Ninja Business

Si prese tutto il tempo che era necessario per osservare con attenzione le possibili finestre e selezionare quella che maggiormente faceva al caso suo o che quantomeno sembrasse meno problematica del resto. Ma alla fine, data l'esperienza e la sua velocità nei movimenti, il tutto non gli prese più di una manciata di minuti. Certo molto tempo, ma decisamente molto meno di quanto ne avrebbe perso se fosse caduto nuovamente in qualche trappola.
Alla fine optò per entrare nella struttura passando dal lato sud della struttura, anche se questo, vista l'angolazione del sole, poteva diventare un problema dato che in presenza di “ospiti” all'interno, probabilmente avrebbe anche rischiato maggiormente di essere visto.
Per sua fortuna, però, all'interno non sembrava esserci nessuno e l'ultima finestra verso Est non sembrava presentare un problema esageratamente complesso da aprire.
Analizzò la struttura della stessa con attenzione, verificando che non vi fossero sorprese di alcun tipo, dopo di che, individuato il meccanismo di apertura, estrasse uno dei suoi coltelli da lancio, infilando la lama dello stesso tra il telaio e la struttura della finestra, smuovendola quanto bastava per far “uscire” dal foro di chiusura il perno comandato dalla serratura, aprendo la finestra.
Silenziosamente scivolò dunque all'interno, assicurandosi di lasciarsi la via di fuga libera in caso vi fossero state altre sorprese impreviste.
Si guardò attorno, anche se la carenza di luce non rendeva semplice l'operazione, cercando di individuare ogni possibile traccia utile da seguire [Abilità] dedicandosi anche ad osservare l'eventuale presenza di trappole o meccanismi che poteva essere utile evitare.
Si concentrò prima di tutto sulle porte, entrambe chiuse, partendo da quella che aveva di fronte ed i suoi occhi scorsero un filo sottile in nylon, molto ben celato ch andava ad infilarsi nel muro all'altezza delle cerniere °Che sia una trappola?° pensò tra se, osservandolo con attenzione, per poi premerlo leggermente per verificare se fosse, per un qualche motivo, in tensione. °Sembra teso... probabilmente è collegato a qualche meccanismo, meglio disinnescarlo°
Egli non sapeva di che cosa si trattasse, inoltre non era un esperto di trappole dato che era ormai parecchio dall'ultima volta che ne aveva costruita una, tuttavia era un esperto fabbro, oltre che un abile meccanico e non ci voleva un genio per capire come disattivare un innesco formato da una cordicella tesa.
Per quanto poteva saperne poteva trattarsi di una carica esplosiva o più subdolamente veleno. In ogni caso, decise che era bene prendersi le dovute precauzioni per evitare di farsi colpire durante il disinnesco. Prese quindi nuovamente il coltello, che legò saldamente ad uno dei fili che portava con se prima di infilarlo tra il muro ed il cavetto, in modo che il filo della lama potesse reciderlo una volta strattonata. Preparato il sistema, si allontanò, uscendo nuovamente dalla finestra e sfruttando la parete della struttura come protezione strattonò il cavo, recidendo di fatto il cavetto.
Sia che questo fosse riuscito nell'intento, sia se il meccanismo, così disinnescato fosse scattato, ormai lui era fuori dalla struttura ed al sicuro. Con precauzione osservò nuovamente dentro prima di rientrare, procedendo nuovamente con la medesima cautela. [Abilità]
Assicuratosi della sicurezza della porta, proseguì quindi oltre, aprendo la stessa con debita cautela e preparandosi eventualmente a scattare via per evitare eventuali sistemi aggiuntivi di attivazione del meccanismo.

