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[Free per Oda, Keiji e Sho]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Come un Drago
    Capitolo Primo



    Atto III
    La solita indole †


    Ancora non riuscivo a capacitarmi della situazione in cui mi ero andato a cacciare: Genosha, senza bende, col viso rivolto nella neve in una bufera ma soprattutto, ladro improvvisato e monco di un orecchio. Più cercavo di ricostruire mentalmente quello che fosse successo nel giro di quei quattro-cinque giorni - sì, perché il decrepito e puzzolente marinaio mi aveva riferito di avermi "scortato" quattro giorni prima nei lidi della Prigione di Ghiaccio kiriana - più il mal di testa si faceva insopportabile e, soprattutto, meno ricordavo. « Non ci vogio credere, non ci voglio credere ... » continuavo a pensare disperato mentre il Capitano rispondeva a quella pioggia di domande che gli avevo posto mentre mi fasciavo l'orecchio. « Senti Kenshin, non so bene cosa ti sia successo, ma nel dubbio ti consiglio questo fantastico rhum, viene direttamente dalla palude di Genosha, me lo ha passato un mio amico sciamano. Comunque, se sei montato sulla mia nave mentre ero in porto, sicuramente la guardiamarina del porto deve averti visto, considerato che controlla tutti gli accessi pedonali alle banchine, quindi se sei salito sulla mia nave, lui deve averti visto. Ah, e un'altra cosa.. » disse l'uomo mentre rovistava con l'unica mano a disposizione nel lercio di quella nave fino a far saltare fuori un bastone a me familiare e che più di ogni altra cosa, in quel momento, avrebbe potuto mandarmi su tutte le furie - la Potente Arma di « SANJURO! » urlai, mentre toglievo di mano con un po' di prepotenza il bastone intinto di sangue che non provai neanche a riconoscere, dando per scontato che fosse il mio, vista la quantità di quest'ultimo che avevo sparsa sul corpo. « Quel bastardo maledetto di uno sciamano c'entra sempre. SEMPRE! » continuai. Samoru poi finì il suo discorso. « Ti dice qualcosa? Lo stringevi in mano quando ti ho visto sul ponte, non lo hai mai mollato per tutto il viaggio di andata, e anche quando sei sceso dalla nave lo tenevi in pugno, ho provato a togliertelo ma mi hai risposto colpendomi con un cazzotto in testa con l'altra mano. Sembrava non volessi separartene... » Mi passai la mano destra sulla faccia, stropicciandomela e girando gli occhi al cielo, maledicendo il me sbronzo delle giornate precedenti. « Le chiedo scusa per il cazzotto, per prima cosa. » dissi, accennando un inchino con la testa. « Poi declino la bottiglia di rum che mi ha gentilmente offerto » continuai, facendo cenno con la mano di no « non mi pare il caso che continui a bere. » conclusi, con un piccolo sorriso nervoso sul volto scoperto.
    Nel giro di qualche minuto che trascorsi in silenzio a cercare di collegare cosa potesse essere successo, cosa c'entrasse lo Sciamano di Kiri - avrei scoperto, nel corso della mia permanenza nel Villaggio della Nebbia, che dal suo arrivo, Sanjuro sarebbe sempre c'entrato nelle vicende del villaggio e mai, ripeto mai per merito - e in totale imbarazzo, rientrammo nel porto di Kirigakure. Non persi l'occasione per scendere da quella latrina navigante ed appena l'ancora fu gettata ed la nave fu legata all'ormeggio, ringraziai frettolosamente il perennemente ubriaco intinto capitano - tanto pareva avvezzo a presentazioni ed addii sui generis -, mi congedai declinando anche la seconda bottiglia di rum offertami e mi avviai verso l'uscita del porto. Fu proprio in quel momento che udii distintamente due guardie davanti a me discorrere di un evento particolare avvenuto qualche tempo prima. Una guardia raccontava di come era stata messa silenziosamente fuori gioco, forse per colpa di un oggetto volante caduto da una finestra lì vicina, e di come dopo il suo risveglio mancasse all'appello tra le barche ormeggiate, soltanto quella di Samoru. Aggrottai le sopracciglia, schiavo del mal di testa che stava battendo sulle mie tempie mentre il mio cervello ricollegava, forse inventandosi tale scena, il mio attacco dall'ombra alla guardia per rubare la nave ... ma con cosa potevo averla colpita se l'avevo soltanto ferito e non in modo grave? Con l'unica arma che avevo a disposizione « la spada di Sanjuro! » pensai, mentre realizzavo che il sangue che dunque era su quest'ultima non fosse il mio. Mi girai cercando di sciacquarlo nell'acqua di una delle banchine lì vicino, volendo togliere la maggior parte del sangue. Se fosse venuto via più o meno facilmente avrei cercato di oltrepassare le guardie senza essere visto, sfruttando il più possibile i punti d'ombra ed i miei movimenti silenziosi. Se il sangue non fosse venuto via facilmente avrei cercato di fare lo stesso ma nascondendo in modo piuttosto goffo il bastone sotto il mio mantello.




    Legenda

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    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
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