La Sacerdotessa del Culto Ardente

Corso alle basi per King e Kairi

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  1. Arashi Hime
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    Y Danone
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    TOO MUCH "DESU"...NE

    Voice is the best quality for a young girl.



    «Ti ho innervosita chiamandoti “ragazzina”?
    Allora dillo, Kairi.»


    Shizuka Kobayashi era una donna poco incline all’insegnamento. In generale era poco adatta a far parte di qualsiasi Team, visto che non ne aveva mai avuto uno: Raizen l’aveva cresciuta per lavorare da sola, ed è quello che faceva. Ragion per cui, lontana da quel genere di delicatezza propria di chi riteneva che le “piccole dosi” facessero “felici tutti” –giacché non è mai possibile rendere felici “tutti” allo stesso modo– non aveva mai lesinato sulla schiettezza.
    «Esprimere i propri sentimenti, esternare i propri desideri, prendere posizione pensando con la vostra mente: non è sbagliato. Molti vi diranno che uno Shinobi deve solo ubbidire e combattere, ma non è così. C’è una dote molto più importante della forza e dell’abilità fisica, ed è l’intelligenza e la personalità di ciascuno.» Disse la ragazza, reclinando leggermente la testa di lato e continuando a guardare Kairi. «Prima di essere ninja siamo esseri umani, con i nostri difetti e i nostri pregi. Se dimentichiamo questo, non siamo altro che carne da macello.» Osservò, chiudendo gli occhi. «Avere il massimo dei voti in tutto ed essere la migliore su carta è splendido…ma se per ottenere questo traguardo sopprimiamo chi siamo, non saremo mai nient’altro che animali.» Nonostante la sua voce fosse gentile, le sue parole potevano non risultare altrettanto piacevoli; eppure lei non sembrava curarsene. Dopo aver offerto alla ragazza un mochi ripieno come se nulla fosse, infatti, si voltò verso l’altro studente. E su questo si soffermò in particolar modo.

    «Kefka, giusto?»

    Chiese, e qualche ragione non sembrò poter fare a meno di aggrottare la fronte. Per un istante parve particolarmente allibita, e non tanto perché quel tipo era in grado di sgranocchiare un dolce morbido come un mochi alla crema (di per sé una Genkai Kekkei degna di nota), quanto piuttosto perché gli Dei sembravano avere un disgraziato senso dell’umorismo. Poteva accettare di essere stata punita onorata del ruolo di sensei…ma ritrovarsi due allievi che sembravano la copia sputata, in atteggiamenti e personalità, di Atasuke e se stessa ai loro originari livelli di pivellaggine, era un po’ troppo.
    Sorrise, più che altro perché mettersi a piangere le sembrava poco opportuno.
    «Esagerare è sempre sbagliato: essere troppo legati alla Legge non va bene.» Riprese a parlare lanciando un’occhiata a Kairi. «Del resto, non avere in mente nessun presupposto della stessa, non è altrettanto buono.» Ritornò a guardare Kefka. «Ognuno ha le sue motivazioni, non sono qui per giudicarle.» Anche perché non gliene fregava un cazzo, ed era scritto dappertutto sulla sua faccia. «Se pensavi di stupirmi parlando così…» Sorrise: era evidente che non ci era riuscito. «…in questo corso, però, non solo imparerai il rispetto per il tuo Villaggio e l’equilibrio dell’essere, ma anche la pudicizia intellettuale e l’eleganza della misura. Lo farai con le buone, oppure, come è toccato a me, con le cattive.» Disse, alzando con gentilezza rapida e aggraziata la mano destra di fronte al viso dell’uomo [Vel.600]. In un istante compresse il pollice con l’indice della mano. E poi, lasciò andare. «Imparerai, Kefka, che la Gerarchia è una vera puttanata, su questo hai ragione, ma che bisogna connettere sempre il cervello alla bocca quando si parla, perché se questo non succede…» Il dito indice impattò contro la fronte del ragazzo. «…non sempre va tutto bene.» Ma non successe niente. Assolutamente niente.
    Ferma al suo posto, la Chunin sorrise ancora una volta.
    Era bella in un modo che ricordava le Principesse delle storie o le bambole di porcellana molto antiche, distante nel tempo come una fiaba difficile da leggere.
    «La prossima volta vomiterai le tue interiora dagli occhi. Tienilo a mente.» Disse con dolcezza la ragazza, reclinando piano la testa di lato per guardare meglio Kefka negli occhi. «Alcuni bonsai sono velenosi, non sottovalutare dall’apparenza.» Ma non si sarebbe spinta oltre.

