La Sacerdotessa del Culto Ardente

Corso alle basi per King e Kairi

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  1. Arashi Hime
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    Y Danone
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    START...AGAIN

    The starting point of all achievement is desire.



    «“…Questo è tutto. Ti affido anche due studenti, sii così cortese da portarli con te e riportarli indietro. Interi e vivi, intendo. Voglio che stavolta tu tenga un corso normale, accademico e tranquillo. Niente problemi. Il primo guaio che capita posso garantirti che…”»

    Era una bella giornata a Konohagakure no Sato.
    Il cielo, terso e luminoso, accoglieva un sole smagliante che scaldava con affetto tutto ciò che sotto di esso si trovava, ridendo alla vita che correva esuberante e felice tra le vie del Villaggio sempreverde. Il mercato, in lontananza, si imponeva nel teatro dei suoni con le grida dei venditori e le risate dei bambini, mentre giovani Shinobi dall'aria stanca sedevano fuori dai luoghi di ristoro parlando tra loro di sogni, gioie e dubbi…

    E poi c’era l’amministrazione.
    E in amministrazione c’era una finestra aperta.
    E da quella finestra pendeva una persona.
    E quella persona era, ovviamente, Takumi Muramasaki: il burocrate di assegnazione missioni della Tavola di Konoha, fedele ninja che prestava sotto Raizen Ikigami da quando questi era divenuto Hokage.

    «Finisci di leggere la lettera.» Fu una voce femminile a parlare.
    «“…che passerai il resto dell’anno chiusa all’accademia di Konoha a fare lezioni teoriche ai ragazzini di sei anni.”» Ubbidì l’uomo, rileggendo con cura. Benché pendesse all’incontrario a più di dieci metri dal suolo, sorrise. «Non fare quella faccia...è una missione molto importante, questa, dovresti essere onorata.» Aggiunse, ma stavolta fu più cauto a parlare.
    «La faccenda del dover essere onorata per tutte le puttanate che questo Villaggio di merda mi rifila, mi ha stancata. Non voglio fare questa roba, Raizen lo sa bene.» La presa attorno alla caviglia del burocrate scivolò, facendo cadere un po’ più in basso il poveraccio, il quale emise un mascolino e virile versetto strozzato, tanto simile a quello del tacchino cui viene tirato il collo in occasione di un grande evento. «Avete un bel coraggio ad affidarmi DI NUOVO due studenti…non imparate mai dai vostri errori, eh?»

    Cercando di ostentare calma, Takumi Muramasaki sorrise di nuovo, aggiustandosi poi sul naso gli occhiali rettangolari che a causa del copioso sudore (e della presunta forza di gravità) stavano scivolando di sotto.
    […] Non sapeva come contestare quell’affermazione, e a buon ragione: quella donna aveva alle spalle il più alto numero di studenti che, dopo essere andati in missione con lei, si erano ritirati a vita civile. Affidarle altre nuove leve era come sputare sul futuro militare del Fuoco e credere di fare bene.
    Ancora non riusciva a capire perché l’Hokage insistesse tanto a volerle dare quel genere di mansioni…
    «Ascolta, sul tavolo ci sono i fascicoli dei due nuovi studenti… sono certo che se ci pensi potresti cambiare id–…» Un istante dopo impattava rovinosamente alla parete esterna dell’amministrazione, strusciando poi di faccia verso l’alto.
    Mentre con molta dedizione lui lasciava il suo calco frontale sulla facciata dell’amministrazione, sotto di lui qualcuno esclamò un allegro: “Oh, guardate è Takumi! Pare che la Principessa andrà in missione di nuovo!” …il che lasciava aperte molte conclusioni. Tutte molto tristi. Per lui.
    «Una Uchiha Sibilò la voce femminile, stringendo le presa attorno alla caviglia del burocrate, il quale promise agli Dei che non avrebbe mai più giocato a morra cinese alcolica gli incarichi del giorno. Soprattutto se tra questi compariva il dover annunciare un corso basilare a quella donna. «Volete affidare proprio a me una Uchiha…?» L’uomo pregò con intensità (era incredibile quanto fosse divenuto devoto da quando aveva iniziato a lavorare alla Tavola di Assegnazione di Konoha). «…E quest’altro invece? Non sembra tutto sano. Perché diavolo teniamo elementi così strani a Konoha, eh?»
    «Già.»
    Piagnucolò il ragazzo, sorridendo mestamente dopo un lungo attimo di silenzio. «Giuro che non lo so.»
    «Ah no, aspetta… ma questa è la cifra di pagamento della missione?»
    Esclamò a quel punto, con stupore, la voce femminile.
    «Shizuka.» Rispose l’altro, adocchiando in quell’entusiasmo una possibilità di uscire intero da quella faccenda. «Certo che è la ricompensa.» Era salvo, lo sentiva. «Se adesso mi lasci andare, possiamo parlarn–…»
    «Maledizione, dovevi dirlo subito: accetto, Takumi! Accetto!!»
    E così dicendo, mollò la presa.

