Festa a Sorpresa

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  1. **Kat**
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    I ~ Festa a sorpresa per Miyo-chan: L'imprevisto


    C

    on il sopraggiungere della primavera le temperature serali erano diventate molto più miti e il pungente venticello che spirava da Nord si era tramutato un leggero e piacevole soffio che spostava polline e delicati profumi provenienti dalle praterie circostanti al Villaggio. Konohagakure no Sato sembrava illuminata da lanterne e torce agli angoli della strada, ancora ben trafficata nonostante l’ora.
    Era passata da un bel po’ l’ora di Cena, eppure il Chiosco del Ramen era ancora pieno di persone, mercanti ed avventori in cerca di riposo ed una buona ciotola del piatto tipico del Paese del Fuoco. La Fuyutsuki, dopo una giornata di intensi allenamenti al Dojo di Atasuke-sama e studi sulle proprietà mediche di alcune piante presenti nelle dispense degli Aburame, si era concessa una libera uscita con le amiche nel centro cittadino. Un gruppo di giovani Kunoichi, in abiti comuni e con solo il coprifronte che le distingueva dalle altre normalissime fanciulle del Villaggio, erano sedute ad uno dei tavoli presenti al Chiosco. Il solito tavolo, il solito posto ed il solito ramen.
    Ormai era diventata una parte della normale routine quella di passare una serata in compagnia delle sue ex-compagne di Corso in Accademia. La Genin ricordava ancora il suo primo giorno di Accademia, era così timida e riservata che a stento era riuscita a presentarsi. Poi pian piano aveva creato legami con i suoi compagni di classe ed aveva superato il suo terrore per Okada-Sensei, il Chuunin responsabile del suo anno. Una delle sue prime amiche, anzi la prima persona che era riuscita ad abbattere le sue paure infantili era stata Miyo-chan6e7b5d668cf6e55b339464c9fdf2941f.
    Era sempre stata una studentessa modello, a differenza della Fuyutsuki che era riuscita ad ottenere il coprifronte di Konoha per pura fortuna. Impeccabile ed acuta nelle osservazioni. Ai suoi occhi nulla sfuggiva, ed anche alle sue orecchie. Era pettegola come la maggior parte delle coetanee della sua età. Possedeva uno sguardo vivace e riflessivo, con una cascata di capelli corvini. Era la sua migliore amica.
    - Allora? Con Daichi-kun come va? - L’improvvisa domanda fece alzare la testa della Genin immersa nella ciotola di Ramen. Aveva ordinato il suo piatto preferito, con verdure, uova sode e carne di maiale. E dovette stare attenta a non soffocare dopo l’improvvisa domanda dell’amica. Ponderava attentamente le sue parole e doveva stare attenta a non rivelare nulla all’amica. Ultimamente frequentava Daichi Akira, il ragazzo più odioso della sua classe, per poter organizzare una festa a sorpresa a Miyo-chan. Ormai il suo compleanno era alle porte. - Come dovrebbe andare? C’è mai stato un rapporto tra noi? Solo di pacifica convivenza. Non dimentico gli insulti per le mie guanciotte in Accademia. - All’epoca la Fuyutsuki era una bambina con un volto florido e paffuto, ed era stata vittima delle prese in giro dell’Akira insieme ai suoi amici. - Pacifica convivenza dici? Ho notato che l’altro giorno vi siete accodati al gruppo durante la riunione tra le vecchie matricole della nostra classe in Accademia. - Forse la Fuyutsuki non era stata molto attenta, ma era pronta a negare fino alla morte. In realtà la Genin stava organizzando la festa a sorpresa per Miyo-chan proprio con Daichi-kun, grazie alla complicità del suo gruppo di amiche. - Mi ha parlato di.. - Lo sguardo serio dell’amica si sofferma su quello cristallino della ragazza. Detestava mentire. E Miyo-chan se ne accorgeva sempre. - Si è finalmente dichiarato per te? Ormai non la smette di seguirci anche quando camminiamo insieme per il Corso principale. - Alzò le spalle, quasi tirando un sospiro di sollievo. Questa volta la scaltra Miyo-chan non era stata abbastanza acuta, o probabilmente fingeva di non capire che l’improbabile collaborazione Fuyutsuki-Akira era finalizzato solo per organizzarle una festa a sorpresa.
    - Lasciamo perdere. Hai visto l’ultimo completino cucito da Madame Hooch? Credo che quel corpetto in seta s’intoni perfettamente al mio incarnato ed agli anelli in Ottone.. no? - Finalmente la Fuyutsuki era riuscita a dirottare completamente la discussione verso argomenti molto più frivoli, sull’ultimo outfit creato dalla migliore sarta di Konogakure no Sato oppure sul Ninja più affascinate del Paese del Fuoco.

