Festa a Sorpresa

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  1. Yusnaan
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    ehm...da qualche parte

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    Parlato Ryuu
    Parlato zia Fumiko
    Parlato nonna Ayaka


    Festa a sorpresa

    In giro per il villaggio


    Continua da qui!

    Dopo essere passati dal gate ed aver fatto la conoscenza del capo dei guardiani, i due visitatori kiriani si ritrovarono a camminare per le vie principali del villaggio. Ryuu si guardava attorno estasiato, ammirando quel luogo soleggiato e pieno di vita, come si vedeva soltanto in rare giornate al villaggio della Nebbia, e guardando tutti quegli edifici così diversi rispetto a quelli a cui era abituato, perché anche se aveva già visitato altri villaggi, non era mai stato in una capitale come Konoha.
    Man mano che percorreva le varie strade, guidato dal passo sicuro dell'anziana, scorse più volte i celebri volti di pietra degli Hokage, di cui aveva sentito parlare molto e che aveva sempre voluto vedere con i suoi occhi, ma da quella distanza e con la miriade di edifici di mezzo, non riuscì a vedere come si deve. Purtroppo si dovette rassegnare a lasciar perdere quel suo desiderio almeno per il momento, dato che ad un certo punto, la nonna gli indicò l'abitazione di sua sorella, per poi avvicinarsi e bussare alla porta.
    Non passarono che pochi istanti ed un'anziana signora, poco più giovane della nonna Ayaka, si presentò sull'uscio, donna che per quanto Ryuu avesse visto poche volte tra cui l'ultima diversi anni prima, riconobbe come la zia Fumiko. Aveva sui settant'anni, con dei corti capelli argentati ed un viso vagamente somigliante a quello della sorella, ma era molto più alta, poco più di Ryuu. Prima di rivederla, a malapena si sarebbe ricordato del suo viso se non l'avesse vista in qualche foto che avevano in giro per casa, ma una cosa che non aveva mai di certo dimenticato era la sua simpatia, che anche se non ne ricordasse il motivo, era sempre rimasto convinto di questo.

    Inutile dire che saluti e convenevoli si sprecarono, essendo quasi dieci anni che non avevano avuto rapporti, se non tramite lettere, per il semplice motivo che non avendo mai avuto molte risorse economiche ed abitando così distanti, a volte si rinunciava al vedersi accontentandosi di scriversi a vicenda.
    A differenza di una vecchia zia che uno si aspetterebbe di vedere, la sorella di Ayaka aveva dei comportamenti alquanto atipici, perchè sebbene il loro argomento primario, non appena si sedettero a fare quattro chiacchiere, fu Ryuu, non si disturbò a dire le solite frasi come "quanto sei cresciuto", anzi, volle sapere principalmente i dettagli delle sue missioni, dopo avergli fatto creare un clone acquatico con l'acqua del rubinetto. Era quello il carattere che tanto era rimasto impresso nella mente del giovane, anche se avendo ormai raggiunto una certa maturità, i discorsi che di cui la donna tentò più volte di introdurre, furono legati alla sua giovane vita sessuale.
    E su, guarda che siamo tutte grandi, non fare il timido. Scommetto che le ragazze ti saltano addosso e che quando sei lontano dal villaggio ti dai alla pazza gioia. E qui ci fu anche un'occhiolino complice, anche se dall'altra parte la nonna del ragazzo cercava di mantenere fredda la situazione, essendo alquanto opposti nel carattere e nel pudore del parlare di certi argomenti, e dato che se anche stesse sorridendo, Ryuu era visibilmente in imbarazzo.
    Andiamo, cara, non vedi che lo metti in imbarazzo? E poi non è certo il tipo da sbandierare queste cose ai quattro venti. Su, facciamoci una tazza di thè, ci vuole proprio, dopo un viaggio.

    Dopo circa un'oretta passata a riposarsi per la stanchezza del viaggio, la zia propose di andare a fare un giro per il villaggio, così da approfittare per fare un po' di spesa, ma lungo il tragitto invitò Ryuu ad andarsene per i fatti suoi e divertirsi esplorando da solo le strade ed i luoghi di Konoha, cosa che il ragazzo non si fece di certo ripetere due volte, prima di accettare.
    Ma sei sicuro? Tu a volte ti perdi anche dentro Kiri.
    Ma è solo perchè c'è la nebbia, e perciò mi confondo sempre, ma riesco ad orientarmi quando c'è il sole.
    Ma si, lascia che vada, cosa deve fare con due vecchiette appresso.
    Va bene, ma cerca di tornare per il tramonto.
    Va bene. E detto questo, dopo un accenno di inchino col capo ed un "ci vediamo dopo", si allontanò dal duo di cariatidi, inoltrandosi in una strada diversa al primo incrocio e perdendosi tra la folla.
    In fondo non sarebbe stato chissà quale dramma ritrovare la strada in cui viveva zia Fumiko, avendone memorizzato il nome ed avendo visto più o meno quale volto di pietra si vedesse da quell'angolazione. Proseguendo senza una meta ben precisa, tenne gli aperti ad ogni minimo particolare che suscitasse il suo interesse, fermandosi anche ad un chiosco di takoyaki ed uno di yakitori per cominciare a gustare le prelibatezze di Konoha. Per fortuna, il suo doppio lavoro come shinobi e guardiano gli stava fruttando abbastanza spiccioli da potersi permettere di spenderli senza timore, tanto che fu grazie a lui che riuscirono a pagarsi quel viaggio per andare a trovare la loro parente. Tuttavia, il genin non se ne lamentò mai, né se ne fece mai un vanto di avere una discreta disponibilità economica, essendo più che felice di poter aiutare i nonni a poter vivere un po' più agiatamente, sebbene molte volte questi ultimi rifiutavano il suo aiuto, volendo che risparmiasse quanti più soldi possibili per il suo futuro.

    Dopo aver gironzolato un po' a vuoto con un percorso del tutto privo di destinazione, ed aver fatto una piccola scorta di dango di vari gusti e colori, decise che era arrivato il momento di andare a vedere i famosi volti degli Hokage, essendo arrivato anche piuttosto vicino alla montagna.
    Ed eccole lì, le dieci facce di tutti gli Hokage che avevano regnato su Konoha. Non aveva mai visto niente di tanto maestoso e rimase letteralmente a bocca aperta quando usci dall'ultima stradina e se le ritrovò davanti, tanto che lo spiedo dei dango che aveva sopra la lingua, scivolò giù e cadde a terra. Si trovava all'incirca all'altezza del terzo volto, quindi senza pensarci due volte si diresse velocemente verso sinistra, per arrivare all'altezza del primo volto con l'intenzione di guardarseli tutti via via che ci passava davanti, ma l'avrebbe fatto in ordine crescente, quindi prima di arrivare al primo, tenne lo sguardo sulla strada e di trattenne dal guardarli per non rovinarsi la sorpresa.
    Era proprio come un bambino in un parco giochi, fuori di sé dall'entusiasmo, e dopo essere giunto a destinazione, cominciò quel suo lento pellegrinaggio in cui tenne costantemente il mento alto e gli occhi sgranati per poter mirare quanti più dettagli possibili, passo dopo passo, mentre non desisteva dall'infilarsi tra i denti altre di quelle deliziose palline dolci di cui andava matto.

    Bon, eccolo qua che si gode il villaggio della Foglia! E' una free aperta per me e Kat, ma chiunque si volesse unire è ovviamente bene accetto =D
     
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17 replies since 10/5/2016, 02:02   243 views
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