La grande Retata

[Iscrizione Quest di Villaggio]

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  1. **Kat**
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    II ~ La Retata: Capo-Team


    I

    l saluto dell’Hokage fu diretto e cordiale. Anzi l’uomo la invitò a lasciare da parte ogni tipo di formalità e la Genin non potè far altro che sorridere, nascondendo l’evidente imbarazzo che comparve sulle sue guance. - O..Ok! Raizen. - Era strano, molto strano. Chiamare la più alta carica del Villaggio della Foglia con il proprio nome senza suffissi onorifici. Non era ancora abituata, ma apprezzò comunque il significativo gesto del colosso. Aveva giurato fedeltà alla Volontà del Fuoco ed ottenuto la sua fiducia in così poco tempo.
    Gli occhi cristallini della Fuyutsuki nell’attesa iniziarono a vagare in tutto l’ufficio. Era curiosa, molto curiosa. Più che altro cercava d’inquadrare i suoi compagni di Missione. Quando aveva varcato la soglia della porta, Raizen-sama era già in compagnia di una donna dal fiero portamento e dall’alto lignaggio. Non conosceva il suo nome ed all’inizio aveva pensato che fosse una segretaria del Colosso della Foglia, visto l’elegante abbigliamento e lo scarso equipaggiamento. Ma si sbagliava, sicuramente era una Kunoichi con doti nascoste ed utili alla missione.
    Spostò la sua attenzione poi su alcuni studenti dell’Accademia. Erano giovani, anche più della Fuyutsuki e l’assenza di coprifronte confermava i suoi sospetti. A quanto pare Raizen-sama aveva deciso di convocare anche le leve più promettenti per questa segretissima missione. Notò anche la presenza di una Genin e ben due Chuunin. Lanciò un’occhiata alla finestra dietro la scrivania. Konohagakure no Sato era ancora avvolta dalle tenebre della notte e solo le lanterne poste agli angoli delle strade illuminavano il Villaggio.
    Il volto della ragazza si distese non appena incrociò lo sguardo serio e pacato di Atasuke-sama, il suo maestro. Ormai frequentava quotidianamente il Karyuuken per poter affinare il proprio stile di combattimento, e trovare un equilibrio tra la sua eccessiva emotività e la freddezza necessaria per portare a termine una missione. Stava imparando, con qualche difficoltà, ad acquisire l’atteggiamento e la disciplina degli Allievi del Dojo. Era fondamentale trovare un equilibrio dentro di sé e poi manifestarlo con uno stile di combattimento efficacie ed incisivo. - Ohayou Gozaimasu… Atasuke-sama! - Salutò con rispetto e disciplina il suo Maestro. Chinò leggermente il capo ed abbozzò un lieto sorriso sulle sue labbra.
    Ora che l’Uchiha era al suo fianco, poteva tirare un sospiro di sollievo. Sicuramente la sua esperienza avrebbe aiutato sia la Fuyutsuki, che l’intero gruppo. Sperava di poter riscattarsi in qualche modo per gli errori commessi durante la missione d’infiltrazione nell’Arena del Purgatorio. A quell’epoca era ancora una studentessa Accademica e la furtività non era stato il suo punto di forza.
    Attese con pazienza eventuali risposte da Raizen-sama. Il timore di essere avvelenata ancora una volta a sua insaputa era ancora vivido in lei. Il dolore l’aveva portata a crescere, ma anche a soffrire per più di una settimana nello studio medico allestito da Oboro e Yoko Aburame. Ma la sua attenzione fu distratta ancora una volta quando l’Uchiha chiese il permesso all’Hokage di poter portare con sé un nutrito gruppo di adepti. Un gruppo proveniente dal Karyuuken ed un altro dalle Mura del Villaggio. - Oh! - Istintivamente cercò le iridi dell’uomo. C’era anche Nagakura Shinpachi? Iniziò ad arrossire senza un apparente motivo, guardandosi intorno quasi per deviare altrove l’attenzione sulle sue guance. Sperava vivamente di non essere compagna di squadra di Kazumi-san. Una delle allieve più antipatiche ed insopportabili del Dojo. Almeno per la Fuyutsuki.