    Mentre precipitava di sotto Takumi Muramasaki, ventisette anni di sfortuna cronica, sentì le lacrime scivolare verso il cielo, in offerta agli Dei che ancora una volta l’avevano tradito.
    Sperò che all’Ospedale, stavolta, Kaede gli facesse mangiare la pera frullata. I kiwi, del resto, li odiava.

    […]


    “Gentile studente,
    grazie per la candidatura alla prestigiosa Accademia Ninja del Fuoco. Con orgoglio, ti diamo il benvenuto tra le nostre fila.
    Dopo aver analizzato il tuo fascicolo accademico, ti informiamo la data e l’ora della tua prima missione e la formazione del tuo nuovo Team. Sei pregato di presentarti alle Mura di Konohagakure no Sato, il giorno dieci, all’ora del drago.
    Ti consigliamo di portare con te…”


    Il foglio si accartocciò, prendendo lentamente fuoco…
    «Perché diavolo saranno così tanto formali, gli Dei solo lo sanno.»
    …e poi divenne cenere, sparsa al vento da un soffio leggero proveniente da una carnosa bocca rosso rubino.

    Shizuka Kobayashi era una donna famosa alla Foglia, come pure in tutto il resto del Continente.
    Unica Erede del più potente Clan di Sete e Tessuti del Paese del Fuoco, era conosciuta per essere una donna elegante, gentile e altruista; la perfetta incarnazione della Yamato Nadeshiko della tradizione Giapponese.

    «Come si tiene un corso accademico “normale”?»

    Ma Shizuka Kobayashi era anche una Kunoichi. Così pareva, almeno.
    Di lei si sapeva in verità assai poco: che era l’unica allieva dell’Hokage, per esempio, e la Primario dell’Ospedale della Foglia. Per il resto, però, nessuno sapeva alcunché.

    «Credo di dover chiedere quello che chiederebbe Atasuke-ciccia: il nindo eccetera, eccettera…»

    Le sue capacità e la sua posizione, all’interno della Gerarchia Shinobi erano pressoché inesistenti. Nessun registro o archivio parlava di lei.
    Era un’ombra.

    Ma dal sorriso radioso.

    Quando i due studenti fossero arrivati presso le mura del Villaggio, avrebbero trovato la donna –che nella missiva di chiamata figurava come loro maestra– seduta su uno dei bassi muriccioli che avrebbero in verità dovuto ospitare le ispezioni dei Guardiani. E lei, appena li avesse visti e riconosciuti, avrebbe sorriso con gentilezza.