Se a quel punto fosse riuscito a passare oltre, sperabilmente incolume, Atasuke sbirciò all'interno della stanza, per poi scoprire che di fatto sembrava solo essere l'ingresso principale del lato corto, anche se i suoi occhi non mancarono di notare che ancora una volta era stata posizionata una trappola collegata alla porta, anche se in questo caso so trattava di un banale meccanismo a caduta, armato da una pesante cassa contenente probabilmente pietre o qualsiasi altro materiale utile a rendere mortale quel carico sospeso. °Sembra che la trappola della porta fosse una seconda sicurezza nel caso in cui qualcuno fosse riuscito ad entrare da qui senza finire schiacciato° Valutò, portando poi lo sguardo sulle casse in legno accatastate sotto alla finestra, non dissimili a quelle già presenti al piano superiore. Segno che forse contenevano la stessa cosa o quantomeno in origine dovevano aver avuto una funzione simile. °Casse di legno... sicuramente contengono o contenevano qualcosa di importante... è improbabile che ci sia qualcosa di utile, ma è meglio non dare nulla per scontato°
Con quel pensiero fisso in testa, riprese l'ormai fidato coltello, cercando di scoperchiare anche solo di pochi centimetri le casse superiori e tutte quelle che poteva facilmente raggiungere per cercare di osservare ciò che potevano contenere, arrivando a forzarle piantando la lama dell'arma tra il coperchio e la cassa per fare leva, qualora vi fosse stata necessità.
Terminata l'analisi, salvo che non avesse trovato qualcosa per cui valesse la pena indagare maggiormente, Atasuke ritornò dunque alla prima stanza, dove analizzò con attenzione la pila di scartoffie a lato della porta che aveva notato entrando, cercando eventuali documenti o tracce utili a qualcosa.
Terminata dunque l'ispezione, non gli rimase altro che tentare la sorte con la seconda porta, che analizzò con la stessa cura e precisione della precedente, aspettandosi nuovamente delle trappole, anche se alla fine, per sua fortuna, sembrava che almeno quel passaggio fosse “pulito”.
Passando oltre era ormai giunto in una stanza che ad occhio e croce era grande il doppio della precedente e che sembrava dare accesso ad altre due stanze in fondo mentre quella al di sotto della scala doveva probabilmente essere collegata alla stanzetta di ingresso o ad una qualche stanza laterale nel caso in cui avesse sbagliato a prendere le misure.
Una scala sul lato nord, chiaramente marcia, sembrava portare al piano superiore, mentre attorno a lui vi erano solo scatole buttate a terra e male impilate. Il tutto ricoperto da parecchia polvere, anche se il tutto sembrava meno polveroso di quanto non fosse stato il piano superiore. °Per ora sembra solo un normale magazzino, tuttavia, tutta quella presenza di trappole mi preoccupa... Non è normale piazzare così tante trappole agli ingressi di un vecchio edificio abbandonato. Sicuramente deve esserci qualcosa in questo posto. Il problema è capire “dove”°
Pensò tra se concentrandosi maggiormente su ciò che lo circondava, spandendo la sua concentrazione e le sue percezioni in modo da cercare, non solo con i suoi “normali” sensi, ma sfruttando quello che molti chiamavano il sesto senso o terzo occhio. [Abilità]
Percepite o meno presenze entro quasi un kilometro da lui, poteva ritenersi soddisfatto, avendo la quasi totale certezza di non avere qualcuno o qualche entità dotata di chakra che potesse minacciarlo, oppure, conoscendone perfettamente la posizione, in modo da poter agire di conseguenza.

[...]

Terminata la sua valutazione, riprese dunque la marcia, analizzando con attenzione le tre porte, cercando di osservare attraverso i nottolini delle serrature e le eventuali fessure tra le porte e le relative intelaiature per scorgere ciò che potevano nascondere, arrivando poi a provare ad aprirle, nel caso in cui non avesse identificato trappole o meccanismi sospetti, rinunciando solo nel caso in cui la porta fosse risultata chiusa a chiave ed impossibile da forzare.