    Al variegato gruppo si unì anche l’Erede dell’Airone, Shizuka Kobayashi, che salutò tutti con leggerezza ed altrettanta gentilezza. La Genin si limitò solo ad alzare la mano destra e salutarla affabilmente. - Ohayoo! - L’elegante donna affiancò Atasuke-sama. Non appena l’Hokage concluse il suo discorso, l’unica che attirò la curiosità con domande molto intelligenti fu proprio il Primario dell’Ospedale di Konoha. A quanto pare avevano avuto la stessa intuizione. Annuì ad ogni singola parola di Shizuka-san ed attese le dovute risposte.
    L’Ufficio di Raizen-sama sembrava molto, ma molto affollato. Ed al nutrito gruppo si unì uno strambo tipo che iniziò ad urlare a squarciagola, giustificandosi di qualcosa che non aveva affatto commesso. La Fuyutsuki dovette trattenere una risata di divertimento. Solo la formalità della riunione le impedì di lasciarsi andare e piegarsi in due per le risate. Pensava di aver visto di peggio nei bassifondi di Konohagakure no Sato, ed invece si sbagliava. Quel ragazzo sembrava più interessato alla paga che alla sicurezza del Villaggio.
    Finalmente l’Hokage soddisfò le curiosità sia del Primario di Konoha che della Genin. Sul volto della Fuyutsuki comparve un’espressione piuttosto dubbiosa ed imbronciata. Si fidava del colosso, ma voleva evitare di essere di nuovo avvelenata senza nessun preavviso. Ed abbassò leggermente lo sguardo non appena l’uomo centrò il punto con disarmante spontaneità. Tossì rumorosamente, forse stava per soffocare con la sua stessa saliva. E ricambiò il sorriso. - Siero. - Sussurrò tra sé. Questa era probabilmente la composizione presente all’interno dell’ampolla. O almeno poteva intuirlo dalle parole dell’Hokage, che non era di certo il miglior esperto in medicina del Villaggio. Ma se la sostanza proveniva dal sangue degli esponenti della radice, non poteva essere che siero trattato o una sostanza sintetica sviluppata dalle emazie.
    Non diede voce ai suoi pensieri, anche perché era il momento di formare le squadre. Incrociò le dita. Desiderava affiancare Atasuke-sama ed evitare di essere coinvolta dagli incauti movimenti di un alcolizzato. Ed invece le parole dell’Hokage furono un fulmine al ciel sereno. La Fuyutsuki era a capo di un Team formato dalla Neo-Genin Asami Hoshiyama, dello studente Akikazu Watanabe e dello strambo Maki Baian. Alla gioia dell’incarico si sostituì subito l’ansia e la preoccupazione di riportare a casa sani e salvi i tre componenti del suo Team. Erano così diversi e con esperienze altrettanto diverse. Sarebbe riuscita a farli cooperare come un’unica entità? Sospirò leggermente, lanciando un’occhiata ai tre Ninja. - Hai! -
    Si avvicinò alla scrivania per poter osservare attentamente le zone d’interesse. Al suo Team era stata affidata una zona piuttosto frequentata, il mercato. Sul volto della Fuyutsuki comparve subito un’espressione piuttosto seria. - Per la sicurezza del mio Team e per garantire una buona copertura durante tutta la missione.. Necessito di maggior informazioni sull’Edera. Di cosa si occupa principalmente? Contrabbando? Prostituzione? Commercio di armi illecite? - Puntò lo sguardo verso l’Hokage. - Conosciamo già la posizione precisa del loro covo al mercato? O bisogna perlustrare la zona, setacciare le botteghe o trovare delle botole nascoste sotto le bancarelle? - Continua con un sorriso. - Immagino che dovremo garantire anche l’incolumità dei cittadini di Konoha, che ignari di tutto frequenteranno abitualmente il marcato. - Ciò rendeva ancora più difficile la missione. Non era solo una semplice retata, o almeno non per lei.
    Non appena tutti i suoi dubbi vennero sciolti, la Genin afferrò l’ampolla con la sostanza incolore ed iniziò a berla insieme agli altri Ninja presenti. Svuotò la fialetta tutta d’un sorso, proprio come aveva fatto Raizen-sama. Sulla gola permase una strana sensazione, uno strano retrogusto. Era il momento di andare. Attese il congedo del Colosso di Konoha e si assicurò che tutti i componenti del suo Team fossero pronti.


     
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