L'esame

Corso alle basi per Shin Kinryu

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  1. Historia
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    Ansimando, Shin vide il bestione crollare sotto la raffica di colpi che gli aveva sferrato. A quanto pare se l'era cavata da solo e la cosa lo riempì d'orgoglio, alla faccia di quanto aveva affermato il kiriano. Voltandosi, iniziò ad alzare un pollice vittorioso, ma la sua mano si fermò a metà del movimento quando si rese conto che Yuichi non si trovava più nella stanza. Fu Ryuu a spiegargli la situazione. Dannazione, non ci si può mai fidare degli otesi... Scosse la testa, riprendendosi abbastanza in fretta dalla delusione visto che non si trovavano ancora fuori pericolo. Raccolse il pugnale abbandonato a terra, che gli sarebbe potuto tornare utile più avanti, e prendendo sotto braccio il genin ferito iniziò a risalire le scale, chiudendosi naturalmente la porta alle spalle. Shin aveva sprecato un sacco di energie per affrontare il loro aguzzino, ma se possibile il kiriano era in condizioni ancora peggiori. Nonostante ciò riuscirono faticosamente a raggiungere il pian terreno, fortunatamente vuoto in quel momento. Ancora una volta il genin si sentì in obbligo di consigliargli il da farsi, visto che non poteva essere utile in nessun altro modo. Annuendo, Shin si sporse con estrema attenzione prima da una finestra e poi dall'altra, cercando di spingere il suo sguardo il più lontano possibile e di memorizzare tutti i dettagli che man mano notava. A passi felpati tornò da Ryuu, che nel frattempo si era accasciato su una sedia, per fare il punto della situazione. Non siamo in una bella posizione, ma se ci muoviamo con attenzione potremmo riuscire a passare inosservati. Lo studente non era del tutto convinto delle sue parole, ma cercava di rimanere positivo per non demoralizzare il compagno. Lo squadrò cercando di capire quanto fossero gravi le sue lesioni. Pensi di riuscire a strisciare? Dopo aver ricevuto rassicurazioni in merito la strana coppia si sarebbe posizionata vicino alla porta, pronti a tentare quell'improbabile fuga. Il piano era semplice, non c'erano molte opzioni d'altronde, ma sarebbe stato Shin a fare strada. Il giovane di Konoha cercò di controllare il battito del suo cuore, lanciato a mille dall'adrenalina in circolo, prendendo dei respiri profondi. E' il momento della verità
    Aprendo il più lentamente possibile la porta si mosse fino alla parete opposta cercando di tenere i passi leggeri, guardando bene dove metteva i piedi per evitare ostacoli rumorosi. Con circospezione si mosse fino all'angolo destro dell'edificio, dove si mise in ginocchio prima di sporgersi appena per inquadrare la situazione. Confermò la presenza di due guardie poco distanti intente in una conversazione di cui però non riusciva a cogliere nessun suono; più avanti una sentinella attenta sbarrava loro la strada. Di qui non si passa... Avrebbero dovuto cercare un'altra via per tentare di raggiungere il bosco. Fece cenno al genin di imitarlo e seguirlo. Stendendosi a terra, iniziò a strisciare rasente la parete, contando sulla copertura che avrebbero loro offerto le casse accatastate qualche metro più in là, in quanto limitanti la linea di vista dei nemici. Nella sua precedente perlustrazione aveva avvistato una guardia posta esattamente sopra di loro, ma a quanto pareva sembrava intenta a scolpire una figura nel legno. I due sarebbero dunque avanzati cercando di non produrre più rumori del necessario, sperando che l'uomo posizionato due piani più in alto delle loro teste non si accorgesse di nulla [Distanza 7 metri]. Se avessero superato quel primo ostacolo, una volta raggiunto l'angolo dell'edificio si sarebbe sporto, sempre accovacciato a terra, per vedere al di là di esso. All'apparenza quella strada sembrava sgombra, ma non avrebbe per quello abbassato la guardia. Mettendosi con un