La Fonte Dorata

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  1. -Meika
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    La Fonte Dorata

    IV




    Una volta nella muffita camera che ci fu assegnata Akira si gettò sul letto, addormentandosi in due secondi. Sedetti al suo fianco, mentre Suigo si avvicinava lentamente, attento a non far rumore. Il Kappa aveva ancora il segno dove il cetriolo di Kinou l'aveva colpito con una certa violenza.
    Aveva un'aria preoccupata. Dopo che Kinou l'aveva zittito non aveva osato dire una parola riguardo l'accordo che avevo strappato col Kappa, ma Suigo in quel momento mostrava tutte le sue paure.
    Meika-chan disse a bassa voce, per non svegliare Akira. Avrei potuto dirgli che poteva tranquillamente evitare la premura, tanto l'Hozuki non si sarebbe di certo svegliato per una chiacchierata.
    Dimmi Suigo dissi al Kappa, che si sedette sul pavimento davanti al letto.
    Il posto in cui dovremo andare è pericoloso... Non quanto la Fonte Insanguinata per voi umani, ma i Naga sono creature ostili e pericolose mormorò il Kappa, torcendosi le dita palmate. Cercai di sorridergli dolcemente. Non ero spaventata o preoccupata: dopo aver affrontato Genosha, uno scheletro alto più di sessanta metri che risucchiava la vita di tutto ciò che era attorno a lui, una gita nel territorio dei Naga non sembrava un'impresa così impossibile.
    Andrà tutto bene Suigo, davvero. Io ed Akira non siamo più quelli di qualche mese fa, siamo più forti ora, lo rassicurai.
    Oh, no, non è questo il Kappa fece rapidi gesti con le mani Ma sai, noi Kappa ci teniamo lontani dai Naga. Per noi sono nemici... il Kappa rabbrividì.
    Cercheremo di non contrariarli allora. Prendiamo i due e scappiamo, ok? Dissi Vedrai, andrà tutto bene, ed il mio sguardo si spostò sull'Hozuki, addormentato in maniera scomposta - come al solito -. Beata spensieratezza. Non avevo idea di come facesse ad essere sempre così allegro, a mantenere la mente priva di preoccupazioni. Al suo confronto ero paragonabile ad una piattola petulante in termini di ansie, continui ragionamenti e paure.
    Lo spero Meika-chan, sospirò Suigo Dai su, dormi ora.
    Annuii al Kappa e solo allora mi resi conto di quanto ero stanca. Mi strofinai gli occhi e sbadigliai, stendendomi di fianco ad Akira mentre Suigo decise di accomodarsi su un altro letto. Poi, quel che successe la notte - a differenza di quanto pensò Akira al risveglio - non aveva niente di strano. Almeno finché non mi alzai.


    Infatti dovevano essere circa le sette del mattino quando aprii gli occhi. Akira dormiva profondamente, così come Suigo che nella notte era rotolato sul pavimento finendo per dormire sulla pancia. Evidentemente qualcosa del letto doveva dargli fastidio. Immaginai che non dovessero esserci letti nella Fonte... e faceva strano vedere un Kappa guscio-dotato rimanere per troppo tempo disteso su un materasso.
    Sbadigliai silenziosamente, mi misi seduta e mi strofinai gli occhi e decisi che non valeva la pena svegliare i due. Dormivano entrambi profondamente e troppo beatamente per svegliarli. Così uscii dalla stanza, alla ricerca di un bagno. Dovevano avere un bagno da quelle parti, no? Ora, mentre ero fuori dalla stanza Suigo rivelò il suo terribile segreto: era sonnambulo. Non del tipo leggero, che si limitava a qualche parola nel sonno, ma di quelli quasi patologici che si alzavano dal letto comportandosi in maniera del tutto normale! Così Suigo si mise in piedi e camminò fino al letto di Akira e, sognando chissà cosa, si mise affianco a lui.
    Quando rientrai in stanza, con l'intenzione di svegliare Akira e Suigo, mi trovai davanti ad una scenetta a dir poco comica.
    Così non ebbi il cuore di fare ciò che dovevo. Sedetti sul letto di Suigo ed attesi, cercando di sopprimere le risatine. E non ci volle molto: Akira si svegliò ed allungò una mano sulla gamba di Suigo, credendo che fosse la mia.
    La reazione fu istintiva. Risi, mentre Akira si svegliava resosi conto del misfatto se la prendeva con l'incolpevle Suigo.
    Così, esplosi in una sincera risata, tenendomi l'addome alzandomi poco dopo per raggiungerlo. Mi sedetti al suo fianco e lo salutai tranquillamente. Al contrario di quanto credeva non ero per niente arrabbiata per il suo crollo repentino la sera precedente. Quelle cose le riservavo ad altri - più romantici - momenti che lui - per niente stranamente - riusciva a rovinare la metà delle volte con qualche fantastica idea.
    Mi sono alzata per andare in bagno e vi ho trovati abbracciati dissi, tra una risatina e l'altra Non potevo non aspettare che lo scoprissi da te... oddio che ridere... scusa gli diedi un bacio rumoroso sulla guancia e mi alzai.
    In piedi! Abbiamo due Kappa da salvare.
    Non condivido il tuo stesso entusiasmo Meika-chan... mormorò stancamente Suigo, rialzatosi dal pavimento dove Akira l'aveva mandato a sedersi.
    Sarebbe stata una lunga, lunga giornata.




