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[Free per Oda, Keiji e Sho]

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  1. Jotaro Jaku
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    Jotty2Hotty

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    [Keiji]



    Seminate le guardie, Keiji avrebbe proseguito per le vie di Kiri alla ricerca di una risposte alle molte domande che abitavano la sua mente; quando, spinto più dalla stanchezza che dal preciso spirito di osservazione, il suo sguardo avrebbe iniziato a cadere sulle finestre delle case lì attorno, come in un involontario desiderio di riposare. Proprio durante una di queste distrazioni, avrebbe notato con la coda dell'occhio, qualcosa di strano oltre una finestra mezza aperta in una via secondaria. Se avesse indagato avrebbe notato come la finestra stessa era stata riparata malamente con delle assi di legno; al suo interno, una sala da pranzo coperta di sangue su ogni superficie, oltre a mobilio distrutto e pezzi di sedie sparsi ovunque, imbrattati di sangue.
    In quel momento avrebbe potuto comprendere che il legno che aveva tenuto in mano fino a quel momento, sembrava proprio parte di una sedia, esattamente identica ai frammenti lignei rinvenibili in quell'appartamento. Essendo del tutto privo di guardie, probabilmente le indagini erano già terminate, Keiji avrebbe potuto introdursi nel monolocale, notando la devastazione che qualcuno o qualcosa vi aveva portato, riuscendo, a tratti, a ricordare qualcosa, riguardo lui, un tesoro, e una sedia.
    In un angolo, avrebbe poi scovato, sotto un mobile semidistrutto, una mappa di Genosha, dell'esatto punto in cui si era risvegliato tempo prima: un chiaro collegamento alla sua situazione; e non solo, appoggiata sopra agli oggetti lasciati dalle guardie di Kiri, forse perchè non importanti, un abito decisamente fuori contesto, una tunica color cremisi, della misura di Keiji, con del sangue secco sul colletto, esattamente dalla parte della testa dove il ninja era privo dell'orecchio. Nella tasca di tale tunica, un biglietto con una mappa stilizzata, incomprensibile per tutti, ma non per Keiji, che osservandola, avrebbe subito ricordato una caverna situata fuori Kiri, che gli portava alla mente alcuni pezzi di ricordi, tra cui il suo orecchio, un vaso, e una bambina.

    Una volta uscito, se fosse entrato nella casa o meno, poco più avanti, entro poco, avrebbe scovato un gruppo di persone, sei, intente a discutere davanti a un piccolo chiosco che dava sul vialetto; una sorta di bar all'aperto. Alla vista di Keiji, uno degli uomini si sarebbe bloccato, irrigidendosi, portando anche gli altri amici a guardare in direzione dello spadaccino mancato.


    [Sho]



    Vedendosi uscire da un cespuglio il bersaglio della propria ira, il grande re dei pigmei era pronto a svitare la testa del ninja della Foglia, ma questo fu più rapido nel millantare una lunga serie di cose senza alcun senso, ma data la velocità di emissione, e l'altezza rispetto al pigmeo, questo non capì assolutamente nulla, a parte "gemello" " caramelle gommose" e "andiamo a svitare". Fu un attimo, il re pigmeo sbattè i piedi a terra pieno di rabbia, rivolgendosi al gemello di Sho.

    - ANDIAMO A PRENDERLO, TU, GEMELLO DEL MIO OFFENDITORE SARAI IL MIO PRIMO GENERALE, E' ORA DI RICHIAMARE L'ESERCITO, PAROLA MIA, DI ZUMBWA RE DEI PIGMEI, SUPREMO SIGNORE DELLA CITTA' SOTTERRANEA DEGLI UOMINI CORTI, IMMENSAMENTE LETALI CACCIATORI DI DRAGHI E SVITATORI DI TESTE -

    Finendo il discorso con un sigillo. In quel momento, una voragine si sarebbe aperta sotto ai piedi di Sho, troppo rapida per essere prevista, troppo pigmea per poter essere evitata, troppo istantanea per poterla evitare. [Velocità Pigmea 14000 Gialla]
    I due precipitarono in una sorta di pozzo nero, per un tempo indefinito che spaziava tra i 30 secondi e la tortina al limone; così, dopo circa 2 giorni di caduta libera incontrollata al limite dell'infarto, Sho sarebbe atterrato su una massa di teschi umani, dragonoidi e liquami. Circondato da pigmei.
    Attorno a sè, una caverna dalle dimensioni sconfinate, si estendeva in ogni direzione, piena di baracche di canna agganciate alle pareti di roccia, torce, torce di canna agganciate alle capanne di pietra, e pietre di canna, torciate alle pietre di torcia.
    Una infinita moltitudine di Pigmei si riversò attorno a Sho. Il loro numero era senza limite, potevano essere milioni; bassi, ma milioni. In quel momento, il re dei pigmei salì sopra a un monte di teschi per dichiarare guerra.


