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I ~ Convocazione notturna: L'Edera di Konoha
a pallida luce lunare filtrava dalla finestra semi-aperta. Un leggero venticello muoveva appena le tende in seta ricamate con eleganti disegni floreali e costrinse la più piccola dei Fuyutsuki a raggomitolarsi nelle lenzuola per il freddo. Probabilmente il forte vento in nottata aveva spalancato le ante in legno della finestra, raggelando l’intera camera. La candela che aveva lasciato accesa sul comodino si era spenta. La cera bianca era caduta sul lucido ripiano. Il sonno della Genin fu interrotto da qualcosa, forse un rumore sospetto o una strana sensazione. Sbarrò gli occhi assonnati ed iniziò a guardarsi intorno, nel buio della camera. Una missiva con il sigillo dell’Hokage era stata ben riposta affianco alla candela spenta e la ragazza dovette strofinare con le mani entrambi gli occhi per essere sicura di non essere in un sogno. Quando le era stata recapitata quella convocazione?- Uhm? - Non appena riuscì a riprendersi, visto che era stata bruscamente svegliata nel cuore della notte, allungò la mano per poter afferrare la missiva. Preferì restare ancora un po’ a letto, anche perché la sua stanza era molto fredda, quasi gelida. Aveva inavvertitamente dormito con la finestra aperta, e non riusciva ancora a comprenderne il motivo. Era sicurissima di averla chiusa prima di entrare a letto. Forse qualcuno si era intrufolato in camera. Il solo pensiero la fece rabbrividire. Sospirò leggermente e strofinò ancora una volta le mani sugli occhi, per mettere a fuoco il contenuto di quella missiva.Raizen-sama la convocava per una missione. Era stato vago come al solito e non aveva fornito nessun dettaglio. Non era ancora mattina ed aveva davvero poche ore per prepararsi. Era stava disturbata nel cuore della notte. Probabilmente l’uomo aveva le sue buone ragioni per richiedere la sua presenza negli uffici di Konoha alle 3:00 in punto. Non fece i salti di gioia come di consueto. Ricordava ancora il Summit con gli Aburame. Era così contenta di affiancare l’Hokage, il colosso di cui si era invaghita fin dal primo giorno di Accademia, ma alla fine aveva dovuto rinunciare al suo “lieto fine”. Non c’era stato nessun matrimonio o fidanzamento in quell’occasione. Anzi era stata avvelenata ed aveva passato dieci giorni infernali tra indicibili sofferenze. Il dolore l’aveva fatta maturare, crescere. - Sicuramente non berrò o mangerò nulla. - Mormorò tra sé. Non voleva essere avvelenata di nuovo a sua insaputa.Appoggiò la missiva di Raizen-sama sul comodino e dopo alcuni minuti riuscì ad avere il coraggio di alzarsi dal letto e correre verso la finestra per chiuderla. *Brrrr!* Si strinse nelle spalle e cercò di riscaldarsi muovendo ritmicamente su e giù i palmi delle mani sulle braccia. Sospirò leggermente prima di prepararsi per la convocazione.[ … ]Prima di recarsi agli uffici amministrativi, preferì fare “colazione” al Chiosco di Ramen nel Centro Cittadino insieme con Miyo-chan, una sua compagna di Accademia e parigrado. Aveva legato fin da subito con lei. Era intelligente, furba ed arguta. Raramente le sfuggivano i dettagli ed era una delle migliori della sua classe. Era l’unica studentessa che riusciva a riempire d’orgoglio, e l’ego, del petulante Okada-sensei. Era una ragazza con la testa sulle spalle, a differenza della Fuyutsuki che si era dimostrata più volte eccessivamente emotiva ed immatura, e forse per questo necessitava nella sua amicizia.- Sono stata convocata per una Missione dall’Hokage. - Avevano occupato il solito lato del bancone al chiosco di Ramen. Ormai erano clienti fedeli di quel locale. Ed era un punto di ritrovo anche per le altre Kunoichi del suo corso d’Accademia. Passavano spesso interi pomeriggi a spettegolare e parlare dell’ultimo outfit creato dalla migliore sarta del Villaggio. Ma stavolta erano sole e Miyo-chan comprese subito il velo di preoccupazione che adombrava il viso della Fuyutsuki. - Nel cuore della notte? Sarà molto importante allora. Oppure.. bhè… forse sei riuscita a far breccia nel suo cuore! - La ragazza cercò di trattenere una risata. Ormai era a conoscenza di tutte le disavventure amorose della sua amica. - … - Ma stranamente la Genin rimase in silenzio senza rispondere a tono alle provocazioni della compagna. Sembrava assorta in mille pensieri. - Solitamente sei tutta contenta ed entusiasta quando vieni convocata da Raizen-sama. - La ragazza dai capelli corvini e dallo sguardo nero come la pece scrutò con maggior interesse il volto dell’altra Kunoichi. - Hai intenzione di prendere a pugni anche lui? - E stavolta non riuscì a trattenersi e scoppiò in una cristallina risata. Ricordava ancora come Ayuuki aveva colpito con un pugno il povero Daichi-kun. - Miyo-chan! - La Fuyutsuki era pronta a rimproverare l’amica per la sua pungente ironia. Scosse la testa contrariata e cercò di non farsi coinvolgere dalla risata di quest’ultima.