    […]


    «Ohayou Gozaimesu! Hiyorino Yamanaka…desu!»

    Era una ragazzina. Tredici anni, forse. E con un forte problema linguistico, si sarebbe detto.

    «Questa ragazza è il target della nostra missione: dobbiamo scortarla presso il Tempio Shintoista del Fuoco, a Sud del Paese, per il rito di iniziazione che la renderà una delle Sacerdotesse Bianche.»

    Il confronto tra lei e Shizuka era talmente acuto da far dolere gli occhi: se la prima era infatti una graziosa e goffa bambolina, dal cappellino infantile e una graziosa divisetta gonnello-munita, apparentemente incapace di non inciampare in ogni dove, benché sostenuta da quattro donne adulte dal coprifronte ben in vista; l’altra, interamente vestita di nero e con lo sguardo accicigliato di chi sembrava essere lì per errore e stava chiedendo agli Dei la morte immediata, sembrava la figlia di Tenma, il Dio dell’Inferno.

    «Kyah! Kyah! Non dirlo ad alta voce, Hiyorino si imbarazza…desu!»

    Ad ogni “desu” di troppo, l’occhio di Shizuka Kobayashi ticchettava nervosamente. Benché si tenesse di fianco all'interlocutrice, con il palmo della mano destra ben rivolto verso di lei in un tacito segno di presentazione affettuosa, sembrava sul punto di girarsi e romperle l’osso del collo.
    «Hiyorino-dono possiede qualità uniche nel suo genere, ed è per questa ragione che è stata scelta sin dalla nascita come futura Sacerdotessa del Culto Ardente. Come sapete però, ad ogni nuova pronuncia dell’Altissima sulla giovane “desiderata”, sorgono conflitti, per lo più causati dalle famiglie e dai Clan delle fanciulle che, invece, non sono state scelte. Per questa ragione è stato richiesto il nostro supporto nella scorta.» Mentre diceva così le quattro donne che accompagnavano la futura Sacerdotessa si inchinarono profondamente in direzione dei due studenti, girandosi poi verso un enorme carrello con le ruote (grande almeno 120x190) in cui una piramide di valigie, bauletti e sacchettini erano ben fermati con corde e rampicanti. «Ovviamente non c’è alcuna certezza che capitino problemi di sorta, né riteniamo che possa sussistere un vero pericolo per la vita di Hiyorino-dono.» Iniziando a trafficare in mezzo alla roba, così da poterla stipare meglio, le Yamanaka tirarono fuori dal mucchio un cacciavite, tre cavatappi e un ombrello a forma di coccinella… «Altrimenti, come potete facilmente intuire, non sarebbero stati scelti due studenti accademici.» …Un appendiabiti a forma di pappagallo, due presine disegnate con cocomeri, tre vasi di fiori (con i fiori)… «Voglio quindi che prendiate questa missione non come un pretesto per mettervi in mostra o in buona luce ai miei occhi, ma come una grande opportunità per imparare i fondamenti dell’essere ninja ed acquistare una corretta sicurezza in voi stessi.» …un baule senza lucchetto, otto lucchetti e tre ferri da stiro… «Sentitevi liberi di porre qualsiasi doman–…» …un ramarro marrone (vivo) e un cerbiatto (di peluche)… «Ok, tutto questo è ridicolo: cosa diavolo è tutta questa roba?!»
    Ruggì talmente forte che le quattro donne Yamanaka sobbalzarono, finendo per scontrarsi le une contro le altre come pedine di un domino bizzarro, una visione che sembrò, se possibile, far infuriare ancora di più la Chunin, la quale, facendo roteare gli occhi al cielo, gemette disperata.
    «Sono gli effetti personali della Sacerdotessa.» Rispose una delle quattro.
    «Tutti?!» Abbaiò Shizuka.
    «Abbiamo portato tutto quello che può mettere la Sacerdotessa a suo agio.» Osservò un’altra.
    «Ma è un mucchio di ciarpame!»
    «È necessario che la Sacerdotessa sia a suo agio, altrimenti diventa insicura. Ed è meglio se non diventa insicura.»
    Replicò la terza.
    «Ma si può sapere cosa diavolo succede altrimenti?! Possibile che io debba svolgere missioni senza nemmeno sapere gli estremi della stessa?!»
    «TOP SECRET! TOP SECRET! TOP SECRET!»
    Strillò l’ultima, mettendosi le mani alla testa, subito imitata dalle altre.

