La Fonte Dorata

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  1. -Hidan
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    La Fonte Dorata

    I


    Inutile dire quanto è semplice essere un uomo in queste circostanze.
    Dopo la lunga - ma veramente lunga, e lo dico modestamente, non per vantarmi - notte, movimentata e insonne, non mi accorsi neanche per sbaglio quando Meika si alzò dal letto. Ero così sfinito che sarebbe potuta entrare anche Yogan dalla finestra, pronta per azzannarmi, che io non mi sarei neanche svegliato per tentare di difendermi. Così, mentre lei indossava il mio maglione a dolcevita e si fermava a guardarmi, sorridendo, io sarei stato beatamente a dormire, pancia al materasso, con una gamba distesa e l'altra piegata verso il centro del letto, un braccio sotto il cuscino, con la mia relativa faccia appoggiata contro, e l'altro che cadeva dal letto, penzolante. Ovviamente ero totalmente nudo, quindi il mio fondoschiena veniva illuminato dalla prima luce del sole.
    Così, mentre lei scendeva di sotto pensando di sistemare il tavolo per la colazione dell'indomani mattina e, intanto, combatteva con il suo demone interiore, io, semplicemente e beatamente, dormivo come un angioletto, senza alcun pensiero per la testa.
    Mi svegliai proprio nello stesso modo e, dopo essermi presto un paio di minuti - quindici abbondanti, ndr - per riprendermi, dopo aver notato di aver occupato circa i tre quarti del letto durante la notte, mi alzai con sforzo, dirigendomi a fare una veloce capatina al bagno per i bisogni primari e per darmi una rinfrescata generale. Quando ebbi finito scesi le scale, trovando Meika seduta in cucina, dopo che aveva già sistemato tutto.
    Inutile dire che, non avendo trovato il mio maglione, mi ero sentito libero di non vestirmi, quindi ero ancora totalmente nudo quando mi presentai alla ragazza in cucina. Buongiorno. Mi sarei soffermato sull'uscio della cucina, con un braccio poggiato sul fianco e l'altro contro la porta, sorridendo, degno dei migliori spot pubblicitari per anticoncezionali. Hai dormito bene? Chiesi, prima di avvicinarmi per dargli un dolce bacio sulle labbra. Ecco dov'è finito il mio maglione... Non lo trovavo più... La abbracciai da dietro, giocando ad alzargli il maglione. In effetti mi è venuto in mente che tuo padre dovrebbe rientrare oggi, vero? Dovrei stare attento a girare nudo per casa tua... Potrebbe fraintendere... Scherzai, prima di sedermi vicino a lei e versarmi un bicchiere d'acqua fresco. Sarebbe simpatica come situazione da spiegare, non è vero? Ovviamente la risposta era no, ma adorava stuzzicarla.
    Avrei fatto colazione con lei, ridendo e scherzando normalmente, non potendo intuire quel che era successo quella notte, mentre io stavo dormendo. Quando finimmo il pasto, mi proposi di aiutarla a dargli una mano a sistemare casa, ma ritirai subito la candidatura dopo che Meika insistette di non preoccuparmi, ovvero dopo due secondi e mezzo dal primo "non preoccuparti". La salutai con un bacio e, dopo essermi vestito, almeno questa volta, ritornai a casa, passando il resto del giorno a dormire e poltrire. Il lato "positivo" di essere orfano è che non dovevo assistere a domande inopportune sulla mia vita e situazione sentimentale, al contrario di Meika.

    Dopo aver posticipato varie volte la partenza, inizialmente per la riunione di villaggio, successivamente per il nuovo ruolo a cui ero stato assegnato, che mi aveva procurato un sacco di grattacapi gestionali visto che la situazione era congelata da un bel po' di tempo per assenza di ninja in quel reparto. Quando venne il giorno giusto, dove entrambi eravamo liberi da impegni di ogni sorta, programmammo di partire per la sera del giorno successivo. L'itinerario del viaggio sarebbe stato uguale a quello della scorsa volta che, malgrado l'improvvisazione, si era rivelato stranamente efficace.
    Fin da quando salimmo sulla barca potei notare subito come Meika era impensierita da qualcosa ma, anche dopo le mie prime domande a riguardo, non volle confessarsi. Decisi di non calcare troppo la mano, sapendo già che, presto o tardi, sarebbe stata lei stessa a parlarmene.
    Una volta salpati dal porto di Kiri, mi distesi sul letto nella cabina che avevamo prenotato. Il viaggio sarebbe durato più o meno tutta la notte. Fu proprio in quel momento che Meika, dopo essersi seduta vicino a me con le gambe incrociate, decise di dirmi cosa gli passava per la testa.
    I suoi occhi erano bassi, a guardare il pavimento, la sua voce debole. Ma... La interruppi immediatamente. Cosa diamine ti salta in mente? Mi stavi facendo anche preoccupare! Mi sedetti a mia volta, tirando su il busto dal letto, mentre con la mano gli alzavo dolcemente il mento, così che l'avessi potuta guardare negli occhi. Non voglio più sentirti dire neanche per scherzo queste cose, va bene? Non ci pensare mai più. Non ti risponderò neanche... La presi e la tirai verso di me, sdraiandomi nuovamente, in modo da abbracciarla da dietro. E poi... Lo sai che io mi diverto un mondo a farmi rattoppare da te! Scherzai, mentre incominciavo a fargli il solletico da dietro e, contemporaneamente, la baciavo sul collo. Non riesco proprio a capire come ti possano venire in mente certe strambe idee... Quindi questa sarà la tua punizione! Una sfida a solletico, in cui ero stranamente fortissimo da quando avevo imparato ad utilizzare la tecnica del mio clan. Essere fatto d'acqua aveva sempre i propri vantaggi, dopotutto.
    Dopo qualche istante di lotta mi sarei fermato, spostandomi con il peso del corpo sopra di lei, guardandola negli occhi. Allora... Meglio? La baciai. Ed ora? Un altro. Ancora no? Di nuovo. Mi farai consumare le labbra così... Per fortuna che sono sempre ben idratato io! A proposito... Dovresti bere di più anche te, non vorrei che ti uscisse la cellulite! Ancora un altro bacio, e così tutta la notte.
    A scacciare i pensieri più tristi.

    La nave attracco l'alba del giorno successivo, come da programma. Una volta scesi ed aver fatto una veloce colazione al porto del Paese del Fuoco, ci mettemmo in marcia verso il Passo di Sakane e, una volta superato questo, ci saremmo addentrati quel che bastava a Taki per entrare nel Bosco delle Mille Fonti. Impiegammo all'incirca due giorni, visto che arrivammo a intravedere il bosco quando il sole del secondo giorno stava ormai per calare. Eccoci qui... Tetro e umido proprio come me lo ricordavo! Esclamai baldanzoso. Evitiamo incontri del terzo tipo con kappa della fonte Insanguinata questa volta e andiamo subito alla Fonte Pura, d'accordo? Ovviamente lo era. Ti accompagnerò fin là, poi vediamo se trovo qualcosa con cui passare il tempo...
    Anche perché non esiste un'avventura senza peripezie per Akira e Meika. Qualcosa l'avremmo trovato sicuramente.
    Entrambi.
     
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23 replies since 16/3/2016, 11:15   538 views
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