- Guarda che è un buon metodo per conquistare gli uomini. Ultimamente Daichi-kun non la smette di starci dietro. - Lanciò un’occhiata verso le strade deserte di Konoha. Il Chiosco era separato dalla strada principale del Villaggio solo da alcune tende per donare un po’ di tranquillità ai suoi ospiti. Lo sguardo cristallino della ragazza si soffermò su paio di casse, poste ai lati di un negozio di Rotoli Ninja ancora chiuso visto l’ora, dietro cui era nascosta una bandana blu con il coprifronte della Foglia e due occhi smeraldini. Era proprio Daichi Akira. - Ignoralo. - Rispose secca la Fuyutsuki che riportò lo sguardo verso la fumante ed invitante ciotola di Ramen. Afferrò con le bacchette di legno il prelibato pasto ed iniziò a mangiare. - Ah.. Uomini. - Concluse Miyo-chan. Era il momento di mettere qualcosa nello stomaco per affrontare al meglio la nuova giornata, anche se il sole non era ancora sorto.[ … ]Dopo aver salutato l’amica, raggiunse in pochi minuti gli Uffici amministrativi del Villaggio. Entrò nell’imponente struttura circolare dalle pareti scarlatte con il Kanji del Fuoco in perfetto orario. Grazie alle indicazioni di Hitomi-san raggiunse l’Ufficio dell’Hokage. Entrò nella stanza, sempre piena di documenti, fascicoli e report, ma con una stupenda vista sull’intero Villaggio. Il promontorio con i volti scolpiti dei precedenti Hokage erano così vicini ed imponenti se osservati da quel punto. Chinò immediatamente la schiena ed intrecciò le mani in avanti per mostrare un rispettoso inchino. - Ohayou Gozaimasu.. Hokage-sama! - Come sempre rispettò l’etichetta del buon Shinobi, soprattutto nelle situazioni formali. Abbozzò un lieto sorriso, contenta di essere stata convocata per una missione tanto riservata, e prese posto su una delle sedie. Lasciò i posti centrali ai gradi più importanti del Villaggio. Lei si accontentò della prima sedia sulla sinistra.Lanciò qualche occhiata anche verso gli altri presenti, nella speranza di scorgere volti a lei conosciuti. Ma la sua attenzione fu completamente monopolizzata da Raizen-sama non appena proferì parola. Era pronta a prendersi a schiaffi se fosse arrossita come una sciocca. Ormai la sua cotta era solo un ricordo. O almeno sperava.- … - Rimase in silenzio anche quando il colosso di Konoha ripose alcune ampolle sigillate con un tappo di sughero per ognuno. Sembravano vuote, ma probabilmente al loro interno c’era una sostanza liquida incolore. Assottigliò lo sguardo per poter focalizzare la sua attenzione maggiormente sul contenuto di quelle boccette. Rimase in silenzio, anche se la curiosità era molta. Sicuramente non avrebbe bevuto nulla. Diffidava ormai nelle “offerte” dell’Hokage.Raizen-sama, ignorando ogni formalismo, spiegò senza giri di parole lo scopo della Missione. Dovevano smantellare un’intera organizzazione criminale che agiva a Konoha in segreto. Proprio come l’Edera, nome piuttosto simbolico ed adeguato, quei criminali riuscivano a dilagare nei bassifondi del villaggio e trarre nutrimento dalla criminalità. A quanto pare era una missione di cattura o eliminazione. Ma ciò che fece storcere il naso alla Fuyutsuki era la componente “furtività” della missione. Lei non era una Kunoichi furtiva. Non aveva uno stile di combattimento adeguato e sarebbe stato molto difficile per lei adeguarsi. Sperava di essere guidata da Shinobi molto più esperti di lei. A questo punto non poteva far altro che seguire i loro consigli, visto l’inesperienza.Osservò rapidamente la cartina del villaggio con gli edifici contrassegnati. Probabilmente lì si trovavano i malviventi dell’Edera. E l’attenzione si spostò di nuovo sul contenuto di quelle fiale. Ora comprendeva la ragione di quel liquido, era la chiave d’accesso al Covo criminale. - Mi scusi.. Raizen-sama.. - Alzò timidamente la mano per poter esporre i suoi dubbi. - Come interagirà questa sostanza nel nostro organismo? E perché è possibile superare le porte del Covo solo con questa nel sangue? - Insomma rischiavano qualche effetto collaterale? Avevano un tempo da rispettare per preservare gli effetti della sostanza? La Fuyutsuki aveva bisogno di ulteriori informazioni. Era pronta a compiere il salto nel vuoto insieme agli altri Shinobi della Foglia, ma non voleva essere sprovveduta come al Summit degli Aburame.
Arte della RinascitaKinjutsu di Konoha