Ninja Business

I macchinari di quella sala erano vecchi, molto vecchi. Tuttavia, per quanto strani potessero in qualche modo apparirgli, non era un esperto di macchinari per la fabbricazione di bambole, quindi, ovviamente, non seppe dire se erano effettivamente strane o se era solo un'inquietante impressione.
Ad ogni modo, analizzando attentamente il macchinario, si poteva notare come la polvere continuasse a rivelargli piccoli dettagli utili, piccole inezie che però segnavano la traccia del passaggio, seppur non recentissimo, di qualcuno.
Analizzando una vasca adornata di artigli, notò infatti che alcuni di essi, in un angolo, sembravano addirittura puliti se confrontati con gli altri nelle vicinanze, dunque decise di analizzarli più a fondo prima di decidere se abbandonare la stanza o procedere con l'esplorazione. Osservando con attenzione, vide che vi era addirittura un impronta su uno degli artigli, segno che qualcuno doveva essere passato di li, toccando quell'oggetto non più di qualche giorno prima al massimo, dato che in pochi giorni certamente una traccia tanto fine e labile sarebbe stata cancellata dalla polvere.
Smosse quindi con attenzione gli artigli, premunendosi di utilizzare il suo coltello per evitare eventuali trappole o fregature, vedendo che un meccanismo sembrava essere scattato aprendo una botola nascosta che portava nell'oscurità del terreno lungo una ripida scalinata apparentemente diretta ad est.
Nonostante una vocina gli dicesse di non infilarsi in quel cunicolo, Atasuke sapeva di avere sempre e comunque una via di fuga sempre disponibile, dunque decise di rompere gli indugi e si incamminò per la lunga scalinata, andando a cercare la percezione che aveva avuto poco prima e che si individuava proprio ad una dozzina di metri sotto di lui, verso est. Proseguì a passo tranquillo, stando bene attento a non cadere in qualche trappola, finchè i suoi occhi non videro dei piccoli makibishi che sembravano essere stati disseminati lungo tutto il tratto di strada che seguiva, sino al terminare delle scale. Noncurante vi passò sopra, approfittando della suola rinforzata dei suoi stivali, schiacciando e facendo scrocchiare i piccoli chiodi che a stento si conficcavano nella parte in gomma della suola, mentre con qualche calcio e con qualche spazzata con i piedi li spostava dalla via, in modo da poter assicurare una rapida via di fuga in caso di necessità. [Nota]
Giunto infine al fondo del lungo tunnel, con attenzione estrasse qualcuno dei makibishi che ancora era rimasto incastrato o piantato nella suola, guardandosi quindi attorno in cerca di indizi o dettagli utili.
Tutto ciò che vide erano una lunga scala a pioli non molto più robusta di tutto il resto della struttura e tre leve che probabilmente azionavano una qualche forma di meccanismo.
Ovviamente le prime due domande che balzarono nella mente dell'Uchiha erano in merito a dove la scala sbucasse, eppure, valutando a grandi linee gli spostamenti effettuati, trattandosi fondamentalmente di una scala a pioli, salendo direttamente non poteva fare altro che sbucare al piano terra della struttura, rpobabilmente in qualche botola che non aveva ancora visto, nascosta sotto qualche pila di casse. Scartata quindi l'ipotesi, decise di concentrarsi su quelle che sembravano essere le tre leve, l'unico sistema di comando per un qualche tipo di meccanismo e che quindi potevano, in qualche modo, aprirgli la strada verso l'obbiettivo successivo che sperabilmente poteva essere quella misteriosa fonte di chakra che poco prima aveva percepito nel sottosuolo e che forse lo attendeva alla fine di qualche tunnel che quei meccanismi potevano aprire. °Chiaramente devono attivare qualcosa... il problema è che potrebbero funzionare a combinazione per aprire un passaggio, oppure potrebbero semplicemente attivare delle trappole... è in questi momenti che sento la mancanza del supporto di uno Hyuga° Pensò tra se, osservando le tre leve senza che nessuna di queste potesse in qualche modo essergli utile recando su di se simboli o tracce utili ad intuire la corretta sequenza o il corretto sistema di attivazione delle stesse.
Dovendo andare a caso, dapprima con una mano afferrò la leva di sinistra, caricandosi sulle gambe e preparandosi a scattare. Fu un secondo e con un colpo secco la leva scese. Nessun suono, nessun meccanismo, nessuna resistenza. Nulla. Ovviamente Atasuke rimase sorpreso nel non percepire assolutamente nulla, al punto che provò a smuovere la leva più volte sollevandola ed abbassandola, senza però ottenere nulla. °Evidentemente non deve essere collegata a nulla oppure il suo meccanismo deve essersi spaccato° Ipotizzò in primo luogo, passando quindi alla successiva.
Ora la sua mano si appoggiò attentamente sulla leva centrale, preparandosi anche questa volta al peggio, pronto a scattare nel caso in cui qualche trappola fosse in qualche modo pronta a scattare e pronto a reagire ad eventuali aggressioni. Già ad un primo tocco sentì che la leva sembrava opporre maggiore resistenza, segno che forse il meccanismo a cui era collegata doveva ancora essere attivo o che l'intero sistema si era probabilmente inchiodato a causa della polvere accumulatasi nel tempo e della ruggine che probabilmente aveva iniziato a erodere i vecchi meccanismi. Tuttavia si fece forza e con giusto uno sforzo leggermente maggiore la leva scese, scattando e facendo partire una serie di ingranaggi che iniziarono a ticchettare.
Se da un lato tutto quel movimento era un buon sengo, dall'altra poteva essere un grave problema, dato che non sapeva e non poteva sapere se si trattasse di un ticchettio da trappola o se era il ticchettio di una porta che si sbloccava. Sfortunatamente si trattava del primo caso.
Qualche istante trascorse, infatti, ed ecco che una pesante cassa aveva iniziato la sua caduta verticale, urtando la parete della struttura e tuonando nella piccola stanza.
Atasuke fece appena in tempo a balzare di lato con una breve rotazione e coprendosi il volto con il mantello che ecco la cassa schiantarsi sul suolo consumato, andando di fatto in mille pezzi un un fragoroso impatto che risuonò a lungo all'interno del cunicolo, lasciando un cumulo di legna spezzata ed appuntita alla base della postazione da cui si poteva accedere alle tre leve. [Slot Difesa 1]
Si era messo al coperto, rintanandosi nuovamente nell'angusto anfratto da cui era giunto giusto in tempo e nella sua mente non poteva che farsi più vivida l'idea di essersi ulteriormente avvicinato al suo obbiettivo. Certo in quel luogo avrebbe trovato quello che cercava, oppure qualcosa che lo avrebbe aiutato nella ricerca o quantomeno qualcosa di sicuramente utile.
Le sicurezze per accedere a quella specie di fogna erano immense e decisamente sovrannumero per proteggere qualcosa di scarso valore, dunque rimaneva un solo quesito: Che cosa era nascosto là dentro?
Preso dalla curiosità, ma più dalla sua maniacale precisione, si fece nuovamente avanti, liberando l'area dai detriti e dai resti della cassa con alcuni calci, liberando l'area e lasciandosi una via di fuga pronta in qualsiasi momento. °Quella di sinistra non faceva nulla, mentre quella in centro ha attivato una trappola... che quella di destra serva ad aprirmi la via?°
E con quella domanda, oltre che la ormai consueta cautela, con la leva di sinistra sollevata e quella centrale abbassata, tirò giù anche la leva di destra, sperando che questa volta aprisse la via verso una qualche altra stanza segreta e non verso qualche altra trappola mortale.