I Semi della Rinascita

Corso delle basi per Davi.Seeker e King Of Strong Style

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  1. F Freddy 11
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    Gli occhi grigi dello studente di Suna restarono impassibili quando un irritante ragazzino si presentò con la sua stessa missiva, e perfino quando scoprì che si trovava lì per un banale errore; ma dentro Fumihiko la rabbia cominciò a crescere e ad espandersi in ogni angolo della sua mente.
    ~Non dovevi fidarti di nessuno; non dovevi fidarti di quella lettera, non dovevi fidarti del cancelliere e nemmeno di questa segretaria. Solamente tu conosci il tuo vero potenziale e solamente tu lo puoi farlo fruttare. Sei stato uno sciocco a farti delle false speranze.~
    Quel "disguido" era l'ennesima prova del suo ragionamento e Fumihiko fece per andarsene senza aprire bocca, quando la segretaria disse ai due aspiranti shinobi che avrebbero comunque svolto la missione per la quale erano stati convocati.
    Questo non cancellava di certo il torto subito, ma Fumihiko non avrebbe di certo snobbato la sua prima missione ufficiale (anche se fu tentato di farlo).
    Solamente in quel momento cominciò a prestare attenzione a ciò che il ragazzino blaterava: appena la segretaria aveva smesso di parlare aveva incominciato a lamentarsi facendo una sceneggiata ridicola. Almeno aveva dimostrato di non accettare qualunque cosa gli fosse capitata; ben magra consolazione immaginandolo come suo compagno di missione (di cui avrebbe fatto volentieri a meno: Fumihiko preferiva lavorare in solitarie, in modo che colpe e meriti di quello che succedeva fossero stati solamente suoi.)

    Proseguendo, mentre il ragazzino continuava ad importunare quella povera segretaria, Fumihiko ed il suo piccolo gruppo cominciarono a salire delle scale, che li condussero su una terrazza panoramica che mostrava quasi interamente il villaggio di Suna; poteva perfino vedere la locanda dove "lavorava" e quella che un tempo era la casa dei suoi genitori.
    ~Ma poi mia madre è stata uccisa mentre mio padre non ha alzato un dito per difenderla.~
    Era da quel momento che aveva capito di non potersi fidare di nessuno, ed il suo mondo sereno e felice era stato distrutto. Era andato via di casa, da quel momento non aveva più rivisto suo padre ed aveva cercato di pensare a lui il meno possibile.

    Fumihiko dovette ammettere che la bellezza di quel luogo era notevole, ma al contrario del bambino non dimostrò apertamente il suo entusiasmo, e certamente non pensò che la segretaria li avesse portati lì per ammirare il paesaggio. Aveva cominciato ad intuire cosa volesse fare, e quando evocò quell'aquila gigante ebbe la certezza di cosa stavano per fare (e dell'ingenuità del suo compagno).
    Quel gesto non gli fece di certo dimenticare ciò che aveva saputo poco prima; ma non si sentì affatto in colpa con sé stesso per aver avuto bisogno della segretaria, che aveva solamente rimediato al "disguido" avvenuto; al contrario delle volte in cui era costretto a chiedere un favore a qualcuno.
    Salì così sul dorso dell'aquila subito dopo il ragazzino, che stava dimostrando quanto fosse infantile esibendosi in un'altra sceneggiata ridicola, entusiasta per il volo a bordo del volatile che stavano fare e per il panorama che avrebbe visto; mentre sembrava essersi dimenticato della missione che stavano per svolgere.
    Volare era tra le cose che Fumihiko non aveva mai fatto, ma non era spaventato e nemmeno eccitato, sperava solamente che il ragazzino non cominciasse a tormentare lui anziché la segretaria durante il volo.
    "Io sono pronto, quando vuole possiamo partire!"
     
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