Exam²

La giovane ragazza bionda in quel giorno piovoso e deprimente di fine inverno era in cucina nel piccolo appartamento con suo padre e stava litigando sullo stesso argomento di sempre.
Era stufa di arrabbiarsi e gridare sempre per lo stesso motivo da settimane, addirittura mesi.
Sedeva al tavolo basso del piccolo salotto, con tre cuscini appoggiati per terra attorno a tre lati del tavolo.
Stava seduta scomposta a gambe incrociate indossando un paio di leggings neri con piccole scritte in kanji rosa e una maglia azzurra con una scritta in katakana nera che diceva "caffè".
I capelli biondi stavolta erano lasciati liberi sulla nuca e la frangia era tutta in disordine come se si fosse appena alzata.
Le lentiggini spiccavano sul viso dandole un'aria ribelle ma non tanto minacciosa.
Non voglio tornare sull'argomento! Io sono pronta!Finalmente sono così vicina a diventare quello che voglio e non sarai tu a fermarmi! Avevi detto di essere d'accordo e ti ho promesso che non mi farò ammazzare e se anche dovesse succedere io sarò morta difendendo il mio villaggio e la sua gente! Dovresti essere orgoglioso di me non gridarmi addosso e arrabbiarti così! Poi come mai fai queste scenate solo quando la mamma non è presente? Io sono la più grande della mia classe tu non sai cosa significa trovarti in una classe di pischellini e io sono l'unica alunna adulta... te lo dico io! Faccio la figura della cretina!
Gli occhioni castano-ambrati della giovane ragazza erano lucidi per le lacrime di rabbia che minacciavano di scenderle sul viso mentre cercava di dimostrare a suo padre, seduto proprio davanti a lei guardandola in maniera arcigna e rosso in volto per il troppo sakè già bevuto di prima mattina, che era pronta a sostenere un esame del genere.

NON HO INTENZIONE DI SEPPELLIRE LA MIA UNICA FIGLIA! PENSAVO CHE QUESTO TI AVREBBE FATTO DESISTERE E INVECE NIENTE! TU DOMANI NON TI PRESENTERAI A QUESTO STUPIDO E PERICOLOSISSIMO ESAME. IL TUO DESTINO E' STATO SCRITTO QUANDO SEI NATA. FARAI UN MATRIMONIO CON CHI DIRO' IO E VIVRAI LA STESSA VITA SICURA DI TUA MADRE! Ribadì il padre mentre sventolava in aria con fare furioso la lettera di convocamento per l'esame dell'accademia che la giovane aveva ricevuto quella mattina.

Ma vai a farti fottere vecchio ubriacone! Io non starò alle tue regole. So dove devo presentarmi e questo mi basta se vuoi puoi anche bruciarla quella lettera non mi importa. Io domani andrò a fare quell'esame!pensò la giovane alzandosi dal cuscino e andando arrabbiata in camera sua sbattendo la porta scorrevole di riso.
Dopo aver tirato fuori il futon si mise a letto prendendo una pergamena e cominciò a ripassare.
Non cenò quella sera era troppo emozionata per il suo esame e andò a letto presto.
Sentì che i suoi stavano litigando e come sempre finì con il padre che dopo aver tirato uno schiaffo alla madre uscì sbattendo la porta del piccolo appartamento.
Resisti mamma, supererò il corso e riusciremo ad andarcene insieme da questa casa...vivrai meglio... fu questo l'ultimo pensiero che la giovane ebbe prima di addormentarsi.

[...]

Il giorno seguente si alzò di prima mattina, prima dell'alba quasi e si vestì con la sua solita tuta rossa con due linee bianche laterali sia sulle maniche che sui pantaloni arrotolati sul polpaccio a mostrare l'interno bianco della fodera.
Il seno fasciato dalle bende era nascosto dalla canottiera maschile che le stava un po' larga sul busto.
Indossò le scarpe nere aperte in punta e si fece due codine alte sulla testa che cominciarono a ballare piano quando cominciò a prendere le cose che le servivano per l'esame.
Due kunai, un paio di shuriken, filo da pesca, due unguenti e più un paio di bende sterili nel caso di facesse male.

Prese un profonodo respiro ed uscì dalla camera.
Si guardò intorno con gli occhioni marroni che andavano da una parte all'altra del piccolo appartamento vigili.

bene mio padre non è ancora tornatopensò mentre leggeva il biglietto che sua madre aveva lasciato sul tavolo prima di coricarsi in camera, lasciandole una colazione sostanziosa.
"Cara Haruhi,
Buona fortuna per il tuo esame. Fai del tuo meglio.
Ma prima mangia qualcosa, senza energie non si superano esami.
Ti voglio bene

Mamma

La ragazza leggendo quel biglietto si asciugò in fretta le lacrime che le erano scese dagli occhi per la gioia e sorrise mettendosi a mangiare la colazione tradizionale con zuppa di miso con tofu, pesce arrostito e riso bianco.

Gochizosama deshita! Sussurrò prima di uscire di casa e correre al campo di addestramento arrivando con un po' di anticipo.

Notò che la persona che le doveva far sostenere l'esame non era il suo maestro.
Questo però non la sconvolse nè la fece intimorire.

Si avvicinò e fece un inchino profondo dicendo Sono Tsuzuki Haruhi sono qui per sostenere l'esame di fine corso dell'accademia. .

Rialzò il capo e sorrise alla sostituta insegnante.
Notò anche che accanto a lei era arrivato un altro ragazzo, lo conosceva di vista perchè non ci aveva mai parlato.
I suoi compagni la prendevano sempre per ritardata perchè era la più grande lì dentro e non le rivolgevano mai la parola anche se era brava durante le lezioni.

Fece un piccolo cenno di saluto con il capo rivolto al ragazzo.
Gli occhioni castano-ambrati si rivolsero alla ragazza che le stava davanti pronta a sentire in cosa consisteva la prova dell'esame.
Sentiva il suo cuore batterle nel petto all'impazzata.
Non avere paura, non importa se non è il tuo insegnante. Ti sei allenata tanto per questo giorno hai sudato sangue sulle pergamene studiando la teoria andrai alla grande. pensò autoconvincendosi mentre incrociava le braccia sotto al seno.