    […] Non molto alta, appariva come una giovane di non più di venti o ventuno anni.
    Il fisico morbido, lontano dai canoni estetici bramati da gran parte delle sue coetanee, era avvolto in un paio di pantaloni di pelle nera, a loro volta racchiusi in stivali alti al ginocchio e muniti di tacco. Anche il bustino che stringeva un seno voluttuoso era scuro, al pari del coprispalle e dei guanti integrali che foderavano due mani piccole e in quel caso intente a sostenere un sacchetto pieno di mochi. Un lungo mantello nero, con una nodachi esageratamente grossa legata alla schiena completavano il suo abbigliamento.
    Era interamente vestita di nero. E non portava alcun coprifronte, come del resto nessun Mon del suo Clan.

    «Benvenuti Gakijiri.» Esclamò la Chunin, alzando una mano a salutare allegramente entrambi i ragazzi. Sembrava incurante di aver appena chiamato i due “piccoli ragazzini”, come se anzi avesse fatto loro un complimento. «Il mio nome è Shizuka Kobayashi, e sono la vostra Sensei.» Il suo tono di voce era impostato e grintoso, ma anche dolce, in quel modo particolare e un po' inaspettato che potevano avere gli amari dal retrogusto dimenticato. «La missione che ci apprestiamo a fare sarà lunga e impegnativa, ma impareremo molte cose insieme!» Disse gravemente. Avrebbe dovuto apparire seria se solo non si fosse subito infilata in bocca un mochi. «Iniziamo a imparare i nostri nomi e qualcosa di noi: qual è il vostro nindo, perché volete diventare ninja e…» Esitò, passandosi un pollice al fianco della bocca per pulirsi della crema con cui si era sporcata. «…e tutta l’altra marea di puttanate che chiedono a voi pivelli all’accademia.» Aggiunse con la fronte aggrottata. Sembrava piuttosto turbata. «Non che a nessuno fregherà mai niente, in missione questi buonismi non servono...ma insomma pare sia obbligatorio che ve lo chieda.» E così dicendo, dopo aver fatto l’occhiolino, avrebbe proteso il sacchetto ai due, muovendolo su e giù in un tacito invito a servirsi. «Vi spiegherò la missione appena avremo finito i convenievoli. E appena il target arriva, magari.» Mormorò, sollevandosi un po’ sul muretto per guardare in lontananza.
    I lunghissimi capelli castani, lisci come seta, ondeggiarono al vento, scoprendo a quel punto un volto ovale dalla carnagione rosea, in cui profondi occhi verde smeraldo troneggiavano curiosi. Anche il mantello si aprì, rivelando il fisico maturo e una brutta cicatrice, che dalla spalla sinistra e passando per i due generosi seni, spariva chissà dove e chissà quanto in basso. Benché fosse bianca, vecchia di anni forse, sembrava per qualche ragione dolesse ancora.

    In lontananza una figura goffa e impacciata, correndo e inciampando benché sostenuta da quattro persone diverse, si dirigeva lentamente in quella direzione.
    Sembrava una ragazza con un cappello.
    E un carretto pieno di valigie.


    Eccoci qua, Dio mi perdoni per il ritardo :zxc:
    Post introduttivo lungo quanto vi pare, è puro free gdr! Introducete i vostri personaggi, divertitevi come preferite!
    L'ora del Drago è dalle 7.00 alle 9.00 del mattino, quindi si parte di buon ora!
    Per il resto nessun accorgimento particolare miei giovani padawan, iniziamo seriamente dal prossimo post :riot:

    Come sappiamo tutti e tre, visto che abbiamo già avuto modo di parlarne, non pongo nessun tempo minimo di posting, ben sapendo i nostri impegni. Sarebbe bello poter tenere un ritmo di un post ciascuno alla settimana, in modo di andare rapidi, ma sono sempre a vostra completa disposizione per tutto!
    Apro presto il topic OT del corso, dove potrete discutere tra di voi e farmi tutte le domande del mondo su regolamento e affini :luv:
     
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25 replies since 9/5/2016, 19:34   450 views
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