Il Tramonto contrattacca

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  1. lNearl
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    IV



    Non ero un pappamolla, ed ero terribilmente abituato a non sentire le risposte che aspettavo. E fu probabilmente quella l'unica spiegazione al perchè non misi a piangere e gridare di rabbia alle parole di Asmodai. Non mi credeva. Aveva ascoltato le mie parole, comprendeva le mie preoccupazioni, ma non sembrava interessato alla situazione. Ed è esattamente questo ciò che mi fece riflettere. Le mie paura potevano essere fondate, ma lui sembrava incurante della situazione. Il che, era terribilmente pericoloso.
    Non potevo restare con lui, che si stava limitando al compitino e che per il momento sembrava ignaro di ciò che avevamo attorno.


    Certo Asmodai. Facciamo così, almeno se c'è qualcosa che non va ci sarà la tua evocazione, benissimo! Grazie, sei un ottimo compagno!

    Non credevo alle mie parole, ma ero abituato a mentire. Detto ciò, non sarei comunque andato verso le cascate. Non avevo dubbi ci fosse un'agguato pronto a farmi fuori, e se c'era qualcosa di certo era la mia fiducia nelle mie sensazioni. Più di una volta mi avevano salvato, ed i miei sensi erano così allenati a leggere la mente delle persone che non potevo non credere alle menzogne del ricognitore.
    Non potevo tornare a casa, nè potevo andare direttamente ad affrontare il Jonin. Però, potevo tornare verso la casetta nel bosco dove già precedentemente avevamo avuto il briefing.
    Avrei nuovamente usato la tecnica dell'occultamento per rendermi invisibile, ed usando tutte le mie abilità mi sarei avvicinato in prossimità della casetta. Ben prima di arrivare sarei salito su un albero, e avrei atteso con attenzione il passare del tempo. D'altra parte, avevo deciso di assumere il rischio di fallire la missione pur di non seguire la strada indicata. Avrei atteso, se avevo ragione, sarebbe ben presto successo qualcosa nella zona.




    Asmodai




    Seinji, una volta abbandonato il suo piccolo compagno di viaggio avrebbe continuato a proseguire per la sua strada. Era deciso a compiere la sua missione, era uno shinobi dedito e determinato, forse fin troppo. Avrebbe scoperto presto, ed a sue spese, che il suo piccolo compagno di viaggio aveva terribilmente ragione. Non erano stati mandati in quel posto, e non erano stati assegnati al posto sbagliato per caso. Erano lì per un motivo particolare, erano li per morire.
    Purtroppo, nella sua scelta, o forse è meglio dire per colpa della sua improbabile cecità mentale lui non se lo poteva aspettare. Ad ogni modo, i suoi bersagli ben sapevano della sua abilità. I due shinobi superstiti della volta prima erano stati recuperati ed interrogati. A loro non era finita per nulla bene, d'altronde aveva abbandonato il loro leader morente per darsi alla fuga in maniera vigliacca, e questo un'associazione criminale non può certo perdonarlo.
    Consci del fatto che Asmodai possedeva della abilità oculari degne di nota, i suoi attentatori decisero di aspettarlo al balzo. Sapevano di non potersi nascondere. Avevano già utilizzato il trucco delle lampade una volta, e per quanto il kiriano potesse non aver fatto la scelta migliore della vita era un ninja abile, e soprattutto sapeva bene come usare la propria abilità. Una volta giunto in prossimità della città abbandonata attraverso il potere dei suoi occhi Asmodai avrebbe potuto osservare il lungo ed il largo la zona. I suoi occhi gli davano un potere incredibile, e lui non aveva motivo di non sfruttarlo. Ciò che avrebbe notato però non era nulla di insolito. La città era sì abbandonata, ma per le sue vie si vedevano ogni tanto degli individui. Si aggiravano circospetti, stando ben attenti a camminare il modo furtivo. Non sembravano niente più che briganti, i quali si aggiravano per la città alla ricerca delle ultime ricchezze che quei muri potevano contenere. La città era indicativamente quadrata, con un raggio di due chilometri quadrati. Nella zona centrale c'era un piazza con uno strano monumento centrale. Un tempo forse poteva essere una fontana, mentre oggi non era altro che una sorta di buco. Avvicinandosi, il buco avrebbe dato l'impressione di non avere fine anche per i super sensi dell'Akuma. Forse, se si fosse concentrato ed avesse usato al massimo il suo potere avrebbe potuto scoprire qualcosa di più, ma questo richiedeva del tempo e l'Akuma doveva decidere se investire o meno il tempo in quel modo.
    Se invece avesse voluto meglio controllare le attività dei briganti che giravano qua e la, sarebbe riuscito a contarne quattro. Due erano relativamente vicini nella zona a nord-ovest della città, mentre uno era nella a Sud-Est, e l'ultimo si trovava a Sud-Ovest. I quattro individui si muovevano in continuazione, entrando ed uscendo dal raggio d'azione dell'Akuma. Sarebbe stata nuovamente una sua scelta quella di decidere se zoomare, investendo del tempo per il controllo, o se investire il suo tempo esplorando la città.


    Edited by lNearl - 7/7/2016, 18:51
     
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21 replies since 28/5/2016, 20:54   189 views
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