Il Ventaglio Segreto:L'inaugurazione

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    Shin era tornato a Konoha solamente alcuni giorni prima, quindi si era perso la spettacolare invasione di spam, ossia pubblicità indesiderata, che aveva colpito il Villaggio. Caso volle tuttavia che che un volantino facesse bella mostra di sé sul basso tavolino della sala da pranzo, probabilmente abbandonato lì da sua madre. Mentre sorseggiava il suo the lo shinobi lo raccolse e lo studiò approfonditamente. Un maschio e una femmina sorridevano, invitanti, al suo indirizzo. Il Ventaglio Segreto eh? Il nome non gli diceva assolutamente nulla, ma, trattandosi di un'inaugurazione, non c'era da sorprendersi. Shin riappoggiò il depliant sul tavolo di fianco alla tazza di the e si distese sul tatami con le braccia conserte dietro la nuca. Non moriva dall'idea di recarsi ad una festa, soprattutto non conoscendo nessuno da invitare. D'altronde però non aveva di meglio da fare a casa. Presto sarebbe ripartito, doveva recarsi in Accademia per svolgere delle pratiche. Magari a Shunsui sarebbe piaciuto venire, ma dopo averlo salutato per tornare al Villaggio e far visita alla famiglia non lo aveva più sentito. Chi sa cosa sta facendo ora... Improvvisamente, nella sua mente prese forma il volto di un altro shinobi. Come ho fatto a non pensarci prima! Lui verrà sicuramente! Lui era, ovviamente, Itaru Akimichi. Non si conoscevano da molto, ma tra i due c'era una certa simpatia. Uno suoi tratti caratteristici era l'estrema voracità, il che lo rendeva l'incubo di ogni buffet libero. Shin balzò in piedi, la festa si sarebbe tenuta un paio d'ore più tardi quindi doveva sbrigarsi.

    Sconsolato, il giovane si diresse verso la locazione indicata dai volantini. Aveva setacciato i luoghi in cui era solito trovarsi con Itaru, a partire dal suo chiosco di ramen preferito, ma la cameriera, una graziosa ragazza di nome Ayume, alla sua domanda aveva scosso la testa sconsolata, asserendo di non averlo visto. Era giunto perfino, chiedendo in giro, a trovare l'indirizzo della sua casa nel quartiere del clan Akimichi. Alla porta si presentò quella che dedusse essere sua madre, la quale, dopo averlo squadrato da capo a piedi, gli disse stizzita che non lo vedeva da quella mattina. Lasciò un messaggio per l'amico alla donna e si allontanò lesto dopo un educato inchino di commiato, impaziente di sottrarsi dal severo sguardo indagatore. Come se fosse colpa mia se suo figlio è sparito... Nel frattempo si era fatto tardi e la festa doveva già aver avuto inizio. Speriamo che sia rimasto qualcosa da mangiare, tutto questo girare mi ha messo appetito

    Il Ventaglio Segreto si presentava decisamente bene ai suoi clienti, accorsi numerosi per metterlo alla prova. Entrando, Shin fu accolto dal titolare, il quale evidentemente teneva a far sentire benvenuti tutti coloro che decidevano di spendere i loro soldi da lui. Buongiorno! lo studente chinò lievemente il capo, in segno di deferenza per una persona più grande ed importante di lui, nonché suo ospite Complimenti per il locale, spero avrete molto successo. Shin esaurì presto i convenevoli di rito, rimanendo senza parole. Non era stato a molte inaugurazioni prima di allora, inoltre non conosceva personalmente il titolare, quindi cercò di essere il più educato possibile e nel dubbio di esagerare scelse il silenzio, sperando che la scelta fosse accettata anche dal suo interlocutore. In ogni caso questi sarebbe stato probabilmente presto attirato da qualche nuovo venuto, lasciando a Shin la possibilità di godersi il rinfresco. Si diede una rapida occhiata intorno. Facce più o meno simpatiche affollavano la sala, ma nessuna che gli fosse nota. Che ti aspettavi? Non uscivi mai di casa quando eri piccolo e questo è il risultato Un po' invidiava il gruppo di amichette che si era costruito Hina appena entrata a scuola, ma sua sorella aveva il dono di farsi amare da chiunque, quindi le veniva facile. Sospirò, decidendo di sopperire ai suoi dispiaceri con il cibo. Raccolse un tramezzino dall'aria appetitosa e lo divorò in pochi bocconi. Un altro fece la stessa fine poco dopo. Devo darmi una regolata, non voglio passare per uno scroccone che si abbuffa quando è tutto gratis di sicuro Itaru non si sarebbe fatto questi problemi, quindi era quasi sollevato di non avercelo di fianco in quel momento. Per saziarsi prese un onigiri ancora tiepido e si diresse verso il bancone per farsi versare qualcosa da bere. La barista si stava evidentemente interrogando silenziosamente sulla sua età, che era di diciassette anni appena compiuti, quindi per evitare di causarle problemi le chiese gentilmente del the al gelsomino. Accomodatosi su uno sgabello iniziò a sbocconcellare distrattamente l'onigiri nell'attesa che la bevanda si raffreddasse. Il posto al suo fianco era occupato da una ragazza giovane che sembrava vagamente a disagio in quel luogo. Shin la osservò brevemente di sottecchi mentre era distratta. Aveva dei bei capelli ed il viso era armonioso. Seguì il sguardò vedendo che puntava su un individuo per lo meno eccentrico. Solo allorà notò che diversi stemmi Uchiha campeggiavano su vestiti e divise. Nonché, con un po' di astrazione, ovunque nel locale. Gli ci volle poco per mettere insieme i pezzi, prendendo in considerazione il proprietario e la posizione del locale rispetto al quartiere del clan. Adesso mi spiego l'affollamento di Uchiha qua dentro. Espresse quel pensiero a voce, non troppo alta perché qualcuno si voltasse a fissarlo, fatta eccezione per la ragazza al suo fianco. Oh cavoli deve avermi sentito... speriamo che non sia un membro del clan...
     
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