    - COME SAPETE, GIORNI ADDIETRO UN VILE MARRANO SI E' INTRODOTTO NEL NOSTRO MONDO PIGMEO, E DOPO AVERMI GRAVEMENTE INSULTATO, HA LIBERATO IL NOSTRO PREMIO, IL GRANDISSIMO E MAESTOSO DRAGO CHE PER SECOLI CI HA FATTO LA GUERRA. ORA IL NOSTRO DIO CI HA MANDATO UN MESSIA, GEMELLO DEL VILE MARRANO, PER CATTURARE IL FRATELLO. MA IO DICO BASTA, AL DIAVOLO, FAREMO LA GUERRA PIGMEA AD OGNI SINGOLO ALTO DEL MONDO ALTO, SVITEREMO LE TESTE DI TUTTI GLI ALTI DEL MONDO DI SOPRA, E MANGEREMO LE LORO CLAVICOLE NELLA ZUPPA DI MERDA PIGMEA. -

    In quel momento, una ovazione partì dai meandri della galleria, facendo tremare le fondamenta stesse del mondo. L'esercitò, lentamente, come solo degli ometti pigmei potevano muoversi, iniziò la sua risalita verso il mondo esterno, e se l'avessero raggiunto, avrebbero potuto distruggerlo. Soltanto un uomo poteva opporsi alla fine del mondo per mano dei pigmei, lo stesso uomo a cui loro volevano svitare la testa.

    [Oda]



    Terminate le botte di festeggiamento, di nuovo, Oda sarebbe stato "messo a sedere" a un tavolo, con la delicatezza propria di un branco di banditi agitati e brutalmente aggressivi. Davanti a lui un tavolo sarebbe stato imbandito di prelibatezze condite con ogni possibile salsa alle prugne, quindi tutti lo avrebbero osservato mangiare. E per il suo bene, avrebbe mangiato.
    Durante il lauto banchetto in grado di far impallidire i pranzi ai matrimoni del sud di Konoha, un vecchio bandito, promosso dalla vita a saggio del gruppo, avrebbe tirato fuori da un forziere protetto a vista, situato lì vicino, un abito chiaramente femminile, e chiaramente più piccolo delle misure di Oda. L'abito era molto simile a quello delle sacerdotesse del fuoco, ma con uno schema di colori diverso. Senza contare lo sporco di feci e urina nelle parti basse dell'abito, oltre a tracce di sperma secco un po' ovunque.


    - Ecco grande Re, la tua reliquia, che tu ci hai donato. La affidiamo nuovamente a te, in modo che tu possa ripetere le grandi prove, e coprire con il tuo ano fuorilegge, la scrivania del Daimyo del Vento, con la cacca. -

    Ecco la prima prova, cagare sulla scrivania del Sovrano del Vento, nel suo ufficio privato. Ma perchè vestito da sacerdotessa....del villaggio dell'Erba...?
    Se per un attimo avesse distolto il pensiero da quello che lo aspettava, avrebbe potuto riflettere su quanto accaduto nei giorni precedenti. Se davvero aveva già commesso questi reati, significava che nel palazzo del vento stavano cercando qualcuno, vestito da donna, che aveva cagato sui mobili. Entrare sarebbe stato ancora più difficile.
    In quel momento, uno dei banditi iniziò a schernirlo riguardo l'impossibilità di portare a termine le prove una volta, figuriamoci due, e dopo che al palazzo era ricercato come un criminale internazionale.
    Quello che venne fatto a quel bandito nelle tre ore successive, avrebbe convinto Oda a non azzardarsi a tirarsi indietro. Senza dubbio....
    Quando, e non sè, ma appunto quando, Oda avesse provato a raggiungere il tempio, ovviamente da solo; sarebbe subito stato avvistato dalle guardie in lontananza, che notando un individuo vestito da donna arrivare dal deserto, avrebbero dato l'allarme, facendo uscire dal palazzo circa un centinaio di persone in assetto da guerra. Oda, re dei banditi, avrebbe avuto questi avversari a separarlo dal suo premio, come avrebbe fatto a superarli? Proprio in quell'istante, le guardie del Daimyo del vento caricarono in direzione del ninja della foglia, vestito da sacerdotessa. Ricordiamo che oltre a essere lezzo di merda piscio e sperma, l'abito da sacerdotessa è grande la metà di Oda, facendolo sembrare un bebè gigante.

    MA PROPRIO IN QUELL'ISTANTE, PRECEDUTA DA UN ROMBO DI TERREMOTO, UNA FOTTUTA NAVE, UN GALEONE DA GUERRA SAREBBE VOLATO DALLA MONTAGNA SITUATA ACCANTO AL PALAZZO, ANDANDO A SCHIANTARSI IN MEZZO TRA ODA E LE GUARDIE DEL DAIMYO, DAL QUALE SAREBBE USCITO UN CENTINAIO DI PIRATI NINJA URLANTI, CHE SI SAREBBERO AVVENTATI SUI NINJA DEL VENTO.

    Il loro capitano, un ninja pirata con una gamba di legno e senza un occhio, avrebbe urlato in direzione del ragazzo, parlandogli come si fa con un vecchio amico che si ritrova dopo tanto tempo.

    - Forza distruttore di villaggi, siamo qui per aiutarti a entrare, sappiamo che hai completato la prima prova, è ora di completare la seconda, entra ragazzo ti copriamo noi. AVETE SENTITO SABBIAINCULO? CI PENSIAMO NOI A COPRIRLO, LA BANDA DEI PIRATI DELLA NAVE DI TERRA. - Cosa dove e quando, non era quello il momento di chiedere, Oda avrebbe dovuto approfittare della guerriglia scaturita da un galeone apparso in mezzo al deserto, per entrare nel palazzo del Vento, e cagare.
     
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