    [ … ]

    L’Indomani, dopo essersi accordata con Daichi-kun, la Genin si recò al mercato di Konoha per fare compere. Alcune amiche della ragazza erano riuscite a trascinare la diligente Miyo-chan alle Onsen del Villaggio, delle terme all’aperto con tutti i confort che una donna potesse desiderare. Intanto la Fuyutsuki era stata mandata insieme al suo ex-nemico a comprare gli ingredienti per la torta e gli addobbi per la festa.
    Non fu molto contenta di rivedere il voltocutedaichi beffardo dell’Akira. In realtà il ragazzo, coetaneo della Genin, possedeva uno sguardo smeraldino, quasi magnetico ed una bandana che raccoglieva i suoi selvaggi capelli. - Almeno sei stato puntuale! - Accolse con poco entusiasmo Daichi-kun, che mostrò nonostante tutto uno dei suoi migliori sorrisi. Dopo averlo preso a pugni, il beffardo atteggiamento che l’aveva fin da sempre irritata era leggermente mutato. Ora era molto più prudente nel provocarla e se non riusciva a trattenersi stava ben attento a non essere a portata di mano della Fuyutsuki. Era diventato più prudente, ma stuzzicare la ragazza era uno dei suoi passatempi preferiti. - Ohayoo! Ayuu-chan… sei di ottimo umore vedo. Sarà forse per la mia presenza? - La ragazza decise d’ignorare quella provocazione ed iniziò ad incamminarsi verso l’entrata Est del Mercato, per raggiungere rapidamente le bancarelle ed i negozi per alimenti a lunga conservazione. In realtà desiderava visitare anche la zona Nord-Ovest per recuperare frutta fresca. Non aveva ancora deciso se preparare una torta alla frutta o al cioccolato.
    -Non ho intenzione di perdere tempo. Non sono molto brava ai fornelli.. ma sono stata l’unica che si è offerta di preparare la torta. Daichi-kun.. trova i miglior addobbi disponibili. Ricordi il suo colore preferito? - Inarcò un sopracciglio in direzione del ragazzo, mentre ormai camminavano fianco a fianco immersi nel Caos generale del Mercato cittadino. Era un luogo sempre pieno di persone, mercanti e cittadini di Konoha. - Azzurro? - La Fuyutsuki scosse la testa esasperata. - No.. quello è il mio. Perché non presti mai attenzione? Comunque il suo è il Viola… Baka! - Ed in quel momento le loro strade si separarono.
    La Genin passò l’intera mattinata tra i banconi ed i negozi del mercato nella speranza di trovare gli ingredienti più freschi per la torta. In realtà non aveva ancora in mente il dolce che aveva intenzione di preparare, anche se non possedeva particolari abilità culinarie. Sicuramente non poteva chiedere l’aiuto di Natsumi-san, sua madre, che continuava a vivere giorno dopo giorno nel muto e logorante dolore di aver perso una figlia, Ai-chan. Una situazione complessa, che la Fuyutsuki preferiva evitare, soprattutto in una ricorrenza tanto importante come il compleanno della sua migliore amica. Desiderava festeggiarlo nel miglior modo possibile. Adorava Miyo-chan per il suoi modi delicati e riflessivi. Aveva sempre una parola di conforto per tutti ed in passato le aveva impedito di commettere sciocchezze, per il suo carattere troppo istintivo ed irruento. Era stata la prima persona che aveva conosciuto in Accademia.