    E Top Secret la faccenda rimase, giacché neanche dopo aver afferrato per la testa una delle Yamanaka e averla scossa come un campanaccio Shizuka riuscì ad ottenere alcuna informazione. Ragion per cui, venti minuti di saluti lacrimosi e bestemmie filate tra i denti dopo, il gruppo sarebbe partito verso un nuovo, grandioso e splendido orizzonte pieno di grandi occasioni… senza notizie, ovviamente, e con 80 chili di valigie.

    […]


    Fuori dalle mura di Konoha il Paese del Fuoco si presentava come sempre: soleggiato e ricco di vegetazione. La strada principale, retta e lineare, era larga abbastanza da accogliere un gruppo di cinque persone senza problemi, sorgeva in mezzo ad una foresta fitta, in cui gli alberi alti e dalle grosse chiome spumose vedevano le loro basi ingoiate da una sottovegetazione di felci alti quanto un uomo adulto. Uccellini e animali di bosco scorrazzavano liberamente, abituati alla presenza dell’uomo e poco timorosi dello stesso (per la gioia della Sacerdotessa-pipistrello che strillava ad ogni scoiattolo che si poneva sulla sua strada, facendo piano quanto un Akimichi dentro una cristalleria). In lontananza il rumore di un ruscello guizzava allegramente, e anche se di tanto in tanto le nuvole coprivano il sole, oscurando la strada, non sembravano esserci problemi di sorta.

    «Kairi, Kefka, decidete voi le mansioni e l’organizzazione del team. Analizzate il percorso e l’ambiente circostante e provate a farmi una stima della migliore disposizione.» Forte della convinzione che un acuto spirito di osservazione e un’intelligenza fine fosse l’arma migliore di ciascun essere umano, Shizuka Kobayashi assegnò il suo primo incarico su una stima valutativa.
      «Hiyorino invece cosa deve fare, desu?!»
    «Il percorso, invece, lo deciderò io: da Konoha arriveremo a Otafuki Gai, dove riposeremo e ci rifocilleremo, continueremo poi spediti fino a Keishi, dove si trova il tempio shintoista delle vestiture. Lì terminerà la nostra missione, a nessuno è data sapere la posizione del grande Tempio del Culto Ardente, ragion per cui ceduta la Sacerdotessa, ritorneremo a casa e lasceremo il resto ai membri della Divinità.»
      «Hiyorino potrebbe fare l’esca!! Desu!!»
    «Impiegheremo approssimativamente cinque giorni per arrivare, meno se non avessimo questo carretto.»
      «Hiyorino super arma segretissima top secret!!! Deee…su!»
    «Sentitevi liberi di consultarvi a vicenda e discutere dell’organizzazione migliore, da qui ai confini della Foresta che si affaccia sulla Pianura del Fuoco, del resto, non avremo problemi.»
      «Hiyorino quasi livello Jonin desune!!»
    «…»
      «Hiyorino potrebbe anche fare altre cose!! Desu!!»
    «…»
      «Per esempio vestirsi da muschio e fare il sasso in mezzo alla fores–…»
    «TU NON DEVI FARE NIENTE, SEI L’OGGETTO DELLA MISSIONE, DANNAZIONE! PERCHE’ DIAVOLO VOI YAMANAKA SIATE COSI’ DEFICIENTI?! ME LO SONO SEMPRE CHIESTA! OGNI VOLTA CHE C’E’ UN PROBLEMA CI SIETE DI MEZZO VOI! DOPO GLI UCHIHA, CI SONO GLI YAMANAKA.»


