La Sacerdotessa del Culto Ardente

Corso alle basi per King e Kairi

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  1. Kairi Uchiha
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    La Prima Missione Ufficiale



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    Kairi quella notte non aveva chiuso occhio: o meglio, ci aveva provato, invano. Dopo una cena non abbondante ma sostanziosa composta da una buona combinazione di proteine, verdure e qualche carboidrato era andata a letto di buon'ora con tutta l'intenzione di essere in piene forze per la missione il giorno dopo. Ma i suoi piani erano tristemente andati in fumo...
    Aveva passato buona parte della nottata rigirandosi nel letto, immaginando come sarebbe potuta andare la seguente giornata, temendo che figuracce avrebbe potuto fare con il suo sensei, di cui ancora non sapeva l'identità. Era terrorizzata dall'idea di fare errori proprio nella sua prima missione. Per quanto chiunque dicesse che non ci si doveva mai fare influenzare troppo dalla prima impressione, sapeva quanto in realtà essa fosse spesso fondamentale, e quanto potesse essere difficile scrollarsi di dosso una cattiva figura. Non poteva permettersi errori, non in quell'occasione, non dopo tutto il tempo e l'impegno che aveva dedicato a quella causa. Finalmente aveva modo di dimostrare ciò che valeva, e non avrebbe fallito. O almeno così sperava

    Papà, mamma...non vi deluderò!

    Non che suo padre l'avesse mai forzata verso una determinata via o avesse mai preteso nulla oltre a quello che era disposta a dare: al contrario si era sempre dimostrato aperto ad ogni sua scelta, e non poco preoccupato quando la ragazza gli aveva annunciato con orgoglio di voler diventare una shinobi. Ma anche in quel caso l'aveva lasciata compiere le sue scelte in piena autonomia e libertà. Poteva ritenersi fortunata, suo padre era ciò che di meglio una figlia potesse sperare

    Arrivata la mattina la ragazza si era alzata alla buon'ora, un paio di ore prima rispetto all'appuntamento fissato dall'accademia, ed aveva seguito la sua classica ruotine: allenamento mattutino per tenersi in forma, sgranchirsi le ossa ed allungare i muscoli, una buona doccia rinfrescante e rigenerante ed infine una colazione abbondante ma non esagerata. Indossati gli abiti più adatti che aveva per la missione, top nero smanicato con impresso sulla schiena in simbolo degli Uchiha, guanti in pelle anch'essi neri, pantaloni lunghi fino al ginocchio e scarpe comode, non senza dimenticare tutte le protezioni necessarie, finalmente pronta e vestita aveva dato un bacio sulla fronte a suo padre prima di uscire e si era avviata di buon passo verso le mura.


    Immaginatevela con gli occhi neri e non castani


    Raggiunse il luogo dell'appuntamento in anticipo di una decina di minuti, trovando ad aspettarla seduta una donna dal sorriso gentile. Le servirono solo pochi istanti per riconoscerla e quasi le venne un infarto: Shizuka Kobayashi. La sua Sensei era proprio la principessa del clan Kobayashi???

    Perfetto, un'ottimo modo per fare diminuire la mia ansia!

    Pensò fra sé e sé continuando ad avvicinarsi cercando di dissimulare l'evidente nervosismo crescente che provava in quel momento: se avesse fatto una figuraccia in quella missione sarebbe stato un'autentico disastro per la sua autostima! Ma se al contrario fosse riuscita a dimostrare il suo valore, la soddisfazione personale sarebbe stata senza valore.

    Forza Kairi! Questa è una grandiosa occasione per dimostrare chi sei a una delle persone più famose di tutto il Paese del Fuoco

    Raggiunti pochi metri dalla donna fece un lieve inchino di presentazione, aspettando che fosse lei la prima a parlare. Storse leggermente la bocca quando la chiamò "Gakijiri": sentirsi dare della ragazzina da una persona che aveva poco più della sua età un po' la disturbava, ma non disse nulla. Considerato ciò che la donna aveva fatto ed era in grado di fare, poteva anche permettersi di chiamarla in quel modo. Dopo essersi presentata Shizuka domandò quale fosse il suo nindo e le sue motivazione, ma prima che Kairi potesse rispondere cambiò improvvisamente tono, facendo chiaramente capire quanto in realtà quanto ritenesse quelle domande semplici convenevoli inutili. Rimasta leggermente perplessa dalla reazione la ragazza decise in ogni caso di rispondere.

    Mi chiamo Kairi Uchiha, è un'onore fare ufficialmente la vostra conoscenza, Sensei Shizuka. Il mio nindo? Continuare a migliorare sempre, continuare a superare i miei limiti per poter essere in grado di proteggere il mio villaggio ed il mio Clan al meglio, nella speranza di diventare un giorno una dei più grandi esponenti di esso, degli Uchiha. I motivi che mi hanno spinta a diventare ninja sono gli stessi spiegò, fissando con i profondi occhi carbone e sguardo deciso la donna negli occhi. Non sapeva se avesse fatto o meno bene a dire esplicitamente quello che era il suo pensiero, ma mentire o omettere dettagli sarebbe stato completamente inutile se non contro produttivo.

    Rimase in attesa di una risposta del suo compagno di missione, per poi attendere ulteriori spiegazioni riguardanti la missione che era stata a loro assegnata.









    Edited by Kairi Uchiha - 10/5/2016, 09:49
     
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