La Neve sporca di Sangue

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    La Profanazione, Il Rapimento ed uno Spirito Illuminato
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    Keiji Kagome

    Non era stato difficile trovare il piccolo santuario Kenkichi che gli antenati avevano lasciato sull'isola principale del Paese del Mare, dove a detta di Sanjuro erano conservate numerose spade del clan. Non c'erano guardie, ed anzi la piccola struttura in pietra si ergeva isolata su una piana innevata, con la notte che cominciava a cadere in mezzo alla danza dei fiocchi di neve. I simboli del clan erano più che evidenti sotto lo strato di ghiaccio e la porta di ingresso, una lastra di roccia ricoperta di metallo, non aveva alcuna maniglia nè appiglio per l'apertura.
    Tuttavia con una semplice spinta quella sarebbe scivolata lateralmente, fluida, quasi avesse dei cardini che ricevevano una manutenzione regolare, ed anche l'aria che proveniva dall'interno non aveva affatto l'odore di un ambiente chiuso da secoli, ma al più da qualche giorno. Lo stretto corridoio di scalini ripidi avebbe presto portato il ninja in una stanza rettangolare, più lunga che larga, che forse un tempo ospitava numerose rastrelliere ed altrettante spade su tutte le pareti, ben riposte dopo la morte del loro possessore, così da lasciare che le loro anime riposassero infine. Questo era ciò che uno avrebbe potuto aspettarsi, ma Keiji trovò ben altro ad attenderlo.

    Le cassepanche in pietra con i ripiani ben ordinati erano state spaccate e graffiate. Le rastrelliere al muro erano divelte e decine e decine di spade giacevano al suolo, alcune spezzate, altre in terribili condizioni, quasi fossero state cosparse di acido. Le poche che parevano appena decenti si sarebbero dimostrate completamente vuote...senz'anima, prive di ogni fascino o dote...probabilmente anche solo tentare di utilizzarle avrebbe portato alla loro rottura. In quello scenario di profanazione una scritta troneggiava sulla parete, apparentemente tracciata con sangue ghiacciato, ancora rosso brillante.

    Ho preso queste anime.
    Le ho riportate alla Spada del Primo

    Non c'è Profanazione.
    Le meritevoli diverranno uno.




    Sanjuro

    Lo spazio per entrare nel santuario Kenkichi era quantomeno stretto e ci sarebbe passata a stento una persona alla volta. Probabilmente per lo sciamano sarebbe stato più facile restare all'esterno, anche perchè non c'era affatto spazio di manovra là dentro e chiunque fosse sceso per primo inevitabilmente sarebbe dovuto salire per ultimo. In ogni caso fuori da quel Santuario si sarebbe ben presto palesata una figura che tutto pareva tranne che del luogo.

    Lunghi capelli rossi, un perfetto trucco da attore kabuki ed abiti sgargianti, forse un pò troppo leggeri per quel clima. Aveva con sè una lunga Naginata ed un corpo apparentemente privo di sensi sottobraccio, mezzo coperto di neve. Con modi esagerati e fin troppo teatrali, nel vedere qualcuno da quelle parti avrebbe sgranato gli occhi e sollevato la sua arma sopra la testa, cominciando a parlare con voce terribilmente alta. YOOOOSH! QUALE INASPETTATA PROVA SULLA VIA DEI KAMUI! Battè un piede a terra, distogliendo lo sguardo e puntando l'arma in avanti, come a scacciare un qualche spirito maligno. SAPEVO DI AVER SCORDATO LA PORTA APERTA, MA ECCO CHE IL PERCORSO DELLA MIA ILLUMINAZIONE VIENE OFFUSCATO. YOOOOSH!



    I KAMUI GUIDANO I MIEI PASSI INCERTI SULLA NEVE PER RECUPERARE LE ANIME. LA TOMBA NON E' AL SICURO E LE ANIME GUIDERANNO I KAMUI: YOOOOSH! Avanzò saltellando sul piede destro, lasciando ampie tracce nella neve. IL MIO SPIRITO E' UNO COI KAMUI. VOLEVO SOLO CHIUDERE LA PORTA, MA SE SIETE QUI ALLORA RICORDATE DI CHIUDERLA PRIMA DI ANDAR VIA. YOOOOOOOOOOOSH! YOOOOOOO...coff coff! Cofff! Un fiocco di neve gli era entrato in bocca mentre emetteva quello strano intercalare e per poco non soffocò. Alcuni istanti dopo si riebbe, raccogliendo il poveraccio che doveva aver rapito, caduto a causa della tosse...un poveraccio dall'aria molto familiare, con curiosi capelli di colore azzurro. Uhm...ehm, scusate, scusate. Parlava al plurale, che avesse davanti una persona o due, nemmeno stesse recitando per un pubblico.Ehm, dicevo... YOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSH!
    E con un saltello arretrò di un metro buono, posandosi la naginata in testa, tenuta in equilibrio sui capelli e battè la mano ora libera sulla spalla del suo prigioniero. SERVE ANCHE UN KENKICHI CHE POSSA ESSERE TESTATO DAI KAMUI MA NON NE HO TROVATO. YOOOOOSH! QUESTO AVEVA UNA SPADA, PENSO VADA BENE LO STESSO. Avrebbe quindi battuto la mano sulla coscia, prima di riafferrare la naginata. PERCHE'? VI PARLO? PERCHE' LO DICO? LA FORZA MISTICA DI CHI PARLA COI KAMUI NASCE DALLA VERITA'. TACERE SAREBBE INDEGNO DI UNO SCIAMANO DI AZUMAIDO! YOOOOOOOOOOSH! Solo a quel punto avrebbe roteato la sua arma, sollevando tanta di quella neve da coprire la sua sparizione [Tecnica del Teletrasporto]