Bambole. Ecco ciò che riuscì a trovare in quel luogo dimenticato dagli dei. Scatole e scatole di bambbole di vecchia fattura, risalenti probabilmente ad almeno un decennio prima, se non di più. Un vago ricordo, gli riportò alla mente di averle forse viste di sfuggita quando era piccolo tra le mani di qualche amica, ma nulla di più. Di fatto, non si trattava di oggetti che avessero mai attirato la sua attenzione o fossero mai state di suo interesse.
«Inutili» Sibilò appena tra i denti, aprendo l'ennesima scatola e vedendo che anche questa non conteneva nulla di importante o quantomeno nulla di utile ai fini della sua indagine.
Cosa diversa fu invece la pila di fogli, sui quali sembrava esserci una piccola traccia di chakra, che tuttavia svanì nonappena povò a smuovere i fogli. Cosa strana, pensò, ma ancor più strano fu trovare dell'inchiostro fresco su quei fogli, che visivamente non erano stati mossi oramai da anni, come probabilmente tutto o quasi il contenuto di quel magazzino. °Inchiostro fresco? Inoltre poco fa c'era una traccia di chakra... Probabilmente non sono solo, ma la domanda rimane una: Sarà un'alleato o un traditore del villaggio?°
Ai suoi occhi era chiaro con chi avesse a che fare. In effetti tempo addietro aveva conosciuto una Uchiha con le stesse abilità, avendo appreso quel doujutsu segreto che le permetteva di animare i disegni fatti con l'inchiosto con il chakra, creando di fatto reali entità dotate di vita propria, e quando esse venivano abbattute o rilasciate, semplicemente lasciavano l'inchiostro fresco di cui erano composte, macchiando il punto in cui si trovavano. E quella palese scoperta non aveva fatto altro che rivelargli l'abilità peculiare dell'avversario che probabilmente si trovava nelle vicinanze.
°La domanda a questo punto è: Dove si trova?° Pensò, lasciando fluire il proprio chakra ed espandendo le proprie percezioni, al punto di individuare qualsiasi forma di vita o accumulo di chakra nelle vicinanze. °Tre entità al piano superiore ed una particolarmente potente in basso... sarà ad una dozzina di metri... probabilmente deve essere il proprietario dell'inchiostro°
Decise quindi che non era tempo di indugiare, quindi proseguì con l'indagine, analizzando prima le due porte ad ovest, le quali sembrarono alla fine condurre semplicemente ad un'altra stanza, esattamente identica al blocco da cui era entrato e con un misterioso meccanismo di allarme sulla porta nord, allo stesso modo attivato da un filo teso e disinnescato (o quantomeno fatto scaricare in sicurezza) allo stesso modo del precedente.
Nulla sembrò accadere, a parte un lieve brusio dal muro che sembrava segnalare l'attivazione di qualche sistema meccanico, ma nulla che sembrasse effettivamente pericoloso in quell'istante.
Sfortunatamente, anche quella porta si rivelò solo una perdita di tempo dato che oltre la stessa continuava a non esserci assolutamente nulla di utile, a parte forse qualche scatola e qualche macchinario per la produzione di bambole.
Conscio della presenza di qualcuno ad un fantomatico piano inferiore, Atasuke analizzò con calma i macchinari, cercando eventualmente qualcosa che potesse in qualche modo sembrare un meccanismo, una leva o un bottone che potesse in qualche modo aprire eventuali passaggi verso un eventuale piano inferiore.

Se avesse trovato un simile passaggio, con la stessa cautela avrebbe iniziato ad avanzare verso il piano sotterraneo, stando bene attento a non farsi cogliere di sopresa da eventuali trappole o agguati del misterioso individuo nelle vicinanze.

Se invece non avesse trovato nulla, a questo punto non gli restava che cercare qualcosa al piano superiore ed eventualmente prepararsi in qualche modo per attirare il misterioso individuo allo scoperto ed a quel punto scoprire se si trattava di un timido alleato o se di un pericoloso avversario.

[...]

Deciso a raggiungere il piano superiore, essendo questa l'ultima delle opzioni che aveva per trovare qualcosa in quel luogo, Atasuke si avvicinò furtivamente alla scalinata, osservandola con la debita attenzione e constatando che era in uno stato realmente pessimo, decisamente troppo per poterlo sorreggere lungo la risalita o più semplicemente evitare dis cricchiolare ad ogni suo movimento avvisando della sua presenza chiunque entro il raggio di cinquanta kilometri.
Balzò quindi in aria, facendo attenzione di atterrare sul soffitto della stanza con i piedi, ammortizzando l'eccesso di slancio per non emettere alcun rumore nel gesto e lasciando circolare una minima quantità di chakra utile a tenerlo incollato alla struttura, per poter procedere senza dover sfruttare la scala. [Abilità]
Silensioso scivolò lungo la volta in legno della struttura, fino a potersi chinare, potendo sbirciare all'interno della stanza in cui finiva la scala.
Aveva una mezza idea di dove si trovassero le tre fonti di chakra, tuttavia, non poteva conoscerne la natura, ne il livello esatto di pericolosità. La mano sinistra, intanto, aveva già afferrato la Saya della sua spada, Akasenoku, e stava spingendo sulla tsuba, pronto ad estrarla, una volta uscito allo scoperto all'interno della stanza qualora ve ne fosse stata la necessità... Che cosa lo stava aspettando su quel piano?