    Suigo ci spiegò come la Profonda Foresta fosse la parte più vecchia del Bosco delle Mille Fonti. I Kappa lì non avevano autorità e del resto il loro territorio non sprofondava così tanto in quell'oscurità. Solo che man mano che ci addentravamo nelle profondità del Bosco l'aria si fece via via più pesante e letteralmente irrespirabile. I vestiti erano incollati addosso ed i capelli erano così umidi da essere bagnati. Sudare in quell'umidità era impossibile e sospettavo che qualsiasi variazione di emperatura sarebbe potuta essere una mazzata tremenda: il freddo o il caldo si dovevano far sentire enormemente in quelle condizioni.
    Quando poi persino Akira Hozuki parve lamentarsi dell'eccessiva umidità compresi che la cosa era diventata leggermente eccessiva. Suigo invece pareva star bene, lui dopotutto poteva respirare sott'acqua.
    Se lo dici tu mi devo preoccupare dissi con il respiro pesante.
    L'aria qui non è molto adatta a voi umani immagino confermò Suigo Ma per noi Kappa non è male, dopotutto.
    Immagino che deve essere una pacchia vivere qui dissi a denti stretti Un anno e sei pieno di reumatismi come un novantenne.
    Ohohohoh rise Suigo Avanti, manca ancora un bel po'! E prima andiamo via e meglio è, nonostante il clima gradevole ho tanta voglia di scappare da qui.
    E così camminammo, passo dopo passo, sempre più nelle profondità del bosco finché Suigo non annunciò che dovevamo essere giunti a destinazione. Akira parve lamentarsi della troppa tranquillità.
    Sul serio intendi lamentarti perché è filato tutto liscio per mezza giornata? Sarai felice ora Suigo, no? Ma Suigo non c'era. O meglio, non era più libero. A quanto pareva Suigo aveva avuto ragione: eravamo finiti nel territorio dei Naga e lo avevano catturato. Imprecai mentalmente per la situazione tutt'altro che piacevole: Suigo era in pericolo ed il Naga, sebbene disposto a lasciarci andare, non intendeva di certo lasciar andare Suigo. Allungai una mano verso Akira, tenendogli fermo il braccio.
    Sapevo che la sa testa calda ed il suo buon cuore potevano portarlo ad attaccare il Naga, ma non era ancora il momento di sfoderare le lame.
    Nagpur, sono Meika Akuma e sono una Kunoichi di Kiri. Lui è Akira Hozuki, Shinobi anche lui di Kiri. Non siamo qui per danneggiare i Naga. Siamo stati incaricati di indagare su una roccia misteriosa caduta dal cielo.
    Non che mi interessssi. Nesssssuno, uomo o Kappa, entra nei nossssstri territori la presa dei serpenti si fece improvvisamente più forte su di Suigo, che emise un gemito di dolore.
    Andate via, loro sono troppo pericolosi... gemette spaventato il Kappa, dimostrando tutto il coraggio che aveva e l'affetto sincero che provava per me. E per quel motivo non avrei mai potuto lasciarlo indietro. Non se potevo fare in modo di salvarlo.
    Non andrò via senza di te Suigo dissi decisa dunque mi voltai appena verso Akira, facendogli un cenno d'intesa. Feci un passo in avanti, in maniera tale che si intuissero le mie intenzioni poco pacifiche da un lato, così come dall'altro intendevo nascondere l'esecuzione della tecnica ad Akira così che non ne cadesse vittima anche lui.
    Nagpur, mi spiace, ma devo riprendermi il mio amico dissi al Naga mentre rapidamenteAzione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.
    eseguivo i sigilli di una tecnica di mia creazione che, al di fuori dell'allenamento fatto per crearla, non avevo mai avuto l'occasione di utilizzare [Tecnica]Illusione della Nebbia Oscura - Koikiri no Gensou
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Drago, Topo, Bue, Serpente, Drago, Tigre, Serpente (8)
    L'illusione si attiva se osservati i sigilli dalla vittima durante il caricamento della tecnica. La vittima vedrà l'arena ricoprirsi di una fitta nebbia oscura, entro 24 metri dall'utilizzatore, che limiterà fortemente le sue percezioni. La vittima avrà un malus di -2 in Rfilessi, chiunque sia presente all'interno della nebbia sarà considerato 'Occultato' a tutti i sensi per la vittima. L'efficacia è pari a 50.
    Tipo: Genjutsu
    (Livello: 3 / Consumo: Alto - Mantenimento: Medio)
    [Da chunin in su]
    . Chiunque avesse visto i sigilli - e speravo che le mie parole sicuro avessero attirato l'attenzione di Naga lì presenti - avrebbe visto calare una fitta nebbia oscura che di fatti... non esisteva, se non nelle loro teste. Una nebbia a dir poco prodigiosamente fastidiosa, perché mi avrebbe occultata a tutti i loro sensi e finché non mi fossi avvicinata abbastanza non avrebbero compreso cosa stesse accadendo.
    Solo a quel punto mi voltai verso Akira. Ho fatto un genjutsu, non possono vederci o sentirci dissi scattando poi verso Suigo, saltando sull'albero dove Suigo si agitava. Nel mentre Nagpur non aveva preso bene la cosa.
    Maledetta umana, maledetta! Prendeta, prendetela! Disse il Naga che iniziò a mulinare la grande spada a casaccio e muoversi convulsamente. Certo che fossi rimasta lì dov'ero scattò in avanti finché non fu ad un metro e mezzo da Akira, il quale comparve alla sua vista.
    SSSSSTUPIDO UMANO! Urlò l'enorme Naga, che cercò di abbattere sulla testa di Akira la sua grande lama, con lo scopo di tranciarlo in due dalla testa ai piedi in verticale. Ed era forte, molto forte così come l'arma pareva essere di ottima fattura. A dire il vero, pareva essere davvero nuova, anche se in battaglia certi dettagli sarebbero di certo sfuggiti. [Azione: Nagpur]Forza: 675
    Velocità: 600
    Potenza: 40

