Il Veterano

[Add. per Ryuu e Takeshi]

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Il Veterano

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    Ormai erano passate diverse settimane da che Ryuu aveva acquisito con notevoli sacrifici il potere del Sanbi. Da allora lo avevo visto poco, complice ciò che nella mia vita era cambiato: la nascita di Natsuhiko, la scoperta delle abilità di Jukyu e non ultimo, i soliti impegni che mi costringevano a dividermi tra casa ed Amministrazione senza sosta. Erano giorni stancanti, ma tutto sommato felici. La nascita di un figlio era un avvenimento felice, e sebbene fossi preoccupato ero anche orgoglioso che Jukyu fosse così predisposta, a tratti geniale. Era forse solo orgoglio paterno, ma chiunque in quel mondo avrebbe potuto dire che era ben giustificato.
    Quando però la situazione parve calmarsi, dopo alcuni giorni la nascita di Natsuhiko, il mio pensiero si volse all'allievo che avevo trascurato. Non aveva preso in maniera giusta il suo essere Jinchuuriki, ed il peso che si trascinava sulle sue giovani spalle era moltiplicato dalle sue preoccupazioni, che ne incurvavano la schiena e facevano affondare i suoi piedi nel miasma soffocante della depressione.


    Era pomeriggio inoltrato ed ero appena rientrato in casa che odorava di neonato. Camminai quietamente fino in salotto dove vidi Nana leggere, con sforzo, tenendo la lingua di fuori, per decifrare ideogrammi che ancora non comprendeva bene. Jukyu non c'era, ma potevo sentire la sua voce provenire dall'esterno. L'estate si avvicinava, le giornate tornavano ad esser lunghe e soleggiate. Non avrei potuto trattenere in casa quel vulcano di bambina nemmeno se l'avessi voluto.
    I miei passi mi condussero fino in camera da letto dove Ayame riposava, caduta in un sonno leggero figlio delle levate notturne per accudire Natsuhiko. Più volte mi ero offerto di lasciarla dormire, ma testardamente mi aveva ricordato più volte che lei si era ritirata dalla vita militare, mentre io no. Così faceva tutto lei, ed io rimanevo sveglio nel letto in dormiveglia finché lei non tornava a riposare. Allora la riabbracciavo e scivolavamo assieme in un tranquillo sonno, sereno.
    Evitai di svegliarla e così con passo leggero mi avvicinai alla culla dove il bambino riposava. Era un curioso esserino paffuto, col viso piuttosto brutto come solo i neonati sapevano essere. I capelli erano ancora radi e di un colore non ben definito, forse castano chiaro o forse neri. Gli occhi, ora chiusi, non avevano ancora un colore vero e proprio: ci sarebbe voluto ancora tempo per capire da chi aveva preso. Dormiva placidamente, ignaro del mondo che gli era attorno. Istintivamente allungai una mano verso di lui, sfiorando una sua con la punta dell'indice. Il neonato mosse le dita, ma non si svegliò. Lo fece sua madre.
    Itai...?, mormorò la donna con la voce impastata dal sonno. Sedetti al suo fianco, passando una mano tra i suoi capelli.
    Che ore sono? chiese.
    Le cinque, sono tornato appena ho finito, tutto bene qui a casa? domandai, distendendomi al suo fianco. Lei posò la testa sul mio petto e aprì gli occhi.
    Tutto bene, Nana è un tesoro, mi sta aiutando tanto sai? quelle parole la fecero ridacchiare.
    Non ne avevo dubbi del resto lei sarebbe diventata una vera e propria Yamato Nadeshiko, ne ero più che certo. Quanto a Jukyu... Non ti chiedo nemmeno dell'altra.
    Passa tutto il giorno fuori rise Ayame La vedo allenarsi, l'ho anche aiutata quando il piccolo dorme.
    ... Tu? chiedi, sopreso.
    Sì io mi rimbeccò Ayame Nostra figlia ha un dono, innegabile, ma che se non impara ad usare potrebbe cacciarla davvero nei guai.
    Mi citi ora? risposi, passando una mano sul suo viso.
    Bé, avevi ragione, una volta tanto disse lei.
    Aspetta che segno la data sul calendario risi appena e la baciai sulla fronte. Anche lei rise e si tirò su, stiracchiandosi.
    Come mai così presto a casa oggi? domandò avvicinandosi alla culla per controllare Natsuhiko. Rimasi sul letto, disteso, guardandola.
    Volevo parlarti risposi. Avevo bisogno del suo consiglio, proprio riguardo Ryuu.
    Dimmi allora disse lei, sedendosi al mio fianco.
    Ricordi Ryuu? domandai.
    Il ragazzino che è diventato Jinchuuriki del Sanbi? mi chiese Ayame. Annuii in risposta, lasciandomi sfuggire poi un sospiro dalle labbra.
    Ammetto di essere preoccupato per lui, ma non riesco a capire se è utile parlargli o meno la mia paura principale era scatenare qualche reazione strana nel Sanbi Ho paura che possa essere travolto dal Sanbi.
    Non credo che parlargli sia sbagliato, se c'è una persona a cui potrebbe dare ascolto sei tu la risposta era giunta senza esitazione Hai paura che il Sanbi possa prendersela con Ryuu? domandò subito dopo.
    sollevai il busto dal materasso. Dalla culla giunsero rumori, poi un pianto si spanse nella stanza. Vedrò di parlargli, devo almeno capire come sta.
    Non farlo chiudere in se stesso quelle parole giunsero improvvise, mentre Ayame prendeva in braccio Natsuhiko, cullandolo dolcemente. Ricordi quanto è orribile quando succede?
    Ricordo.
    Come avrei potuto dimenticare del resto?




    Arrivai alle mura dopo un'oretta, portandomi dietro Jukyuu così che potesse lasciare in pace sua madre. La bambina aveva ormai voleva camminare per conto suo, senza essere più tenuta per mano, così mi precedeva camminando energicamente. I bambini avevano sempre molte energie, lei ne aveva il doppio rispetto al normale.
    In guardiola la mia apparizzione fece sbiancare un bel po' di persone.
    Che sono quelle facce? Non sono venuto a fare un'ispezione tranquilli risi appena. Dov'è Ryuu? domandai ad Hikari, guardia di vecchia data che aveva iniziato a servire alle mura quando ne ero io al comando.
    Fuori, sulle mura mi rispose. È Jukyuu? Per tutti i Kami se è cresciuta disse notando la bambina. Annuii, scompigliando i capelli di mia figlia la quale scosse il capo. Papààààà!
    Andiamo dai dissi alla bambina la quale mi seguì fin sul camminatoio in cima alle mura, dove trovai Ryuu.
    Ohilà allievo lo salutai, finché, dinanzi a lui non gli battei una mano sulla spalla. Possiamo parlare un po'? domandai. Jukyuu si era decisamente disinteressata alla conversazione, iniziando a passeggiare sulle mura, guardando cosa c'era oltre.
    Come stai Ryuu? Come va col Sanbi? girare attorno all'argomento era del tutto inutile.


    Iniziamo con un po' di introduzione. Drake ti inserirai dopo :zxc: per ora introduciamo il depressoryuu :zxc:

     
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