I macchinari di quella sala erano vecchi, molto vecchi. Tuttavia, per quanto strani potessero in qualche modo apparirgli, non era un esperto di macchinari per la fabbricazione di bambole, quindi, ovviamente, non seppe dire se erano effettivamente strane o se era solo un'inquietante impressione.
Ad ogni modo, analizzando attentamente il macchinario, si poteva notare come la polvere continuasse a rivelargli piccoli dettagli utili, piccole inezie che però segnavano la traccia del passaggio, seppur non recentissimo, di qualcuno.
Analizzando una vasca adornata di artigli, notò infatti che alcuni di essi, in un angolo, sembravano addirittura puliti se confrontati con gli altri nelle vicinanze, dunque decise di analizzarli più a fondo prima di decidere se abbandonare la stanza o procedere con l'esplorazione. Osservando con attenzione, vide che vi era addirittura un impronta su uno degli artigli, segno che qualcuno doveva essere passato di li, toccando quell'oggetto non più di qualche giorno prima al massimo, dato che in pochi giorni certamente una traccia tanto fine e labile sarebbe stata cancellata dalla polvere.
Smosse quindi con attenzione gli artigli, premunendosi di utilizzare il suo coltello per evitare eventuali trappole o fregature, vedendo che un meccanismo sembrava essere scattato aprendo una botola nascosta che portava nell'oscurità del terreno lungo una ripida scalinata apparentemente diretta ad est.
Nonostante una vocina gli dicesse di non infilarsi in quel cunicolo, Atasuke sapeva di avere sempre e comunque una via di fuga sempre disponibile, dunque decise di rompere gli indugi e si incamminò per la lunga scalinata, andando a cercare la percezione che aveva avuto poco prima e che si individuava proprio ad una dozzina di metri sotto di lui, verso est. Proseguì a passo tranquillo, stando bene attento a non cadere in qualche trappola, finchè i suoi occhi non videro dei piccoli makibishi che sembravano essere stati disseminati lungo tutto il tratto di strada che seguiva, sino al terminare delle scale. Noncurante vi passò sopra, approfittando della suola rinforzata dei suoi stivali, schiacciando e facendo scrocchiare i piccoli chiodi che a stento si conficcavano nella parte in gomma della suola, mentre con qualche calcio e con qualche spazzata con i piedi li spostava dalla via, in modo da poter assicurare una rapida via di fuga in caso di necessità. [Nota]
Giunto infine al fondo del lungo tunnel, con attenzione estrasse qualcuno dei makibishi che ancora era rimasto incastrato o piantato nella suola, guardandosi quindi attorno in cerca di indizi o dettagli utili.
Tutto ciò che vide erano una lunga scala a pioli non molto più robusta di tutto il resto della struttura e tre leve che probabilmente azionavano una qualche forma di meccanismo.
Ovviamente le prime due domande che balzarono nella mente dell'Uchiha erano in merito a dove la scala sbucasse, eppure, valutando a grandi linee gli spostamenti effettuati, trattandosi fondamentalmente di una scala a pioli, salendo direttamente non poteva fare altro che sbucare al piano terra della struttura, rpobabilmente in qualche botola che non aveva ancora visto, nascosta sotto qualche pila di casse. Scartata quindi l'ipotesi, decise di concentrarsi su quelle che sembravano essere le tre leve, l'unico sistema di comando per un qualche tipo di meccanismo e che quindi potevano, in qualche modo, aprirgli la strada verso l'obbiettivo successivo che sperabilmente poteva essere quella misteriosa fonte di chakra che poco prima aveva percepito nel sottosuolo e che forse lo attendeva alla fine di qualche tunnel che quei meccanismi potevano aprire. °Chiaramente devono attivare qualcosa... il problema è che potrebbero funzionare a combinazione per aprire un passaggio, oppure potrebbero semplicemente attivare delle trappole... è in questi momenti che sento la mancanza del supporto di uno Hyuga° Pensò tra se, osservando le tre leve senza che nessuna di queste potesse in qualche modo essergli utile recando su di se simboli o tracce utili ad intuire la corretta sequenza o il corretto sistema di attivazione delle stesse.