    Dopo quel primo attacco sarebbe seguito un secondo, portato tuttavia con la coda, enorme, che aveva aggirato Akira e con grande rapidità stava cercando di stringerlo in una presa dall'aspetto letale [Azione: Nagpur]Forza: 675
    Velocità: 675
    Potenza: 20
    e se la presa fosse riuscita avrebbe provveduto a stritolarlo con tutta la sua abnorme forza [Azione: Nagpur]Forza: 750.

    Nel mentre io stavo correndo verso i due serpenti che tenevano Suigo, fermandomi a circa tre metri da loro, saldamente attaccata al tronco dell'albero [Azione]. A quel punto i miei occhi sarebbero mutati, come molte volte avevano fatto in passato. E quando gli Occhi Demoniaci si manifestarono comparvero contemporaneamente due grandi mani che avrebbero cercato con tutta la loro (notevole) forza di liberare Suigo dai serpenti. [Azione]Concentrazione: 550+3 tacche (Del. Demoniaca)->625
    3 Unità ogni mano, Potenza 30.


    A quel punto però accadde l'imprevisto. Avevo creduto che Nagpur fosse l'unico dei Naga lì presenti. Non era così. Mentre la mia mente era concentrata a liberare Suigo sentii un'improvvisa e dolorosa stretta alla caviglia ed un istante dopo fui staccata con forza dall'albero da una coda di rettile che apparteneva ad un secondo Naga che poteva vedermi chiaramente. Era grande almeno quanto Nagpur ed anziché avere una spada muoveva una lancia lunga circa tre metri che immediatamente mi puntò addosso.
    Cosa.. lasciami!
    Cosssssa sssstupida da dire, non trovi? ridacchiò il Naga sconosciuto che fissò Nagpur combattere. Lasssssciamo il to ragazzo a combattere, ssssse ssssssopravvive sssssarà divertente dargli la caccia mentre ti cerca... ssssssì.
    Alzai il busto in avanti cercando di afferrare la coda del Naga il quale mi puntò nuovamente la lancia in faccia. Rise ancora e dunque strisciando assai rapidamente, iniziò a dirigersi verso il profondo della foresta.
    AKIRA! urlai allora verso il ragazzo impegnato nella lotta. Non avevo idea se la mia azione di salvataggio verso Suigo aveva avuto effetto o se anche lui stava venendo condotto con me. Torna indietro... quelle ultime parole furono solo mormorate quando lui ormai era lontano.
    Non l'avrebbe mai fatto.


    E giunse improvvisa la consapevolezza che Hakuki, il Demone, aveva avuto ragione. Ero stata catturata. Ed ora, proprio perché lui non sarebbe mai stato capace di lasciarmi indietro, si sarebbe messo in un pericolo dal quale chissà se sarebbe potuto uscire vivo.
    E mi parve di rivederla, tra le fronte degli alberi mentre venivo trasportata con malagrazia dal serpente stretta tra le sue spire. Il Demone. Hakuki, pallido ed elegante, triste ed impalpabile eppure così maledettamente reale. Chiusi gli occhi, cercando di ignorare quella visione, ma sapevo che sarebbe servito a poco: lei era me, parte di me. Non potevo scacciarla chiudendo gli occhi.


    Lascio a te la descrizione della prigionia. Per ora tu cerca di liberarti di Nagpur.
    Non so se la mia azione ha liberato o meno Suigo, decidi tu ovviamente.
     
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