    Un'apparizione che sembrava decisamente priva di ogni senso...ma a giudicare dall'odore di alcool nell'aria, quell'uomo doveva aver bevuto molto più di quanto una persona sana di mente potesse fare in un mese intero.


    Akira Hozuki

    I ricordi erano molto, molto sfocati. Una sagoma dai lunghi capelli rossi era appostata davanti alla sua casa con una Naginata. Aveva urlato qualcosa di strano su spade e sopravvissuti dei Kenkichi prima di chiedere se Akira possedesse una spada o meno...per poi decidere che andava bene comunque e gettare un non ben precisato impacco di erbe dall'aria masticata e marcescente proprio davanti all'Hozuki. Pochi secondi dopo tutto fu silenzio, come se il nuovo capo delle squadre speciali fosse stato esposto al più potente dei narcotici...con tanto di sogni assolutamente deliranti riguardo un narvalo parlante e un'isola che aprì la bocca per mangiarli assieme...e ne erano assai felici.

    Il tutto con buffi arcobaleni che uscivano dai vari orifizi di tutti, Akira compreso, e parecchie altre stranezze che è bene non raccontare in questa sede.

    Al suo risveglio Akira era seminudo sopra una lastra di ghiaccio esposta al vento gelido dell'inverno, con la neve che cadeva incessante ed un discreto grado di ipotermia che nel giro di poco lo avrebbe ammazzato. Certamente i ricordi di Genosha sarebbero tornati più vivi che mai, tanto che l'ambiente circostante era molto simile, soprattutto per il freddo, il vento e quello strano odore di selvatico che, come lo Hozuki avrebbe presto rammentato, significava solo una cosa: lupi.

    A nemmeno cinque metri di distanza stava un esemplare di lupo tanto grande da rivaleggiare con un orso, le cui zanne rilucevano nella luce del primo mattino. Occhi azzurri lo stavano fissando, non come quelli di un animale selvatico che ti guarda come fossi una preda, ma piuttosto uno sguardo cosciente che cercava di scrutarti nell'animo. L'animale non ringhiava nè emetteva rumori...pareva curioso e non fece altro che stare fermo a guardare. Poi aprì la bocca, parlando con la voce di una ragazzina. Credo che mio fratello abbia un pò esagerato con l'alcool, sai? Non sei un Kenkichi, vero? Con la faccenda dei Kamui si è fatto prendere un pò troppo la mano, mi spiace. C'è qualche guaio con quei due stranieri ma non pensavo arrivasse a rapire un ninja per chiedere aiuto. Gli ho detto che bastava parlare col Mizukage, ma lui è uno sciamano ed ha scelto la via degli spiriti...mi spiace davvero.

    Qualcosa si mosse nella folta pelliccia dell'animale, mentre la testa di una ragazza sui sedici o diciassette anni faceva capolino da dietro la sua testa, scendendo accanto all'animale che si fece accarezzare la testa nemmeno fosse il più placido tra i cuccioli. Non sa nemmeno cosa sia un Kenkichi, deve averti scambiato con gli Shinretsu e pensato che lasciarti in mezzo al ghiaccio potesse aiutare il tuo chakra. Lanciò una calda e soffice pelliccia al ragazzo. Io sono Ipokash. Ti chiedo scusa per quello stupido di Munkeke. Chinò il capo, ma sembrava più divertita che realmente contrita. Comunque me ne sono accortain tempo quindi andrà tutto bene...solo che la prossima nave per Kiri parte fra due giorni, dovrai stare un pò qui. E se lui avesse chiesto dove diavolo fosse il "qui" lei avrebbe indicato la neve e gli alberi innevati. Siamo a casa mia, no? Azumaido, l'isola vicino Kiri, dal lato opposto di Genosha. Alcuni la chiamano Genosha del sud...e non perchè faccia caldo. Comunque vieni, avrai bisogno di un pò di brodo caldo, no?

    s001



    Edited by Febh - 9/3/2016, 16:22
     
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