Verso l'esame genin e oltre!

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    Anche quella mattina, Shin si alzò all'alba. Da quando aveva conosciuto Shunsui la sua vita era cambiata radicalmente, almeno per quanto riguardava la serietà con la quale affrontava la sua vita da aspirante ninja. Fece rapidamente colazione con un paio di fette di pane tostato e della frutta poi, afferrato il borsone, si diresse al suo appuntamento quotidiano. Arrivò per primo al campo da addestramento dietro l'Accademia, quindi decise di fare un paio di giri di corsa come riscaldamento. Ogni giorno cercava di impiegarci sempre meno tempo per cui, puntualmente, il compagno lo trovò già matido di sudore al suo arrivo. Buon giorno Shunsui Shin dovette rifiatare prima di poter proseguire, mentre con il dorso della mano scostava alcune gocce che dalle sopracciglia colavano sugli occhi. Da oggi le lezioni sono sospese per permettere agli studenti di prepararsi agli esami, quindi se per te va bene possiamo allenarci fino a pranzo. Solitamente infatti interrompevano gli esercizi dopo un paio d'ore, in modo da presentarsi ripuliti e puntuali in aula. Fecero insieme un adeguato riscaldamento prima di iniziare. Esercizi di potenziamento, di resistenza e di precisione prima di tutto. Dopo una piccola pausa fu il turno delle armi. Una delle competenze base richieste agli studenti era la mira, quindi lanciarono più e più volte tutto il loro equipaggiamento di kunai e shuriken contro una serie di usurati bersagli posti a distanze diverse. Era noioso e ripetitivo, ma grazie alla pratica ormai sia lui che il Sunese mandavano a segno quasi tutti i colpi. Visto che entrambi amavano il rischio non di rado si sfidavano ad evitare i colpi del compagno, solitamente ponendo delle condizioni extra, come l'obbligo di schivarli o pararli, oppure ancora di intercettarli con le proprie armi. Quel giorno non fece eccezione e Shin, nonostante avesse dato buona prova di sé, rimediò un taglio sul braccio sinistro per essere stato troppo lento, ma non ci diede peso e dopo una rapida fasciatura si diedero il cambio. Visto che avevano più tempo del solito, oltre al solito scambio di calci, pugni e parate coordinate, Shin pensò che non sarebbe stato male un po' di combattimento libero e lo propose all'amico, sicuro di raccogliere la sua approvazione.
    Lo scontro, senza vinti né vincitori, li lasciò ammaccati e doloranti. Tra sbucciature, piccoli tagli e lividi vari avrebbero fatto disperare qualunque madre. Fortunatamente per loro, non erano lì a guardare la condizione pietosa in cui versavano. Eppure in qualche modo avevano la dottoressa Kyaka a farne le veci. Succedeva spesso purtroppo che i due si faccero prendere la mano ed esagerassero, dovendo quindi farle visita in infermeria per farsi rattoppare. Le prime volte la donna si trasformava in una furia, e Shin si riprometteva di prestare più attenzione per evitare di doversi nuovamente rivolgere a lei, ma poi puntualmente l'adrenalina dell'allenamento prendeva il sopravvento ed erano punto da capo. Con il tempo la dottoressa prese ad accoglierli semplicemente sospirando e scuotendo la testa. Ovviamente la responsabilità cadeva sempre, per preconcetto, su Shunsui e Shin si guardò bene dal farle cambiare idea. Quel giorno poi, avendo tutta la mattina libera, ci avevano proprio dato dentro ed una sosta per farsi mettere a posto era assolutamente necessaria.
    Quando fecero il loro ingresso nella stanza la dottoressa era seduta a gambe incrociate su uno sgabello, intenta a sfogliare una rivista femminile. Si rivolse a loro senza alzare gli occhi dalla pagina, riconoscendo i passi. Oh eccovi qua. Siete in ritardo oggi, stavo iniziando a sperare che non arrivaste più. Sospirando, chiuse la rivista e la scagliò sulla vicina scrivania, squadrandoli da capo a piedi. Proprio un bel lavoro, complimenti. A tutti fu chiara l'ironia nella sua voce. Sì, decisamente Shin era felice di non averla come madre. Con un'aria rassegnata, indicò Shunsui con un dito. Prima tu. Lo studente di Konoha attese quindi il suo turno pazientemente, pensando a cosa avrebbe potuto mangiare più tardi in mensa. Mentre da poco più in là giungevano i lamenti del sunese ad ogni passaggio di disinfettante sulle ferite, decise che aveva voglia di pollo al curry con il riso.

    Dopo pranzo i due si accomodarono in una stanzetta isolata e silenziosa, tirando fuori appunti e libri di testo. Era stato Shin, in una delle sue interminabili esplorazioni, a trovare quel posto, e l'aveva ritenuta perfetta per lo studio disperato che li aspettava. Per quanto la vita ninja fosse principalmente scandita da missioni e allenamenti, loro erano ancora studenti alle prime armi costretti a sgobbare sui libri per imparare un sacco di nozioni teoriche sul chakra, le tecniche, le strategie e molto altro. Più di una volta, alzando gli occhi dal foglio, Shin si era ritrovato a chiedersi se quelle cose gli sarebbero poi effettivamente servite un giorno. Ormai mancava meno di una settimana all'esame genin e, per quanto si considerasse sufficentemente preparato per la teoria e abbastanza in forma per la pratica, Shin rimaneva insicuro. Quindi meglio studiare nuovamente tutto il capitolo sulla storia dei Villaggi, che ormai sapeva a memoria, o continuare a scagliare kunai contro i bersagli come quella mattina, anche se 9 su 10 finivano sempre entro il cerchio più piccolo. Shunsui, te come sei messo? Più di una volta si chiedeva se il compagno gli stava dietro con gli studi visto che, a differenza degli allenamenti, non aveva nessun riscontro diretto. Si lasciò andare sulla sedia, fissando il soffitto. Una settimana eh?


     
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5 replies since 8/5/2016, 12:49   149 views
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