ginocchio appoggiato a terra si preparò a scattare verso il muro antistante, in modo da tornare in copertura il più velocemente possibile. Se i nemici non avessero dato segno di essersi accorti di loro avrebbe rifiatato un secondo. E anche questa è fatta, ora da che parte? Le alternative erano estremamente ridotte, quindi una volta accertatosi che Ryuu lo stesse seguendo riprese a camminare cautamente lungo la parete cercando di ridurre al minimo i suoni prodotti. Giunto al nuovo angolo si sporse con attenzione come in precedenza, ritirandosi immediatamente dopo aver scorto una sentinella ferma in piedi a circa quattro metri da loro. Merda... Dopo essersi fatto coraggio sbirciò nuovamente in modo se possibile ancor più circospetto. Gli parve che l'uomo non prestasse loro attenzione, ma gli ci volle un poco per capire perché: ad un certo punto notò che muoveva impercettibilmente il capo a ritmo, e sapendo cosa cercare vide gli auricolari alle orecchie. Con un po' di fortuna, riflettè, sarebbero potuti passargli alle spalle senza che si accorgesse di nulla. Era proprio una sfortuna che la porta dell'edificio dietro cui erano nascosti, almeno per il lato dove si trovavano, fosse sbarrata. Tentare di forzarla era fuori discussione: anche se ce l'avessero fatta, cosa di cui personalmente dubitava, avrebbero prodotto un chiasso tale da attirare su di loro l'attenzione di tutte le guardie presenti. Sospirando, decise che dovevano rischiare, mettendo di nuovo in gioco la sua giovane vita. Un passo falso e sarebbero stati catturati. Su quello che gli avrebbero fatto in seguito non voleva neppure pensarci. Sul vicolo alla loro sinistra si trovava un'altra sentinella, voltata anch'essa di spalle, ma ad una distanza maggiore. Se si fossero mossi in modo sufficentemente accorto, e se la fortuna avesse fatto sì che non si voltasse, potevano evitarla, almeno in teoria. Non sapere di cosa fossero in grado i suoi aguzzini lo terrorizzava, ma evitò di farsi paralizzare dall'angoscia decidendo piuttosto di agire per portarsi lontano da lì alla svelta. Coraggio, andiamo! Dall'angolo si mosse con passi lenti e delicati evitando di produrre il minimo suono diretto verso l'edificio successivo [Distanza 4 metri]. A metà strada si accorse di star trattenendo il respiro. Raggiunse il muro, ma non era ancora finita. Se la guardia vicino alle casse si fosse per qualsiasi motivo girata erano sarebbero stati fottuti [Distanza 7 metri]. Senza toglierli gli occhi di dosso, con le spalle alla parete, si mosse lateralmente cercando una via di fuga. Arrivato di fianco alla porta dell'edificio notò che, al contrario delle precedenti, non era sbarrata, anzi sembrava sul punto di cedere, vinta dall'inesorabile scorrere del tempo. Poteva proseguire fino al prossimo angolo per provare a controllare anche la strada successiva, ma ogni secondo che passavano all'aperto aumentava le possibilità che fossero scoperti o che si diffondesse la notizia della loro fuga. Inoltre il genin di Kiri sembrava eccessivamente provato e lo seguiva a stento, tanto che Shin quasi si soprendeva che avesse retto fin lì. Lo guardò cercando di infondergli coraggio, comunicando con gli occhi qualcosa come coraggio, un ultimo sforzo. Con il palmo della mano spinse appena il legno che, ruotando sui cardini arruginiti, si aprì verso l'interno. Lesto, lo studente vi si infilò dentro, seguito a ruota dal kiriano. Dopo aver richiuso la porta dietro di sé con attenzione, tirò un sospiro di sollievo pregando i Kami che non fosse immotivato. Man mano che gli occhi si abituavano alla luce dell'interno avrebbe cercato di capire dove erano finiti e, soprattutto, se ci fossero vie di fuga praticabili. Che razza di giornata...



    Status Shin Kinryu
    Studente - Energia Bianca


    Vitalità: 6/8 Leggere
    - 2 Leggere Avambraccio Sx

    Chakra: 2.5/10 Bassi
     
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