentre ero faccia a terra non ho visto niente, dato che sono svenuto quasi subito. Forse qualche idiota avrà lanciato qualcosa da una finetra, non c'era niente quando mi sono svegliato un'ora dopo, e nessuna nave era tornata o partita, a parte quell'ubriacone di Samoru ma lui russava tranquillo quando sono svenuto, lo potevo sentire tranquillamente da qui. -
     
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