Verso l'esame genin e oltre!

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  1. Shunsui Abara
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    Accademia


    Ma che sfiga! Disse Shunsui dopo aver dato un lungo sorso alla sua spremuta di arancia. Il sapore del frutto era aspro e dolce allo stesso tempo e gli asciugava la bocca. Normalmente non avrebbe preso un analcolico, ma si erano seduti nella sezione per i più giovani dove non servivano alcool. Lo studente stava ascoltando con attenzione le parole dell'amico, il quale gli aveva raccontato di dover partire per il suo paese natale per svolgere una piccola missione voluta dai suoi superiori a Konoha. Certo, una grande responsabilità, ma a pochi giorni dall'esame genin poteva essere un problema.Si infatti almeno vedrai la tua famiglia. E poi le missioni sono una sorta di allenamento dopo tutto, no? disse con un sorriso per tirar su di morale il giovane ninja della Foglia.Beato lui! Almeno si distrae un po'....io invece dovrò stare a marcire sui libri...Si....tanto non ho nient'altro da fare! Mica sono un VIP come te, che ti chiamano per svolgere le missioni! A me al più chiederebbero di pulire i corridoi polverosi dell'Amministrazione di Suna! I due ragazzi continuarono a discutere del più e del meno. Nonostante il divario di età era piacevole passare del tempo con il foglioso. Molti degli altri studenti non socializzavano molto con il Ramingo, il quale non solo era vecchio, ma aveva anche la fama di essere (immeritatamente) un attaccabrighe. Anzi, proprio per questi motivi, molti studenti avevano quasi paura di lui, cosa che Shunsui aveva scoperto solo recentemente e con stupore. A Shin tutto questo non importava, e questa era la cosa che più apprezzava. Trascorsero così un paio di ore, alla fine delle quali Shunsui salutò Shin, augurandogli un in bocca al lupo per la missione.

    Il giorno successivo, Shunsui si ritrovò di nuovo all'accademia per studiare, come era solito fare da qualche tempo a quella parte. Doveva ammettere che, senza il compagno foglioso, che era un buon esempio da seguire in quanto a diligenza verso lo studio, faceva fatica a trovare la concentrazione e la voglia di sfogliare le pagine di tutti i manuali.Che noia...mi sta quasi quasi iniziando a mancare persino il deserto... E mentre le immagini delle rare e bellissime oasi dell'Anauroch gli riempirono la testa, Shunsui si alzò di scatto dalla sedia, la quale cadde all'indietro per l'impeto. Al diavolo! disse mormorando sotto voce. Raccolse le sue cose e uscì.

    Il giorno seguente, verso sera, era rientrato a casa sua a Suna. Una piccola abitazione, poco più di 30 metri quadrati (tanto poteva permettersi).Allora cosa mi serve? Shunsui passò i successivi venti minuti a cercare cose ed a metterli in una piccola valigia: vestiti, cibo ed i libri per studiare. Fatto questo, prese da un angolo della casa una grossa giara, circa da 30 litri, e la riempì di acqua fresca solo per un terzo. Purtroppo, con la crisi dell'acqua a Suna non poteva permettersi di sprecare più risorse. Inoltre quella quantità d'acqua sarebbe stata sufficiente durante la marcia del giorno dopo per raggiungere l'oasi di Samasà, una delle più vicine al villaggio. Lì la conformazione delle rocce permetteva di eseguire degli allenamenti particolari nei quali tutti i ninja di Suna, prima o poi, si cimentavano. A Suna si diceva 'il deserto insegna più nozioni di quelle che si possono imparare in una biblioteca'. Era vero, e Shunsui ne avrebbe approfittato. Finiti i preparativi, il Ramingo andò presto a letto: la sveglia sarebbe stata prima dell'alba.