Dovendo andare a caso, dapprima con una mano afferrò la leva di sinistra, caricandosi sulle gambe e preparandosi a scattare. Fu un secondo e con un colpo secco la leva scese. Nessun suono, nessun meccanismo, nessuna resistenza. Nulla. Ovviamente Atasuke rimase sorpreso nel non percepire assolutamente nulla, al punto che provò a smuovere la leva più volte sollevandola ed abbassandola, senza però ottenere nulla. °Evidentemente non deve essere collegata a nulla oppure il suo meccanismo deve essersi spaccato° Ipotizzò in primo luogo, passando quindi alla successiva.
Ora la sua mano si appoggiò attentamente sulla leva centrale, preparandosi anche questa volta al peggio, pronto a scattare nel caso in cui qualche trappola fosse in qualche modo pronta a scattare e pronto a reagire ad eventuali aggressioni. Già ad un primo tocco sentì che la leva sembrava opporre maggiore resistenza, segno che forse il meccanismo a cui era collegata doveva ancora essere attivo o che l'intero sistema si era probabilmente inchiodato a causa della polvere accumulatasi nel tempo e della ruggine che probabilmente aveva iniziato a erodere i vecchi meccanismi. Tuttavia si fece forza e con giusto uno sforzo leggermente maggiore la leva scese, scattando e facendo partire una serie di ingranaggi che iniziarono a ticchettare.
Se da un lato tutto quel movimento era un buon sengo, dall'altra poteva essere un grave problema, dato che non sapeva e non poteva sapere se si trattasse di un ticchettio da trappola o se era il ticchettio di una porta che si sbloccava. Sfortunatamente si trattava del primo caso.
Qualche istante trascorse, infatti, ed ecco che una pesante cassa aveva iniziato la sua caduta verticale, urtando la parete della struttura e tuonando nella piccola stanza.
Atasuke fece appena in tempo a balzare di lato con una breve rotazione e coprendosi il volto con il mantello che ecco la cassa schiantarsi sul suolo consumato, andando di fatto in mille pezzi un un fragoroso impatto che risuonò a lungo all'interno del cunicolo, lasciando un cumulo di legna spezzata ed appuntita alla base della postazione da cui si poteva accedere alle tre leve. [Slot Difesa 1]
Si era messo al coperto, rintanandosi nuovamente nell'angusto anfratto da cui era giunto giusto in tempo e nella sua mente non poteva che farsi più vivida l'idea di essersi ulteriormente avvicinato al suo obbiettivo. Certo in quel luogo avrebbe trovato quello che cercava, oppure qualcosa che lo avrebbe aiutato nella ricerca o quantomeno qualcosa di sicuramente utile.
Le sicurezze per accedere a quella specie di fogna erano immense e decisamente sovrannumero per proteggere qualcosa di scarso valore, dunque rimaneva un solo quesito: Che cosa era nascosto là dentro?
Preso dalla curiosità, ma più dalla sua maniacale precisione, si fece nuovamente avanti, liberando l'area dai detriti e dai resti della cassa con alcuni calci, liberando l'area e lasciandosi una via di fuga pronta in qualsiasi momento. °Quella di sinistra non faceva nulla, mentre quella in centro ha attivato una trappola... che quella di destra serva ad aprirmi la via?°
E con quella domanda, oltre che la ormai consueta cautela, con la leva di sinistra sollevata e quella centrale abbassata, tirò giù anche la leva di destra, sperando che questa volta aprisse la via verso una qualche altra stanza segreta e non verso qualche altra trappola mortale.