[QdV]La Grande Retata - Il Mercato

Missione per Ayuuki, Maki, Akikazu e Asami

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  1. **Kat**
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    V ~ Alla Pagoda di Kara: La ragazzina e l'orco alcolizzato


    A

    ppena furono fuori dall’Amministrazione di Konoha, la Fuyutsuki cercò d’impartire un po’ di ordine nel suo Team. Probabilmente era la Capo-Team più giovane tra i tre scelti da Raizen-sama, ma non aveva nessuna intenzione di guidare con disattenzione i suoi compagni di squadra o lasciarli liberi nel Mercato del Villaggio senza una buona copertura. Il Team Gamma non doveva essere da meno. Quindi propose un rapido breafing prima d’incamminarsi verso la Zona designata dall’Hokage.
    Ciò che impensieriva maggiormente la Genin, non era la pericolosa missione che le era stata affidata, e nemmeno i rischi che poteva correre. Sarebbe stata in grado di contenere l’esuberanza e il tracotante spirito di Maki-kun? L’uomo dalla chioma bionda, anche se era stato minacciato e malmenato dai suoi superiori, non aveva perso di certo il suo spirito esuberante. Sembrava quasi che la sua testa fosse così leggera per la totale mancanza di materia grigia. O almeno questa era la pessima impressione che stava dando alla Fuyutsuki con le sue continue domande inopportune e sgradite avance.
    - Piantala. - Mormorò a denti stretti per non interrompere quel momento di quiete e concentrazione nel bel mezzo del Briefing. Invitò tutti i membri del suo Team a nascondere equipaggiamento e coprifronte. Non era il caso di mostrare troppi segni di riconoscimento. La ragazza osservò ad uno ad uno i Ninja, per essere certa che il loro aspetto fosse assolutamente anonimo. Dovevano sembrare dei semplici cittadini di Konoha. Ciò che avvantaggiava l’intero Team Gamma in questa missione era sicuramente il fatto che i loro volti erano sconosciuti alla maggior parte dei cittadini del Villaggio. Erano solo un gruppo di studenti Accademici e Genin, nessun ruolo di prestigio.
    Ascoltò con estrema attenzione i punti di forza e debolezza di Asami-chan e Akikazu-kun. E rimase sconcertata, ormai stata diventato un’abitudine, alla risposta di Maki-kun. Era davvero uno studente che non spiccava per nessuna dote? Probabilmente la sua passione per l’Alcool non lo rendeva uno studente modello. Cercò di trovare una giusta combinazione tra le loro scarse e ridotte capacità.
    Tirò un sospiro di sollievo non appena la Kunoichi dalla chioma rossa confessò le sue abilità mediche. Sicuramente erano basilari, ma ciò permetteva all’intero Team di avere ben due Ninja capaci di curare. Un dettaglio da non sottovalutare. - Molto bene. Sicuramente le tue capacità ci saranno utili. - Annuì mentre spostò lo sguardo verso il più giovane del Team. Il ragazzino sembrava piuttosto inesperto e dall’attenzione labile. Sperava solo che ciò non mettesse in pericolo l’intero gruppo, soprattutto in una missione così importante, dove bisognava dosare attentamente le parole e le proprie azioni. Bisognava restare vigili ed attenti. - Va bene. Un Team variegato di Ninja ha la finalità di colmare le lacune di ogni singolo membro. Se collaborerai con la tua partner tutto andrà bene! - Rassicurò il ragazzino che sembrava piuttosto confuso e distratto.
    Durante il percorso verso il Mercato di Konogakure no Sato, invitò tutti i membri del suo Team a memorizzare il fascicolo che Raizen-sama aveva concesso alla Fuyutsuki. Conteneva tutte le informazioni utili sui principali sospetti, eventuali complici dell’Edera che si erano annidati nelle fondamenta del Mercato. Asami-chan sembrava una ragazza molto sveglia ed espose saggiamente i suoi dubbi sulle identità di copertura che la Fuyutsuki aveva pensato per loro. - Uhm.. Preferisco compagni di Team capaci di ragionare con la propria testa, che semplici sottoposti pronti a seguire ogni mio ordine. - Sicuramente l’osservazione della ragazza non l’aveva infastidita. - Siamo Ninja poco conosciuti al Villaggio, dato il nostro rango, quindi la Trasformazione potrebbe non essere necessaria. Ed anche compere notturne potrebbero risultare molto sospette, non sappiamo se i negozi sono aperti o stanno solo rifornendo il banco di prodotti freschi. Appoggio comunque la vostra iniziativa, state attenti! La Trasformazione non è sempre la scelta migliore. - Avvertì i due ragazzi prima di dividersi.

    [ … ]