    Alle cinque di mattina dell'indomani, il sole stava iniziando a spuntare oltre le dune che si vedevano in lontananza ad est di Suna, e Shunsui si era già lasciato il villaggio alle spalle di un paio di chilometri. I suoi bagaglio pensavano complessivamente poco meno di venti chili, e le sue orme erano ben impresse nella sabbia del deserto. La calura stava iniziando ad aumentare rapidamente, come sempre nel paese del Vento.Finire l'acqua non sarà un problema...Normalmente ci volevano tre ore di cammino per raggiungere l'oasi, più un'altra ora di scalata per valicare una bassa collina rocciosa che nascondeva il piccolo paradiso, similmente a Suna. Tuttavia, quello doveva essere un allenamento, quindi lo studente iniziò a correre sotto il sole e con la sabbia ad intralciarlo, attingendo continuamente alla scorta d'acqua. In questa maniera impiegò la metà del tempo ad arrivare alla parete verticale sulla quale doveva arrampicarsi. Lì degli appigli erano stati posizionati per agevolare il compito di coloro che non sapevano usare il chakra per camminarvi. In realtà quasi nessuno optava per la via più semplice: la scalata faceva parte dell'allenamento. Con il contenuto della giara d'acqua ridotto ad un terzo di quello che il Ramingo vi aveva versato, Shunsui affrontò la scalata un po' alleggerito. Nonostante ciò, l'impresa si rivelò dura come sempre. Con le cinghie di tutte le borse che lo tiravano verso il basso, Shunsui si ritrovò ad avanzare mani e piedi contro la dura roccia di quella protezione naturale. Quando arrivò in cima, aveva i muscoli delle braccia che vibravano leggermente in piccoli spasmi involontari, mentre piccoli graffi comparivano ora sulle sue mani e sul ginocchio sinistro, dove era andato a sbattere poco prima a seguito di un movimento poco preciso.

    L'oasi si allargava nel deserto per un centinaio di metri quadrati. La sorgente che la alimentava era scarsa, ed il consiglio aveva deciso di utilizzarla in casi di emergenza. Tuttavia, con un permesso speciale, gli shinobi che andavano lì per allenarsi potevano attingervi con moderazione per ristorarsi. Una rada vegetazione composta da 5 palme e svariati arbusti abbelliva quel luogo. La muraglia naturale di roccia infatti garantiva una buona ombra per svariate ore al giorno, permettendo così solo ad alcune piante di potervi vivere con la quantità d'acqua a disposizione. In una di quelle zone ombrose, un decennio primo, altri studenti avevano costruito con il legno, la pietra e la sabbia, rudimentali ma efficaci attrezzi di allenamento. Con sabbie e sacchi di tela era possibile realizzare delle zavorre da applicare alla cintola per rendere più difficile gli esercizi di scalata sulle pareti interne. Con legno e pietra erano stati realizzati dei tronchi di allenamento: manichini dalla forma umanoide ma con numerosi bracci, che potevano muoversi ruotando intorno ad un perno centrale quando colpiti. Ma in realtà era l'allenarsi a quelle temperature, con poco cibo e poca acqua, il vero segreto per fortificare il corpo e la mente. Il deserto insegna. Tra studio e allenamento, Shunsui trascorse quasi tutti i giorni a disposizione per la preparazione all'esame nell'oasi in una routine estenuante. Quando uscì da lì, il suo corpo si era notevolmente abbronzato per la lunga esposizione al sole, ed il suo viso era secco e bruciato per la mancanza d'acqua. Non solo, il suo corpo si era affinato ulteriormente, mentre tutti i muscoli sembravano tesi e gonfi.Uff questa volta ci ho passato un'eternità lì dentro... chissà forse Shin mi avrà dato per disperso...ora manco da un po'...

    L'indomani, era di nuovo sui terreni dell'accademia. Anche lui era passato a trovare l'amico, e come Shin non lo aveva trovato a casa. Ormai mancavano poche ore all'esame: dove diavolo di era andato a cacciare?
     
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5 replies since 8/5/2016, 12:49   149 views
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