    - Uhm.. si.. questo andrà bene! - Afferrò un sacchetto con dello zucchero al suo interno. Aveva preferito spendere tutti i Ryo che aveva raccolto dalle amiche e che aveva estorto da Daichi-kun per poter comprare gli ingredienti per la torta dal Banco di Shizu-san. Era una delle commercianti di alimenti freschi più rinomati del Mercato. Riusciva ad ottenere gli ingredienti più richiesti e le spezie più esotiche per i cittadini di Konoha. Quando spuntò con un carboncino anche l’ultimo ingrediente della lunga lista che aveva preparato a casa, prima di raggiungere l’Akira al mercato, decise d’incamminarsi verso il punto di ritrovo. Sperava che il ragazzo avesse trovato tutto l’occorrente per preparare una festa a sorpresa con palloncini, coccarde, striscioni, candeline e cappellini.
    Il Capo della Fuyutsuki sembrava chino verso la lista della spesa, mentre le sue mani erano ricolme di buste e borse per contenere tutto ciò che aveva comprato. Zucchero, farina, uova, latte di soia, biscotti, ciliegie, fragole, cacao, lievito, cioccolata e tanto altro. Aveva svaligiato quasi tutto il banco di Shizu-san, per la gioia della commerciante. Avanzava distrattamente, immersa nei suoi innumerevoli pensieri. C’erano così tante cose da preparare. Probabilmente doveva ordinare a Daichi-kun di preparare palloncini e striscioni per Miyo-chan, mentre lei era impegnata nella preparazione del dolce. Organizzare una festa a sorpresa stava risultando molto più stressante di una missione fuori dalle mura di Konoha.
    Iniziò a valutare attentamente, nella sua mente, il tipo di dolce che poteva preparare. Non ne conosceva molti, visto che non si era mai data all’arte culinaria. Ma desiderava rendere quel giorno per l’amica speciale. Tutto doveva essere perfetto. Purtroppo i Kami non erano dalla sua parte. Urtò contro qualcosa, anzi contro qualcuno. - Ahi! - Si lamento non appena venne spinta indietro per l’urto. Probabilmente non si era nemmeno resa conto di essere sulla stessa traiettoria di un ragazzo con il coprifronte di Kiri, altrettanto distratto nell’osservare i volti dei dieci Hokage. - Stà attento a dove metti i piedi! - Reagì d’istinti. E il suo volto divenne sempre più minaccioso quando si accorse che nella colluttazione, nonostante fosse riuscita a mantenere l’equilibrio, alcune buste le erano scivolate dalle mani. L’intero scatolo di uova ed alcune bottiglie di vetro che contenevano il latte erano riverse a terra. Davanti ai due Genin si palesò uno scenario apocalittico. Le uova erano tutte rotte, facendo colare sul sentiero l’albume, invece le bottiglie si erano irrimediabilmente infrante. La Fuyutsuki lanciò un’occhiata non affatto eloquente verso il Kiriano. - … - Momenti di panico, terrore, rabbia, furia omicida. Aveva tanta voglia di riscaldarsi le nocche e lanciare qualche pugno a caso sul volto del povero malcapitato, ma probabilmente era anche colpa sua per non essere stata abbastanza attenta. Alzò gli occhi al cielo cercando dentro di sé una calma che non possedeva. - … - Rimase ancora in silenzio. Non riusciva a dire nulla. Era sull’orlo di creare un incidente diplomatico.


     
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