    Silenzio.

    C’erano molte cose che Shizuka Kobayashi sapeva fare, ma molte altre che, purtroppo, non era in grado di gestire. Tra queste ultime c’era il non avere il controllo di una situazione, il vedersi mettere i bastoni tra le ruote durante lo svolgimento del suo dovere, e lo scendere a patti con i ragazzini che piangevano.
    Inutile dire che sarebbero capitate tutte.

    Qualora Kairi e Kefka non fossero prontamente intervenuti, dicendo o facendo qualsiasi cosa che impedisse l’inevitabile, infatti, la piccola Hiyorino Yamanaka si sarebbe messa a piangere. A piangere molto forte
    Zubat
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: (0)
    L’utilizzatore può emettere un urlo che si propagherà entro nove metri. Trovarsi all’interno del raggio causa Semiparalisi e Intralcio Leggero, entrambi per 2 round. È possibile aumentare di 10 l’efficacia se utilizzato “stordiraggio” in combinazione. L’efficacia è pari a 10 per Grado.

    Tipo: Genjutsu - Tameshi/Bakkin
    (Livello: 5 / Consumo: MedioBasso)
    [Da Genin in su]
    . Talmente forte che tutti gli animali della zona sarebbero impazziti, scappando come accadeva prima di un cataclisma naturale.

    «HIYORINO V-VOLEVA ESSERE UTILE…! D-D-D-D-DESU!»

    Avrebbe detto la mocciosa.

    «N-N-NON MI PIACE QUANDO SGRIDANO HIYORINO! HIYORINO DIVENTA INSICURA…DESU!»


    «Questa ragazzina è la peggior piaga nel culo che io abbia mai avuto.»
    Fu il solo commento che la Chunin disse.






    Ok, eccoci qua! Post molto semplice, in cui non succede sostanzialmente nulla, ma è giusto per cominciare a farvi studiare un po' l'ambiente e introdurvi al concetto di malus.
    Nel regolamento trovate tutto a pagina 14.

    Gli status sono condizioni che possono essere inferte al pg in seguito a tecniche di qualsiasi tipo o, in talune circostanze, anche conseguentemente all'ambiente o a determinati presupposti on game (se vi trovate nelle sabbie mobili, per esempio, la vostra ipotetica incapacità di muovervi è segnalata, nel regolamento, con lo status ingombro).
    Gli status possono durare solo un round oppure protrarsi nel tempo, a discrezione della tecnica, del QM e della dinamica dell'azione. Nel secondo caso distinguiamo DnT (danno) Leggero/Medio/Grave, a seconda che la vitalità diminuisca Lieve/Mezza Leggera/Leggera ogni round, e anche in base a quanto può arrivare il danno massimo: Leggera/Media/Grave.
    Tra gli status che durano nel tempo abbiamo: Sanguinamento, Ustione, Dolore.

    Approfondiremo meglio il concetto di "Vitalità e Danni", "Statistiche" e quant'altro al momento opportuno.

    Qualora lo status colpisca una determinata zona del corpo (se vi hanno spezzato una gamba e quindi non potete camminare bene) o appunto come dicevamo l'ambiente che vi circonda è segnalato come difficile (le famose sabbie mobili o una palude), ci troviamo di fronte all'ingombro.
    L'ingombro può essere Leggero/Medio/Grave, nei primi due casi risultate azzoppati e con ingombro. Nell'ultimo caso siete fottuti emh, siete incapaci di muovervi.

    Per la descrizione di ciascuno status vi invito, come detto, a leggere pagina 14. Qualora ci siano alcuni status meno chiari degli altri, li approfondiremo meglio nel topic OT.

    In questo caso ci troviamo a gestire una possibile semi-paralisi con Intralcio Leggero.
    Dico "possibile" perché, come per ogni cosa in game, potete evitare il danno, limitarlo o cambiare la situazione. Anche quando questa sembra irrimediabile, non abbattetevi, c'è bene o male sempre un modo per uscirne (quasi) vivi.
    Ganbatte!


    Edited by Arashi Hime - 13/5/2016, 12:29
     
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25 replies since 9/5/2016, 19:34   450 views
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