Ninja Business

Fatta eccezione per qualche trappola estremamente banale che avrebbe evitato con facilità, Atasuke non aveva incontrato nessun ostacolo durante il suo avvicinamento all'edificio. Sfortunatamente, una volta raggiunto il lucernario, gli sarebbe stato molto difficile notare la presenza di un piccolo insetto posto a circa 10 metri da lui. Anche se l'avesse visto, probabilmente una mosca non avrebbe destato in lui alcun interesse. Eppure essere tanto vicino a quella creatura costituiva un pericolo che non avrebbe potuto sottolineare. Esaminando il lucernario, avrebbe scoperto che il vetro poteva essere facilmente sollevato, creando un passaggio sufficiente a permettere ad un solo uomo di entrare. Sfortunatamente, da quell'altezza l'Uchiha non poteva vedere molto dell'interno. L'intera stanza sembrava essere completamente immersa nell'oscurità. Se avesse deciso di scendere comunque, al suo atterraggio non sarebbe stato accolto da trappole visibili. Solamente molte casse di legno accatastate contro le pareti, tanta polvere, ragnatele e qualche ratto sfuggente. Insomma, quel genere di cose che si vedono sempre nei magazzini abbandonati. Sfortunatamente per lui, la prima linea di difesa era già stata attivata. Da sotto le travi del pavimento avrebbe iniziato a diffondersi un veleno
Veleno Debilitante A2 (5 dosi) [Veleno]
La somministrazione di 1 dose causa un malus di una statistica secondaria (Agilità) scelta di 4 tacche per 3 round. La vittima, se somministrate ulteriori 4 dosi entro 2 round dalla prima somministrazione, sarà Devastata (DnT Grave). Dopo 3 round dalla prima somministrazione, la vittima è Debilitata (DnT Medio).
Tipo: Supporto-Variabile
Dimensione: Minuscola
Quantità: 1
(Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 150)
Viene somministrata 1 dose ogni Slot azione di permanenza nella stanza. Percezione necessaria per scoprire il veleno: 15; oppure 12 + segugio. , che avrebbe rapidamente invaso la stanza. Il ninja, consapevole o meno di quel particolare, avrebbe potuto uscire da dove era entrato, oppure proseguire verso la parete alla sua destra. Su di essa avrebbe trovato una porta dall'aspetto piuttosto comune. Se avesse cercato di aprirla o sfondarla, avrebbe attivato un'altro dei dispositivi d'allarme. Tre grossi leoni d'inchiostro sarebbero comparsi intorno a lui, a 4 metri di distanza, accerchiandolo completamente. Le prime due bestie avrebbero tentato di assalirlo, cercando di morderlo rispettivamente al braccio e alla gamba destra. La terza, invece, avrebbe sputato tre proiettili neri, diretti al petto dell'Uchiha.

Oh, finalmente ti sei svegliato. L'uomo avrebbe continuato ad accarezzarlo dolcemente, esattamente come avrebbe fatto con una bambola, mentre la sua voce leziosa avrebbe lambito le orecchie di Sasori. Come? Non ricordi niente di quello che è successo? Il tono avrebbe tradito una genuina sorpresa: il ninja medico pensava che l'uchiha avrebbe ricordato almeno parte degli eventi. Sicuramente la sua mente aveva rimosso la parte più traumatica di quell'esperienza per proteggerlo dallo shock, ma il fatto che non ricordasse null'altro lo turbava. Dev'essere colpa dei farmaci Anche se il suo era un'attaccamento perverso e indubbiamente poco salutare, il medico sentiva il dovere di conservare la buona salute dei propri pazienti. Non gli piaceva avere a che fare con giocattoli difettosi. Mentre la mano destra scorreva dolcemente lungo il volto dell'uchiha, l'uomo avrebbe cercato di rassicurarlo. Shh, non temere. Ti aiuterò io a recuperare i frammenti mancanti. Ti abbiamo trovato vicino a Ku... Taci, Fuyuki!. La voce di una donna, tagliente come la lama di un coltello, si sarebbe rapidamente difussa nella stanza, troncando la spiegazione del ninja medico. Il suo tono, freddo e severo, non ammetteva repliche e ciò avrebbe fatto capire immediatamente al prigioniero chi fosse a comandare in quel luogo. Se quell'informazione non fosse stata sufficiente a permettergli di comprendere i rapporti che legavano quelle due persone, la risposta timorosa fornita dall'uomo non gli avrebbero permesso di sbagliarsi. M-mi perdoni Sayuri-sama. I rumori dei suoi passi lo avvisarono del fatto che la donna si era avvicinata al tavolo a cui era legato. Ora va', lasciaci soli. Quando l'uomo fosse uscito dalla stanza, chiudendo la porta dietro di sé, la donna avrebbe ripreso a parlare. Ascoltami bene, perché non ho intenzione di ripetermi. Questo luogo non è come il mondo a cui sei abituato. Qui non hai nessun nome, non hai una famiglia e non hai una ragione per cui vivere. Avrebbe fatto una breve pausa, per poi ricominciare. Qui non sei nessuno. Tantomeno senza quei tuoi preziosi occhi rossi. Quindi, prima che ti faccia strane idee, devi avere ben chiara una cosa: prova a scappare o fare qualsiasi altra cosa che non sia obbedire e non esiterò a piantarti un pugnale nel petto. Probabilmente quella donna non aveva che poco più di vent'anni, ma era evidente che non fosse una principiante con cui scherzare. Il tono calmo, privo di qualsiasi emoziono lasciva intendere che quelle non fossero vuote minacce. Ciò che gli stava raccontando era la pura verità, poiché non avrebbe esitato a togliergli la vita se fosse stato necessario. Ora sei ancora troppo debole, ma presto avremo bisogno di informazioni, quindi riposa e preparati a rispondere a tutte le domande che ti verranno poste. Senza attendere che Sasori replicasse, la kunoichi si sarebbe allontanata a passi rapidi, lasciandolo solo nella stanza.