    La Genin aveva preferito portare con sé l’Alcolizzato. Non si fidava di lasciarlo da solo con la rossa e nemmeno con il ragazzino dalla chioma corvina. Seguì alla lettera il suggerimento di Atasuke-sama, doveva sorvegliarlo e punirlo non appena avrebbe commesso una leggerezza.
    Data a differenza d’età, non poteva pensare ad una copertura migliore. In realtà confidava nelle naturali doti di alcolizzato di Maki-kun per rendere quella copertura credibile. Non appena misero piede nel variopinto ed affollato mercato di Konoha, la Fuyutsuki dovette immedesimarsi nella parte della sorellina indifesa e spaventata. Iniziò ad assumere una postura meno spavalda, inarcando leggermente la schiena in avanti. Occhi sbarrati per il timore, lanciando occhiate soprattutto verso il biondo. Doveva apparire intimorita, come una ragazza che aveva subito ingiustizie e soprusi dalla vita, mal protetta dal fratello maggiore. Le mani erano raccolte davanti al petto, congiunte all’altezza del torace. Si stringeva nelle spalle e manteneva il passo cadenzato e sicuro dell’Alcolizzato. Probabilmente Maki-kun era ancora un po’ brillo, quindi non doveva sforzarsi poi tanto nel recitare il suo ruolo.
    Non appena furono giunti nel negozietto per alcolici di Kara, la cui complicità con il prigioniero dell’Edera era saltata fuori solo con la lettura mentale, la Fuyutsuki iniziò a guardarsi intorno, senza perdere quell’atteggiamento timido e sottomesso. - K…Konbanha! - Salutò anche lei la donna dietro al bancone e lasciò la parola allo studente Accademico. Maki-kun era completamente a suo agio in quelle vesti. E la sua approfondita conoscenza di Rhum ed alcolici poteva rivelarsi molto utile. Insomma iniziava ad essere soddisfatta del suo compagno di Team, anche se non apprezzò il suo modo troppo diretto. Evitò di alzare gli occhi al cielo. Si era subito giocato la carta della compravendita della sorellina indifesa in pochi secondi, senza prima conoscere Kara. La Fuyutsuki avrebbe utilizzato sicuramente un approccio più discreto e meno diretto, anche perché desiderava comprendere se in qualche modo anche la Yamanaka fosse coinvolta con l’Edera. Ma per prima cosa bisognava comprendere il ruolo della venditrice di alcolici in tutto ciò.
    Solo in un secondo momento capì come mai l’uomo dalla chioma dorata l’aveva subito offerta come risarcimento alla sua mancanza di denaro. Iniziò a palpeggiarla per sfruttare la situazione a suo vantaggio. Un gesto vile, che la Fuyutsuki non avrebbe dimenticato. Il suo corpo s’irrigidì per il disgusto, sentimenti che ben s’intonavano per una sorellina minore sfruttata e maltrattata dal fratello maggiore. Sentimenti spontanei e veritieri. Non si era nemmeno sforzata di fingere o recitare la propria parte. - O..Oniisan! - Si divincolò da quella sgradevole presa per compiere un passo indietro. - Sono certa… che i nostri genitori non permetterebbero una cosa del genere. Anche se non ci sono più. - Abbassò lo sguardo e cercò di strizzare gli occhi per raccogliere qualche lacrima. Provò a pensare a sua sorella, Ai-chan, e versare qualche lacrima per quel sentimento di abbandono dopo il suo Tradimento.
    La sua recita fu abbastanza convincente, visto che Kara prese subito le sue “difese” non appena notò l’atteggiamento dispotico e da pervertito che aveva assunto Maki-kun. La Fuyutsuki si limitava solo ad abbassare la testa in cerca di una via di fuga da quella situazione. Quasi per dipingere l’uomo al suo fianco come l’orco cattivo della situazione. La venditrice di alcolici fu fin da subito preziosa nel fornire involontariamente importanti informazioni. Aveva esplicitamente accusato Mana Yamanaka di occuparsi di prostituzione nel suo negozio. Un dettaglio che la Genin archiviò nella sua mente. - Signora.. le porgo le mie più sincere scuse per il comportamento di mio fratello. - Sprofondò nella vergogna. Era quasi sul punto di giustificare l’atteggiamento sconsiderato di Maki-kun, quasi per confermare quel rapporto di sudditanza che c’era e che faceva parte della recita pattuita.
    Il Capo-Team rimase in silenzio, permettendo al ragazzo d’interagire con il sospetto. In quel momento i suoi occhi saettarono in ogni angolo della pagoda. Era in cerca d’indizi. I suoi sensi[Percezione 9], così sensibili ed attenti, riuscirono a scorgere diversi particolari. I fattorini, dall’aspetto piuttosto lugubre e poco raccomandabile, stavano non solo scaricando la merce, ma caricavano anche altre casse. Potevano essere sicuramente bottiglie vuote, ma la tensione dei loro muscoli e lo sforzo che impiegavano nel sollevarle smentiva le normali aspettative. Non erano bottiglie vuote. Probabilmente Kara arrotondava le sue entrate con una certa dose di contrabbando. Ma era troppo presto per avanzare una simile accusa, anche solo per un sospetto.
    La Fuyutsuki provò ad avvicinarsi con discrezione verso i due lugubri fattorini. Si accostò all’inizio verso una mensola con alcune bottiglie di vino. Non lesse nemmeno le etichette applicate su di esse, o almeno fece finta di leggerle. Cercò di avvicinarsi quanto possibile alle Casse che stavano caricando e scaricando i due individui, nella speranza d’individuare un’ulteriore indizio. Lasciò a Maki-kun l’arduo compito d’intrattenere Kara. Confidava nelle sue capacità d’intrattenitore. - Psssss! - Cercò di attirare l’attenzione di uno dei due fattorini, nella speranza di costringerli ad interrompere momentaneamente il loro lavoro. Desiderava apparire solo come una disperata fanciulla in cerca di un’ancora di salvezza dal Fratello cattivo. - C’è posto anche per me in quella cassa? - Affermò con un filo di voce, per non farsi sentire da Maki-kun e Kara, continuando la sua recita. Occhi che vagavano verso il presunto fratello, senza celare il suo timore per quell’alcolizzato. - Sembrano molto pesanti. - Solo un’innocente osservazione di una ragazzina. - Portatemi via con voi. Potrei aiutarvi con quel carico.. potrei lavorare per “Aralia Distribuzioni” e dare una svolta alla mia vita! - Era una ragazzina priva di protezione, ingenua e con nulla da perdere. L’obbiettivo perfetto per un’associazione criminale, sempre pronta a reclutare reietti dalle strade. - Ho più forza di quanto pensate! - Era l’unica verità che aveva proferito negli ultimi cinque minuti.


     
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