Colpo Grasso a Konohagakure

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    Quiete prima della tempesta
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    Dopo aver osservato per quasi un'ora facce truci poco raccomandabili e volti induriti da una vita di stenti e privazioni come può esserla quella dei marinai, d'acqua dolce tanto quanto d'acqua salata, i due decisero che era giunto il momento di levare le tende. Non avevano avuto molta fortuna nella loro raccolta discreta di informazioni; non che Shin vi sperasse in ogni caso. Mentre uscivano dal pub notò che il sole si stava abbassando veloce all'orizzonte, tingendo il cielo di rosso. Tra poche ore sarebbe stato buio e loro sarebbero dovuti entrare in azione. Conscio che il compagno avrebbe brontolato se non si fossero fermati a mangiare qualcosa, o peggio temendo che sarebbe svenuto nel bel mezzo della missione se lasciato a stomaco vuoto, Shin fece un'ultima deviazione. Dirigendosi verso le banchine, seguito a ruota dall'Akimichi, giunse di fronte ad un banchetto dove alcuni uomini friggevano il pesce fresco appena consegnato, rivendendolo per una cifra modica in comodi coni di carta. Se vuoi del buon pesce fritto devi venire qui. Spero che ti piaccia! Rifocilliamoci per bene, più tardi non avremo tempo per altri spuntini!

    Le prime stelle iniziavano a fare capolino nel cielo nero. I due studenti si erano portati sul tetto di una struttura vicina al loro bersaglio per poter osservare la situazione. Su suggerimento del Kinryu entrambi erano trasformati in manovali del porto, in modo da celare la loro identità, anche se di certo sarebbero risultati comunque fuori posto. L'edificio su cui si trovavano era una triste palazzina abbandonata di almeno cinque piani. In alcune stanze trovavano saltuariamente rifugio sbandati e poco di buono, ma quella sera sembrava deserto. Accostato ad esso si trovava una struttura più bassa, di tra piani, che doveva essere stata una distilleria molto, ma molto tempo prima. Era possibile accedere alla sua terrazza attraverso una scala antincendio tutta arruginita del palazzo che vi passava proprio di fianco. Da lì, con un salto di due metri, si poteva raggiungere il soffitto spiovente dell'edificio dove si sarebbe dovuta rientrare la refurtiva. Il magazzino era un poco più basso, probabilmente formato da un ampio spazio centrale, circondato da scaffalature, e da un mezzo piano dove un tempo erano stoccati le merci. Almeno queste erano le informazioni contenute nel rapporto che gli era stato consegnato quella mattina: la realtà avrebbero dovuto scoprirla da soli entrando. Silenziosamente Shin fece notare al compagno la presenza di diversi lucernari, alcuni dei quali sembravano socchiusi, sebbene con quella tenue illuminazione non potesse esserne certo. Di sicuro il posto appariva dall'esterno abbandonato e non vi era traccia di nemici. Questo non lo rilassava neppure un poco, chi sa quali sorprese avrebbero trovato all'interno. Si mise a ragionare a voce alta in modo che Itaru potesse sentirlo ed eventualmente dare la sua opinione. Secondo il rapporto la banda responsabile del furto è composta da sei individui, ma se siamo fortunati non saranno tutti nel loro covo. Suppongo che almeno uno sia di guardia all'ingresso principale nonostante sia chiuso... indicò un cancello scorrevole dall'aria malmessa ...ed un altro sul retro, da quella parte, vedi la piccola porticina sulla vietta laterale? Rimase in silenzio, non serviva aggiungere che non aveva idea di dove si trovassero gli altri e che anche quelle, in fin dei conti, erano supposizioni. Ci sono delle piccole finestrelle su tutti i lati dell'edificio escluso quello frontale, forse una persona minuta potrebbe passarci. Guardò l'Akimichi, a cui quella parola di certo non si poteva applicare. Oppure come notavamo in precedenza potremmo forzare uno dei lucernari sul tetto e calarci da lì. Io propongo quell'opzione, ma vorrei sentire la tua opinione. Sarebbe rimasto dunque in attesa, magari il compagno aveva notato dettagli che a lui erano sfuggiti. Da lì a poco non ci sarebbe più stato tempo per le parole. Shin si godè per alcuni istanti la sensazione della brezza notturna sul volto. Quella tranquillità non era destinata a durare: era la classica quiete prima della tempesta.


    In verde Shin, in azzurro Itaru. I segni in rosso sono le scale antincendio, in marrone gli ingressi ai due edifici, in giallo le porte e il cancello del magazzino. Il soffitto degli edifici è una terrazza piatta, quello del magazzino un tetto a spioventi leggermente inclinato. In bianco i lucernari. Su i tre lati sono presenti finestre al pian terreno. Quello davanti la via principale è un canale. La larghezza delle stradine laterale è di poco inferiore ai due metri. Enjoy ^^
     
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